[1180 ca.]
Da Yvain il Cavaliere del Leone
Canto popolare
D'après Yvain ou le Chevalier au Lion
Chanson populaire
Si veda anche la pagina Complainte des tisserandes di Marco Valdo M.I.
Voir aussi la page Complainte des tisserandes de Marco Valdo M.I.
Il romanzo Yvain il Cavaliere del Leone (Yvain ou le Chevalier au Lion), scritto da Chrétien de Troyes tra il 1170 e il 1180, è un poema cavalleresco il cui protagonista, Yvain, deriva dal personaggio storico di Owain mab Urien.
Nel poema, Yvain cerca di vendicare il cugino Calogrenant sconfitto da un cavaliere nella foresta di Brocelianda. Yvain uccide questo cavaliere, Esclados, e si innamora della sua vedova, Laudine. Con l'aiuto della damigella di Laudine, Lunete, Yvain riesce a sposarla, ma Gawain lo convince a imbarcarsi in un'avventura cavalleresca. La moglie acconsente, a patto che lui ritorni dopo un anno, promessa che però Yvain... (continua)
Interminabile e, direi, senza inizio e senza fine. Proprio ora, leggendo le tue parole, pensavo ai lavoratori e alle lavoratrici tessili del Bangladesh, che poi crepano per pochi spiccioli quando crolla il fabbricato dove lavorano per arricchire padroni molto vicini a noialtri (vedi Benetton & co.); o ai lavoratori e alle lavoratrici tessili cinesi a Prato, tanto per andare ancor più vicini, che bruciano mentre dormono in fabbrica dopo aver lavorato diciott'ore al giorno. Si pensa a tante cose. Le cose che, in assoluto, mi hanno più impressionato in questo canto di ottocentotrent'anni fa, sono la precisione nel riportare i salari e la chiusa finale. Quale che sia l'origine di questi versi, se siano interamente frutto di un canto popolare o se ci abbia messo le mani l'autore del poema (assolutamente probabile), si è sentito il bisogno di quantificare la miseria: 0,4 lire a giornata, 20... (continua)
per Riccardo Venturi : penso ti possa interessare l'ellepi "Questa seta che filiamo" del duo Daisy Lumini - Beppe Chierici che contiene, oltre alla versione italiana del brano di Chrétien de Troyes, diverse ballate medioevali dedicate al tema del lavoro e dello sfruttamento. Il 33 giri è corredato di testi e interessati commenti.
Da Chrétien de Troyes - XII sec.
Musica di Daisy Lumini - Testo italiano di Beppe Chierici
Il testo originale è in "Yvain ou le chevalier au lion" di Chrétien de Troyes, il fondatore del romanzo francese. E' l'epoca delle Crociate e del feudalesimo; ma accanto alle tradizionali forme di sfruttamento economico, quelle legate alla struttura agricola della società, nascono i primi nuclei dell'industria. Nella Champagne e nell'Artois gli operai sono sottoposti a un ben duro regime nelle officine dove si tesse la seta. Il lamento delle tessitrici è un testo assai insolito nell'opera di Chrétien de Troyes, che solo qui sembra accorgersi dell'esistenza della miseria; ma descrive con tale dolorosa forza espressiva la situazione dello sfruttamento, che sembra che l'autore riconosca davvero l'esistenza di due classi.
La versione italiana di Chierici... (continua)
Per Gianfranco: Ovviamente tutto nell'album di Daisy Lumini e Beppe Chierici è interessante, e la cosa per me lo è doppiamente perché rappresenta anche un omaggio alla grande Daisy Lumini scomparsa tragicamente assieme al suo compagno Tino Schirinzi. Ma non ho approvato il tuo contributo nella forma in cui lo hai sottoposto al sito, bensì salvandolo integralmente su un file per essere via via "distribuito" in varie pagine. Alcune come pagine autonome (come "Il servo della gleba", "I vignaioli", "I filatori di lana" non appena avrò reperito il testo di provenienza), altre (parecchie) sotto le rispettive pagine già esistenti nel sito: ad esempio "Il lamento di Mandrino" (Complainte de Mandrin), "Non piangere Giannetta" (che è una versione di La Pernette nella variante tarda Ne pleure pas, Jeannette), "La comune non è morta" (Elle n'est pas morte!). "Il canto dei lager" è una versione di Die... (continua)
Su YouTube è disponibile il seguente video, relativo alla versione italiana:
LE TESSITRICI DI SETA di Daisy Lumini / Beppe Chierici
Invece a questo indirizzo trovate una pubblicazione di 50 pagine contenente diverse notizie sulle condizioni di lavoro delle importanti fabbriche di seta di Racconigi, Piemonte, degli scorsi secoli.
