Ocalan
Locked away on an island
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/12/2020 - 20:18
Percorsi:
Dal Kurdistan
Gianni Sartori 31/12/2021 - 09:50
12 febbraio: PER LA LIBERTA’ DI OCALAN E DEL POPOLO CURDO
Intervista con Yilmaz Orkan di UIKI ONLUS
( a cura di Gianni Sartori)
D. Attualmente la Turchia, nella persona di Erdogan, appare pervasa da instancabile attivismo. Dopo gli interventi militari in Libia, Nagorno Karabakh, Nord dell’Iraq e della Siria…pretenderebbe di candidarsi al ruolo di mediatore tra Russia e Ucraina.Tale atteggiamento esprime realmente forza, potenza o è - anche -un modo per distrarre l’opinione pubblica turca dai problemi interni, sociali ed economici?
R. Come ben sappiano quando un Paese è ideologicamente schierato per la guerra, si organizza in funzione di ciò perdendo il senso democratico e diventando autoritario. Nel caso dell’odierna Turchia vediamo che ha inviato mercenari in Nagorno Karabakh, in Libia e altrove. Tutto ciò è funzionale all’economia e incide sul bilancio in quanto tali interventi vanno... (continua)
Gianni Sartori 9/2/2022 - 21:11
Gianni Sartori 17/1/2023 - 19:07
Lo slogan “Jin, Jiyan, Azadi” non è roba da borghesia radical-chic: è un messaggio rivoluzionario scandito dalle combattenti curde e scritto sui muri delle celle.
QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA GENEALOGIA DI “DONNA VITA LIBERTA’”.
UNA “FORMULA MAGICA” GIA' UTILIZZATA DA OCALAN ANCORA NEL 2006
Gianni Sartori
Pretendere con le modeste forze a mia disposizione - e la mancanza di adeguati titoli accademici - di recensire, commentare, divulgare (e fatalmente riassumere) quella che possiamo definire una “esplorazione” delle origini e del significato dello slogan “Jin, Jiyan, Azadi” (“Donna, Vita, Libertà”) della militante curda Somayeh Rostampour * è senz’altro, almeno da parte mia, eccessivo.
D’altra parte gli “addetti ai lavori” sembrano il più delle volte intenti o a strumentalizzarlo oppure - forse peggio - a utilizzarlo senza criterio o adeguata conoscenza. Vedi il caso di qualche parlamentare... (continua)
QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA GENEALOGIA DI “DONNA VITA LIBERTA’”.
UNA “FORMULA MAGICA” GIA' UTILIZZATA DA OCALAN ANCORA NEL 2006
Gianni Sartori
Pretendere con le modeste forze a mia disposizione - e la mancanza di adeguati titoli accademici - di recensire, commentare, divulgare (e fatalmente riassumere) quella che possiamo definire una “esplorazione” delle origini e del significato dello slogan “Jin, Jiyan, Azadi” (“Donna, Vita, Libertà”) della militante curda Somayeh Rostampour * è senz’altro, almeno da parte mia, eccessivo.
D’altra parte gli “addetti ai lavori” sembrano il più delle volte intenti o a strumentalizzarlo oppure - forse peggio - a utilizzarlo senza criterio o adeguata conoscenza. Vedi il caso di qualche parlamentare... (continua)
Gianni Sartori 10/3/2023 - 14:44
Mentre rimane incerta e oscura la sorte del presidente curdo Ocalan (nuovamente proibite le visite, sia per i familiari che per gli avvocati), la Svezia procede a tappe forzate nella sua marcia di avvicinamento e integrazione nella Nato. Nonostante qualche “incidente di percorso”, sempre a causa della questione curda.
MENTRE OCALAN RIMANE SOSTANZIALMENTE “DESAPARECIDO”, PER LA SVEZIA L’INTEGRAZIONE NELLA NATO E’ ORMAI QUASI UNA CERTEZZA ( A SPESE DEI CURDI PRESUMIBILMENTE)
Gianni Sartori
Stando a quanto dichiarato dal segretario generale Jens Stoltenberg, l’adesione della Svezia alla Nato sarebbe ormai “assolutamente possibile”.
Anzi, con la rielezione di Erdogan e mentre il Parlamento turco è in fase di costituzione, si sarebbe spalancata una nuova “finestra”.
Anche se - i soliti curdi - un nuovo incidente, l’ennesimo, ha fatto infuriare il rieletto presidente... (continua)
MENTRE OCALAN RIMANE SOSTANZIALMENTE “DESAPARECIDO”, PER LA SVEZIA L’INTEGRAZIONE NELLA NATO E’ ORMAI QUASI UNA CERTEZZA ( A SPESE DEI CURDI PRESUMIBILMENTE)
Gianni Sartori
Stando a quanto dichiarato dal segretario generale Jens Stoltenberg, l’adesione della Svezia alla Nato sarebbe ormai “assolutamente possibile”.
Anzi, con la rielezione di Erdogan e mentre il Parlamento turco è in fase di costituzione, si sarebbe spalancata una nuova “finestra”.
