Canto dell’emigrazione veneta facente parte del repertorio di molti artisti, tra cui Donella Del Monaco, cantante e nipote del famoso tenore Mario, e dei Barbapedana, gruppo musicale nato nel 1978 per riproporre le tradizioni musicali del territorio veneto e che in seguito ha esplorato quelle dell’est Europa.
Probabilmente la canzone risale – come la più celebre Trenta giorni di nave a vapore – alla fine dell’800, inizio 900.
Per questo ho messo tra parentesi le ultime tre strofe (trovate in questa versione) perché sono chiaramente aggiunte in epoca recente.
Riprendo da it.wikipedia una breve nota sull’emigrazione veneta, da cui apprendo che non fu solo il sud Italia a ricevere un colpo mortale dall’Unificazione (che non unì):
“Il Veneto fu probabilmente la ragione che subì più danni, tra le regioni del Nord, dall'unificazione italiana:... (continua)
No sta piàndar Catineta (continua)
inviata da Dead End 23/7/2012 - 14:51
Ma il vèneto non è una lingua? (Dead End)
Per quel che mi riguarda è una lingua anche il fiesolano, però bisogna dirlo a chi decide sulle codificazioni. Il codice per la lingua veneta non c'è. Saluti! [RV]
Secondo quanto riportato in nota a questo video (non più disponibile NDR) - in cui “No sta piàndar Catineta” (o “No sta piander Catineta”) è interpretata dal Coro Minimo Bellunese fondato nel 1961 da Lamberto Pietropoli – la canzone avrebbe avuto origine nella zona di Belluno l’autore del testo sarebbe tal Giuseppe Olivotto (che non so chi sia) mentre la musica sarebbe stata scritta dal compositore Nino Prosdocimi.
Il nome del poeta autore del testo, che fu piuttosto noto per questa e altre composizioni, è Giovanni Olivotto, nato a Belluno proprio sul finire dell'Ottocento (fu proprio uno dei "Ragazzi del 99"nella Grande Guerra). Sempre a Belluno moriva nella prima metà degli anni Cinquanta del secolo scorso. Il territorio della provincia di Belluno conobbe un massiccio fenomeno di emigrazione,per decenni anche dopo la Seconda Guerra, come del resto l'intero territorio veneto, con rare eccezioni...il tema era (e tuttora rimane) quindi molto sentito.
chissà se puo darci qualche notizia in più sul suo familiare Giovanni Olivotto, così attribuendogli la canzone potremo fare anche una bella scheda biografica.
Canto dell’emigrazione veneta facente parte del repertorio di molti artisti, tra cui Donella Del Monaco, cantante e nipote del famoso tenore Mario, e dei Barbapedana, gruppo musicale nato nel 1978 per riproporre le tradizioni musicali del territorio veneto e che in seguito ha esplorato quelle dell’est Europa.
Probabilmente la canzone risale – come la più celebre Trenta giorni di nave a vapore – alla fine dell’800, inizio 900.
Per questo ho messo tra parentesi le ultime tre strofe (trovate in questa versione) perché sono chiaramente aggiunte in epoca recente.
Riprendo da it.wikipedia una breve nota sull’emigrazione veneta, da cui apprendo che non fu solo il sud Italia a ricevere un colpo mortale dall’Unificazione (che non unì):
“Il Veneto fu probabilmente la ragione che subì più danni, tra le regioni del Nord, dall'unificazione italiana:... (continua)