[fine 800]
Canzone raccolta nello Yorkshire verso la fine dell’800 da Frederic William Moorman (1872-1918), professore di lingua e letteratura inglese all’Università di Leeds e a lungo presidente della Yorkshire Dialect Society. Moorman la trascrisse e la pubblicò nel suo libro “Songs of the Ridings” pubblicato a Londra nel 1918.
La melodia risale agli anni 60 ed è attribuita a tal Dave Keddie di Bradford.
Tim Hart (membro fondatore degli Steeleye Span) e Maddy Prior (che abbiamo già incontrata in coppia con June Tabor e che pure fu membro degli Steeleye Span), tradussero il testo dall’originario dialetto dello Yorkshire in inglese ed inclusero la canzone nel primo volume della loro raccolta intitolata “Folk Songs of Old England”, pubblicato nel 1968.
Informazioni e testo trovati su English Folk Music
Il lamento, l’invocazione a Dio, di un lavoratore dello Yorkshire... (continua)
It's hard when fowks can't finnd their wark (continua)
Sul sempre ottimo Mudcat Café si racconta che la canzone è incentrata su di un antico proverbio dello Yorkshire, ben spiegato nel versi del poeta seicentesco John Taylor (un battelliere soprannominato “The Water Poet”, 1578-1653)
There is a Proverbe, and a prayer withall,
That we may not to these strange places fall,
From Hull, from Halifax, from Hell, 'tis thus,
From all these three, Good Lord deliver us.
This praying proverb's meaning to set down,
Men do not wish deliverance from the Town:
The towns named Kingston, Hull's furious River:
And from Hull's dangers, I say Lord deliver.
At Halifax, the law so sharp doth deal,
That whoso more than 13 Pence doth steal,
They have a jyn that wondrous quick and well,
Sends thieves all headless unto Heav'n or Hell.
From Hell each man says, Lord deliver me,
Because from Hell can no redemption be:
Men may escape from... (continua)
L'origine è irlandese e il periodo "La guerra dei Trent'anni". Della stessa epoca ne esistono versioni in Inghilterra mentre quelle americane sono successive e, ad ogni modo, erano conosciute solamente all'interno delle comunità irlandesi. Il Folk Revival americano l'ha riscoperta attorno al 1950 ed è diventata immediatamente e ovviamente un efficace inno di protesta contro ogni tipo di guerra. In Irlanda i primi ad interpretarla furono Peg (e Bob) Clangy, Robin Roberts e i Dubliners, in Inghilterra Pete Castle e Timothy Walsh, negli USA Ed McCurdy, Burl Ives, Pete Seeger in studio e anche dal vivo con Big Bill Broonzy. Io, la prima volta che l'ho ascoltata fu dalla, ancora a tutt'oggi, emozionanti voci del povero Tim Hart e della sua allora compagna Maddy Prior.
[XIX° sec.]
Un shanty esistente in molte versioni, che sembra risalire alla prima metà dell’800 e forse anche prima.
Il testo più noto, facente parte del repertorio della Copper Family, fu pubblicato nel 1899, in Journal of the Folk Song Society, Vol. 1, No. 1
In seguito interpretata da molti artisti, come Tim Hart & Maddy Prior, Peter Bellamy con Chris Birch, Blue Murder, The Dollymops.
La versione che propongo – ripresa da Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music, non essendo raggiungibile il sito della Copper Family – è quella di Tim Hart & Maddy Prior inclusa nel loro disco del 1968 intitolato “ Folk Songs of Old England Vol. 1”
Adieu, sweet lovely Nancy, ten thousand times adieu, (continua)
Canzone raccolta nello Yorkshire verso la fine dell’800 da Frederic William Moorman (1872-1918), professore di lingua e letteratura inglese all’Università di Leeds e a lungo presidente della Yorkshire Dialect Society. Moorman la trascrisse e la pubblicò nel suo libro “Songs of the Ridings” pubblicato a Londra nel 1918.
La melodia risale agli anni 60 ed è attribuita a tal Dave Keddie di Bradford.
Tim Hart (membro fondatore degli Steeleye Span) e Maddy Prior (che abbiamo già incontrata in coppia con June Tabor e che pure fu membro degli Steeleye Span), tradussero il testo dall’originario dialetto dello Yorkshire in inglese ed inclusero la canzone nel primo volume della loro raccolta intitolata “Folk Songs of Old England”, pubblicato nel 1968.
Informazioni e testo trovati su English Folk Music
Il lamento, l’invocazione a Dio, di un lavoratore dello Yorkshire... (continua)