Anche se - i soliti curdi - un nuovo incidente, l’ennesimo, ha fatto infuriare il rieletto presidente... (continua)
Gianni Sartori 31/5/2023 - 17:44
Gianni Sartori 27/11/2023 - 17:49
SOLIDARIETA’ AI PRIGIONIERI IN SCIOPERO DELLA FAME DA PARTE DELLA COMUNITA’ DEMOCRATICA CURDA IN SVIZZERA
Gianni Sartori
Il 27 novembre era iniziato l’ennesima protesta dei prigionieri curdi, accusati di far parte del PKK e del PAJK, nelle carceri del Kurdistan del Nord (Bakur). E ancora una volta, come spesso in passato, la forma prescelta è quella dello sciopero della fame. Sciopero che dovrebbe protrarsi fino al 15 febbraio 2024.
Due date scelte non a caso. Il 27 novembre 1978 venne fondato il PKK nel villaggio di Fîsê (distretto di Licê, Amed).
Mentre il 15 febbraio è il giorno del sequestro di Abdullah Ocalan e della sua deportazione in Turchia. La loro principale richiesta è appunto la liberazione del “Mandela curdo” (condizione minima indispensabile per una “soluzione politica della questione curda”) rinchiuso nella prigione di massima sicurezza di tipo F dell’isola di Imralî... (continua)
Gianni Sartori
Il 27 novembre era iniziato l’ennesima protesta dei prigionieri curdi, accusati di far parte del PKK e del PAJK, nelle carceri del Kurdistan del Nord (Bakur). E ancora una volta, come spesso in passato, la forma prescelta è quella dello sciopero della fame. Sciopero che dovrebbe protrarsi fino al 15 febbraio 2024.
Due date scelte non a caso. Il 27 novembre 1978 venne fondato il PKK nel villaggio di Fîsê (distretto di Licê, Amed).
Mentre il 15 febbraio è il giorno del sequestro di Abdullah Ocalan e della sua deportazione in Turchia. La loro principale richiesta è appunto la liberazione del “Mandela curdo” (condizione minima indispensabile per una “soluzione politica della questione curda”) rinchiuso nella prigione di massima sicurezza di tipo F dell’isola di Imralî... (continua)
Gianni Sartori 7/12/2023 - 08:39
PER IL POPOLO CURDO UNITA’ E SOLIDARIETA’ SONO INDISPENSABILI
Gianni Sartori
Due leader curdi (esponenti rispettivamente del PUK e del PKK) concordano sulla necessità di una ritrovata unità del popolo curdo e mettono in guardia sulle conseguenze deleterie di una guerra intra-curda.
Recentemente, in occasione del 36° anniversario del massacro di Halabja (oltre 5mila curdi assassinati dalle armi chimiche), il presidente dell’Unione Patriottica Curda (PUK) Bafil Talabani aveva dichiarato che “ i curdi necessitano di unità e solidarietà e non di allontanarsi gli uni dagli altri. Dobbiamo porre le nostre differenza al servizio dei nostri comuni interessi. Non dimentichiamo che il destino di tutti noi è uno soltanto. Il senso di responsabilità di fronte al nostro paese e alla nostra nazione deve prevalere sulle divergenze. Il nostro lavoro deve essere per tutti”.
La presa di posizione di Talabani... (continua)
Gianni Sartori
Due leader curdi (esponenti rispettivamente del PUK e del PKK) concordano sulla necessità di una ritrovata unità del popolo curdo e mettono in guardia sulle conseguenze deleterie di una guerra intra-curda.
Recentemente, in occasione del 36° anniversario del massacro di Halabja (oltre 5mila curdi assassinati dalle armi chimiche), il presidente dell’Unione Patriottica Curda (PUK) Bafil Talabani aveva dichiarato che “ i curdi necessitano di unità e solidarietà e non di allontanarsi gli uni dagli altri. Dobbiamo porre le nostre differenza al servizio dei nostri comuni interessi. Non dimentichiamo che il destino di tutti noi è uno soltanto. Il senso di responsabilità di fronte al nostro paese e alla nostra nazione deve prevalere sulle divergenze. Il nostro lavoro deve essere per tutti”.
La presa di posizione di Talabani... (continua)
Gianni Sartori 17/3/2024 - 11:46
IL MOVIMENTO CURDO NON SI E' FATTO INTIMIDIRE DALLE AGGRESSIONI SQUADRISTE DEI LUPI GRIGI
Gianni Sartori
Il 25 marzo, a seguito delle celebrazioni del Newroz (l’Anno Nuovo curdo) a cui avevano partecipato molti curdi dei municipi di Houthalen-Helchteren e di Heusden-Zolder, una famiglia curda che stava rientrando a casa a Kessel-Lo (una subcommunity di Lovanio) è stata aggredita da un centinaio di nazionalisti e razzisti turchi. I curdi sono stati duramente picchiati e le loro auto distrutte. Inoltre i turchi hanno tentato di incendiarne la casa arrivando a un tentativo di linciaggio, come si può vedere in un video circolante nella rete. Altri video mostrano chiaramente persone stese a terra, immobili, circondate da esagitati che lanciano offese razziste e sessiste in turco. Gli aggressori hanno anche bruciato alcuni simboli con i colori nazionali curdi (giallo, rosso e verde).
