Alan Stivell: Maro ma mestrez
da: Chemins de terre (1973)
Di questo tormentato lamento tradizionale delle montagne bretoni ci sono un paio di interpretazioni di Stivell degne di particolare nota. Il primo è un raro video d’epoca della televisione francese precedente al disco, dove vengono cantate solo le prime due strofe ma è storicamente assai significativo l’intervento strumentale seguente di Gabriel Yacoub
Alan Stivell et Gabriel Yacoub / 1972
il secondo invece è un (qualitativamente modesto) video dell’unica apparizione italiana di Alan Stivell con il suo gruppo alla televisione italiana a fine anni ottanta. Si trattava della trasmissione DOC di Renzo Arbore su Rai 2. Ricordo che assistetti all’esibizione e venne interpretata anche Spered Hollvedel ovvero la melodia per organo del pezzo sacro Intron Varia Rostren (Rostrenen), cantico dedicato alla Santa Vergine Maria e solitamente utilizzato durante i matrimoni... (continua)
Di questo tormentato lamento tradizionale delle montagne bretoni ci sono un paio di interpretazioni di Stivell degne di particolare nota. Il primo è un raro video d’epoca della televisione francese precedente al disco, dove vengono cantate solo le prime due strofe ma è storicamente assai significativo l’intervento strumentale seguente di Gabriel Yacoub
Alan Stivell et Gabriel Yacoub / 1972
il secondo invece è un (qualitativamente modesto) video dell’unica apparizione italiana di Alan Stivell con il suo gruppo alla televisione italiana a fine anni ottanta. Si trattava della trasmissione DOC di Renzo Arbore su Rai 2. Ricordo che assistetti all’esibizione e venne interpretata anche Spered Hollvedel ovvero la melodia per organo del pezzo sacro Intron Varia Rostren (Rostrenen), cantico dedicato alla Santa Vergine Maria e solitamente utilizzato durante i matrimoni... (continua)
Me am eus ur feuntenn
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 9/1/2022 - 15:22
...se a qualcuno interessa questo mio approfondimento:
Gwerz Marv Eo Ma Mestrez | Terre Celtiche Blog
“Marv eo ma mestrez” (Morta è la mia amata) è un gwerz di una bellezza che l’avvicina al silenzio, per la prima volta, la maggior parte degli ascoltatori
Flavio Poltronieri 12/6/2023 - 18:44
Airdí Cuan
Airdí Cuan è una nostalgica canzone in gaelico-irlandese di Seán
Mac Ambróis emigrante in Scozia. Vari l'hanno incisa ma il primo fu il diciassettenne bretone Alan Cochevelou (Stivell) nel 1961. Preferisco però attribuirla agli irlandesi Skara Brae (1971) come segno di ammirazione, in quanto nel loro primo e unico disco registrato nel 1970 si coglievano già accenni alle armonie vocali sviluppate qualche anno dopo dai Clannad e nell’intreccio di chitarre (compresa l'elettrica in "Angela") suggestioni di Renbourn/Jansch. Mica bruscolini!
Mac Ambróis emigrante in Scozia. Vari l'hanno incisa ma il primo fu il diciassettenne bretone Alan Cochevelou (Stivell) nel 1961. Preferisco però attribuirla agli irlandesi Skara Brae (1971) come segno di ammirazione, in quanto nel loro primo e unico disco registrato nel 1970 si coglievano già accenni alle armonie vocali sviluppate qualche anno dopo dai Clannad e nell’intreccio di chitarre (compresa l'elettrica in "Angela") suggestioni di Renbourn/Jansch. Mica bruscolini!
Dá mbeinn féin in Airdí Cuan
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 26/1/2024 - 16:49
Ar chas doñv 'yelo da ouez
16 gennaio 2015
I CANI DOCILI RIDIVENTERANNO SELVAGGI
(continua)
(continua)
16/1/2016 - 00:16
Una volta me sembrava un sito di traduzioni. Oggi come oggi pare che soltanto er Grande Rick, ogni tanto ancho mua, fammo qualche translascion. E 'nnamo porca miseria, ci vuol er cor per certe cose (anonimi comodi).
Saludatissimo
(Cri Cri)
Saludatissimo
(Cri Cri)
Beh, non è mica vero: c'è l'instancabile Marco Valdo col suo alter-ego Lucien Lane, e ci sono parecchi altri che traslèsciano e faciunt quod possunt. Quanto a muà, continuerò a traslesciare finché avrò un millesimo di fiato, due millesimi di caffè, tre millesimi di vino, quattro millesimi di sigarette e venti millesimi di insonnia cronica. Salud!
Ecco, appena ho postato mi son accorto di gran sfreggio fatto a Marco er Valdo e Lussien Lejn, ma dopo Voi... eh, la mia anima irreverente e scontrosa. Uno dei paradossi delle CCG.
Uno sfogo, sicuramente inutile, da "inbranato" un po'.
& vino
Ci saludamos
Uno sfogo, sicuramente inutile, da "inbranato" un po'.
& vino
Ci saludamos
krzyś 16/1/2016 - 01:15
Anche questo testo mi risulta composto da Yann-Ber Piriou, non capisco perchè Riccardo lo attribuisca a Maodez Glanndour e lo invito cortesemente a rivelarmelo (la faccenda mi incuriosisce non poco!)....anni dopo, Stivell, nel 1998 inciderà un altro testo di Yann-Ber "Ever (A-viskoazh ha da viken)" nel cd 1 Douar, assieme, ahimè, a John Cale......
Flavio Poltronieri 6/3/2017 - 14:53
Prima di tutto Flavio, tanti saluti e tanti auguri: come sta procedendo? Devo però scusarmi con te e con tutti per la specie di "vacanza" che mi sono preso da questo sito per qualche giorno: ogni tanto, come dire, mi si "spegne la luce" e ho bisogno di un breve stop. Luce che, va detto, a volte mi si spegne anche in corso d'opera, e questo ne è un esempio...luminoso. Non so dirti, sinceramente, io abbia a suo tempo attribuito questo testo a Maodez Glanndour, forse semplicemente perché mi ero confuso con An eur-se ken tost d'ar peurbad, presente pure in Trema'n Inis (e questa sì effettivamente e incontestabilmente di Maodez Glanndour), o forse ancora perché si era confusa qualche mia fonte e io la avevo seguita pedissequamente, o forse chissà quale altra confusione o black-out ivi compreso il fatto che avevo attribuito il testo a una raccolta poetica di Glanndour del 1937, e che Yann-Ber Piriou... (continua)
Richard Gwenndour 6/3/2017 - 20:23
Procede benino ma lentissimamente, grazie. Comunque i miei ricordi bretoni e te mi siete stati di compagnia, seppur tra mille difficoltà: ti ho lanciato parecchi messaggi in giro per il sito, quando hai voglia guarda i miei interventi degli ultimi tempi...adesso mi riposo, mebay 'vo glaw, kenavo. F.
Flavio Poltronieri 6/3/2017 - 20:52
Non solo me li guarderò, ma ho in programma di rispondere ad ogni cosa. Riposati e un abbraccio, ti si vuole in forma! :-)
Richard Gwenndour 6/3/2017 - 21:54
CAMMINI DI TERRA
Oggi, 6 gennaio 2022, giorno dell'Epifania non è solamente la ricorrenza della recente e squallida rivolta dei sostenitori di Trump a Washington ma anche il compleanno di Alan Stivell: fra due anni oggi ne compirà 80!
