[1965]
Parole di Gribouille, nome d’arte di Marie-France Gaîté (1941-1968), cantante francese prematuramente scomparsa a causa dell’assunzione di un cocktail di barbiturici ed alcol, forse un suicidio.
Musica di Gérard Bourgeois e Jean-Max Rivière, compositori francesi.
Una canzone che forse racconta di un giovane reduce d’Indocina o d’Algeria che in guerra ha perduto tutto, i compagni e se stesso… E la sua sofferenza, la sua “follia” non sono che d’impaccio per i suoi amici che non possono comprenderla…
Una canzone che mi ha ricordato molto la scena del matrimonio di Steven (John Savage) ne “The Deer Hunter” (“Il cacciatore”) di Michael Cimino (1978), quando un reduce del Vietnam, completamente apatico e straniato, entra nel locale dove Michael (Robert De Niro), Nick (Christofer Walken), Steven e Linda (Meryl Streep) stanno facendo bisboccia. I tre amici, in procinto di partire in guerra,... (continua)
[1967]
Parole di Gribouille, nome d’arte di Marie-France Gaîté (1941-1968), cantante francese prematuramente scomparsa a causa dell’assunzione di un cocktail di barbiturici ed alcol, forse un suicidio.
Musica di Jo Moutet (1926-2002), compositore e direttore d’orchestra francese.
Per come la vedo io, una canzone non solo contro la violenza dei maschi ma anche contro la rassegnazione e l’accondiscendenza, quanto meno culturale, delle femmine. In definitiva, una canzone che è una fortissima aggressione all’istituzione Famiglia che, a mio vedere, è l’incubatrice di gran parte delle sofferenze, delle frustrazioni, dell’odio e della violenza che affliggono il genere umano…
Una canzone che in qualche modo mi rimanda all’urlo lacerante “Mother, I want to fuck you!” di Jim Morrison in The End…
Gribouille è l’ennesima vittima (e misconosciuta, infatti non compare in nessun elenco) della cosiddetta “maledizione del 27”, che colpì artisti come Robert Johnson, Jim Morrison dei Doors, Jimi Hendrix, Brian Jones dei Rolling Stones, Janis Joplin, Alan Wilson dei Canned Heat, il nostro Ringo De Palma, batterista di Litfiba e CCCP, Kurt Cobain dei Nirvana, Kristen Pfaff delle Hole, Richey Edwards, il leader dei Manic Street Preachers (misteriosamente scomparso nel 1995 e mai ritrovato) e, da ultima, Amy Winehouse (solo per citarne alcuni… E a vedere ‘sta sfilza di nomi ci sarebbe pure da crederci alla maledizione…)
[1967]
Parole di Gribouille, nome d’arte di Marie-France Gaîté (1941-1968), cantante francese prematuramente scomparsa a causa dell’assunzione di un cocktail di barbiturici ed alcol, forse un suicidio.
Musica di Jo Moutet (1926-2002), compositore e direttore d’orchestra francese.
In un EP del 1968 e poi nell’unico – credo – album, intitolato semplicemente “Gribouille”, pubblicato nel 1968, anno in cui l’artista morì a soli 27 anni (un’altra vittima – questa misconosciuta - della “maledizione dei 27”!).
[1966]
Parole di Gribouille, nome d’arte di Marie-France Gaîté (1941-1968), cantante francese prematuramente scomparsa a causa dell’assunzione di un cocktail di barbiturici ed alcol, forse un suicidio.
Musica di Georges Chelon (1943-), cantante, autore e compositore francese.
Parole di Gribouille, nome d’arte di Marie-France Gaîté (1941-1968), cantante francese prematuramente scomparsa a causa dell’assunzione di un cocktail di barbiturici ed alcol, forse un suicidio.
Musica di Gérard Bourgeois e Jean-Max Rivière, compositori francesi.
Una canzone che forse racconta di un giovane reduce d’Indocina o d’Algeria che in guerra ha perduto tutto, i compagni e se stesso… E la sua sofferenza, la sua “follia” non sono che d’impaccio per i suoi amici che non possono comprenderla…
Una canzone che mi ha ricordato molto la scena del matrimonio di Steven (John Savage) ne “The Deer Hunter” (“Il cacciatore”) di Michael Cimino (1978), quando un reduce del Vietnam, completamente apatico e straniato, entra nel locale dove Michael (Robert De Niro), Nick (Christofer Walken), Steven e Linda (Meryl Streep) stanno facendo bisboccia. I tre amici, in procinto di partire in guerra,... (continua)