I razzisti... (continua)
Gianni Sartori
Il 25 marzo, a seguito delle celebrazioni del Newroz (l’Anno Nuovo curdo) a cui avevano partecipato molti curdi dei municipi di Houthalen-Helchteren e di Heusden-Zolder, una famiglia curda che stava rientrando a casa a Kessel-Lo (una subcommunity di Lovanio) è stata aggredita da un centinaio di nazionalisti e razzisti turchi. I curdi sono stati duramente picchiati e le loro auto distrutte. Inoltre i turchi hanno tentato di incendiarne la casa arrivando a un tentativo di linciaggio, come si può vedere in un video circolante nella rete. Altri video mostrano chiaramente persone stese a terra, immobili, circondate da esagitati che lanciano offese razziste e sessiste in turco. Gli aggressori hanno anche bruciato alcuni simboli con i colori nazionali curdi (giallo, rosso e verde).
I razzisti... (continua)
Gianni Sartori 26/3/2024 - 10:22
I recenti avvenimenti di Kessel-Lo sarebbero una spia, l’ennesima, della strategia anti-curda in Europa alimentata da Ankara grazie alla manovalanza dei Lupi Grigi
ANCORA SULLE PROVOCAZIONI DEI LUPI GRIGI CONTRO I CURDI IN BELGIO
Gianni Sartori
Non sembra che i recenti avvenimenti del Limburgo, in Belgio, abbiano creato grande apprensione (non per ora almeno). Eppure episodi simili si erano registrati, anche recentemente, sia in Francia (oltre che contro curdi, nei confronti della comunità armena) che nei Paesi Bassi e in Germania.
Invece da più parti sono stati eufemisticamente e genericamente definiti “tensioni tra turchi e curdi fuori dai confine dello Stato turco”.
Alcuni commenti apparivano pervasi da una sospetta “equidistanza” avanzando dubbi sulle circostanze e sulla cronologia (in pratica: su chi avrebbe attaccato per primo).
Anzi, per buona parte della stampa fiamminga le... (continua)
ANCORA SULLE PROVOCAZIONI DEI LUPI GRIGI CONTRO I CURDI IN BELGIO
Gianni Sartori
Non sembra che i recenti avvenimenti del Limburgo, in Belgio, abbiano creato grande apprensione (non per ora almeno). Eppure episodi simili si erano registrati, anche recentemente, sia in Francia (oltre che contro curdi, nei confronti della comunità armena) che nei Paesi Bassi e in Germania.
Invece da più parti sono stati eufemisticamente e genericamente definiti “tensioni tra turchi e curdi fuori dai confine dello Stato turco”.
Alcuni commenti apparivano pervasi da una sospetta “equidistanza” avanzando dubbi sulle circostanze e sulla cronologia (in pratica: su chi avrebbe attaccato per primo).
Anzi, per buona parte della stampa fiamminga le... (continua)
Gianni Sartori 28/3/2024 - 11:45
In Francia, dopo l’estradizione di Firaz Korkmaz, altri militanti curdi rischiano di venir deportati in Turchia
MILITANTE CURDO ESPULSO DALLA FRANCIA E SPEDITO IN TURCHIA
Gianni Sartori
Firaz Korkmaz, 24 anni, si trovava in Francia, per quanto in una situazione definita “irregolare”, ormai da quattro anni. In quanto soggetto a OQTF (obbligo di lasciare il suolo francese) doveva venire scortato dall’Unesi (Unitè nationale d’éloignement) all'aeroporto di Roissy per inviarlo in Turchia.
Al momento di essere imbarcato per Istanbul si è svolta una manifestazione di parenti e solidali, tra cui esponenti del Consiglio democratico curdo in Francia e alcuni deputati comunisti (Raphaëlle Primet, Pierre Barros e Marianne Margaté) per impedirne l’estradizione. Ci sono stati scontri con la polizia locale (che conta tre feriti), ma alla fine il giovane è stato trasferito manu militari (legato, ammanettato... (continua)
MILITANTE CURDO ESPULSO DALLA FRANCIA E SPEDITO IN TURCHIA
Gianni Sartori
Firaz Korkmaz, 24 anni, si trovava in Francia, per quanto in una situazione definita “irregolare”, ormai da quattro anni. In quanto soggetto a OQTF (obbligo di lasciare il suolo francese) doveva venire scortato dall’Unesi (Unitè nationale d’éloignement) all'aeroporto di Roissy per inviarlo in Turchia.
Al momento di essere imbarcato per Istanbul si è svolta una manifestazione di parenti e solidali, tra cui esponenti del Consiglio democratico curdo in Francia e alcuni deputati comunisti (Raphaëlle Primet, Pierre Barros e Marianne Margaté) per impedirne l’estradizione. Ci sono stati scontri con la polizia locale (che conta tre feriti), ma alla fine il giovane è stato trasferito manu militari (legato, ammanettato... (continua)
Gianni Sartori 30/3/2024 - 00:27
ANCORA SUL CAMPO DI AL-HOL DOVE, SE PUR TRA MILLE DIFFICOLTA’, L’AMMINISTRAZIONE AUTONOMA DEL NORD E DELL’EST DELLA SIRIA PORTA AVANTI PROGRAMMI DI RIABILITAZIONE E REINSERIMENTO PER LA FAMIGLIE DEI MILIZIANI DELL’ISIS
Gianni Sartori
Se pur tra mille difficoltà, facilmente immaginabili vista la situazione, l’Amministrazione Autonoma Democratica del Nord e dell’Est della Siria non demorde nel tentativo di realizzare una società inclusiva, tollerante direi anche libertaria (nel senso originario, non in quello individualista-neoliberista che va per la maggiore). Tra i problemi che necessitano perlomeno di contenimento, se non proprio di rapida soluzione, quello dei campi di Hol e di Roy dove sono state raccolte le famiglie dei miliziani e mercenari dell’ISIS.