In questi tempi così assurdi, per pochi minuti, le immagini possono tornare a quando il suo memorabile gruppo conquistò Parigi e i giornali francesi titolavano "Gli straccioni all'Olympia"
Alan Stivell / Gabriel Yacoub / Suite Irlandaise
Alan Stivell / Dan Ar Braz / Gabriel Yacoub / Rene Werneer / Tri Martolod
Flavio Poltronieri
Oggi, 6 gennaio 2022, giorno dell'Epifania non è solamente la ricorrenza della recente e squallida rivolta dei sostenitori di Trump a Washington ma anche il compleanno di Alan Stivell: fra due anni oggi ne compirà 80!
In questi tempi così assurdi, per pochi minuti, le immagini possono tornare a quando il suo memorabile gruppo conquistò Parigi e i giornali francesi titolavano "Gli straccioni all'Olympia"
Alan Stivell / Gabriel Yacoub / Suite Irlandaise
Alan Stivell / Dan Ar Braz / Gabriel Yacoub / Rene Werneer / Tri Martolod
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 6/1/2022 - 11:05
Tutti i testi di Trema’n Inis (Verso l’isola) qui:
Trema'n Inis
tutti i testi di Trema'n Inis a cura di Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 18/7/2023 - 12:48
Marig ar Pol[l]anton
anonimo
Testo anonimo cantato da Stivell nel suo disco giovanile "Reflets" del 1970, l'accompagnamento all'armonica a bocca era decisamente in voga nelle sonorità dell'epoca. Mi sono sempre chiesto perchè lui abbia interpretato solamente la prima parte di questa canzone (tre strofe), di cui riporto nelle NOTE il seguito (dove risiede il senso del testo) e la storia che l'ha originata. Conosco anche un'altra versione di questa canzone della Cornovaglia, interpretata da Yann Bertrand, il quale ne canta invece 6 strofe, tralasciando inspiegabilmente(per me) le ultime due (che sono fondamentali): MISTERI BRETONI!!!
Il vero nome di Marig ar Polanton era Marie Quéffelec, sarta viaggiante, nata il primo agosto 1880 a Brigneun, borgo del Commune di Trévagan, ai piedi del Menez Hom e morta il 26 aprile 1925 di tubercolosi. Generò sei bambini tra cui René di padre sconosciuto. Aver messo al mondo un figlio... (continua)
Il vero nome di Marig ar Polanton era Marie Quéffelec, sarta viaggiante, nata il primo agosto 1880 a Brigneun, borgo del Commune di Trévagan, ai piedi del Menez Hom e morta il 26 aprile 1925 di tubercolosi. Generò sei bambini tra cui René di padre sconosciuto. Aver messo al mondo un figlio... (continua)
Ar vraoa pahig yaouank a zo barz er hanton,
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 6/5/2018 - 21:23
Marig ar Pollanton: La versione cantata da Alan Stivell in Reflets [1970]
Ferme restando tutte le considerazioni di Flavio Poltronieri, anche quelle sui misteri bretoni (ma la Bretagna, come è noto, è terra di per sé piena di misteri), ho ritenuto opportuno dare comunque la versione cantata da Alan Stivell in Reflets e consistente solo nelle tre strofe iniziali (qui diventate sei perché riporto il testo come effettivamente cantato, con tutte le ripetizioni -è del resto ben noto il mio profondo odio verso i testi presentati coi “x2”, “bis”, “chorus” e simili altri procedimenti barbarici). Il testo (completo) presentato da Flavio Poltronieri è scritto in una delle tante “grafie tradizionali” in uso fino a tempi abbastanza recenti: il bretone, anche tenendo conto delle sue differenziazioni dialettali, è vissuto per secoli in un autentico caos ortografico. La grafia peurunvanet è recentissima:... (continua)
Ferme restando tutte le considerazioni di Flavio Poltronieri, anche quelle sui misteri bretoni (ma la Bretagna, come è noto, è terra di per sé piena di misteri), ho ritenuto opportuno dare comunque la versione cantata da Alan Stivell in Reflets e consistente solo nelle tre strofe iniziali (qui diventate sei perché riporto il testo come effettivamente cantato, con tutte le ripetizioni -è del resto ben noto il mio profondo odio verso i testi presentati coi “x2”, “bis”, “chorus” e simili altri procedimenti barbarici). Il testo (completo) presentato da Flavio Poltronieri è scritto in una delle tante “grafie tradizionali” in uso fino a tempi abbastanza recenti: il bretone, anche tenendo conto delle sue differenziazioni dialettali, è vissuto per secoli in un autentico caos ortografico. La grafia peurunvanet è recentissima:... (continua)
Ar vrawan plac'hig yaouank
(continua)
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 15/6/2023 - 20:10
Tenval an deiz
Tradizionale bretone (XIX secolo)
Breton traditional (19th Century)
Traditionnel breton (19ème siècle)
Album / Albumi: Alan Stivell, Reflets, 1970
Ed ecco una delle famose e simpatiche “dimenticanze delle CCG”, un “percorso fantasma” presente in questo sito fin dai suoi vagiti, ma che non è stato mai ufficializzato. E’ un brano che attribuisco a Alan Stivell perché fa parte del suo primissimo album in studio (se si esclude il Telenn Geltiek – Harpe Celtique del 1964), vale a dire Reflets del 1970; ma si tratta in realtà di una versione di un notevole canto tradizionale dei primi anni del XIX secolo. E non ci può essere alcun dubbio sull’epoca: è quella della coscrizione obbligatoria durante il periodo napoleonico e le sue guerre. Questo perché, nel canto, Napoleone è nominato espressamente: per quanto ne so, è una cosa piuttosto rara anche nei (tanti) canti bretoni basati sul coscritto... (continua)
Breton traditional (19th Century)
Traditionnel breton (19ème siècle)
Album / Albumi: Alan Stivell, Reflets, 1970
Ed ecco una delle famose e simpatiche “dimenticanze delle CCG”, un “percorso fantasma” presente in questo sito fin dai suoi vagiti, ma che non è stato mai ufficializzato. E’ un brano che attribuisco a Alan Stivell perché fa parte del suo primissimo album in studio (se si esclude il Telenn Geltiek – Harpe Celtique del 1964), vale a dire Reflets del 1970; ma si tratta in realtà di una versione di un notevole canto tradizionale dei primi anni del XIX secolo. E non ci può essere alcun dubbio sull’epoca: è quella della coscrizione obbligatoria durante il periodo napoleonico e le sue guerre. Questo perché, nel canto, Napoleone è nominato espressamente: per quanto ne so, è una cosa piuttosto rara anche nei (tanti) canti bretoni basati sul coscritto... (continua)
Teñval an deiz barzh an ti-mañ, la ru ri
(continua)
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 14/6/2023 - 20:31
Percorsi:
Le guerre napoleoniche
Richard Gwenndour, 14-6-2023 20:42
Scuro è il giorno (continua)
Allora sono quasi rassicurato...in realtà la canzone l'ho sentita per la prima volta dal vivo, il 1° giugno 1981 al concerto di Alan Stivell al vecchio teatro Apollo di Firenze, in via Nazionale. E la ho registrata lì la cassetta piratata: si riuscì a entrare dentro con un'asta di microfono alta due metri e mezzo, in mezzo al teatro, senza che nessuno ci dicesse nulla. Altri tempi! Ovviamente non ci capivo niente, per me il bretone allora era come il marziano. Imparavo i testi "a suono" senza capirli minimamente.
