Autore Noir Désir
Non fa mai notte in questo giorno al neon
Antiwar Songs Blog
Horizon è una canzone dei Détroit, il nuovo gruppo di Bertrand Cantat, l’ex cantante dei Noir Désir, tornato in libertà dopo gli anni di detenzione in seguito all’assassinio della sua compagna Marie Trintignant. Una canzone sulla galera scritta da chi l’ha vissuta in prima persona. L’inserimento di una canzone del genere nel nostro sito è […]
Antiwar Songs Staff 2014-10-24 21:54:00
La vie est belle
Detto che qui i Noir Désir di Cantat non c'entrano proprio nulla...
Comunque, quel che penso di Cantat (che è ancora in pista come se nulla fosse stato) l'ho già espresso a commento di Des armes (che - ci tengo a precisarlo - non è sua o dei Noir Désir ma di Léo Ferré...)
Penso che chi si è macchiato ci certe nefandezze dovrebbe soltanto avere il buon senso di scomparire... Ma qui stiamo parlando di uno psicopatico, per cui non resta altro che sperare non faccia altre vittime e altri danni...
Comunque, quel che penso di Cantat (che è ancora in pista come se nulla fosse stato) l'ho già espresso a commento di Des armes (che - ci tengo a precisarlo - non è sua o dei Noir Désir ma di Léo Ferré...)
Penso che chi si è macchiato ci certe nefandezze dovrebbe soltanto avere il buon senso di scomparire... Ma qui stiamo parlando di uno psicopatico, per cui non resta altro che sperare non faccia altre vittime e altri danni...
Bernart Bartleby 18/1/2014 - 09:18
Le temps des cerises
Parole di Jean Baptiste Clément (1866)
Musica di Antoine Renard (1868)
"Le temps des cerises", che pure può sembrare soltanto una canzone d'amore, è un inno alla Comune. Fu dedicata dall'autore a Louise, a una giovane comunarda ignota chiamata Louise, forse di circa 20 anni, di cui purtroppo non ci sono pervenute altre informazioni. L'identificazione di Louise con Louise Michel, forse la più celebre protagonista di quelle giornate, è errata.
Ecco il testo di questa bellissima canzone, interpretata da artisti francesi di spicco, come Charles Trenet, Yves Montand e Bertrand Cantat dei Noir Désir (musicista e cantante di prima grandezza, anche se come uomo per me resta solo un assassino testa di cazzo... e non riesco nemmeno a capire come abbia potuto interpretare questo testo nel 2008, da uomo libero, dopo aver massacrato a botte la sua compagna, Marie Trintignant, solo 5 anni prima...).
Così... (continua)
Musica di Antoine Renard (1868)
"Le temps des cerises", che pure può sembrare soltanto una canzone d'amore, è un inno alla Comune. Fu dedicata dall'autore a Louise, a una giovane comunarda ignota chiamata Louise, forse di circa 20 anni, di cui purtroppo non ci sono pervenute altre informazioni. L'identificazione di Louise con Louise Michel, forse la più celebre protagonista di quelle giornate, è errata.
Ecco il testo di questa bellissima canzone, interpretata da artisti francesi di spicco, come Charles Trenet, Yves Montand e Bertrand Cantat dei Noir Désir (musicista e cantante di prima grandezza, anche se come uomo per me resta solo un assassino testa di cazzo... e non riesco nemmeno a capire come abbia potuto interpretare questo testo nel 2008, da uomo libero, dopo aver massacrato a botte la sua compagna, Marie Trintignant, solo 5 anni prima...).
Così... (continua)
Quand nous chanterons le temps des cerises
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. & CCG Staff 24/6/2012 - 23:17
Le temps des crises
"Le temps des cerises", cui il brano di Jouy si rifà, fu scritta da Jean-Baptiste Clement, l'autore de "La semaine sanglante", sulla repressione della Comune di Parigi del 1871...
E anche "Le temps des cerises", che pure può sembrare soltanto una canzone d'amore, è un inno alla Comune e non per nulla fu dedicata dall'autore a Louise Michel, forse la più celebre protagonista di quelle giornate.
Ecco il testo di questa bellissima canzone, interpretata da artisti francesi di spicco, come Charles Trenet, Yves Montand e Bertrand Cantat dei Noir Désir (musicista e cantante di prima grandezza, anche se come uomo per me resta solo un assassino testa di cazzo... e non riesco nemmeno a capire come abbia potuto interpretare questo testo nel 2008, da uomo libero, dopo aver massacrato a botte la sua compagna, Marie Trintignant, solo 5 anni prima...):
E anche "Le temps des cerises", che pure può sembrare soltanto una canzone d'amore, è un inno alla Comune e non per nulla fu dedicata dall'autore a Louise Michel, forse la più celebre protagonista di quelle giornate.
Ecco il testo di questa bellissima canzone, interpretata da artisti francesi di spicco, come Charles Trenet, Yves Montand e Bertrand Cantat dei Noir Désir (musicista e cantante di prima grandezza, anche se come uomo per me resta solo un assassino testa di cazzo... e non riesco nemmeno a capire come abbia potuto interpretare questo testo nel 2008, da uomo libero, dopo aver massacrato a botte la sua compagna, Marie Trintignant, solo 5 anni prima...):
LE TEMPS DES CERISES
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 27/4/2009 - 14:03
Working Class Hero
da "John Lennon/Plastic Ono Band" (1970)
Etichettata immediatamente come canzone "alla Dylan" (paragone che lo stesso Lennon minimizzò dicendo "chiunque canti di cose serie accompagnandosi con la chitarra e con la voce nasale suona un po' come il primo Dylan"). La progressione degli accordi e in parte la melodia sono basate in realtà su "Nottamun Town" nell'interpretazione di Jean Ritchie, la stessa melodia che Dylan usò per Masters Of War.