In particolare, in collaborazione con alcune Ong sia locali che internazionali, si sta impegnando per la riabilitazione di queste... (continua)
Gianni Sartori
Se pur tra mille difficoltà, facilmente immaginabili vista la situazione, l’Amministrazione Autonoma Democratica del Nord e dell’Est della Siria non demorde nel tentativo di realizzare una società inclusiva, tollerante direi anche libertaria (nel senso originario, non in quello individualista-neoliberista che va per la maggiore). Tra i problemi che necessitano perlomeno di contenimento, se non proprio di rapida soluzione, quello dei campi di Hol e di Roy dove sono state raccolte le famiglie dei miliziani e mercenari dell’ISIS.
In particolare, in collaborazione con alcune Ong sia locali che internazionali, si sta impegnando per la riabilitazione di queste... (continua)
Gianni Sartori 30/4/2024 - 14:22
15 AGOSTO 1984: NASCE LA LOTTA ARMATA DEL PKK (una svolta storica per l'autodeterminazione del popolo curdo e forse dell'intero Medio-oriente)
Gianni Sartori
Esattamente 40 anni fa (15 agosto 2024) iniziava per il PKK la lotta armata.
Trentasei guerriglieri guidata dal comandante Egîd (Mahsum Korkmaz) attaccarono un commissariato della polizia militare a Eruh (Bakur, Kurdistan del Nord, entro i confini della Turchia). Nello scontro a fuoco persero la vita una guardia e un ufficiale turchi. Nessuna perdita tra i guerriglieri.
Subito dopo, da una moschea di Eruh, venne proclamata la dichiarazione delle Hêzên Rizgarîya Kurdistanê (HRK, Forze di Liberazione del Kurdistan; un esplicito riferimento alle originarie Unità per la Liberazione del Vietnam): “Le HRK hanno come obiettivo quello di lottare per l'indipendenza nazionale del nostro popolo, per una società democratica, la libertà e l'unità,... (continua)
Gianni Sartori
Esattamente 40 anni fa (15 agosto 2024) iniziava per il PKK la lotta armata.
Trentasei guerriglieri guidata dal comandante Egîd (Mahsum Korkmaz) attaccarono un commissariato della polizia militare a Eruh (Bakur, Kurdistan del Nord, entro i confini della Turchia). Nello scontro a fuoco persero la vita una guardia e un ufficiale turchi. Nessuna perdita tra i guerriglieri.
Subito dopo, da una moschea di Eruh, venne proclamata la dichiarazione delle Hêzên Rizgarîya Kurdistanê (HRK, Forze di Liberazione del Kurdistan; un esplicito riferimento alle originarie Unità per la Liberazione del Vietnam): “Le HRK hanno come obiettivo quello di lottare per l'indipendenza nazionale del nostro popolo, per una società democratica, la libertà e l'unità,... (continua)
Gianni Sartori 15/8/2024 - 14:24
Song for the YPJ
[2018]
Lyrics and music / Peyvan û muzîk / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Lee Brickley
Album / Albûm :
Songs for Rojava
Ad Alessandro, Annalisa, Chiara Orsetti
Non dimentichiamo e non dimenticheremo Lorenzo , caduto il 18 Marzo 2019 a Baghouz per difendere i diritti umani.
Lyrics and music / Peyvan û muzîk / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Lee Brickley
Album / Albûm :
Songs for Rojava
Ad Alessandro, Annalisa, Chiara Orsetti
Non dimentichiamo e non dimenticheremo Lorenzo , caduto il 18 Marzo 2019 a Baghouz per difendere i diritti umani.
Have you heard about a people
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 14/10/2019 - 23:06
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante, Dal Kurdistan
Traduzione italiana / Wergera Italiantalî / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Gullotta
Riccardo Gullotta
CANZONE PER L'YPJ [1]
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 14/10/2019 - 23:24
NON SI PLACA LA VIOLENZA IN ROJAVA:
ATTACCO DELLE HRE CONTRO UN BLINDATO TURCO PER VENìDICARE LA DISTRUZIONE DI SEHID VESTA
(Gianni Sartori)
Ovviamente non ci auguriamo la morte di nessuno. Tantomeno di poveri cristi in divisa – non sappiamo se volontari o di leva – che magari della questione curda ne capivano poco o nulla. Soltanto le bugie della propaganda di Stato. Poveri cristi che – è scontato – adesso verranno pianti dalle loro famiglie.
Quindi nessun commento tipo “chi semina vento raccoglie tempesta”. Anche perché coloro che han versato odio, razzismo e intolleranza nei confronti dei curdi sono gli attuali detentori del potere di Ankara. Non la “mano d’opera”, la manovalanza utilizzata.
Certo. E’ pacifico che questo episodio contribuirà ad alimentare ulteriormente la spirale dell’odio mettendo in sordina la possibilità di una dignitosa soluzione politica del conflitto.