Riccardo Venturi 14/6/2023 - 22:34
Sarebbe per me assai interessante possederla quella registrazione d’epoca al Teatro Apollo ma tant’è...a Riccardo una sola cosa (Brassens in dialetto cremonese) domandai tanti anni fa e non la ottenni mai: l’ingrato!! Solo per questo non meriterebbe questa mia consulenza armoricana ma per i “bretonanti” ho un debole e per stavolta...
Questo è il testo utilizzato da Alan Stivell, le correzioni rispetto a quello trascritto all'ascolto da Aotrou Gwenndour sono davvero minime e pressoché insignificanti (‘barzh/lon-lu-ra/’garan/da wel’)
Teñval an deiz ‘barzh an ti-mañ, lon-lu-ra
Teñval an deiz ‘barzh an ti-mañ,
Teñval an deiz ‘barzh an ti-mañ,
‘N hani garan n’eo ket amañ.
‘N hani ’garan n’eo ket amañ, lon-lu-ra
‘N hani ’garan n’eo ket amañ,
‘N hani ’garan n’eo ket amañ,
Aet da servij er rejimant.
Aet da servij er rejimant, lon-lu-ra
Aet da servij er rejimant,
Aet da servij er rejimant,
Napoleon... (continua)
Questo è il testo utilizzato da Alan Stivell, le correzioni rispetto a quello trascritto all'ascolto da Aotrou Gwenndour sono davvero minime e pressoché insignificanti (‘barzh/lon-lu-ra/’garan/da wel’)
Teñval an deiz ‘barzh an ti-mañ, lon-lu-ra
Teñval an deiz ‘barzh an ti-mañ,
Teñval an deiz ‘barzh an ti-mañ,
‘N hani garan n’eo ket amañ.
‘N hani ’garan n’eo ket amañ, lon-lu-ra
‘N hani ’garan n’eo ket amañ,
‘N hani ’garan n’eo ket amañ,
Aet da servij er rejimant.
Aet da servij er rejimant, lon-lu-ra
Aet da servij er rejimant,
Aet da servij er rejimant,
Napoleon... (continua)
Flavio Poltronieri 15/6/2023 - 07:21
Purtroppo devo dirti che la cassetta con la registrazione del concerto del 1° giugno 1981 al teatro Apollo è oramai del tutto inservibile. E' una cassetta che ha 42 anni ed è completamente smagnetizzata: ho provato per scrupolo anche poco fa a metterla nel mangianastri, ma non si sente oramai che una specie di brusio indistinto. La tengo solo per ricordo. Naturalmente, con la mia ben nota imperizia, in questi 42 anni non ho mai provveduto a doppiarla, ma a quanto mi ricordo l'ultima volta devo averla ascoltata una ventina d'anni fa quando ancora funzionava un po'. Una copia doveva averla senz'altro anche la persona che era con me al concerto, un compagno di scuola chiamato L.P. (segnalo che avevamo entrambi anni 18 non ancora compiuti): l'attrezzatura, compresa l'asta di due metri e mezzo, era sua. Ma l'ho perso di vista da decenni né saprei dove ritrovarlo. Ohimé, questi sono, lo so, i miei... (continua)
Riccardo Venturi 15/6/2023 - 08:23
...non ci casco in questa offerta "brevi manu"...ti ho fornito del mio indirizzo di casa a Nesente, basterebbero i servigi delle Poste Italiane e qualche giorno di attesa del postino...pensa che anni fa ho contribuito ad una discografia italiana di Brassens pubblicata dal mensile Vinile, dove è citato il Ferrari che è l'unico che non ho mai ascoltato e vale pure per un altro articolo che scrissi nel 2020 per Blogfoolk Magazine "Brassens nei linguaggi e nelle musiche del mondo"...se credi di cavartela con le semplici "fiamme dell'inferno" ti sbagli di grosso, per questa tua insensibile e immotivata crudeltà verso di me serve ben altro...
Flavio Poltronieri 15/6/2023 - 08:47
In margine: mi fa ovviamente piacere che la mia trascrizione all'ascolto non differisca granché dal testo effettivo; ma con tutti i miei discorsi sul "bretone facile", avevo preso una cantonata sesquipedale trascrivendo "gweled" in dipendenza dall'aggettivo "kontant", che e' un errore da doppia matita rossa e da bocciatura immediata in bretone. In più, Alan Stivell proprio non lo dice. Ho quindi provveduto a ripristinare la dizione corretta, cospargendomi il capo di cenere.
Non è finita qui. Dieci minuti fa mi è venuto l'uzzolo di vedere se c'erano altri "videi" della canzone sul Tubo. E c'era anche quello che segue, col testo nei sottotitoli (!!!) -ancora leggermente diverso, tra l'altro; direi più "unificato". Insomma, eccolo qui.
PS. Tutto l'intervento di Flavio Poltronieri, col testo corretto e con la versione "notturna", è stato debitamente segnalato e linkato nell'introduzione.
Non è finita qui. Dieci minuti fa mi è venuto l'uzzolo di vedere se c'erano altri "videi" della canzone sul Tubo. E c'era anche quello che segue, col testo nei sottotitoli (!!!) -ancora leggermente diverso, tra l'altro; direi più "unificato". Insomma, eccolo qui.
PS. Tutto l'intervento di Flavio Poltronieri, col testo corretto e con la versione "notturna", è stato debitamente segnalato e linkato nell'introduzione.
Riccardo Venturi 15/6/2023 - 08:56
Le fiamme dell'inferno riguardano appunto la mia insensibile e immotivata crudeltà; tanto che sono certo che, al momento del trapasso, invece di San Pietro troverò a giudicarmi Flavio Poltronieri che mi spedirà tra le fiamme ricordandomi del Ferrari. Per salvarmi da codesta mia sorte già segnata, comincia intanto a ridarmi il tuo numero di telefono (perso in un vecchio telefono letteralmente esploso). Pensa che da qualche tempo ho pure Whatsapp! Mi ridarai anche, poi, il tuo indirizzo di casa e provvederò a spedirti direttamente l'originale (che poi è un cd piratato, ma fa niente), che ti terrai. Sono stato letteralmente incapace di doppiarlo, quindi è giusto che passi in mano tua. In compenso spero che metterai una buona parola al momento del giudizio universale. Saluti.
