Recoged esta voz
[1937]
Versi del grande poeta e drammaturgo spagnolo, nella raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” pubblicata a Valencia dal Socorro Rojo Internacional nel 1937, nel pieno della guerra civile.
Su YouTube trovo un paio di versioni (parziali) musicate di questa poesia. La principale è quella del cantautore e chitarrista Rubén Suárez.
Versi del grande poeta e drammaturgo spagnolo, nella raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” pubblicata a Valencia dal Socorro Rojo Internacional nel 1937, nel pieno della guerra civile.
Su YouTube trovo un paio di versioni (parziali) musicate di questa poesia. La principale è quella del cantautore e chitarrista Rubén Suárez.
I
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/10/2016 - 08:27
Sigo en la sombra
(1939-1941?)
Versi di Miguel Hernández, dalla raccolta “Poemas últimos”
Musica di Francisco Curto, dal suo disco del 1976 interamente dedicato al grande poeta e combattente repubblicano spagnolo.
Uno dei “Poemas últimos”, le ultime poesie composte durante la durissima prigionia che lo condusse alla morte nel 1942, ricoverato nell’infermeria della prigione di Alicante dopo essersi ammalato di bronchite e poi di tifo e tubercolosi.
Versi di Miguel Hernández, dalla raccolta “Poemas últimos”
Musica di Francisco Curto, dal suo disco del 1976 interamente dedicato al grande poeta e combattente repubblicano spagnolo.
Uno dei “Poemas últimos”, le ultime poesie composte durante la durissima prigionia che lo condusse alla morte nel 1942, ricoverato nell’infermeria della prigione di Alicante dopo essersi ammalato di bronchite e poi di tifo e tubercolosi.
Sigo en la sombra, lleno de luz; ¿existe el día?
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 28/10/2013 - 15:32
Jornaleros
[1936-37]
Versi del grande poeta spagnolo, dalla raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” pubblicata nel 1937.
Musica di Pedro Faura, che nei primi anni 70 fu membro dell’ufficio della propaganda del Frente Revolucionario Antifascista y Patriota (FRAP), braccio armato del Partito comunista marxista-leninista spagnolo. Fuggito in Germania Est, lì nel 1975 pubblicò il disco intitolato “Manifiesto”da cui anche questa canzone è tratta.
Da Viento del pueblo. Poesía en la guerra, la pagina originaria contenente le poesie “Llamo a la Juventud”, “Recoged esta voz” e “Jornaleros” accompagnate da fotografie che in molti attribuiscono alla grande fotografa e “pasionaria” italo-messicana Tina Modotti.
Versi del grande poeta spagnolo, dalla raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” pubblicata nel 1937.
Musica di Pedro Faura, che nei primi anni 70 fu membro dell’ufficio della propaganda del Frente Revolucionario Antifascista y Patriota (FRAP), braccio armato del Partito comunista marxista-leninista spagnolo. Fuggito in Germania Est, lì nel 1975 pubblicò il disco intitolato “Manifiesto”da cui anche questa canzone è tratta.
Da Viento del pueblo. Poesía en la guerra, la pagina originaria contenente le poesie “Llamo a la Juventud”, “Recoged esta voz” e “Jornaleros” accompagnate da fotografie che in molti attribuiscono alla grande fotografa e “pasionaria” italo-messicana Tina Modotti.
Jornaleros que habéis cobrado en plomo
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 23/10/2013 - 15:02
Las cárceles
[1937-38]
Versi di Miguel Hernández, dalla raccolta “El hombre acecha”, pubblicata soltanto nel 1981 (la prima edizione del 1939 non fu conclusa e andò perduta alla fine della Guerra Civile) .
Musica di Elisa Serna, nell’album intitolato “Quejido” del 1972.
Versi di Miguel Hernández, dalla raccolta “El hombre acecha”, pubblicata soltanto nel 1981 (la prima edizione del 1939 non fu conclusa e andò perduta alla fine della Guerra Civile) .
Musica di Elisa Serna, nell’album intitolato “Quejido” del 1972.