Ad esempio, parlando del settecento:
Questo grande sviluppo di natura proto-industriale (tra i più significativi in Italia) provoca non pochi sconvolgimenti sociali, sia perché elimina di fatto l’artigianato diffuso; sia perché strappa molte forze alle campagne ed impiega in maniera massiccia le donne ed i bambini dai sette anni in su. Si elevano anche proteste.
e più avanti :
Quella delle “fabbriche magnifiche” non è però solo un’epica marcia trionfale. Il lavoro è duro, l’ambiente di fabbrica umido e malsano, l’occupazione perlopiù stagionale, le paghe... (continua)
Sempre dalla pubblicazione citata: nel corso dei secoli le epidemie di peste e colera si abbattono sulle popolazioni, colpendo in particolare gli operai/operaie delle proto-fabbriche, sia per le pesanti condizioni di vita:
L’epidemia (1835) è l’occasione per la stesura di una relazione, curata dal maggiore medico Mussa, in cui si legge: "Quasi la metà della popolazione di questa città è costituita dalla classe degli indigenti, e questi sono quasi tutti filatorieri nutriti male, e con alimenti esclusivamente vegetali, freddi; alloggiati in umili abituri, più bassi del suolo che li circonda, oscuri, freddi, per lo più vicino ad acque stagnanti e guaste..."
sia, particolare forse sfuggito, perchè per loro c'è una sorta di maledizione ereditaria:
Uno studio medico (1865) sulla costituzione fisica degli abitanti evidenzia ancora una volta le condizioni disagiate del “ceto dei filatoristi”.... (continua)
Solo adesso mi accorgo che tutto quanto (compreso il testo in francese antico di Chrétien de Troyes, sebbene leggermente diverso da quello qui riportato) era già stato inserito da Marco Valdo M.I. sotto il titolo di Complainte des tisserandes (esattamente il 12 marzo 2011). E' pur vero che le pagine di Marco Valdo M.I. rappresentano una sorta di "Mare interno" nel Mare Magnum di questo sito; ma davvero mi era sfuggita la cosa, e me ne scuso con Marco Valdo e con tutto il sito, cercando di rimediare tardivamente. La classica domanda: ora che si fa? Si integrano in qualche modo le due pagine, in questo caso senza cancellarle e dandone reciproco conto. La "doppia pagina" non è certamente frequente nel sito, ma casi come questi giustificano l'eccezione.
È contenuta all'interno di una prosa di Paul Éluard intitolata La poesia di circostanza, tradotta da Franco Fortini in prima edizione nel 1955 e in seconda nel 1966 per le edizioni Einaudi, all'interno dell'antologia poetica éluardiana poi riedita per gli Oscar Mondadori nel 1969. La traggo dalla copia in mio possesso: Paul Éluard, Poesie, Oscar Mondadori L11, III ristampa, Milano, gennaio 1976, p. 566. Ignoro naturalmente se il testo riportato in francese moderno sia di Paul Éluard stesso (assai probabile, visto che Éluard si occupò specificamente di poesia francese antica da lui adattata in lingua moderna), e se sia uno di quelli riportati da Marco Valdo M.I. nella pagina Complainte des tisserandes. [RV]
Oltre ottocento anni fa le operaie tessili avevano: salari da fame, minacce fisiche, miseria, intere notti e intere giornate al lavoro, padroni sfruttatori. Ce lo dice un documento dell'epoca, Toz jorz dras de soie tristrons, un canto affiorato in un poema cavalleresco di Chrétien de Troyes. E oggi, ci sarebbe da chiedersi, che cosa è cambiato?
Complainte des tisserandes
Chanson française – Complainte des tisserandes – Marco Valdo M.I. – 2011
Si veda anche la pagina Toz jorz dras de soie tristrons di Chrétien de Troyes.
Voir aussi la page Toz jorz dras de soie tristrons de Chrétien de Troyes
La « Complainte des tisserandes » est tirée d'une vieille chanson connue aussi sous le nom de « Chanson de la chemise » ; cette chanson se trouve dans un des premiers romans de la littérature française : Yvain ou le chevalier au lion, un des romans de la geste arthurienne, avec Lancelot et Perceval. L'auteur en est Chrétien de Troyes qui vécut de 1135 à 1190 (environ), soit pour fixer les choses, environ 130 ans avant Dante, plus d'un long siècle avant la Divine Comédie. Et pourtant, son œuvre (et même ce qu'il en reste encore aujourd'hui) est considérable et est un des fondements de la langue française. Et c'est déjà une chanson... Entendons-nous... (continua)
1. La Complainte des Tisserandes (2011) (continua)
Da Yvain il Cavaliere del Leone
Canto popolare
D'après Yvain ou le Chevalier au Lion
Chanson populaire
Si veda anche la pagina Complainte des tisserandes di Marco Valdo M.I.
Voir aussi la page Complainte des tisserandes de Marco Valdo M.I.
Il romanzo Yvain il Cavaliere del Leone (Yvain ou le Chevalier au Lion), scritto da Chrétien de Troyes tra il 1170 e il 1180, è un poema cavalleresco il cui protagonista, Yvain, deriva dal personaggio storico di Owain mab Urien.
Nel poema, Yvain cerca di vendicare il cugino Calogrenant sconfitto da un cavaliere nella foresta di Brocelianda. Yvain uccide questo cavaliere, Esclados, e si innamora della sua vedova, Laudine. Con l'aiuto della damigella di Laudine, Lunete, Yvain riesce a sposarla, ma Gawain lo convince a imbarcarsi in un'avventura cavalleresca. La moglie acconsente, a patto che lui ritorni dopo un anno, promessa che però Yvain... (continua)