PS. Il mio numero di telefono è sempre quello: 338 8619029. Per la mail invece puoi utilizzare rv250963@gmail.com
PS. Il mio numero di telefono è sempre quello: 338 8619029. Per la mail invece puoi utilizzare rv250963@gmail.com
Riccardo Venturi 15/6/2023 - 12:20
Se e quando avrò ricevuto il cd ogni mia rabbia esploderà estinguendosi all'istante come il tuo telefono, cosicché niente fiamme infernali ma, considerati i numerosi, incommensurabili e stimabili talenti fin qui da te espressi, sarò assai clemente (ma non mastella) con te, d'altronde, come scrivevo tempo fa in un articolo pubblicato su Terre Celtiche:
"...per i Bretoni la strada che porta all’inferno si presenta ben curata ed invitante. Se percorri quel cammino ci trovi novantanove taverne e in ciascuna di esse hai tempo per una sosta che dura cento anni. Ti siedi comodo e vieni servito da delle cameriere veramente assai graziose e gentili. Ti apparecchieranno liquori dal sapore sempre più gradevole, man mano che vai avanti nel percorso. E’ dura resistere alla tentazione di esagerare, ma se riesci a non ubriacarti prima dell’ultima taverna, fai ancora in tempo a tornare indietro e sfuggire... (continua)
"...per i Bretoni la strada che porta all’inferno si presenta ben curata ed invitante. Se percorri quel cammino ci trovi novantanove taverne e in ciascuna di esse hai tempo per una sosta che dura cento anni. Ti siedi comodo e vieni servito da delle cameriere veramente assai graziose e gentili. Ti apparecchieranno liquori dal sapore sempre più gradevole, man mano che vai avanti nel percorso. E’ dura resistere alla tentazione di esagerare, ma se riesci a non ubriacarti prima dell’ultima taverna, fai ancora in tempo a tornare indietro e sfuggire... (continua)
Flavio Poltronieri 15/6/2023 - 12:50
Délivrance
Scopro solo ora, bighellonando su internet e su YouTube,questa bellissima pagina che mi riporta al mio sempre presente passato:non avevo 20 anni quando scoprii E langonned e poi, via via, tutti gli album di Alan Stivell fino a Before landing Erano tempi in cui si ascoltava tanta e diversa e ottima musica (tra i miei amori Zappa, i King Crimson, i Gong, R. Wyatt, il Banco... e poi il folk irlandese, inglese: Pentangle, SteeleySpan, Fairport Convention... Ah, che ricordi!
Questa, in ogni modo, è la mia email:marcodercole56@gmail.com e io sono Marco D'Ercole 62enne romano, ancora capace di emozionarmi ascoltando queste meraviglie. Grazie per la traduzione di Deliverance. Ci sono!
Questa, in ogni modo, è la mia email:marcodercole56@gmail.com e io sono Marco D'Ercole 62enne romano, ancora capace di emozionarmi ascoltando queste meraviglie. Grazie per la traduzione di Deliverance. Ci sono!
2/1/2019 - 23:14
Fatemi sapere se vi è arrivata la mia mail mandata pochi minuti fa.
Grazie!
Grazie!
Marco D'Ercole 2/1/2019 - 23:22
Segnalo che la traduzione italiana di Délivrance contiene alcune omissioni/variazioni rispetto all'originale francese e precisamente:
- l'assenza della traduzione di "et les feuilles repousseront de Bretagne en Espagne" (e le foglie rispunteranno dalla Bretagna alla Spagna)
- la sostituzione di Vietnam con Indocina (che oltretutto non rispetta la rima)
- "au croisement des peuples du Nord et du Sud, aux confins du vieux monde et du nouveau monde" viene tradotto sinteticamente con "all'incrocio tra i popoli del Nord e del Nuovo Mondo"
- l'assenza della traduzione di "et les feuilles repousseront de Bretagne en Espagne" (e le foglie rispunteranno dalla Bretagna alla Spagna)
- la sostituzione di Vietnam con Indocina (che oltretutto non rispetta la rima)
- "au croisement des peuples du Nord et du Sud, aux confins du vieux monde et du nouveau monde" viene tradotto sinteticamente con "all'incrocio tra i popoli del Nord e del Nuovo Mondo"
Spered Hollvedel
“Spered Hollvedel” il maestoso inizio del live “E Dulenn” di Alan Stivell
Flavio Poltronieri 16/4/2023 - 18:00
E parrez Langonned
Il gruppo tedesco di folk medievale Annwn la interpreta nel cd Aeon (2009)
Sabine Hornung: arpa e al canto
Tobias von Schmude: liuto
Eva Terbeuyken: violino
Christine Krull-Kosubek: flauto
Thomas Wallert: percussioni
Sabine Hornung: arpa e al canto
Tobias von Schmude: liuto
Eva Terbeuyken: violino
Christine Krull-Kosubek: flauto
Thomas Wallert: percussioni
Annwn - E Parrez Langonned
Flavio Poltronieri 16/12/2021 - 14:50
Faili faili oro
Questo, su musica tradizionale scozzese, è il testo cantato da Stivell (versione di Calum Kennedy). Non è l'integrale, manca infatti una quartina che va posta tra la seconda e la terza che il buon Alan non canta chissà perchè e che, per completezza d'informazione, reciterebbe così:
'Nuair a chuir iad suas na siùil rith'
Dhùin an cadal mo shùilean
'Nuair a rinn mi rithist dùsgadh
B'fhad bha mi 's mo rùn bho cheile
Si tratta di una nostalgica canzone d'amore proveniente dall'isola di Lewis (Leodhas in gaelico).
'Nuair a chuir iad suas na siùil rith'
Dhùin an cadal mo shùilean
'Nuair a rinn mi rithist dùsgadh
B'fhad bha mi 's mo rùn bho cheile
Si tratta di una nostalgica canzone d'amore proveniente dall'isola di Lewis (Leodhas in gaelico).
Faili, faili, faili oro
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 13/5/2019 - 18:38
Una versione della canzone è interpretata addirittura dalla tedesca Sabine Hornung nel cd Orbis Alia del 2007 all'interno del primo cd di Annwn (l'oltretomba mitologico del Galles, mito ben conosciuto in Bretagna). Il gruppo di folk medievale e pagano del Nord Reno-Westfalia nel disco seguente (2009) interpreterà anche E Parrez Langonned.
Faili Faili Oro
Provided to YouTube by Kontor New MediaFaili Faili Oro · AnnwnOrbis Aliaâ AnnwnReleased on: 2009-11-27Artist: AnnwnComposer: Calum KennedyLyricist: Calum Ken...
Annwn - E Parrez Langonned
Flavio Poltronieri 16/12/2021 - 14:24
She Moved Through the Fair
[? - 1909? Who knows!]