Stando... (continua)
Gianni Sartori 26/7/2021 - 00:11
Gianni Sartori 4/10/2022 - 19:13
CHI HA UCCISO (e per conto di chi) Nagihan Akarsel?
Gianni Sartori
Ovviamente qualsiasi ipotesi in merito alla possibile complicità di elementi legati al PDK (Partito Democratico Curdo) di Barzani sarebbe prematura e ingiusta. Ciò non toglie che sia perlomeno sospetto il fatto che i presunti assassini di Nagihan Akarsel (uccisa nel distretto di Bahtiyar il 4 ottobre alle ore 9,30 da quella che possiamo definire una squadra della morte a tutti gli effetti) siano stati fermati nel territorio di Koyê ad un posto di blocco (l’ultimo prima di quelli del PDK) dell’UPK (Unione Patriottica Curda, l’altra grande formazione curda – storica e meno disposta a dialogare con Ankara – in territorio iracheno) mentre cercavano di raggiungere Hewlêr. Presumibilmente per rifugiarsi in una zona controllata dal PDK.
In base a quanto comunicato dalle forze di sicurezza locali di Sulaymaniyah la cattura dei... (continua)
Gianni Sartori
Ovviamente qualsiasi ipotesi in merito alla possibile complicità di elementi legati al PDK (Partito Democratico Curdo) di Barzani sarebbe prematura e ingiusta. Ciò non toglie che sia perlomeno sospetto il fatto che i presunti assassini di Nagihan Akarsel (uccisa nel distretto di Bahtiyar il 4 ottobre alle ore 9,30 da quella che possiamo definire una squadra della morte a tutti gli effetti) siano stati fermati nel territorio di Koyê ad un posto di blocco (l’ultimo prima di quelli del PDK) dell’UPK (Unione Patriottica Curda, l’altra grande formazione curda – storica e meno disposta a dialogare con Ankara – in territorio iracheno) mentre cercavano di raggiungere Hewlêr. Presumibilmente per rifugiarsi in una zona controllata dal PDK.
In base a quanto comunicato dalle forze di sicurezza locali di Sulaymaniyah la cattura dei... (continua)
Gianni Sartori 5/10/2022 - 16:27
SIMPATIE PER ERDOGAN CRESCONO, ANCHE A “SINISTRA”….?
Gianni Sartori
Avendo avuto la possibilità di confrontarmi a lungo (fine sessanta, primi settanta…del secolo scorso) con stalinisti dichiarati o mascherati (chi sentenziava “Faremo come in Spagna…” con un preciso riferimento al maggio ’37, anche se si dichiarava leninista, di fatto era uno stalinista), certi commenti ai miei articoli sui Curdi da parte di “campisti” comunque intesi e variegati (neostalinisti? Rosso-bruni? …) non mi impressionano più di tanto.
Accusare i Curdi di collaborazionismo con l’imperialismo statunitense per quella che era e rimane un’alleanza tattica, militare (e, presumo, anche transitoria), oltre che vergognoso è semplicemente osceno. Cosa avrebbero dovuto fare? Farsi massacrare dall’Isis in nome della purezza ideologica? Affidarsi ai regimi di Damasco o magari di Teheran?
Ma per favore!
Nessuno, non io almeno,... (continua)
Gianni Sartori
Avendo avuto la possibilità di confrontarmi a lungo (fine sessanta, primi settanta…del secolo scorso) con stalinisti dichiarati o mascherati (chi sentenziava “Faremo come in Spagna…” con un preciso riferimento al maggio ’37, anche se si dichiarava leninista, di fatto era uno stalinista), certi commenti ai miei articoli sui Curdi da parte di “campisti” comunque intesi e variegati (neostalinisti? Rosso-bruni? …) non mi impressionano più di tanto.
Accusare i Curdi di collaborazionismo con l’imperialismo statunitense per quella che era e rimane un’alleanza tattica, militare (e, presumo, anche transitoria), oltre che vergognoso è semplicemente osceno. Cosa avrebbero dovuto fare? Farsi massacrare dall’Isis in nome della purezza ideologica? Affidarsi ai regimi di Damasco o magari di Teheran?
Ma per favore!
Nessuno, non io almeno,... (continua)
Gianni Sartori 19/11/2022 - 10:16
Qual’è dopo cinque anni la situazione di Afrin?
Violenze, sequestri, stupri da parte delle milizie jihadiste sono all’ordine del giorno. Mentre prosegue la colonizzazione (e sostituzione etnica) nei territori occupati militarmente dalla Turchia. Nella sostanziale indifferenza dell’opinione pubblica e delle organizzazioni internazionali.
AFRIN CINQUE ANNI DOPO
Gianni Sartori
Afrin nel 2018 veniva sottoposta all’occupazione dei militari turchi e degli ascari jihadisti.
Da allora subisce ininterrottamente repressione, violazioni dei diritti umani e pulizia etnica.
E’ di questi giorni la notizia (diffusa dall’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo - OSDH) dell’ennesimo scempio alla dignità umana. E, come spesso accade, anche stavolta la vittima è una donna. O meglio, una bambina di dieci anni violentata da Ehmed Memdûh (Ebû Deham), un comandante diAl-Sultan Suleiman Shah “Al-Amshat”,... (continua)
Violenze, sequestri, stupri da parte delle milizie jihadiste sono all’ordine del giorno. Mentre prosegue la colonizzazione (e sostituzione etnica) nei territori occupati militarmente dalla Turchia. Nella sostanziale indifferenza dell’opinione pubblica e delle organizzazioni internazionali.