Cierra las puertas, echa la aldaba, carcelero
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 16/10/2013 - 15:47
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Le mani
… e sempre a proposito di mani, nemmeno poteva mancare questa magnifica poesia di Miguel Hernández, dalla raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra”, 1937.
LAS MANOS
Dos especies de manos se enfrentan en la vida,
brotan del corazón, irrumpen por los brazos,
saltan, y desembocan sobre la luz herida
a golpes, a zarpazos.
La mano es la herramienta del alma, su mensaje,
y el cuerpo tiene en ella su rama combatiente.
Alzad, moved las manos en un gran oleaje,
hombres de mi simiente.
Ante la aurora veo surgir las manos puras
de los trabajadores terrestres y marinos,
como una primavera de alegres dentaduras,
de dedos matutinos.
Endurecidamente pobladas de sudores,
retumbantes las venas desde las uñas rotas,
constelan los espacios de andamios y clamores,
relámpagos y gotas.
Conducen herrerías, azadas y telares,
muerden metales, montes,... (continua)
LAS MANOS
Dos especies de manos se enfrentan en la vida,
brotan del corazón, irrumpen por los brazos,
saltan, y desembocan sobre la luz herida
a golpes, a zarpazos.
La mano es la herramienta del alma, su mensaje,
y el cuerpo tiene en ella su rama combatiente.
Alzad, moved las manos en un gran oleaje,
hombres de mi simiente.
Ante la aurora veo surgir las manos puras
de los trabajadores terrestres y marinos,
como una primavera de alegres dentaduras,
de dedos matutinos.
Endurecidamente pobladas de sudores,
retumbantes las venas desde las uñas rotas,
constelan los espacios de andamios y clamores,
relámpagos y gotas.
Conducen herrerías, azadas y telares,
muerden metales, montes,... (continua)
Bernart 16/10/2013 - 15:08
Or che Mussolini
anonimo
"Si Mussolini no era un asesino, me pregunto que hacían sus tropas en Etiopía y en mi propio país, España..." (Gustavo Sierra Fernández)
"... certi vecchi che continuano ad occupare posti di potere invece che seggiole al circolo e finiscono a dire sfondoni del tipo 'A parte le leggi razziali Mussolini è stato un buon capo di Stato'." (Fasciano)
Miguel Hernández, dalla raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra”, 1937.
CENICIENTO MUSSOLINI
Ven a Guadalajara, dictador de cadenas,
carcelaria mandíbula de canto:
verás la retirada miedosa de tu hienas,
verás el apogeo del espanto.
Rumorosa provincia de colmenas,
la patria del panal estremecido,
la dulce Alcarria, amarga como el llanto,
amarga te ha sabido.
Ven y verás, mortífero bandido,
ruedas de tus cañones,
banderas de tu ejército, carne de tus soldados,
huesos de tus legiones,
trajes y corazones... (continua)
"... certi vecchi che continuano ad occupare posti di potere invece che seggiole al circolo e finiscono a dire sfondoni del tipo 'A parte le leggi razziali Mussolini è stato un buon capo di Stato'." (Fasciano)
Miguel Hernández, dalla raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra”, 1937.
CENICIENTO MUSSOLINI
Ven a Guadalajara, dictador de cadenas,
carcelaria mandíbula de canto:
verás la retirada miedosa de tu hienas,
verás el apogeo del espanto.
Rumorosa provincia de colmenas,
la patria del panal estremecido,
la dulce Alcarria, amarga como el llanto,
amarga te ha sabido.
Ven y verás, mortífero bandido,
ruedas de tus cañones,
banderas de tu ejército, carne de tus soldados,
huesos de tus legiones,
trajes y corazones... (continua)
Bernart 16/10/2013 - 14:27
Las abarcas desiertas
[1937]
Poesia tratta dal IV volume di “Poemas sueltos” (1939)
Messa in musica da Francisco Curto nel suo “Miguel Hernández” del 1976 e più recentemente da Joan Manuel Serrat nell’album “Hijo de la luz y de la sombra” del 2010.
Il grido di Miguel Hernández bambino contro la miseria e l’ingiustizia che soffocavano la sua terra.