Etichettata immediatamente come canzone "alla Dylan" (paragone che lo stesso Lennon minimizzò dicendo "chiunque canti di cose serie accompagnandosi con la chitarra e con la voce nasale suona un po' come il primo Dylan"). La progressione degli accordi e in parte la melodia sono basate in realtà su "Nottamun Town" nell'interpretazione di Jean Ritchie, la stessa melodia che Dylan usò per Masters Of War.
È una canzone contro un tipo di guerra diversa, ma non meno crudele, dalle guerre dichiarate tra Stati. La guerra, interna alla società, per "farsi una carriera", per "arrivare più in alto", dove bisogna scavalcare gli altri "imparando a sorridere mentre uccidi", La guerra imposta dall'arrivismo. La canzone più politica, più esplicita, schierata e spietata di John Lennon, un capolavoro assoluto.
Tra i numerosi artisti che si sono cimentati in una cover di questa canzone ricordiamo Marianne Faithfull, i Noir Désir, Roger Taylor e i Green Day.
Tra i numerosi artisti che si sono cimentati in una cover di questa canzone ricordiamo Marianne Faithfull, i Noir Désir, Roger Taylor e i Green Day.
As soon as you're born they make you feel small
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 10/3/2007 - 14:50
Le grand incendie
Questa canzone è contenuta nell'album Des Visages, Des Figures che uscì l'11 settembre 2001... niente male come coincidenza!
Dalla recensione di Max Cavassa su Kalporz:
"... è necessario sottolineare due coincidenze parecchio singolari e, nel loro piccolo, sconvolgenti. La prima riguarda la data di uscita nei negozi transalpini di "Des visages des figures": 11 settembre 2001, una data che sapranno a memoria i nipoti dei nostri nipoti. La seconda particolarità è legata a doppio filo con la precedente, appartiene al discutibile campo della preveggenza e prende corpo nel testo davvero impressionante de "Le grand incendie": "…c'è fuoco dappertutto, emergenza, Babylone, Parigi crolla, a New York cadono ruzzolando ora (…) London, Delhi, Dallas nello show, omaggio all'arte dei pompieri...". Certamente Bertrand Cantat non è un novello Nostradamus, ma qui si deve essere spaventato di sé stesso."
Dalla recensione di Max Cavassa su Kalporz:
"... è necessario sottolineare due coincidenze parecchio singolari e, nel loro piccolo, sconvolgenti. La prima riguarda la data di uscita nei negozi transalpini di "Des visages des figures": 11 settembre 2001, una data che sapranno a memoria i nipoti dei nostri nipoti. La seconda particolarità è legata a doppio filo con la precedente, appartiene al discutibile campo della preveggenza e prende corpo nel testo davvero impressionante de "Le grand incendie": "…c'è fuoco dappertutto, emergenza, Babylone, Parigi crolla, a New York cadono ruzzolando ora (…) London, Delhi, Dallas nello show, omaggio all'arte dei pompieri...". Certamente Bertrand Cantat non è un novello Nostradamus, ma qui si deve essere spaventato di sé stesso."
Ça y est, le grand incendie
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 28/1/2007 - 00:34
The Holy Economic War
Woke up on the ground ,I've thought "the earth is round"
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 28/1/2007 - 00:19
Fin de siècle
Album: "666.667 Club" (1996)
C'est comme la fin du siècle
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/10/2005 - 23:25
The Partisan
(or "The Song Of The French Partisan")
Album: "Songs from A Room" (1969)
Adattamento di Complainte du partisan
Parole francesi di Emannuel d'Astier de la Vigerie detto "Bernard", adattate da Hy Zaret in inglese
Musica di Anna Marly
Anna Marly è la stessa autrice del "Chant des Partisans" interpretato anche da Yves Montand.
La storia della canzone e di come è stata riadattata da Complainte du partisan nel sito The Song Of The French Partisan
La canzone è un rimaneggiamento di Complainte du partisan di Anna Marly con parole originali del partigiano francese Emmanuel d'Astier de La Vigerie, detto Bernard. La versione cantata da Cohen è accreditata a Hy Zaret per l'adattamento inglese ma riprende alcuni versi originali francesi. Una strofa dell'originale sparisce nella versione cantata originariamente da Leonard Cohen, però è stata tradotta e cantata da Joan Baez.
L'ultimo verso,... (continua)
Album: "Songs from A Room" (1969)
Adattamento di Complainte du partisan
Parole francesi di Emannuel d'Astier de la Vigerie detto "Bernard", adattate da Hy Zaret in inglese
Musica di Anna Marly
Anna Marly è la stessa autrice del "Chant des Partisans" interpretato anche da Yves Montand.
La storia della canzone e di come è stata riadattata da Complainte du partisan nel sito The Song Of The French Partisan
La canzone è un rimaneggiamento di Complainte du partisan di Anna Marly con parole originali del partigiano francese Emmanuel d'Astier de La Vigerie, detto Bernard. La versione cantata da Cohen è accreditata a Hy Zaret per l'adattamento inglese ma riprende alcuni versi originali francesi. Una strofa dell'originale sparisce nella versione cantata originariamente da Leonard Cohen, però è stata tradotta e cantata da Joan Baez.
L'ultimo verso,... (continua)
When they poured across the border
(continua)
(continua)
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Al clarinetto Akosh Szelevényi
Una bella canzone pop, assolutamente anomala nella produzione del gruppo rock francese che, grazie anche alla riconoscibilissima chitarra di Manu Chao, ha portato il gruppo al successo internazionale. E anche una canzone da leggere assolutamente "tra le righe", cosa che ben pochi hanno fatto...