Author Dean Reed
Yo soy de un pueblo sencillo
ICH BIN AUS EINEM KLEINEN VOLK
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/10 - 11:48
Wounded Knee 73
Parole e musica di Dean Reed
Un brano che compare in alcuni dischi pubblicati in RDT e Union Sovietica nel 1980
Il 27 febbraio 1973 a Wounded Knee, nella riserva indiana di Pine Ridge, nel Sud Dakota, esplose l’ennesima rivolta: i Sioux, appoggiati dall'America Indian Movement, si ribellarono al Governo americano denunciando le misere condizioni di vita della popolazione. I pellerossa, circa duecento con donne e bambini, si asserragliarono nello stesso posto in cui nel 1890 la cavalleria aveva massacrato i loro avi. Piazzarono le tende intorno alla chiesa, trasformarono l'emporio in sala dei congressi e di refezione, piazzarono uomini armati in rudimentali bunker, incrociarono le pipe di guerra, legarono le penne d'aquila alle trecce e organizzarono la resistenza. Il Governo mise in campo tiratori scelti della polizia federale, uomini, mezzi blindati ed elicotteri e circondò la zona.
Per... (Continues)
Un brano che compare in alcuni dischi pubblicati in RDT e Union Sovietica nel 1980
Il 27 febbraio 1973 a Wounded Knee, nella riserva indiana di Pine Ridge, nel Sud Dakota, esplose l’ennesima rivolta: i Sioux, appoggiati dall'America Indian Movement, si ribellarono al Governo americano denunciando le misere condizioni di vita della popolazione. I pellerossa, circa duecento con donne e bambini, si asserragliarono nello stesso posto in cui nel 1890 la cavalleria aveva massacrato i loro avi. Piazzarono le tende intorno alla chiesa, trasformarono l'emporio in sala dei congressi e di refezione, piazzarono uomini armati in rudimentali bunker, incrociarono le pipe di guerra, legarono le penne d'aquila alle trecce e organizzarono la resistenza. Il Governo mise in campo tiratori scelti della polizia federale, uomini, mezzi blindati ed elicotteri e circondò la zona.
Per... (Continues)
Wounded Knee 73
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/10 - 11:22
Song Itineraries:
Native American Genocide
Wir sagen nein
[1978]
Parole di Martin Hoffmann,
Musica di Martin Hoffmann e Wolfgang Tilgner
Singolo pubblicato in RDT. Sul lato B “El Cantor”, canzone tratta dal film omonimo diretto ed interpretato dallo stesso Dean Reed proprio quell’anno e dedicato alla figura di Víctor Jara.
Qualche anno dopo Wir sagen ja ecco anche “Wir sagen nein”, altra canzone pacifista in cui si parla di Irlanda, di Cile e dell’apartheid in Sudafrica…
Parole di Martin Hoffmann,
Musica di Martin Hoffmann e Wolfgang Tilgner
Singolo pubblicato in RDT. Sul lato B “El Cantor”, canzone tratta dal film omonimo diretto ed interpretato dallo stesso Dean Reed proprio quell’anno e dedicato alla figura di Víctor Jara.
Qualche anno dopo Wir sagen ja ecco anche “Wir sagen nein”, altra canzone pacifista in cui si parla di Irlanda, di Cile e dell’apartheid in Sudafrica…
Ja, noch jagen sie die Angst durch Irlands Gassen,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/10 - 10:42
Si se calla el cantor
Traduzione tedesca di Ilga Röder, trovata sul sito dedicato a Dean Reed, attore e cantautore statunitense che divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
WENN DER SÄNGER SCHWEIGT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/10 - 08:34
Пусть всегда будет солнце!
Pust' vsegda budet solnce
[1962]
Versi di Lev Oshanin / Лев Иванович Ошанин (1912-1996), poeta e scrittore
Musica di Arkadij Ostrovskij / Аркадий Островский (1914-1967), compositore e cantautore
Ho attribuito la canzone a Maya Kristalinskaya solo perché ne fu la prima interprete nel 1962.
