Antonio Vendramin
Quando go cominziato a tribolare
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2018 - 14:47
Ho provato a correggere il testo, non parlo veneto, ma lo capisco bene. Alcuni appunti : go per c'ho, ma ghe (e non ge), il Veneto tendenzialmente non ha doppie se non per differenziare le parole, quindi strassi per stracci e non strasi che significa stragi.
Infine ho modificato il dialetto che non è veneto e piemontese ma piuttosto venetopiemontese, come spiegato anche nell'introduzione
Infine ho modificato il dialetto che non è veneto e piemontese ma piuttosto venetopiemontese, come spiegato anche nell'introduzione
Dq82 16/12/2018 - 21:44
Janavel
1982
Land Rover
Giosuè Janavel, anche italianizzato in Gianavello (Rorà, 1617 – Ginevra, 5 marzo 1690), è stato un condottiero italiano, appartenente alla comunità valdese. Fu protagonista delle Pasque piemontesi del 1655, e preparò le istruzioni per il Glorioso rimpatrio dei Valdesi del 1689.
Testo tratto da La Beidana
Testo risistemato all'ascolto da B.B.
Land Rover
Giosuè Janavel, anche italianizzato in Gianavello (Rorà, 1617 – Ginevra, 5 marzo 1690), è stato un condottiero italiano, appartenente alla comunità valdese. Fu protagonista delle Pasque piemontesi del 1655, e preparò le istruzioni per il Glorioso rimpatrio dei Valdesi del 1689.
Testo tratto da La Beidana
Testo risistemato all'ascolto da B.B.
Janavel cavalcò
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 + B.B. 13/12/2018 - 13:26
Percorsi:
Eresie ed eretici
Grazie a DQ82 per aver scovato questo testo, a me sconosciuto, che certamente ha ripreso da un vecchio numero de La Beidana, rivista di cultura e storia delle Valli Valdesi.
La beidana – che un mio carissimo amico di Luserna ancora oggi forgia, con la stessa tecnica di allora – è il simbolo della resistenza valdese contro le persecuzioni, un attrezzo agricolo trasformato in arma di difesa e arricchito per questo di simboli e valori.
Ma Giosuè Janavel sapeva bene che il ferro della spada ed il coraggio non erano sufficienti, ci volevano anche l'astuzia, la strategia e le armi da fuoco. E fu proprio lui, Janavel, che durante le “Pasque piemontesi” del 1655 tenne testa con un pugno di compagni a 600 soldati del reggimento del conte Cristoforo di Lucerna. Dalle rocce sopra Rorà – dove aveva la sua casa rifugio - Janavel e i suoi tennero sotto scacco gli aggressori con le loro lunghissime colubrine... (continua)
La beidana – che un mio carissimo amico di Luserna ancora oggi forgia, con la stessa tecnica di allora – è il simbolo della resistenza valdese contro le persecuzioni, un attrezzo agricolo trasformato in arma di difesa e arricchito per questo di simboli e valori.
Ma Giosuè Janavel sapeva bene che il ferro della spada ed il coraggio non erano sufficienti, ci volevano anche l'astuzia, la strategia e le armi da fuoco. E fu proprio lui, Janavel, che durante le “Pasque piemontesi” del 1655 tenne testa con un pugno di compagni a 600 soldati del reggimento del conte Cristoforo di Lucerna. Dalle rocce sopra Rorà – dove aveva la sua casa rifugio - Janavel e i suoi tennero sotto scacco gli aggressori con le loro lunghissime colubrine... (continua)
Bernart Bartleby 13/12/2018 - 18:26
B.B. sarebbe da trovare pure il testo de La chanson sur Janavel del Collettivo Teatro Angrogna dallo spettacolo "A la brua"
Dq82 14/12/2018 - 10:04
Ci provo. Intanto ti suggerisco la ricerca di altre canzoni dei Cantambanchi, per esempio questa (con testo da verificare all'ascolto)... Magari sul Tubo se ne trovano altre...
Fra l'altro, l'autore di tutti i testi originali di quella formazione è stato Renato Scagliola, giornalista, scrittore e musicista, scomparso poche settimane fa, il 3 ottobre.
Fra l'altro, l'autore di tutti i testi originali di quella formazione è stato Renato Scagliola, giornalista, scrittore e musicista, scomparso poche settimane fa, il 3 ottobre.
B.B. 14/12/2018 - 15:26
Chanson italienne – Janavel – Cantambanchi – 1982
Texte extrait de La Beidana, revue de culture et d’histoire des Vallées Vaudoises.
Texte réarrangé à l’écoute par B.B.
Giosuè Janavel, italianisé en Gianavello (Rorà, 1617 – Genève, 5 Mars 1690), était un condottiere italien, appartenant à la communauté vaudoise. Il fut un des protagonistes des Pâques piémontaises de 1655, et écrivit les instructions pour le Glorieux Retour au pays des Vaudois de 1689.