For further and complete info see here and Cattia Salto's Terre Celtiche
1. Jack Taylor e l'antefatto
Qualche mese fa, in compagnia di un'altra persona, stavo guardando un telefilm poliziesco della serie irlandese Jack Taylor. Bella, ben fatta e appassionante, devo davvero dirlo: Jack Taylor (interpretato da Iain Glen, che non è irlandese, ma scozzese) è un ex ufficiale della Garda Síochána, la polizia della Repubblica d'Irlanda, che, dimessosi dalla suddetta si è messo a fare, a Galway, una specie di investigatore privato imbarcandosi in casi difficili, e sovente strani e umanamente tragici. Nell'episodio in questione, intitolato La resa dei conti (e Shot Down in inglese, ma questo l'ho saputo dopo) e girato nel 2013, Jack Taylor, che girovaga da mesi per l'Irlanda in preda ai sensi di colpa per una certa cosa accaduta negli episodi precedenti, e è stavolta dalle... (continua)
For further and complete info see here and Cattia Salto's Terre Celtiche
1. Jack Taylor e l'antefatto
Qualche mese fa, in compagnia di un'altra persona, stavo guardando un telefilm poliziesco della serie irlandese Jack Taylor. Bella, ben fatta e appassionante, devo davvero dirlo: Jack Taylor (interpretato da Iain Glen, che non è irlandese, ma scozzese) è un ex ufficiale della Garda Síochána, la polizia della Repubblica d'Irlanda, che, dimessosi dalla suddetta si è messo a fare, a Galway, una specie di investigatore privato imbarcandosi in casi difficili, e sovente strani e umanamente tragici. Nell'episodio in questione, intitolato La resa dei conti (e Shot Down in inglese, ma questo l'ho saputo dopo) e girato nel 2013, Jack Taylor, che girovaga da mesi per l'Irlanda in preda ai sensi di colpa per una certa cosa accaduta negli episodi precedenti, e è stavolta dalle... (continua)
My young love said to me :
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/10/2021 - 21:30
Let The Plinn
Pa sellet sa melezour gant ho sigaretenn
(continua)
(continua)
inviata da Kris Bran 11/8/2021 - 00:15
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Alan Stivell: Kan an alarc'h
Alan Stivell
Il testo e la melodia di "Kan An Alarc'h" sono stati raccolti da Hersart de la Villemarqué e pubblicati nel 1839 nella sua collezione "Barzaz Breiz": "Il cigno" è una canzone tradizionale bretone in cui si racconta del ritorno dall'esilio in Inghilterra del duca Jean de Montfort (1339-1399) per riconquistare il trono di Bretagna.
Figlio di Giovanna la Pazza e di Giovanni IV il Conquistatore, nacque durante la guerra di secessione bretone e visse alla corte del re d'Inghilterra Edoardo III per tutta la sua fanciullezza. Ritornò in Bretagna nel 1364 per riprendersi il trono, ma la sua alleanza con gli Inglesi non era ben vista dai nobili bretoni e invece di combattere contro il re francese Carlo V andò nuovamente in esilio in Inghilterra (1373).
Pochi anni dopo quando la Francia sottomise la Bretagna, furono gli stessi nobili bretoni a chiedere il ritorno del Duca. Tutta la... (continua)
Il testo e la melodia di "Kan An Alarc'h" sono stati raccolti da Hersart de la Villemarqué e pubblicati nel 1839 nella sua collezione "Barzaz Breiz": "Il cigno" è una canzone tradizionale bretone in cui si racconta del ritorno dall'esilio in Inghilterra del duca Jean de Montfort (1339-1399) per riconquistare il trono di Bretagna.
Figlio di Giovanna la Pazza e di Giovanni IV il Conquistatore, nacque durante la guerra di secessione bretone e visse alla corte del re d'Inghilterra Edoardo III per tutta la sua fanciullezza. Ritornò in Bretagna nel 1364 per riprendersi il trono, ma la sua alleanza con gli Inglesi non era ben vista dai nobili bretoni e invece di combattere contro il re francese Carlo V andò nuovamente in esilio in Inghilterra (1373).
Pochi anni dopo quando la Francia sottomise la Bretagna, furono gli stessi nobili bretoni a chiedere il ritorno del Duca. Tutta la... (continua)
Eun alarc'h [1], eun alarc'h tramor,
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 25/3/2018 - 21:17
Rimando all’approfondita ricerca di Christian Souchon per la lettura in francese, inglese e bretone e pur avendo solo una infarinata in merito alla lingua mi sono arrischiata nella traduzione
UN CIGNO
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 25/3/2018 - 21:23
Piccola integrazione linguistica sul termine "alarch". Concordo anche io sull'introduzione in bretone a partire dal gallese, da parte del Villemarché o di qualche altro della sua epoca. Fu ripreso anche il "plurale interno" (i plurali bretoni sono in assai evanescenti, ma in generale dovrebbe fare elerch). Il termine sin era fra l'altro identico a quello per "sigillo, segno, segnale" (questo, certamente, di derivazione francese). Interessante comunque notare che si tratta di un termine risalente al più profondo e antico patrimonio indoeuropeo: lo si confronta direttamente con il latino olor "cigno" (il cigno è detto scientificamente Cygnus olor) e addirittura con l'ittito alilaš.
Riccardo Venturi 26/3/2018 - 07:39
Ok per l'antica ballata, ma mi pare che non si tratti d'altro che di una canzone di guerra, in ricordo di una delle miriadi di guerre e guerricciole di cui è costellata la Storia...
Non è che queste strofe possono avere una lettura diversa.
Io suggerirei di espungerla dalle CCG/AWS.
Saluti
Non è che queste strofe possono avere una lettura diversa.
Io suggerirei di espungerla dalle CCG/AWS.
Saluti
B.B. 26/3/2018 - 08:19
e in effetti ero perplessa in merito alla sua collocazione, diciamo che un bretone quando la sente gli si ribolle il sangue preso da un impeto di breton pride
Cattia Salto 26/3/2018 - 09:55
Caro Riccardo, il nome di Stivell accanto al titolo mi lascia perplesso. D'accordo che la sua all'Olympia è, di gran lunga, la versione più conosciuta (internazionalmente parlando) ma il primo disco di Servat (che la contiene)ebbe una primissima edizione Kelenn datata già 1971. E, anche tralasciando questo particolare, i due dischi che noi tutti conosciamo uscirono sul mercato francese entrambi nel 1972.
Il concerto venne registrato la sera del 28 febbraio. Della registrazione di Servat non conosco la data precisa, so solo che venne effettuata in uno studio a Dublino.
Per completezza d'informazione sulla canzone, riporto quello che ho precedentemente scritto su TERRE CELTICHE:
Il duca Jean de Montfort ha senz’altro un posto a parte nel cuore dei bretoni. Comunque le interpretazioni di questo antico testo omettono sempre la descrizione della battaglia, degli originali trentadue distici... (continua)
Il concerto venne registrato la sera del 28 febbraio. Della registrazione di Servat non conosco la data precisa, so solo che venne effettuata in uno studio a Dublino.
Per completezza d'informazione sulla canzone, riporto quello che ho precedentemente scritto su TERRE CELTICHE:
Il duca Jean de Montfort ha senz’altro un posto a parte nel cuore dei bretoni. Comunque le interpretazioni di questo antico testo omettono sempre la descrizione della battaglia, degli originali trentadue distici... (continua)
Flavio Poltronieri 22/1/2020 - 14:15
La “Giovanna” citata Credo si tratti di Giovanna di Fiandra non di Giovanna la pazza.