Ogni 5 di gennaio in Spagna (dove sono un po’ più cattolici di noi, con la nostra Befana…) si festeggia la “Cabalgata de Reyes Magos” ed il giorno seguente i bambini trovano nella calza il carbone dolce portato dai re astronomi… Ma la calza del piccolo Miguel era un calzettone di lana di capra messo sulla finestra fredda di una bergeria, e il bambino sognava che la mattina dopo il mondo si fosse trasformato in un negozio di giocattoli… Ma nessun “re magio” si avvicinò mai alla finestra ed alla calza di Miguel, sempre gelata e vuota così come le sue “abarcas”, i sandali di cuoio crudo tipici delle zone rurali spagnole…
Poesia tratta dal IV volume di “Poemas sueltos” (1939)
Messa in musica da Francisco Curto nel suo “Miguel Hernández” del 1976 e più recentemente da Joan Manuel Serrat nell’album “Hijo de la luz y de la sombra” del 2010.
Il grido di Miguel Hernández bambino contro la miseria e l’ingiustizia che soffocavano la sua terra.
Ogni 5 di gennaio in Spagna (dove sono un po’ più cattolici di noi, con la nostra Befana…) si festeggia la “Cabalgata de Reyes Magos” ed il giorno seguente i bambini trovano nella calza il carbone dolce portato dai re astronomi… Ma la calza del piccolo Miguel era un calzettone di lana di capra messo sulla finestra fredda di una bergeria, e il bambino sognava che la mattina dopo il mondo si fosse trasformato in un negozio di giocattoli… Ma nessun “re magio” si avvicinò mai alla finestra ed alla calza di Miguel, sempre gelata e vuota così come le sue “abarcas”, i sandali di cuoio crudo tipici delle zone rurali spagnole…
Por el cinco de enero,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 16/10/2013 - 13:11
La muerte del niño herido
[1938]
Versi del grande poeta spagnolo pubblicati nel giugno del 1938 sulla rivista culturale repubblicana “Hora de España”.
Musica di Elisa Serna, dal suo album “Cuatro poemas de Miguel Hernández, Antonio Machado, Jesús L. Pacheco según Elisa Serna” pubblicato nel 1969 nella collezione chiamata “Barlovento” che l’etichetta discografica “Als 4 Vents” di Barcellona dedicava ai cantautori.
Tutto l’orrore della Guerra Civile condensato nella descrizione dell’agonia e della morte di un bambino, ferito sotto un bombardamento, del dolore lancinante della madre che lo assiste nel suo delirio febbrile… Mentre nella notte illuminata dalla luna ronza lontano un aereo invisibile, portatore di altra morte, di altra distruzione…
E come il bimbo ferito, anche il poeta stava vivendo allora la sua agonia: di lì a pochi mesi, nel febbraio del 1939, sarebbe morto di crepacuore in quel di Collioure, in Francia, durante la fuga dalla sua terra ormai caduta sotto il giogo fascista…
Versi del grande poeta spagnolo pubblicati nel giugno del 1938 sulla rivista culturale repubblicana “Hora de España”.
Musica di Elisa Serna, dal suo album “Cuatro poemas de Miguel Hernández, Antonio Machado, Jesús L. Pacheco según Elisa Serna” pubblicato nel 1969 nella collezione chiamata “Barlovento” che l’etichetta discografica “Als 4 Vents” di Barcellona dedicava ai cantautori.
Tutto l’orrore della Guerra Civile condensato nella descrizione dell’agonia e della morte di un bambino, ferito sotto un bombardamento, del dolore lancinante della madre che lo assiste nel suo delirio febbrile… Mentre nella notte illuminata dalla luna ronza lontano un aereo invisibile, portatore di altra morte, di altra distruzione…
E come il bimbo ferito, anche il poeta stava vivendo allora la sua agonia: di lì a pochi mesi, nel febbraio del 1939, sarebbe morto di crepacuore in quel di Collioure, in Francia, durante la fuga dalla sua terra ormai caduta sotto il giogo fascista…
Otra vez en la noche... Es el martillo
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 30/9/2013 - 10:48
Sépalo usted
[1977]
Versi del grande poeta catalano, originariamente compresi in “Canciones olvidadas”, terza parte della raccolta intitolata “Del tiempo y del olvido”. In questa sezione Goytisolo raccolse 15 poesie nate per poter essere messe in musica e cantate.