AFRIN CINQUE ANNI DOPO
Gianni Sartori
Afrin nel 2018 veniva sottoposta all’occupazione dei militari turchi e degli ascari jihadisti.
Da allora subisce ininterrottamente repressione, violazioni dei diritti umani e pulizia etnica.
E’ di questi giorni la notizia (diffusa dall’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo - OSDH) dell’ennesimo scempio alla dignità umana. E, come spesso accade, anche stavolta la vittima è una donna. O meglio, una bambina di dieci anni violentata da Ehmed Memdûh (Ebû Deham), un comandante diAl-Sultan Suleiman Shah “Al-Amshat”,... (continua)
Gianni Sartori 8/5/2023 - 22:59
MANO TESA DELL'AANES A DAMASCO
Gianni Sartori
Nonostante i ripetuti attacchi del regime alla regione di Deir ez-Zor, l'AANES chiede a Damasco di ripristinare il dialogo per una soluzione politica che garantisca sia l'unità della Siria che l'autonomia per i territori del nord e dell'est.
Proseguono ormai da parecchi giorni gli attacchi da parte di Damasco, con il sostegno di organizzazioni fiancheggiatrici filo-iraniane (v. Difa al-Watni, Difesa della patria, a quanto pare apprezzata anche da Ankara) irrobustite con miliziani pachistani e afgani, nella regione di Deir Ez-Zor. Area a maggioranza araba, in gran parte desertica ma petrolifera (in cui si mantiene la presenza di circa 900 militari statunitensi) sotto il controllo delle forze arabo-curde. Come da manuale il maggior numero di vittime si contano tra la popolazione civile. Tra gli ultimi incidenti, il bombardamento delle città di... (continua)
Gianni Sartori
Nonostante i ripetuti attacchi del regime alla regione di Deir ez-Zor, l'AANES chiede a Damasco di ripristinare il dialogo per una soluzione politica che garantisca sia l'unità della Siria che l'autonomia per i territori del nord e dell'est.
Proseguono ormai da parecchi giorni gli attacchi da parte di Damasco, con il sostegno di organizzazioni fiancheggiatrici filo-iraniane (v. Difa al-Watni, Difesa della patria, a quanto pare apprezzata anche da Ankara) irrobustite con miliziani pachistani e afgani, nella regione di Deir Ez-Zor. Area a maggioranza araba, in gran parte desertica ma petrolifera (in cui si mantiene la presenza di circa 900 militari statunitensi) sotto il controllo delle forze arabo-curde. Come da manuale il maggior numero di vittime si contano tra la popolazione civile. Tra gli ultimi incidenti, il bombardamento delle città di... (continua)
Gianni Sartori 13/8/2024 - 08:52
Yazidi
2018
Songs for Rojava
Songs for Rojava
They murdered her son
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/12/2020 - 10:53
Percorsi:
Dal Kurdistan
CURDI YAZIDI ANCORA SOTTO TIRO
(GIANNI SARTORI)
La storia è nota, ma forse non abbastanza. Rinfreschiamo per gli smemorati.
Risale al 2014 uno dei momenti peggiori per la comunità dei curdi yazidi di Shengal (Iraq del Nord).
In agosto qui venivano massacrati dai tagliagole di Daesh oltre cinquemila uomini e rapiti almeno seimila e settecento tra donne e bambini. Le donne come sabaya, schiave sessuali – non si conta il numero di quelle che si sono suicidate – i bambini per essere addestrati a combattere (anche contro i loro stessi fratelli).
Crimini consentiti – in base ai demenziali parametri jihadisti – in quanto si trattava di “miscredenti”.
Senza dimenticare i circa tremila desaparecidos, le migliaia di sfollati e le innumerevoli fosse comuni ancora da riaprire (un’ottantina quelle già individuate).
Nella sovrana indifferenza dell’Occidente in generale e dell’Europa in particolare.... (continua)
Gianni Sartori 18/8/2021 - 17:32
L’ESERCITO TURCO E QUELLO IRACHENO AGISCONO IN SINTONIA CONTRO LA POPOLAZIONE YAZIDA (E IL PDK DI BARZANI DA CHE PARTE STA?)
Gianni Sartori
Il giorno 21 gennaio, nel primo pomeriggio, un altro colpo è stato inferto da Ankara ai militanti yazidi di Shengal (Siniar). L’attacco contro un mezzo di trasporto è avvenuto nell’area della valle di Shilo ed è costato la vita a due membri delle YBŞ (Unità di Resistenza di Shengal). Le vittime sono il comandante delle YBŞ Azad Êzdîn e il combattente Enver Tolhildan. Almeno altri due yazidi, non ancora identificati, sono rimasti gravemente feriti.
L’episodio si inserisce in un clima di crescenti minacce, provenienti sia dall’esercito iracheno (pochi giorni fa aveva richiesto alle Ezidxan Asayish, una milizia yazida di autodifesa, di abbandonare la zona di Sinune minacciando, in caso contrario, di costringerle con la forza), sia dal PDK di Barzani.... (continua)
Gianni Sartori 21/1/2022 - 21:36
Con un decreto la Repubblica di Armenia ha stabilito che il 3 agosto diverrà la giornata ufficiale di commemorazione del genocidio subito dagli ezidi. E chi altro se non gli Armeni poteva farlo per la prima volta nel mondo?
