In questi giorni sto vedendo sul sito perestroika.it un film-documentario sulla vita di Dostoevskji. Durante la sua prigionia e lavori forzati, dove era consentito tenere come libro solo la Bibbia (o il Vangelo), gli donano una copia del Don Chisciotte e lui è felice come una pasqua!
Caterina
Mi pare ben strano ma ho scoperto casualmemte stamattina che nessuno aveva ancora tradotto questa canzone-simbolo per molti di noi. Provvedo all'istante. Anche in Cile purtroppo tutto andrà davvero "ben differentemente" comunque la memoria rimane una delle facoltà più preziose e fragili che ognuno di noi possiede in sé.
[1973]
Versi di Dario Fo, con Franca Rame
Dallo spettacolo del collettivo teatrale La Comune intitolato “Guerra di popolo in Cile”, diretto da Dario Fo e presentato subito dopo il golpe in Cile.
La canzone era interpretata da Ciccio Busacca
Testo trovato e trascritto dall'Archivio Franca Rame
Caro R, sottoscrivo tutto. Con l'aggravante che io ai cortei ci andavo eccome, allora nessuno lo sapeva che non servivano praticamente a niente e che il gioco era truccato dall'inizio alla fine. Avere quell'età negli anni 70 fu bellissimo. Però, anche se con le parole non me la cavo male, non saprei descriverlo a chi non c'era. Quando ho provato è uscita solo poesia come se qualcuno descrivesse a me la preistoria. Conservo ancora qualche amico di allora che brancola nel buio dell'oggi come me. E allora: Alturas!
Io avevo otto anni e ad un grande corteo contro il golpe in Cile ci andai con mio padre. Mi ricordo che lui mi portava in spalla perchè io potessi vedere qualcosa in mezzo a quella moltitudine... Io, per parte mia, come tutti, scandivo a squarciagola e a pugno chiuso lo slogan "CICILE LIBERO!"... Mio padre mi comprò anche un ritratto di Allende ad un banchetto del PSI...
Mi spiegarono solo dopo che il paese si chiamava Cile e che "Ci-Cile libero!" era per facilitare lo slogan...
Quando tornai a casa feci subito un pugno chiuso con il DAS, la pasta per modellare che allora usavamo tutti noi bambini... Però feci il pollice all'interno delle dita, perchè farlo sovrapposto era troppo difficile per me...
Caro BB, erano anni intensi e strazianti, come già avevo lasciato intuire qui.
Il gruppo era arrivato a Roma il 3 o il 4 di settembre proveniente dal Vietnam (nel sud del quale, al momento del loro soggiorno, la guerra non era ancora terminata), poi si spostò a Milano per esibirsi alla Festa dell'Unità e incidere tra l'8 e il 9 questo LP "Viva Chile!" per la casa discografica Vedette (più precisamente per "I Dischi della Zodiaco" cioè la sua sezione dedicata alla "musica del mondo"). Quindi il polso e lo spirito della registrazione sono antecedenti alla tragedia. Il giorno 10 fecero ritorno a Roma e l'11, visto che non avevano impegni, andarono a visitare la Basilica di San Pietro in Vaticano e mentre erano lì, verso le 14 o le 15, uno dei loro accompagnatori italiani li informò che era successa una cosa terribile:la Moneda bombardata e Allende morto durante il colpo di stato. Il giorno... (continua)
Oggi li avrebbero ributtati a mare... Battute a parte, la mia resistenza a comprendere le posizioni di chi avversa gli immigrati con odio, scherno o ragionamenti apparentemente logici (ma che poi, scava e scava, tutto odio è), viene proprio dall'aver vissuto quegli anni (anche se un po' dopo). L'esule era sacro, l'esule fuggiva dalla repressione, dalla violenza, da una vita insicura; l'esule portava un mondo con sé, e racconti, e profumi di terre lontane, parlava un' altra lingua e vestiva la mia di musicalità sconosciute. Aveva negli occhi un'eco di tristezza, anche quando rideva.
Non c'era internet e l'universo non era a portata di clic: ci arrivava in casa con i racconti dei viaggiatori, e con le lacrime degli esuli.
E poi anche mio nonno era stato un migrante, ma questa è ancora un'altra storia.
Maria Cristina, hai detto il vero nel modo più bello.
Come si fa a disarmare tanto odio?
Io non lo so, io vorrei solo che sparissero, l'odio e i suoi profeti, e invece si rafforzano sempre, come gli uragani, le inondazioni, gli incendi... si vede che il riscaldamento globale brucia anche le menti e i cuori...