In seguito compresa nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” pubblicata nel 1979 e dedicata, non a caso, all’amico Paco Ibáñez.
Come Aquellas palabras, anche questa poesia è verosimilmente dedicata (ma non ho trovato preciso riscontro) a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo spagnolo, combattente repubblicano, morto in un carcere franchista nel 1942.
Versi del grande poeta catalano, originariamente compresi in “Canciones olvidadas”, terza parte della raccolta intitolata “Del tiempo y del olvido”. In questa sezione Goytisolo raccolse 15 poesie nate per poter essere messe in musica e cantate.
In seguito compresa nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” pubblicata nel 1979 e dedicata, non a caso, all’amico Paco Ibáñez.
Come Aquellas palabras, anche questa poesia è verosimilmente dedicata (ma non ho trovato preciso riscontro) a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo spagnolo, combattente repubblicano, morto in un carcere franchista nel 1942.
Nunca la paz o el sueño
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 31/5/2013 - 10:06
Aquellas palabras
[1960]
Versi del grande poeta catalano in omaggio a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo spagnolo, combattente repubblicano, morto in un carcere franchista nel 1942.
Poesia originariamente pubblicata su “Ínsula - revista de letras y ciencias humanas”, anno XV, n. 168, novembre 1960.
In seguito compresa nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” pubblicata nel 1979 e dedicata all’amico Paco Ibáñez.
Versi del grande poeta catalano in omaggio a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo spagnolo, combattente repubblicano, morto in un carcere franchista nel 1942.
Poesia originariamente pubblicata su “Ínsula - revista de letras y ciencias humanas”, anno XV, n. 168, novembre 1960.
In seguito compresa nella raccolta intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” pubblicata nel 1979 e dedicata all’amico Paco Ibáñez.
Fueron unas palabras
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 30/5/2013 - 23:22
Historia conocida
[1959]
Versi di José Agustín Goytisolo nella raccolta intitolata Claridad e 20 anni più tardi anche in quella intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” (1979) che il poeta dedicò proprio all’amico Ibañez.
Musicata da Paco Ibáñez e da Joan Manuel Serrat
Nella raccolta pubblicata nel 2002 degli altri concerti - oltre a quello famosissimo all’Olympia del 1969 - che Paco Ibañez tenne a Parigi a cavallo tra gli anni 60 e 70, ed in particolare quelli alla Sorbona e al Palazzo degli Sport.
Una versione è stata offerta anche da Joan Manuel Serrat nel suo disco del 1978.
Una poesia/canzone dedicata a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo, combattente repubblicano, morto prigioniero in un carcere franchista nel 1942
Versi di José Agustín Goytisolo nella raccolta intitolata Claridad e 20 anni più tardi anche in quella intitolata “Palabras para Julia y otras canciones” (1979) che il poeta dedicò proprio all’amico Ibañez.
Musicata da Paco Ibáñez e da Joan Manuel Serrat
Nella raccolta pubblicata nel 2002 degli altri concerti - oltre a quello famosissimo all’Olympia del 1969 - che Paco Ibañez tenne a Parigi a cavallo tra gli anni 60 e 70, ed in particolare quelli alla Sorbona e al Palazzo degli Sport.
Una versione è stata offerta anche da Joan Manuel Serrat nel suo disco del 1978.
Una poesia/canzone dedicata a Miguel Hernández, poeta e drammaturgo, combattente repubblicano, morto prigioniero in un carcere franchista nel 1942
Hace tiempo hubo un hombre entre nosotros
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 5/5/2013 - 20:30
Si me matan, bueno (Ante la vida, sereno)
[1937]
Versi di Miguel Hernández
Musica di Joan Manuel Serrat
La poesia fu originariamente pubblicata nella raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” Socorro Rojo Internacional, 1937, con il titolo “Ante la vida, sereno”.
