Una prima versione di Le déserteur venne registrata insieme ad Erica Boschiero e subito pubblicata su YouTube, pochi mesi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Erica ed io – racconta Lariccia - eravamo sconvolti dalla leggerezza con cui, nel dibattito pubblico, veniva affrontata la questione della guerra, del rifornimento di armi ad una delle fazioni (ad entrambe le fazioni se si considerano le armi vendute ai russi negli anni precedenti) e, in definitiva, del coinvolgimento attivo dell’Italia e dell’Europa stessa in un conflitto nel continente.
La registrazione del violino di Francesco Fry Moneti, violinista dei Modena City Ramblers, risale invece all’estate del 2022 quando, in tour in Italia, Lariccia ha avuto il piacere di ospitarlo in alcuni suoi concerti.
Il risultato è una ballata che, fra reminiscenze... (continua)
E’ intitolata “È tempo”. La canteremo camminando assieme il prossimo 7 ottobre, lungo la strada che da Perugia conduce ad Assisi. L’hanno scritta gli studenti di cinque scuole del Friuli Venezia Giulia dopo aver cercato di rispondere a quattro domande cruciali dei nostri giorni: Cosa sta succedendo nel mondo? Cosa sta succedendo nelle nostre città? Cosa sta succedendo alla Terra in cui viviamo? E a noi, cosa ci sta succedendo?
L’inno della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità 2018 “E’ tempo” è stata scritta attraverso cinque laboratori animati dalla cantautrice Erica Boschiero e coordinati da Flavio Lotti e Randa Harb del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. Un ringraziamento particolare va a tutte le insegnanti che hanno curato la formazione degli studenti con grande cura e passione. La musica e l’arrangiamento sono di Edu Hebling.... (continua)
La fame, l'ingiustizia (continua)
6/10/2018 - 12:26
raga ma quanto è bella sta canzone,mi fa capire che alcuni umani sono proprio stupidi pk inquinano
Proprio in questi tempi con la gente rinchiusa a casa ma che ha voglia di unire le sue mani per fare quel che serve il bene comune e per aiutare gli altri ad affrontare le paure, questa canzone che non parla solo di pace come assenza di guerra ma di prendere cura gli uni degli altri e prendere cura della natura che ci sostiene aquista un valore particolare. Bisognerebbe cantarla sui balconi e alle finestre. Potrebbe diventare l'inno di tutta l'Italia. Cosa dire di più, e cosa fare di meglio che : "È tempo di unire le nostre mani; ci sentiamo persi se siamo lontani; colori diversi dell'arcobaleno; cambiamo noi stessi per un mondo più umano."
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
La canzone è stata scritta dai bambini della classe III della scuola primaria (prima parte) e dai ragazzi della classe III SSPG (seconda parte) di Pontebba (UD) nelle quattro ore del laboratorio condotto dalla cantautrice Erica Boschiero.
Tutte le scelte melodiche, armoniche, ritmiche e testuali sono state prese insieme ai ragazzi. Il tema specifico è stato analizzato e discusso in gruppo, per poi approdare alla stesura del testo della canzone, realizzato dai ragazzi stessi, con la supervisione della cantautrice. I disegni sono realizzati dai bambini della cl. III primaria.
Liberamente tratta dalla lettera IV - Il topo e la montagna - di Antonio Gramsci
Canzone ecologista che prende per spunto una favola ricordata da Gramsci in una sua lettera, una canzone "circolare" o acchiapparello (come "Alla fiera dell'Est" o anche "Cioetta Cioetta")
Lettera IV
Il topo e la montagna
Carissima Giulia,
puoi domandare a Delio, da parte mia, quale dei racconti di Puskin ami di piú. Io veramente ne conosco solo due: Il galletto d’oro e Il pescatore.
Vorrei ora raccontare a Delio una novella del mio paese che mi pare interessante. Te la riassumo e tu gliela svolgerai, a lui e a Giuliano.
Un bambino dorme. C’è un bricco di latte pronto per il suo risveglio. Un topo si beve il latte. Il bambino, non avendo latte, strilla, e la mamma che non serve a nulla corre dalla capra per avere del latte. La capra gli darà il latte se avrà l’erba da mangiare. Il topo va... (continua)
Dorme il bambino dorme con il bicchiere pieno di latte (continua)
Chanson italienne – Il topolino e la montagna – Erica Boschiero – 2017
Librement adaptée de la lettre IV « Le rat et la montagne » d’Antonio Gramsci, c’est une chanson écologiste qui prend pour point de départ une fable rappelée par Gramsci dans une lettre, c’est une chanson « circulaire » ou acchiapparello (comme « à la foire de l’Est » ou même « Cioetta Cioetta »)
Lettre IV
Le rat et la montagne
Très chère Julie,
Peux-tu demander à Delio, de ma part, quel récit de Pouchkine il aime le plus. Moi vraiment, j’en connais seulement deux : Le Coq d’or et Le Pêcheur.
Je voudrais maintenant raconter à Delio une histoire de mon pays qui me semble intéressante. Je te la résume et tu la raconteras, à lui et à Giuliano (Delio et Giuliano sont les fils d’Antonio, qui vivent avec leur mère Julie à Moscou).
Un enfant dort. Il y a un pot à lait de lait prêt pour son réveil. Un rat boit le lait. L’enfant,... (continua)
Canzone realizzata durante i laboratori di cittadinanza tenuti dalla cantautrice Erica Boschiero in 12 scuole dell’Alto Friuli nella primavera 2016
Scopo del laboratorio era quello di riflettere ed approfondire i temi della diversità, del pregiudizio, delle minoranze
Ciascun gruppo ha rilevato stereotipi e pregiudizi relativi ad un particolare gruppo emarginato, e approfondito i reali vissuti degli appartenenti a tale gruppo
Musica di Erica Boschiero
Testo realizzato con gli alunni di:
Scuola primaria di Comeglians
Scuola primaria di Forni di Sopra
Scuola primaria di Osoppo
Scuola primaria di Tarvisio città
Scuola primaria di Tolmezzo-Betania
Scuola primaria di Tolmezzo-P. D.M. Turoldo
Scuola primaria di Ugovizza
Scuola primaria di Venzone
Scuola secondaria di primo grado di Arta Terme
Scuola secondaria di primo grado di Artegna
Scuola secondaria di primo grado di Gemona... (continua)
Dicono che sono strani, che hanno perso la ragione (continua)
Chanson réalisée pendant les ateliers de citoyenneté tenus par la chantautrice Erica Boschiero dans 12 écoles de l’Alto Friuli (Haut Frioule) au printemps 2016
Le but de ces ateliers était de réfléchir aux thèmes de la diversité, du préjugé, des minorités et d’approfondir cette réflexion.
Chaque groupe a relevé des stéréotypes et des préjugés relatifs à un groupe particulier marginalisé, et approfondi les réels vécus par les membres de ce groupe.
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Gianni Siviero
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Erica Boschiero
Album : 1988-1999 Disco blu
Clouds on Gaza