Questo è l'unico sito dove si può trasbordare bellamente e impunemente dalle tragedie sociali a quelle interiori, dagli Inti Illimani a Ciampi...d'altra parte come non concordare con...."le finestre non sono tutte uguali e anche le porte hanno un'anima" e poi lo diceva anche il sommo Atahualpa: "Mis flores son de verano pero adentro llevo inviernos"
Così l'amministrazione Nixon favorì il golpe in Cile: i documenti desecretati 50 anni dopo il governo Allende
di Daniele Mastrogiacomo, Repubblica Online, 13-11-2020
L'Nsa ha diffuso trascrizioni di colloqui e appunti che raccontano la strategia messa in atto dagli Stati Uniti per destabilizzare il leader socialista: "Se c'è un modo per spodestarlo, bisogna farlo"
Adesso è chiaro il ruolo degli Stati Uniti nel golpe di Pinochet in Cile. Non si tratta più di ipotesi, di tesi probabili sorrette da una convinzione dominante durante e dopo i 17 anni della più feroce dittatura militare del secolo scorso. È scritto nero su bianco. Lo confermano migliaia di documenti, trascrizioni, appunti, brogliacci, indicazioni, suggerimenti che fanno parte del file "Politica sul Cile".
Cinquant'anni dopo l'elezione a presidente di Salvador Allende (5 novembre 1970) la Nsa, la madre di tutte le agenzie di... (continua)
ragazzi, sono più vecchio e quindi c'ero, a piangere con gli Inti Illimani, a piangere per Victor Jara e Allende e per tutto il popolo cileno, che ci aveva regalato anche Violeta Parra.
Ma poi, qualche anno fa (forse il 2018) mi sono trovato a un concerto degli Inti vicino Torino. Eravamo pochi e non tutti sessantenni come me, capii che l'aria, almeno tra noi, era quella di una volta e con la musica di Alturas abbiamo di nuovo goduto e pianto.
Poi ci fu El pueblo e, senza dirci nulla, le prime file di noi partirono verso il palco, con il pugno chiuso e levato verso la libertà (hacia la libertad). Poco dopo eravamo tutti così.
Un monito, specie ora che abbiamo al governo quel che mai ci saremmo aspettati.
Svegliati Italia
3. Nuestro México, febrero 23 - La versione incisa dagli Inti-Illimani [1969]
3. Nuestro México, febrero 23 - The version recorded by Inti-Illimani [1969]
A la Revolución Mexicana è il secondo album in studio degli Inti-Illimani, inciso nel 1969 per la casa discografica cilena Hit-Parade-WAE (VB-267) -ricordiamo che siamo soltanto due anni dopo la formazione del gruppo, avvenuta nel 1967, ed ancora l'anno prima dell'elezione di Salvador Allende alla presidenza della Repubblica. L'album tiene pienamente fede al suo titolo, e si compone esclusivamente di canzoni popolari della tradizione rivoluzionaria messicana. Nuestro México, febrero 23 è il brano iniziale dell'album. Nel medesimo 1969, fu pubblicato anche uno “split album” intitolato A la Resistencia Española / A la Revolución Mexicana (DM/Hit-Parade), il cui lato A era occupato da sei canti resistenziali spagnoli intepretati da Rolando... (continua)
Gentile Riccardo
leggo nelle tue note che l'ultima strofa 'Desembarcando en Rinihue...' non appare nelle Décimas e probabilmente è opera di Manns, ma devo chiederti di correggere questa informazione, perché la strofa è presente nella versione delle Décimas di Casa de las Américas, Cuba del 1971, che a quanto so è l'edizione originale (secondo alcune letture è la seconda edizione).
Ti ringrazio per l'attenzione, posso inviarti per mail la foto dell'originale.
Claudia Crabuzza
Il Lando è un ritmo afro-peruviano che il famoso gruppo cileno Inti Illimani interpreta nel suo stile, e che ci ricorda le sofferenze degli africani che furono portati in America durante il colonialismo, per servire come schiavi; che lavoravano la ricchezza degli oligarchi e dei gamonali di origine europea, e ancora oggi subiscono discriminazioni odiose nel tempo del capitalismo "moderno" e "democratico".
(Tratto dai commenti a: https://youtu.be/lCjj6Tg_QRQ ).
Chanson chilienne (en espagnol) – Samba landó – Inti-Illimani – 1979
Chanson écrite par Patricio Manns, Horacio Salinas et José Seves, qui conclut le disque “Canción para matar una culebra”.
Inti-Illimani est un groupe chilien fondé en 1967, lié au courant « cultivé » (ayant étudié la musique) de la « nouvelle chanson latino-américaine ». Leur nom mélange le quechuan (“Inti”=soleil) et l’aymara (“Illimani”=le nom d’un sommet de la Cordillère des Andes).
« Que faisons-nous ce soir ? Je vais voir Inti-Illimani au Massenzio ». C’est ainsi que Nanni Moretti, dans « Ecce Bombo », donne le sens de ce que représentait ce groupe andin dans les années 70, lorsque l’engagement social était fort, au point de devenir une mode, et que le Chili était le symbole de l’oppression fasciste en Amérique du Sud.
Les Inti-Illimani sont depuis longtemps retournés vivre au Chili qu’ils avaient dû fuir en 1973... (continua)
Caterina