Luciano 11/4/2021 - 03:14
Hai ragione la madre è Giovanna di Fiandra che nel suo esilio inglese finì per impazzire. Storicamente parlando con Giovanna la pazza s'intende Giovanna di Castiglia, errore mio che non ho specificato il titolo. Grazie per la segnalazione
Cattia Salto 12/4/2021 - 11:53
A United Earth (I, II, III)
Assolutamente giusta l'osservazione dello Staff di un anno fa. Nel rimettere questa pagina (che qualche piccola imperfezione la aveva, specialmente nella resa del testo bretone: curioso che sia stata ripresa di peso dal forum ufficiale di Alan Stivell!), mi sono un po' rimesso a cercare se per caso in rete qualcuno avesse messo la parte in wolof di Youssou N'Dour: inutile. Eppure " N'Dour " sarebbe la cosa più "world" del mondo: un nome senegalese che in bretone, per coincidenza, significherebbe "l'acqua" (e, per aumentare ancora di più il "world", tale antica parola indoeuropea è esattamente la stessa, etimologicamente, del greco antico ὕδωρ, dell'inglese water, dell'ittita watar...). Se ne deduce che, almeno nei siti di liriche stivelliane, nei suoi forum e nei video, il wolof proprio non lo càano. Eppure è lingua scritta, ufficiale di uno stato di questo Mondo Unito (!?!) e parlata da... (continua)
Richard Gwenndour 16/1/2016 - 07:22
16 gennaio 2016
Due parole del traduttore. Assumendo (del tutto arbitrariamente) che il testo bretone sia quello "guida" di questo brano (ma, del resto, viene in prima posizione...), ho scelto di tradurre proprio questo senza tenere conto delle versioni in francese e inglese (che in alcuni punti sono divergenti dal bretone e anche divergenti tra di loro). Il bello del bretone è che, nel profondo, è ancora una lingua prettamente contadina e terra-terra, molto chiara e semplice; quindi ho tradotto alla lettera (con qualche nota, anche linguistica; non che pretenda che chi eventualmente legga si metta a imparare il bretone, ma chissà che a qualcuno non faccia venire la voglia). Purtroppo, con tutta probabilità, non si saprà mai che cosa voglia dire la parte in wolof.
Due parole del traduttore. Assumendo (del tutto arbitrariamente) che il testo bretone sia quello "guida" di questo brano (ma, del resto, viene in prima posizione...), ho scelto di tradurre proprio questo senza tenere conto delle versioni in francese e inglese (che in alcuni punti sono divergenti dal bretone e anche divergenti tra di loro). Il bello del bretone è che, nel profondo, è ancora una lingua prettamente contadina e terra-terra, molto chiara e semplice; quindi ho tradotto alla lettera (con qualche nota, anche linguistica; non che pretenda che chi eventualmente legga si metta a imparare il bretone, ma chissà che a qualcuno non faccia venire la voglia). Purtroppo, con tutta probabilità, non si saprà mai che cosa voglia dire la parte in wolof.
TERRA UNITA I, II, III
(continua)
(continua)
Nota tecnica per il webmaster: sarebbe possibile rendere operanti le note "new style" anche nelle introduzioni? Grazie!
Riccardo Venturi 16/1/2016 - 08:37
C'era una giovane l'inglese che girava per l'Italia centrale e suonava una piccola arpa da viaggio per le strade intorno al 2000. Qualcuno di Voi l'ha conosciuta?
Kris Bran 13/10/2020 - 23:34
Ever (A-viskoazh ha da viken)
testo: Yann-Ber Piriou
musica: Alan Stivell
nel CD “1 Douar” nel 1998
musica: Alan Stivell
nel CD “1 Douar” nel 1998
Darn 'zo difinv, darn a gemm
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 9/10/2020 - 18:00
Suite sudarmoricaine
Testo: Alan Stivell
Musica: tradizionale
in: Back to Breizh
2000
La Suite Sudarmoricaine era già presente nel suo famoso Live all'Olympia di Parigi del 1972, con un ben diverso testo, non di sua composizione, in bretone. Il mio approfondimento a riguardo dal titolo "La Suite Sudarmoricana di Alan Stivell" si trova in questa pagina:
ALAN STIVELL E LA MUSICA CELTICA
Nel video accluso del 2006 si possono ascoltare dal vivo in sequenza prima la nuova poi la prima versione.
Certo che vederli ventenni....Alan, Gabriel, Dan, René...al Knokke (già proprio quello di Brel!) è tutta un'altra emozione!!!
Flavio Poltronieri
Musica: tradizionale
in: Back to Breizh
2000
La Suite Sudarmoricaine era già presente nel suo famoso Live all'Olympia di Parigi del 1972, con un ben diverso testo, non di sua composizione, in bretone. Il mio approfondimento a riguardo dal titolo "La Suite Sudarmoricana di Alan Stivell" si trova in questa pagina:
ALAN STIVELL E LA MUSICA CELTICA
Nel video accluso del 2006 si possono ascoltare dal vivo in sequenza prima la nuova poi la prima versione.
Certo che vederli ventenni....Alan, Gabriel, Dan, René...al Knokke (già proprio quello di Brel!) è tutta un'altra emozione!!!
Flavio Poltronieri
Et pardon si on vous embête, si on vous scie un peu la
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 11/2/2020 - 14:50
Scusate se vi infastidiamo, se vi secchiamo
(continua)
(continua)
War an aod
[1963]
Riccardo, Lorenzo, Bernart, Krzysiek e a tutti Voi che bazzicate queste pagine, nell'augurarVi un anno nuovo migliore, leggete un po' cosa scriveva Youenn Gwernig, nel 1963. Forse qualcuno lo ricorda perchè Alan Stivell musicò e cantò un suo testo inserendolo giusto in apertura del meraviglioso Trema'n Inis nel 1976. Ma Gwernig spesso occupò la sua splendida poesia trilingue a parlare degli esclusi sociali, di quelli storici e delle povere vittime di queste società fondate sull'ingiustizia. Una delle sue figlie, Annaig, qualche anno fa mi ha mandato un cd in cui la sua "Grande Tribù" interpreta alcune delle sue canzoni, per fortuna è rimasta la dolce e inconfondibile voce di quest'uomo anziano, con la sua pipa, l'aspetto un po' alla John Wayne e dalle camicie da taglialegna canadese, che ogni tanto torna a farmi compagnia scendendo nella pianura padana dalle Montagnes Noires. Questa agghiacciante poesia non è mai stata musicata.
Flavio Poltronieri
Riccardo, Lorenzo, Bernart, Krzysiek e a tutti Voi che bazzicate queste pagine, nell'augurarVi un anno nuovo migliore, leggete un po' cosa scriveva Youenn Gwernig, nel 1963. Forse qualcuno lo ricorda perchè Alan Stivell musicò e cantò un suo testo inserendolo giusto in apertura del meraviglioso Trema'n Inis nel 1976. Ma Gwernig spesso occupò la sua splendida poesia trilingue a parlare degli esclusi sociali, di quelli storici e delle povere vittime di queste società fondate sull'ingiustizia. Una delle sue figlie, Annaig, qualche anno fa mi ha mandato un cd in cui la sua "Grande Tribù" interpreta alcune delle sue canzoni, per fortuna è rimasta la dolce e inconfondibile voce di quest'uomo anziano, con la sua pipa, l'aspetto un po' alla John Wayne e dalle camicie da taglialegna canadese, che ogni tanto torna a farmi compagnia scendendo nella pianura padana dalle Montagnes Noires. Questa agghiacciante poesia non è mai stata musicata.
Flavio Poltronieri
Redet o deus a viliadoù d'an aod
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 1/1/2019 - 12:59
Com Una Gran Orquestra - Ideas
[2018]
Album: Human ~ Kelt
Medley (eus “Noite Peicha “ - Un Galicien en Bretagne - hag “Ideas”)
muzik: A.Stivell
pozioù: A. Stivell
troet e Katalaneg : Immaculada Fabregas
Okitaneg : Claude Sicre
Korsikaneg : Lea Antona
Deux titres en medley.