Nell’album di Serrat intitolato “Hijo de la luz y de la sombra” (2010)
Testo trovato su Cancioneros.com
Versi di Miguel Hernández
Musica di Joan Manuel Serrat
La poesia fu originariamente pubblicata nella raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” Socorro Rojo Internacional, 1937, con il titolo “Ante la vida, sereno”.
Nell’album di Serrat intitolato “Hijo de la luz y de la sombra” (2010)
Testo trovato su Cancioneros.com
Ante la vida, sereno
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 11:18
El hambre
[1937/38]
Versi di Miguel Hernández
Musica di Joan Manuel Serrat
La poesia originale fa parte della raccolta intitolata “El hombre acecha”. La sua pubblicazione a Valencia fu all’epoca impedita dall’ingresso delle truppe franchiste e dalla sconfitta del campo repubblicano. Vide la luce solo nel 1981.
Nell’album di Serrat intitolato “Hijo de la luz y de la sombra” (2010)
Testo trovato su Cancioneros.com
Versi di Miguel Hernández
Musica di Joan Manuel Serrat
La poesia originale fa parte della raccolta intitolata “El hombre acecha”. La sua pubblicazione a Valencia fu all’epoca impedita dall’ingresso delle truppe franchiste e dalla sconfitta del campo repubblicano. Vide la luce solo nel 1981.
Nell’album di Serrat intitolato “Hijo de la luz y de la sombra” (2010)
Testo trovato su Cancioneros.com
Tened presente el hambre: recordad su pasado
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 11:10
Uno de aquellos (o Al soldado internacional caído en España)
[1937]
Versi di Miguel Hernández (e Joan Manuel Serrat)
Musica di Joan Manuel Serrat
La poesia originale fu pubblicata sulla rivista repubblicana “La voz del combatiente”, n. 95 del 5 aprile 1937. Poi nella raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” pubblicata da Socorro Rojo Internacional sempre nel 1937.
Nell’album di Serrat intitolato “Hijo de la luz y de la sombra” (2010)
Testo trovato su Cancioneros.com
Versi di Miguel Hernández (e Joan Manuel Serrat)
Musica di Joan Manuel Serrat
La poesia originale fu pubblicata sulla rivista repubblicana “La voz del combatiente”, n. 95 del 5 aprile 1937. Poi nella raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” pubblicata da Socorro Rojo Internacional sempre nel 1937.
Nell’album di Serrat intitolato “Hijo de la luz y de la sombra” (2010)
Testo trovato su Cancioneros.com
Si hay hombres que contienen un alma sin fronteras,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 10:55
Aceituneros (Andaluces de Jaén)
[1937]
Versi di Miguel Hernández, dalla raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra”, Valencia, Socorro Rojo Internacional.
Musica di Paco Ibañez
Nell’album “Paco Ibáñez en el Olympia” del 1969
Durante la Guerra Civile Jaén fu un punto nevralgico dello scontro tra repubblicani e fascisti. I primi, nell’agosto del 1936, fecero prigionieri molti appartenenti al “bando sublevado”, poi fucilati a centinaia a Madrid (compreso il vescovo Manuel Basulto Jiménez, dichiarato martire della Chiesa da Benedetto XVI nel 2010). I secondi, nell’aprile del 1937, chiamarono gli aerei nazisti della Legione Condor a bombardare la città, con un bilancio di morti e feriti superiore a quello del più famigerato bombardamento di Guernica.
Il poeta Miguel Hernández visse a Jaén proprio nel periodo bellico, scrivendo sul periodico comunista “Frente Sur”.
Alla fine di marzo del 1939 la città... (continua)
Versi di Miguel Hernández, dalla raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra”, Valencia, Socorro Rojo Internacional.
Musica di Paco Ibañez
Nell’album “Paco Ibáñez en el Olympia” del 1969
Durante la Guerra Civile Jaén fu un punto nevralgico dello scontro tra repubblicani e fascisti. I primi, nell’agosto del 1936, fecero prigionieri molti appartenenti al “bando sublevado”, poi fucilati a centinaia a Madrid (compreso il vescovo Manuel Basulto Jiménez, dichiarato martire della Chiesa da Benedetto XVI nel 2010). I secondi, nell’aprile del 1937, chiamarono gli aerei nazisti della Legione Condor a bombardare la città, con un bilancio di morti e feriti superiore a quello del più famigerato bombardamento di Guernica.