“Che ci sia sempre il sole!” è una canzone per bambini, il cui ritornello fu forse composto negli anni 20 proprio da un bimbo sovietico. Divenne subito l’inno dello scoutismo socialista, i Giovani Pionieri.
La versione inglese (“May There Always Be Sunshine”) è opera di tal Tom Botting ed è stata interpretata da Pete Seeger (insieme ad Arlo Guthrie, in un concerto del 1975) e anche da Dean Reed, che la cantava in russo, in tedesco, in inglese e non so se in qualche altra lingua.
La canzone è stata popolare anche in Israele (quando ancora qualcuno lì ci teneva a rimarcare che la patria degli ebrei è stata fondata da dei socialisti…) nella versione di Gideon “Gidi” Koren, celebre medico pediatra, scienziato e compositore.
[1962]
Versi di Lev Oshanin / Лев Иванович Ошанин (1912-1996), poeta e scrittore
Musica di Arkadij Ostrovskij / Аркадий Островский (1914-1967), compositore e cantautore
Ho attribuito la canzone a Maya Kristalinskaya solo perché ne fu la prima interprete nel 1962.
“Che ci sia sempre il sole!” è una canzone per bambini, il cui ritornello fu forse composto negli anni 20 proprio da un bimbo sovietico. Divenne subito l’inno dello scoutismo socialista, i Giovani Pionieri.
La versione inglese (“May There Always Be Sunshine”) è opera di tal Tom Botting ed è stata interpretata da Pete Seeger (insieme ad Arlo Guthrie, in un concerto del 1975) e anche da Dean Reed, che la cantava in russo, in tedesco, in inglese e non so se in qualche altra lingua.
La canzone è stata popolare anche in Israele (quando ancora qualcuno lì ci teneva a rimarcare che la patria degli ebrei è stata fondata da dei socialisti…) nella versione di Gideon “Gidi” Koren, celebre medico pediatra, scienziato e compositore.
Солнечный круг,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/5 - 13:43
Имала майка едно ми чедо
Imala majka edno mi čedo
[1943-?]
Testo di / Lyrics by Nikola Kostadinov Parapunov (1909-1943)
Musica / Music: Tradizionale / Traditional (?)
Una delle più famose canzoni della guerriglia partigiana bulgara durante la seconda guerra mondiale.
Forse non mi sarei mai imbattuto in questa canzone se non fosse stata interpretata da Dean Reed, anomalo belloccione americano che invece di una sfolgorante carriera hollywoodiana scelse il socialismo, visse per anni in Argentina (da dove i militari lo espulsero) e nel Cile di Allende e poi lavorò molto (come cantante, attore e regista) nella DDR, dove morì suicida nel 1986.
Secondo l’autore della nota che accompagna il testo - tal Dobromir – Reed s’innamorò della canzone durante un suo tour in Bulgaria nel 1976, la imparò in poche ore e la eseguì durante i concerti.
Il testo parla del giovane Nikola che, per combattere i fascisti, si unisce... (Continues)
[1943-?]
Testo di / Lyrics by Nikola Kostadinov Parapunov (1909-1943)
Musica / Music: Tradizionale / Traditional (?)
Una delle più famose canzoni della guerriglia partigiana bulgara durante la seconda guerra mondiale.
Forse non mi sarei mai imbattuto in questa canzone se non fosse stata interpretata da Dean Reed, anomalo belloccione americano che invece di una sfolgorante carriera hollywoodiana scelse il socialismo, visse per anni in Argentina (da dove i militari lo espulsero) e nel Cile di Allende e poi lavorò molto (come cantante, attore e regista) nella DDR, dove morì suicida nel 1986.
Secondo l’autore della nota che accompagna il testo - tal Dobromir – Reed s’innamorò della canzone durante un suo tour in Bulgaria nel 1976, la imparò in poche ore e la eseguì durante i concerti.