Pour les couplets, je reprends Noite peicha, laquelle j’avais enregistrée sur un disque (Un Galicien en Bretagne) de Carlos Nuñez (présent par ailleurs dans l’album).
Je l’avais écrit en espagnol, que Carlos avait mué en galicien. Cette fois, je chante en breton et catalan (en prise sur une actu. inlassablement actuelle chez moi depuis toujours), ceci grâce à l’adaptation d’Immaculada Fabregas.
Et j’ai eu le plaisir d’accueillir une très jeune chanteuse corse, Lea Antona, une merveille de pureté, de sensibilité et de sincérité. Le corse fait aussi, enfin, son entrée à la maison.
Le thème n’est pas très éloigné de Reflets. Là aussi l’avenir... (continua)
Album: Human ~ Kelt
Medley (eus “Noite Peicha “ - Un Galicien en Bretagne - hag “Ideas”)
muzik: A.Stivell
pozioù: A. Stivell
troet e Katalaneg : Immaculada Fabregas
Okitaneg : Claude Sicre
Korsikaneg : Lea Antona
Deux titres en medley.
Pour les couplets, je reprends Noite peicha, laquelle j’avais enregistrée sur un disque (Un Galicien en Bretagne) de Carlos Nuñez (présent par ailleurs dans l’album).
Je l’avais écrit en espagnol, que Carlos avait mué en galicien. Cette fois, je chante en breton et catalan (en prise sur une actu. inlassablement actuelle chez moi depuis toujours), ceci grâce à l’adaptation d’Immaculada Fabregas.
Et j’ai eu le plaisir d’accueillir une très jeune chanteuse corse, Lea Antona, une merveille de pureté, de sensibilité et de sincérité. Le corse fait aussi, enfin, son entrée à la maison.
Le thème n’est pas très éloigné de Reflets. Là aussi l’avenir... (continua)
O toquem tots alhora
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/9/2018 - 08:18
Purtroppo Alan Stivell perpetua la rivisitazione di se stesso senza fine. La banalità dei suoni di cui circonda la sua splendida arpa e la sua altrettanto splendida voce è cosa per me oramai risaputa da prima che iniziasse questo secolo e anche l'accoppiata "A Noite Peicha" (La Notte Vicina) del 2003 con "Ideas" di due anni prima non sfugge purtroppo alla consuetudine. Le liriche poi, Jésus-ma-Doué! altrettanto scontate e spoglie di poesia fino all'osso: "Idee, vi chiamo, non abbiate paura di me, venite, non vi sarà fatto del male, nessun sbarramento vi attende, nessuna porta chiusa, non ne ho a priori, sarete giudicate in democrazia, mille avvocati tutti gratuiti per la vostra causa. Idee, la vostra finestra è l'Infinito". Peccato!!! Se lo paragoniamo con "Mil Hent" di Denez Prigent (anch'esso uscito in questo 2018 sul mercato) mi si contorcono le budella. Una cattedrale di suoni proveniente... (continua)
Flavio Poltronieri 23/9/2018 - 10:20
Brian Boru
(1995)
Testo di Alan Stivell con alcuni stralci di una poesia di Caitlín Maude Amhrán Grá Vietnam
Musica adattata da un tradizionale irlandese (Brian Boru's March) interpretato tra gli altri dai Clannad, The Chieftains, Loreena McKennitt
Nella canzone che dà il titolo al suo disco del 1995, Stivell utilizza la figura allo stesso tempo storica e mitica di Brian Boru per un omaggio all'unità irlandese e al sogno dell'unità tra i popoli celtici.
Il testo porta un messaggio umanista che invoca la trasmutazione dell'energia di guerra in energia di pace. Nel testo sono scelte deliberatamente le parole in bretone e in gaelico che risultano comprensibili a entrambi i popoli. Nel disco le strofe in gaelico sono cantate da Máire Breatnach. In occasione del concerto all'Olympia nel 2012 (per il quarantennale del celebre concerto del 1972) la parte in gaelico irlandese è stata interpretata da Nolwenn... (continua)
Testo di Alan Stivell con alcuni stralci di una poesia di Caitlín Maude Amhrán Grá Vietnam
Musica adattata da un tradizionale irlandese (Brian Boru's March) interpretato tra gli altri dai Clannad, The Chieftains, Loreena McKennitt
Nella canzone che dà il titolo al suo disco del 1995, Stivell utilizza la figura allo stesso tempo storica e mitica di Brian Boru per un omaggio all'unità irlandese e al sogno dell'unità tra i popoli celtici.
Il testo porta un messaggio umanista che invoca la trasmutazione dell'energia di guerra in energia di pace. Nel testo sono scelte deliberatamente le parole in bretone e in gaelico che risultano comprensibili a entrambi i popoli. Nel disco le strofe in gaelico sono cantate da Máire Breatnach. In occasione del concerto all'Olympia nel 2012 (per il quarantennale del celebre concerto del 1972) la parte in gaelico irlandese è stata interpretata da Nolwenn... (continua)
Maraíodh Brian Boru chun beatha na hÉireann
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 24/5/2018 - 21:56
L’arpista bretone Alan Stivell nel 1995 aggiunge un testo misto in gaelico irlandese e bretone, perorando l’unità dei popoli celti (ovviamente nella loro indipendenza di Nazioni). Il testo è composto da una strofa prima cantata in gaelico irlandese e poi ripetuta in bretone, seguita da un coro con due frasi in bretone e due in gaelico irlandese in cui si innesta un secondo coro femminile, un omaggio alla poesia di Caitlín Maude scritta nel 1962 e musicata nel 1975 dal titolo “Amhrán Grá Vietnam” (Vietnam Love Song)
BRIAN BORU
(continua)
(continua)
BRIAN BORU
(continua)
(continua)
Direi che va tutto bene, nell'introduzione, a parte il mio personale scetticismo sul fatto che ci possa essere una pur minima reciproca comprensione tra il bretone e il gaelico irlandese. Sono entrambe lingue celtiche, è vero, ma sono autenticamente lontane tra di loro come il giorno e la notte. Non sto a fare grandi disquisizioni: il bretone e il gaelico (sia irlandese che scozzese) appartengono tra l'altro a due rami distinti delle lingue celtiche, che sono storicamente e linguisticamente molto differenziati tra loro. Io posso soltanto dire che, conoscendo il bretone e ignorando pressoché in modo totale il gaelico irlandese, in quest'ultima lingua non capisco assolutamente nulla, nemmeno le frasette più elementari. Del resto, una strofa nel testo della canzone è identica nelle due lingue, e serve bene a esemplificare quanto prima:
Marv Brian Boru 'reiñ buhez 'n Iwerzhon
Dihan e Bro-Ulad... (continua)
Marv Brian Boru 'reiñ buhez 'n Iwerzhon
Dihan e Bro-Ulad... (continua)
Riccardo Venturi 25/5/2018 - 08:30
Questa cosa delle parole comprensibili nelle due lingue l'ho trovata scritta su wikipedia francese... non so su che base lo sostengano.