3 AGOSTO: COMMEMORAZIONE DEL GENOCIDIO SUBITO DAGLI EZIDI
Gianni Sartori
Risale al 3 agosto 2014 l’attacco dello Stato islamico contro la regione di Shengal in Bakur (Kurdistan del Sud, nel nord dell’Iraq). L’intenzione delle milizie jihadiste era semplicemente quella di annientare gli Ezidi, una delle più antiche comunità religiose della regione. Almeno diecimila persone vennero massacrate, oltre 400mila costrette alla fuga. Inoltre più di settemila donne e bambini furono sequestrati. Circa 2500 di questi risultano ancora dispersi.
In marzo, rinnovando la condanna per tale iniquo massacro, il Parlamento della Repubblica di Armenia ha dichiarato il 3 agosto giornata... (continua)
3 AGOSTO: COMMEMORAZIONE DEL GENOCIDIO SUBITO DAGLI EZIDI
Gianni Sartori
Risale al 3 agosto 2014 l’attacco dello Stato islamico contro la regione di Shengal in Bakur (Kurdistan del Sud, nel nord dell’Iraq). L’intenzione delle milizie jihadiste era semplicemente quella di annientare gli Ezidi, una delle più antiche comunità religiose della regione. Almeno diecimila persone vennero massacrate, oltre 400mila costrette alla fuga. Inoltre più di settemila donne e bambini furono sequestrati. Circa 2500 di questi risultano ancora dispersi.
In marzo, rinnovando la condanna per tale iniquo massacro, il Parlamento della Repubblica di Armenia ha dichiarato il 3 agosto giornata... (continua)
Gianni Sartori 21/4/2024 - 08:37
A BATMAN I CITTADINI RIPRISTINANO LA SEGNALETICA IN LINGUA CURDA
Gianni Sartori
Mentre cade il decimo anniversario del massacro di Shengal, a Batman si registra un piccolo gesto di resistenza civile contro l'ennesimo attacco all'identità curda
Non lo si consideri irrilevante. Certo, paragonato a quanto avviene in Rojava e in Bashur (Kurdistan del Sud, in territorio iracheno) con le operazioni militari di Ankara (coadiuvata dagli ascari jihadisti) e a dieci anni dalle stragi di Shengal contro i curdi ezidi potrebbe sembrare una piccola cosa. Riguardo a tale anniversario, è di questi giorni una dichiarazione del Fronte delle Donne del Kurdistan del Sud sull'aggressione, correttamente definita “genocida”, operata dall'Isis a Shengal (Sinjar) il 3 agosto 2014. Un massacro che – sottolinea il comunicato – costituiva il 74° sofferto dalla comunità ezida nella sua storia.
Nel denunciare che... (continua)
Gianni Sartori
Mentre cade il decimo anniversario del massacro di Shengal, a Batman si registra un piccolo gesto di resistenza civile contro l'ennesimo attacco all'identità curda
Non lo si consideri irrilevante. Certo, paragonato a quanto avviene in Rojava e in Bashur (Kurdistan del Sud, in territorio iracheno) con le operazioni militari di Ankara (coadiuvata dagli ascari jihadisti) e a dieci anni dalle stragi di Shengal contro i curdi ezidi potrebbe sembrare una piccola cosa. Riguardo a tale anniversario, è di questi giorni una dichiarazione del Fronte delle Donne del Kurdistan del Sud sull'aggressione, correttamente definita “genocida”, operata dall'Isis a Shengal (Sinjar) il 3 agosto 2014. Un massacro che – sottolinea il comunicato – costituiva il 74° sofferto dalla comunità ezida nella sua storia.
Nel denunciare che... (continua)
Gianni Sartori 4/8/2024 - 10:11
A Zero's Welcome
2018
Songs for Rojava
Songs for Rojava
He stepped onto that aeroplane after spending six long months at war
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/12/2020 - 11:05
Percorsi:
Dal Kurdistan
L’evidente e sistematica violazione dei diritti dei popoli operata sia da Ankara che da Teheran solleva proteste anche in Europa.
SEGNALI DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE VERSO IL POPOLO CURDO DALLA FRANCIA E DAI PAESI BASCHI
Gianni Sartori
Il 2 dicembre, dalla sala municipale dedicata all’illustre concittadino Romain Rolland (scrittore premio Nobel 1915) il consiglio comunale di Clamecy (dipartimento della Nièvre, regione di Bourgogne-Franche-Comté) ha inviato un chiaro messaggio di solidarietà ad un popolo oppresso e perseguitato .
Conferendo la cittadinanza onoraria alla musicista curda Nudem Durak, in carcere ormai da otto anni (condannata a 19, dovrebbe rimanervi fino al 1934) per aver cantato e insegnato nella propria lingua materna.
Non potendo - ovviamente - l’interessata ritirare l’onoreficenza di persona, questa è stata simbolicamente consegnata a Sylvie Jan (presidente diFrance-Kurdistan)... (continua)
SEGNALI DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE VERSO IL POPOLO CURDO DALLA FRANCIA E DAI PAESI BASCHI
Gianni Sartori
Il 2 dicembre, dalla sala municipale dedicata all’illustre concittadino Romain Rolland (scrittore premio Nobel 1915) il consiglio comunale di Clamecy (dipartimento della Nièvre, regione di Bourgogne-Franche-Comté) ha inviato un chiaro messaggio di solidarietà ad un popolo oppresso e perseguitato .