Il testo parla del giovane Nikola che, per combattere i fascisti, si unisce... (Continues)
Имала майка едно ми чедо [1]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/5 - 10:57
Song Itineraries:
Antifa AWS: Militant antifascism
Hey Biladi
[1978]
Parole e musica di Dean Reed (1938-1986), attore e cantautore statunitense con la faccia da Ken di Big Jim e che invece divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
Un singolo del 1978 poi incluso nell’album “Píseň pro tebe - My Song For You” pubblicato in Cecoslovacchia nel 1979.
Credo che in arabo “Biladī” o “Bi’arḍī” significhi “mia terra” o “mia patria”…
La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben presto Dean Reed si stabilì in Argentina dove rafforzò la sua fama insieme ad una band chiamata “Los Dominantes”.
Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro... (Continues)
Parole e musica di Dean Reed (1938-1986), attore e cantautore statunitense con la faccia da Ken di Big Jim e che invece divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
Un singolo del 1978 poi incluso nell’album “Píseň pro tebe - My Song For You” pubblicato in Cecoslovacchia nel 1979.
Credo che in arabo “Biladī” o “Bi’arḍī” significhi “mia terra” o “mia patria”…
La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben presto Dean Reed si stabilì in Argentina dove rafforzò la sua fama insieme ad una band chiamata “Los Dominantes”.
Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro... (Continues)
Hey Biladi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/4 - 13:52
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
We Shall Not Be Moved
Anonymous
Interpretata in spagnolo anche da Dean Reed in un suo 45 giri pubblicato in Uruguay nel 1971.
Bernart Bartleby 2015/3/4 - 13:30
Hemos dicho basta
Traduzione tedesca di Ilga Röder, trovata sul sito dedicato a Dean Reed, attore e cantautore statunitense che divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
Dean Reed interpretò la canzone in spagnolo (che parlava fluentemente, insieme al tedesco) in un 45 giri pubblicato in Uruguay nel 1971.
WIR HABEN GESAGT: ES REICHT!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/4 - 13:25
Pra não dizer que não falei das flores
La versione inglese (dalla versione italiana) interpretata da Dean Reed, regista e cantautore statunitense nato a Denver, Colorado, nel 1938 e morto (suicida?) a Berlino Est, dove viveva, nel 1986.
La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben presto Dean Reed si stabilì in Argentina dove rafforzò la sua fama insieme ad una band chiamata “Los Dominantes”.
Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro la povertà e l’oppressione delle masse lavoratrici ed indigene, partecipò a proteste contro l’escalation nucleare e contro la politica estera statunitense, tenne concerti gratuiti nei barrios più poveri delle grandi città. Il suo atteggiamento gli guadagnò l’ostilità dei potenti, tanto che nel 1966 il generale Juan Carlos Onganía - che aveva appena deposto il leggittimo presidente Illia... (Continues)
Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro la povertà e l’oppressione delle masse lavoratrici ed indigene, partecipò a proteste contro l’escalation nucleare e contro la politica estera statunitense, tenne concerti gratuiti nei barrios più poveri delle grandi città. Il suo atteggiamento gli guadagnò l’ostilità dei potenti, tanto che nel 1966 il generale Juan Carlos Onganía - che aveva appena deposto il leggittimo presidente Illia... (Continues)
WALKING AND SINGING
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/4 - 10:54
Aquí me quedo
La versione tedesca cantata dall’attore, regista e cantautore statunitense Dean Reed (Denver 1938 – Berlino Est 1986) nel film “El Cantor”, prodotto in Germania Est nel 1978 e da lui diretto ed interpretato. La pellicola è ispirata alla figura di Víctor Jara, cui è dedicata.
La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben presto Dean Reed si stabilì in Argentina dove rafforzò la sua fama insieme ad una band chiamata “Los Dominantes”.
Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro la povertà e l’oppressione delle masse lavoratrici ed indigene, partecipò a proteste contro l’escalation nucleare e contro la politica estera statunitense, tenne concerti gratuiti nei barrios più poveri delle grandi città. Il suo atteggiamento gli guadagnò l’ostilità dei potenti, tanto che nel 1966 il generale Juan Carlos Onganía - che aveva appena deposto il leggittimo presidente Illia... (Continues)
Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro la povertà e l’oppressione delle masse lavoratrici ed indigene, partecipò a proteste contro l’escalation nucleare e contro la politica estera statunitense, tenne concerti gratuiti nei barrios più poveri delle grandi città. Il suo atteggiamento gli guadagnò l’ostilità dei potenti, tanto che nel 1966 il generale Juan Carlos Onganía - che aveva appena deposto il leggittimo presidente Illia... (Continues)
HIER BLEIBE ICH
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/4 - 10:42
El hombre es un creador
[1972]
Parole e musica di Víctor Jara
Nel disco intitolato “La población”
Incrèdibol bat trù!
Questa bella canzone di Jara mi era completamente sfuggita. L’ho scoperta grazie a Dean Reed, un attore americano molto sui generis, un bellone che aveva recitato il film di second’ordine e spaghetti-western come “Dio li crea... Io li ammazzo!”, o “Indio Black, sai che ti dico: sei un gran figlio di...” e ancora “Sotto a chi tocca!” e che poi, dopo un viaggio in America Latina e in Cile in particolare, aveva sviluppato una sua visione politica socialista che lo aveva portato a trasferirsi a Berlino Est, dove è morto nel 1986 in circostanze non molto chiare, inseguito dalla fama di traditore della patria e visto al tempo stesso con sospetto dal regime comunista.
Dean Reed era anche musicista e cantautore (“The Red Elvis”, o “The Czar of Rock ‘n’ Roll”, o “Comrade Rockstar” era soprannominato)... (Continues)
Parole e musica di Víctor Jara
Nel disco intitolato “La población”
Incrèdibol bat trù!
Questa bella canzone di Jara mi era completamente sfuggita. L’ho scoperta grazie a Dean Reed, un attore americano molto sui generis, un bellone che aveva recitato il film di second’ordine e spaghetti-western come “Dio li crea... Io li ammazzo!”, o “Indio Black, sai che ti dico: sei un gran figlio di...” e ancora “Sotto a chi tocca!” e che poi, dopo un viaggio in America Latina e in Cile in particolare, aveva sviluppato una sua visione politica socialista che lo aveva portato a trasferirsi a Berlino Est, dove è morto nel 1986 in circostanze non molto chiare, inseguito dalla fama di traditore della patria e visto al tempo stesso con sospetto dal regime comunista.
Dean Reed era anche musicista e cantautore (“The Red Elvis”, o “The Czar of Rock ‘n’ Roll”, o “Comrade Rockstar” era soprannominato)... (Continues)
Igualito que otros tantos
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/3 - 11:46
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
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Parole e musica di Dean Reed, attore e cantautore statunitense che divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
La versione originale era in inglese (“The War Keeps On”) ma non sono riuscito a trovarne il testo.
Così pure di una versione successiva in russo (“Война Продолжается”).
La versione in tedesco che presento è tratta dal sito dedicato all’autore
Nell’album “Дин Рид” (“Dean Reed”) pubblicato in Unione Sovietica nel 1966. Poi in parecchie raccolte successive.
Certamente una CCG DOC, e contro la guerra americana in Vietnam in particolare.
Proprio nel 1966 gli strateghi statunitensi ordinarono l’intensificazione delle operazioni cosiddette “search & destroy”, che si trasformarono ben presto in massacri indiscrminati.
Ripresero anche i bombardamenti a tappeto sul nord Vietnam che erano stati sospesi alla fine del 1965.
Sempre nel 1966 negli States si tennero le prime grandi manifestazioni, a New York, Washington, Chicago, Philadelphia, Boston e San Francisco.