Il poeta Miguel Hernández visse a Jaén proprio nel periodo bellico, scrivendo sul periodico comunista “Frente Sur”.
Alla fine di marzo del 1939 la città... (continua)
Andaluces de Jaén,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 26/10/2012 - 10:04
Guerra Tristes Guerras
dall'album "Tristes Guerras" [2009] di Paco Damas.
"Guerra Tristes guerras" tratta da due poesie (Guerra e Tristes Guerras) dal "Cancionero y romancero de ausencias (1938-1939)", di Miguel Hernández.
"Guerra Tristes guerras" tratta da due poesie (Guerra e Tristes Guerras) dal "Cancionero y romancero de ausencias (1938-1939)", di Miguel Hernández.
Tristes, Tristes guerras
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 30/1/2012 - 23:42
Nanas de la cebolla
Poesia di Miguel Hernández
Musica di Alberto Cortez
Arrangiamenti e direzione musicale di Francesc Burrull
da Miguel Hernández (1972)
La stessa poesia è stata cantata anche (con una musica diversa) da Enrique Morente ("Homenaje Flamenco a Miguel Hernández" -1971)
Nel 1939, alla fine della guerra civile spagnola, Miguel Hernández rinchiuso nella prigione dove morirà tre anni dopo, dedica al figlio appena nato Manuel Miguel queste commoventi Ninne nanne della cipolla, scritte in seguito a una lettera della moglie Josefina che gli confessava che non avevano da mangiare altro che pane e cipolla.
Il motivo di questa composizione è noto: sua moglie gli scrisse una lettera dicendogli che mangiava solo pane e cipolla, che a suo figlio erano usciti i primi denti e rideva molto. Questo fatto provoca nel poeta un entusiasmo disperato che si tradurrà nelle Nanas de la cebolla.
Tre dualità antitetiche... (continua)
Musica di Alberto Cortez
Arrangiamenti e direzione musicale di Francesc Burrull
da Miguel Hernández (1972)
La stessa poesia è stata cantata anche (con una musica diversa) da Enrique Morente ("Homenaje Flamenco a Miguel Hernández" -1971)
Nel 1939, alla fine della guerra civile spagnola, Miguel Hernández rinchiuso nella prigione dove morirà tre anni dopo, dedica al figlio appena nato Manuel Miguel queste commoventi Ninne nanne della cipolla, scritte in seguito a una lettera della moglie Josefina che gli confessava che non avevano da mangiare altro che pane e cipolla.
Il motivo di questa composizione è noto: sua moglie gli scrisse una lettera dicendogli che mangiava solo pane e cipolla, che a suo figlio erano usciti i primi denti e rideva molto. Questo fatto provoca nel poeta un entusiasmo disperato che si tradurrà nelle Nanas de la cebolla.
Tre dualità antitetiche... (continua)
La cebolla es escarcha
(continua)
(continua)
inviata da Nello 13/3/2011 - 11:00
Sentados sobre los muertos
[1971]
Album “¡Que Pena!”
Da una poesia scritta nel 1937 dal poeta e drammaturgo spagnolo Miguel Hernández, uno degli artisti spagnoli più rilevanti del XX secolo. Combattente nelle fila repubblicane, appena finita la guerra venne arrestato e condannato a morte. Morì nel 1942, in seguito alla tubercolosi ed al tifo contratti nella prigione di Alicante.
L’adattamento musicale è di Pepe Guerra, fondatore con Braulio López de Los Olimareños.
Album “¡Que Pena!”
Da una poesia scritta nel 1937 dal poeta e drammaturgo spagnolo Miguel Hernández, uno degli artisti spagnoli più rilevanti del XX secolo. Combattente nelle fila repubblicane, appena finita la guerra venne arrestato e condannato a morte. Morì nel 1942, in seguito alla tubercolosi ed al tifo contratti nella prigione di Alicante.