Conferendo la cittadinanza onoraria alla musicista curda Nudem Durak, in carcere ormai da otto anni (condannata a 19, dovrebbe rimanervi fino al 1934) per aver cantato e insegnato nella propria lingua materna.
Non potendo - ovviamente - l’interessata ritirare l’onoreficenza di persona, questa è stata simbolicamente consegnata a Sylvie Jan (presidente diFrance-Kurdistan)... (continua)
Gianni Sartori 12/12/2022 - 10:29
NONOSTANTE IL TERREMOTO LA TURCHIA CONTINUA AD ATTACCARE I CURDI
Gianni Sartori
Di fronte all’apocalisse umanitaria innescata dal terremoto del 6 febbraio e aggravata dalle condizioni atmosferiche (oltre che da incapacità: ancora a cinque giorni di distanza dal sisma in molte zone del Bakur non c’era traccia dei soccorsi), il primo istinto sarebbe quello di starsene rispettosamente zitti.
Ma poi riandando col pensiero a quanto accadeva in passato (prendiamo un anno a caso, il 2016, tanto uno vale l’altro)*** sorge il dubbio che in fondo questa sia ordinaria amministrazione, o quasi. Almeno per i Curdi. Il cui nemico principale rimane il colonialismo (rinviando a tempi migliori il dibattito se sia “colonialismo interno” o colonialismo tout court). Anche in tempi di terremoti e catastrofici cosiddette “naturali”.
LA TURCHIA? SCARSA IN PROTEZIONE CIVILE, MA EFFICACE NEI BOMBARDAMENTI
A... (continua)
Gianni Sartori
Di fronte all’apocalisse umanitaria innescata dal terremoto del 6 febbraio e aggravata dalle condizioni atmosferiche (oltre che da incapacità: ancora a cinque giorni di distanza dal sisma in molte zone del Bakur non c’era traccia dei soccorsi), il primo istinto sarebbe quello di starsene rispettosamente zitti.
Ma poi riandando col pensiero a quanto accadeva in passato (prendiamo un anno a caso, il 2016, tanto uno vale l’altro)*** sorge il dubbio che in fondo questa sia ordinaria amministrazione, o quasi. Almeno per i Curdi. Il cui nemico principale rimane il colonialismo (rinviando a tempi migliori il dibattito se sia “colonialismo interno” o colonialismo tout court). Anche in tempi di terremoti e catastrofici cosiddette “naturali”.
LA TURCHIA? SCARSA IN PROTEZIONE CIVILE, MA EFFICACE NEI BOMBARDAMENTI
A... (continua)
Gianni Sartori 11/2/2023 - 11:16
The Government's Trying to Kill Me
2019
The Working Class Revolution EP
The Working Class Revolution EP
The government's trying to kill me
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/12/2020 - 11:13
Nothing to Lose but Our Chains
2019
The Working Class Revolution EP
The Working Class Revolution EP
From Ireland to Venezuela
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/12/2020 - 11:12
I Will Never Forget
2018
Songs for Rojava
Songs for Rojava
I’ve lost many good friends
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/12/2020 - 11:04
The Volunteers
2018
Songs for Rojava
Songs for Rojava
This one goes out to Erik, Luke, Dean and Jack
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/12/2020 - 11:03
Percorsi:
Dal Kurdistan
Anna's Song
2018
Songs for Rojava
Songs for Rojava
Too kind to be out fighting in a war
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/12/2020 - 11:01
Percorsi:
Dal Kurdistan
The Sunrise Over Rojava
2018
Songs for Rojava
Songs for Rojava
I’m packing up my bags and leaving this country I’ve always called home
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/12/2020 - 10:35
Percorsi:
Dal Kurdistan
Stand Up Now
2018
Songs for Rojava
Songs for Rojava
They’re burning houses down, stand up now, stand up now
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/12/2020 - 10:30
Percorsi:
Dal Kurdistan
No Matter What Happens (COVID-19 Song)
2020
We saw the panic in their eyes
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/12/2020 - 10:28
Percorsi:
2020-2023: Canzoniere del COVID-19
On This Cold Night in Syria
2018
Songs for the revolution
Songs for the revolution
There’s fire lighting up the sky
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/12/2020 - 20:30
Percorsi:
Dal Kurdistan
When the Fascists Came
2018
When the fascists came
From Mussolini and Franco to Hitler and Erdoğan, fascists are everywhere, and every generation must fight the same battle against tyranny as the one before. This song is about that
When the fascists came
From Mussolini and Franco to Hitler and Erdoğan, fascists are everywhere, and every generation must fight the same battle against tyranny as the one before. This song is about that
When the fascists came
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/12/2020 - 20:14
Wake Up or We're All Gonna Die
released September 27, 2019
Greta Thunberg came from Sweden
(continua)
(continua)
14/10/2019 - 23:23
Percorsi:
Guerra alla Terra
×
Ocalan
This song tells the story of Kurdish revolutionary and political theorist Abdullah Öcalan