La beidana – que mon très cher ami de Luserna forge encore aujourd’hui, avec la même technique qu’alors – est le symbole de la résistance vaudoise contre les persécutions, un instrument agricole (assez proche de la machette) transformé en arme de défense et enrichi pour cela de symboles et de valeurs. Mais Giosuè Janavel savait bien que le fer de l’épée et le courage n’étaient pas suffisants, il fallait aussi l’astuce, la stratégie et les... (continua)
Texte extrait de La Beidana, revue de culture et d’histoire des Vallées Vaudoises.
Texte réarrangé à l’écoute par B.B.
Giosuè Janavel, italianisé en Gianavello (Rorà, 1617 – Genève, 5 Mars 1690), était un condottiere italien, appartenant à la communauté vaudoise. Il fut un des protagonistes des Pâques piémontaises de 1655, et écrivit les instructions pour le Glorieux Retour au pays des Vaudois de 1689.
La beidana – que mon très cher ami de Luserna forge encore aujourd’hui, avec la même technique qu’alors – est le symbole de la résistance vaudoise contre les persécutions, un instrument agricole (assez proche de la machette) transformé en arme de défense et enrichi pour cela de symboles et de valeurs. Mais Giosuè Janavel savait bien que le fer de l’épée et le courage n’étaient pas suffisants, il fallait aussi l’astuce, la stratégie et les... (continua)
JANAVEL
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/12/2018 - 13:19
I Montedisonesti
[1977]
Il folk-cabaret politico dei Cantambanchi in una canzone tratta dalla loro prima storica e rarissima cassetta, registrata tra il 1976 e il 1977 da Gigi Venegoni e Arturo Romano. Testo di Renato Scagliola, musica dei Cantambanchi. I Montedisonesti è' un collage di citazioni di canti popolari (Cecilia, L'Omnetin) attualizzati alla luce dei fatti di cronaca e politica dell'epoca.
I Cantambanchi qui sono: Renato Scagliola, voce. Franco Contardo, voce e tamburello. Laura Ennas, voce solista. Giancarlo Perempruner, voce e strumenti autocostruiti. Claudio Perelli, voce e chitarra. Francesco Bruni, voce, chitarra e percussioni.
Il folk-cabaret politico dei Cantambanchi in una canzone tratta dalla loro prima storica e rarissima cassetta, registrata tra il 1976 e il 1977 da Gigi Venegoni e Arturo Romano. Testo di Renato Scagliola, musica dei Cantambanchi. I Montedisonesti è' un collage di citazioni di canti popolari (Cecilia, L'Omnetin) attualizzati alla luce dei fatti di cronaca e politica dell'epoca.
I Cantambanchi qui sono: Renato Scagliola, voce. Franco Contardo, voce e tamburello. Laura Ennas, voce solista. Giancarlo Perempruner, voce e strumenti autocostruiti. Claudio Perelli, voce e chitarra. Francesco Bruni, voce, chitarra e percussioni.
La Gazzetta Il Gazzettin, Il Corriere Il Corrierin
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff Bernart Bartleby compreso 14/12/2018 - 17:34
Franco Contardo, membro dei Cantambanchi è anche il papà di altri due musicisti: Giuliano Contardo, cantautore, che ha tra le sue collaborazioni Yo Yo Mundi e Giulia Tripoti e Daniele Contardo, già nei Modena City Ramblers, nei FryDa con Francesco Moneti.
È grazie alla collaborazione con i fratelli Contardo che, seppur raramente, i Cantambanchi tornano sulle scene
È grazie alla collaborazione con i fratelli Contardo che, seppur raramente, i Cantambanchi tornano sulle scene
Dq82 14/12/2018 - 19:05
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Parole di Renato Scagliola (1941-2018), giornalista, scrittore e musicista
Musica di Pietro Marchisio e dei Cantambanchi
(NB. Ho trascritto il testo all'ascolto, senza saper nè il veneto nè il piemontese... se qualcuno avesse la pazienza di verificare... grazie! Ndr)
La ballata di Antonio Vendramin, cavallo di battaglia dei Cantambanchi, storico gruppo del folk italiano, è stata scritta negli ormai lontani anni 70 da Renato Scagliola, giornalista e cantambanco d.o.c. La musica è di Piero Marchisio, per un breve tratto cantambanco. La registrazione degli anni 80, è arricchita dalla presenza di Sergio Balestracci, maestro di musica antica, la cui partecipazione straordinaria rende questa versione unica e preziosa.
In tanti ricordano ancora la triste e dolorosa storia di Antonio Vendramin, mille volte cantata in giro per il Piemonte e oltre confine, quando i Cantambanchi si... (continua)