L’adattamento musicale è di Pepe Guerra, fondatore con Braulio López de Los Olimareños.
Ayer amaneció el pueblo
(continua)
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 16/8/2010 - 16:14
Érase una vez
Propongo qui l’intero articolo di Alessandro Scuro “Paco Ibáñez all’Olympia. 40 anni fa” comparso sul numero 348 di A – Rivista Anarchica del novembre 2009.
Paco Ibañez all’Olimpya. 40 anni fa
di Alessandro Scuro
Una pagina musicale che è anche un momento di lotta contro il regime franchista. E per la libertà. In filigrana, la lezione anarchica di Georges Brassens.
Il concerto all’Olympia, come ogni esibizione e ogni disco di Paco Ibáñez, è un’antologia in lingua spagnola che raccoglie testi poetici dal medioevo fino all’epoca contemporanea, oltre a un testo di Brassens tradotto in spagnolo da Pierre Pascal (1). I temi sviluppati sono molteplici: si va dalla critica della chiesa a quella del potere, dall’esperienza della guerra civile spagnola a quella dell’esilio repubblicano, dal tono rassegnato di parole “heridas de muerte” fino al grido di battaglia che dà titolo a quest’articolo.... (continua)
Paco Ibañez all’Olimpya. 40 anni fa
di Alessandro Scuro
Una pagina musicale che è anche un momento di lotta contro il regime franchista. E per la libertà. In filigrana, la lezione anarchica di Georges Brassens.
Il concerto all’Olympia, come ogni esibizione e ogni disco di Paco Ibáñez, è un’antologia in lingua spagnola che raccoglie testi poetici dal medioevo fino all’epoca contemporanea, oltre a un testo di Brassens tradotto in spagnolo da Pierre Pascal (1). I temi sviluppati sono molteplici: si va dalla critica della chiesa a quella del potere, dall’esperienza della guerra civile spagnola a quella dell’esilio repubblicano, dal tono rassegnato di parole “heridas de muerte” fino al grido di battaglia che dà titolo a quest’articolo.... (continua)
Alessandro 15/1/2010 - 09:57
Bocas de ira
[1976]
Album "Al borde del principio"
Musica di Carmina Álvarez e Adolfo Celdrán
Dalla poesia di Miguel Hernández contenuta in "Cancionero y romancero de ausencias (1938-1941)".
Album "Al borde del principio"
Musica di Carmina Álvarez e Adolfo Celdrán
Dalla poesia di Miguel Hernández contenuta in "Cancionero y romancero de ausencias (1938-1941)".
Bocas de ira.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 3/11/2009 - 12:53
Antes del odio
[1976]
Album "Al borde del principio"
Parole di Miguel Hernández
Musica di Adolfo Celdrán
Si tratta di una poesia che Miguel Hernández scrisse alla moglie Josefina Manresa dal carcere dove i fascisti lo avevano rinchiuso nel 1940.
Ammalatosi di tifo e tubercolosi, morirà prigioniero il 28 marzo 1942 all'età di 31 anni.
Trovata sul blog di Gustavo Sierra Fernández
Album "Al borde del principio"
Parole di Miguel Hernández
Musica di Adolfo Celdrán
Si tratta di una poesia che Miguel Hernández scrisse alla moglie Josefina Manresa dal carcere dove i fascisti lo avevano rinchiuso nel 1940.
Ammalatosi di tifo e tubercolosi, morirà prigioniero il 28 marzo 1942 all'età di 31 anni.
Trovata sul blog di Gustavo Sierra Fernández
Beso soy, sombra con sombra.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 29/10/2009 - 09:27
Canción del esposo soldado
[1977]
Album "Denegado"
Poesia di Miguel Hernández (1936)
Musica di Luís Cília
Riportiamo qui la poesia per intero. Adolfo Celdrán non canta le ultime tre quartine e chiude ripetendo la prima.
Album "Denegado"
Poesia di Miguel Hernández (1936)
Musica di Luís Cília
Riportiamo qui la poesia per intero. Adolfo Celdrán non canta le ultime tre quartine e chiude ripetendo la prima.