Lorenzo 25/5/2018 - 11:28
Comment s'appelle quelqu'un qui parle trois langues? Un trilingue! Et quelqu'un qui parle deux langues? Un bilingue! Et quelqu'un qui ne parle qu'une seule langue? Un français! :-)
Riccardo Venturi 25/5/2018 - 11:50
in Bretagna (da dove tornerò giusto domani!) molti anni prima di Stivell, era stata incisa dal gruppo dei gemelli bretoni Queffeleant nel disco della loro creazione AN TRISKELL (1975, chez Velia), assegnandone la composizione a Donald Mac Gillavry. Al di là della Manica, i CHIEFTAINS la inserirono nel loro secondo disco del 1969 e nel 1973 pure i CLANNAD la ripresero nel loro omonimo LP d'esordio per la Philips. Tutte queste interpretazioni sono naturalmente strumentali. Una interessante curiosità potrebbe anche essere che gli HORSLIPS utilizzarono questa melodia nella parte iniziale del secondo pezzo di THE BOOK OF INVASIONS – A CELTIC SYMPHONY (DJM Records – 1976) e genericamente titolandolo MARCH INTO TROUBLE se me attribuirono bellamente la composizione....mah!!!
Kenavo.
F.
Kenavo.
F.
Flavio Poltronieri 26/5/2018 - 14:35
Planedenn
P. Sollier afferma che Planedenn "fu scritta originariamente per Alan Stivell"...lo invito cortesemente a farmi sapere da dove ha tratto questa informazione....mi incuriosisce e la cosa mi era totalmente sconosciuta, grazie fin d'ora; soprattutto al periodo della cosidetta "collera bretone" alcune poesie di Yann Ber furono messe in canzone, tra cui appunto questa e come Stivell, lo fecero Gilles Servat, Gweltaz Ar Fur, Manu Lann Huel,il gruppo Gwalarn, Annie Ebrel...
Flavio Poltronieri 14/3/2017 - 20:02
Non so se Paolo Sollier, nativo di Chiomonte in Valsusa, parlante nativo francoprovenzale (o arpitano che dir si voglia), ex calciatore di serie A nel famoso "Perugia dei miracoli", distributore di pugni chiusi in campo e scrittore di libri (nonché originario collaboratore della "raccolta primitiva" di questo sito nel 2003) ci legga ancora. Me lo auguro, ma non è probabile. Fatto sta che ai suoi tempi contribuì parecchia Bretagna; erano altri tempi anche nel gioco del pallone e dintorni. Tant'è vero che mise una terrificante fine ad una mia improbabilissima carriera di portiere durante una partita improvvisata, segnandomi 16 (sedici) goal vicino a Cantù, e all'epoca aveva circa 55 anni. Mi avevano messo in porta per le mie ragguardevoli dimensioni, ma col calcio ci ho leticato da piccolo. Durante quella partita si giocava fumando tranquillamente sigarette varie. Però le vie dell'Internètte... (continua)
Richard Gwenndour 14/3/2017 - 21:54
Se la memoria non mi tradisce, avevo una simpatia per lui non solo perchè era fra i pochi calciatori compagni, ma anche perchè a Natale gli capitava di regalare libri di Cesare Pavese agli amici che giocavano con lui nel Perugia....e io quando sento anche solo nominare Pavese, apro il mio cuore....poi ho conosciuto personalmente Ezio Vendrame, grazie alla comune passione per Ciampi e addirittura abbiamo fatto uno spettacolo-tributo insieme a Piero anni fa...anche nel mondo del calcio ogni tanto appaiono personaggi incredibili.
Flavio Poltronieri 14/3/2017 - 22:08
Ne bado ket atao
ESTO NO DURARA ETERNAMENTE
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 14/3/2017 - 12:25
Digor eo an hent
Traducción al castellano de Flavio Poltronieri
EL CAMINO ESTÁ ABIERTO
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 9/3/2017 - 15:44
E-tal ar groaz
[1976]
Musica, recitazione e canto di Alan Stivell
Poesia di Yann Sohier (1933/35)
Album: Trema'n inis
Musique, récitation et chant d'Alan Stivell
Poème de Yann Sohier (1933/35)
Album: Trema'n inis
Sonerezh, dibunadur ha kan: Alan Stivell
Barzhoneg Yann Sohier [1933/35]
Album: Trema'n inis
Si dice che E-tal ar groaz, messa in musica, recitata e cantata da Alan Stivell nel 1976, sia stata l'unica poesia scritta in bretone da Yann Sohier. Nato il 10 settembre 1901 a Loudéac, Yann Sohier morì il 21 marzo 1935 a Plourivo per una una broncopolmonite fulminante, all'età di soli 34 anni. Come parecchi altri militanti bretoni, Yann Sohier era un insegnante elementare.
Figlio di un gendarme a cavallo, Yann Sohier (all'anagrafe francese: Jean Lucien Léon Marie Sohier) visse l'infanzia e l'adolescenza in varie località bretoni (il padre, lasciata la gendarmeria, si era impiegato come esattore... (continua)
Musica, recitazione e canto di Alan Stivell
Poesia di Yann Sohier (1933/35)
Album: Trema'n inis
Musique, récitation et chant d'Alan Stivell
Poème de Yann Sohier (1933/35)
Album: Trema'n inis
Sonerezh, dibunadur ha kan: Alan Stivell
Barzhoneg Yann Sohier [1933/35]
Album: Trema'n inis
Si dice che E-tal ar groaz, messa in musica, recitata e cantata da Alan Stivell nel 1976, sia stata l'unica poesia scritta in bretone da Yann Sohier. Nato il 10 settembre 1901 a Loudéac, Yann Sohier morì il 21 marzo 1935 a Plourivo per una una broncopolmonite fulminante, all'età di soli 34 anni. Come parecchi altri militanti bretoni, Yann Sohier era un insegnante elementare.
Figlio di un gendarme a cavallo, Yann Sohier (all'anagrafe francese: Jean Lucien Léon Marie Sohier) visse l'infanzia e l'adolescenza in varie località bretoni (il padre, lasciata la gendarmeria, si era impiegato come esattore... (continua)
E-tal ar groaz
(continua)
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 7/3/2017 - 13:29
7-3-2017 13:31
DAVANTI ALLA CROCE
(continua)
(continua)
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Son ar chistr: Alan Stivell's version (1970)
Album: Reflets
“La canzone del Sidro” viene dalla Bretagna, ma non è un’antica aria bretone bensì una composizione popolare di Jean-Bernard e Jean-Marie Prima due giovanissimi agricoltori di Guiscriff (Morbihan), che nel 1929 una sera dell’estate, mentre si ultimava il lavoro di trebbiatura, con una tazza di sidro in mano, davano il via alla prima strofa «Yao jistr ‘ta Laou». Il brano è successivamente pubblicato da Polig Monjarret nel 1951 con il titolo “Ev jistr’ta laou” finche negli anni 70 Alan Stivell lo registra con il titolo “Son ar chistr” e lo consegna alla popolarità sovranazionale. A quanto mi sembra di capire leggendo l’articolo pubblicato in Musique bretonne (la rivista dell’associazione Dastum) -n 136 del 1995 pag 22 – i due sono compositori per le parole e la musica del brano... (continua)