He poblado tu vientre de amor y sementera,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/10/2009 - 11:41
El niño yuntero
[1971]
Album "El derecho de vivir en paz"
Testo di Miguel Hernández, dal poema "Viento del pueblo", scritto tra il 1936 e il 1937, in piena guerra civile spagnola, e dedicato "A Federico García Lorca, poeta".
Album "El derecho de vivir en paz"
Testo di Miguel Hernández, dal poema "Viento del pueblo", scritto tra il 1936 e il 1937, in piena guerra civile spagnola, e dedicato "A Federico García Lorca, poeta".
Carne de yugo, ha nacido
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 21/4/2009 - 00:09
Vientos del pueblo
"Vientos del Pueblo" di Miguel Hernández, la poesia/romanza poi divenuta canzone della guerra civile spagnola, dalla quale sono tratti il titolo ed alcuni versi della canzone di Víctor Jara. Il testo è ripreso dal Deposito (si può anche scaricare il file .OGG Vorbis). La poesia fu pubblicata per la prima volta il 22 ottobre 1936 nella rivista madrilena El mono azul.
VIENTOS DEL PUEBLO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2007 - 23:43
Canción última
Dall'album "Miguel Hernández", 1972.
Il testo della canzone è una poesia di Miguel Hernández; venne pubblicata nella raccolta "El hombre acecha" (1939), insieme ad altre poesie scritte verso la fine della Guerra Civile Spagnola, quando già incombeva la sconfitta dell'esercito repubblicano e degli ideali che animavano la resistenza all' avanzata delle armate di Francisco Franco.
In "Canción última" Hernández dipinge con pochi, strazianti, eppure delicatissimi tratti, il sogno di un impossibile ritorno alla sua casa vuota e all'amore della sua donna lontana. Tutta la disperazione e la rabbia per l'imminente rovina si raccoglie nel verso "¡Dejadme la esperanza!", che la voce di Serrat rende in un grido roco, strozzato.
Sul sito curato da Paco Martín è possibile leggere (in spagnolo) una bella presentazione fatta da Joan Manuel Serrat a una edizione messicana del disco, oltre ai testi e ai commenti a tutte le canzoni dell'album.
Sempre nello stesso sito trovate la biografia di Miguel Hernández.
Altro sito a lui dedicati
In "Canción última" Hernández dipinge con pochi, strazianti, eppure delicatissimi tratti, il sogno di un impossibile ritorno alla sua casa vuota e all'amore della sua donna lontana. Tutta la disperazione e la rabbia per l'imminente rovina si raccoglie nel verso "¡Dejadme la esperanza!", che la voce di Serrat rende in un grido roco, strozzato.
Sul sito curato da Paco Martín è possibile leggere (in spagnolo) una bella presentazione fatta da Joan Manuel Serrat a una edizione messicana del disco, oltre ai testi e ai commenti a tutte le canzoni dell'album.
Sempre nello stesso sito trovate la biografia di Miguel Hernández.
Altro sito a lui dedicati
Pintada, no vacía:
(continua)
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inviata da Maria Cristina Costantini 18/12/2004 - 15:22
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Poema de Miguel Hernández musicado por Vicente Monera.
Rosario Sánchez Mora si arruolò volontaria nelle fila del Quinto Regimiento lo stesso giorno in cui il generale Franco dava il via al fratricida colpo di stato contro la Segunda República Española.
Aveva solo 17 anni quando affrontò il battesimo di fuoco in prima linea nella difesa di Madrid, appena due mesi dopo perderà la mano destra in battaglia. Esperta nel manipolare esplosivi e confezionare micidiali ordigni rudimentali, in seguito le hanno attribuito addirittura la paternità della bomba aframmentazione, è stata l'unica donna cui fu concesso l'onore di appartenere all'Agrupación Dinamiteros, formidabile nucleo di sabotatori d'assalto costituito esclusivamente da uomini, in gran parte minatori asturiani. Al termine del conflitto fu catturata e condannata a morte insieme al padre, Andrés Sánchez, ma dopo la fucilazione... (continua)