[1986]
Nell’album “Feedback 86”, all’epoca abortito e pubblicato solo nel 2000
La canzone compare anche nella riedizione in cd del 1994 dell’album “Till We Have Faces” (1984)
La violenza negli stadi calcistichi, vista come una riduzione in piccolo delle futili ed atroci guerre che affliggono il mondo, basti solo pensare a quanto avvenuto in Egitto nelle scorse settimane quando i tifosi dell’Al-Ahly Sports Club sono stati massacrati (79 morti) dai rivali dell’Al-Masry, complici la polizia e i militari.
La presa di coscienza e la redenzione del protagonista – un hooligan, probabilmente – giungono solo grazie all’amore di una donna…
Il titolo è forse la citazione di un verso della canzone “Trouble” di Bob Dylan.
Football Saturday (continua)
inviata da Bartleby 29/3/2012 - 13:00
Nella didascalia della vignetta non avevo scritto chi è Tantawi? Beh, è il ministro della difesa, il capo dell'esercito ed il responsabile del Consiglio supremo delle forze armate in Egitto...
Poveri egiziani, speriamo che tutti quei morti non siano stati invano!
[1986]
Nell’album “Feedback 86”, all’epoca abortito e pubblicato solo nel 2000
La canzone compare anche nella riedizione in cd del 1994 dell’album “Till We Have Faces” (1984)
Una canzone sulla terribile guerra fra Iran ed Iraq consumatasi tra il 1980, poco dopo la “rivoluzione” khomeinista, ed il 1988, poco prima della guerra del Golfo del 1990/91… Per l’Iraq, non un giorno di pace quasi da 32 anni ormai!
Nella seconda strofa anche una sardonica critica ai precetti del fondamentalismo islamico, la cui osservanza è vista come un paradosso sullo sfondo di una guerra tanto cruenta e protratta da causare quasi un milione di morti.
Tuttavia, Hackhett sembra ignorare o dimenticare che in quella guerra l’Iraq di Saddam Hussein (un figlio di puttana, ma all’epoca “il nostro figlio di puttana”, come ebbe a dire un alto dirigente dei servizi statunitensi) fu pesantemente sostenuto dagli USA… Qualche anno più tardi, il voltafaccia: il “figlio di puttana” non serviva più, anzi, serviva morto…
[1972]
Tony Banks/Phil Collins/Peter Gabriel/Steve Hackett/Michael Rutherford
Da/From Foxtrot
"There was one particular incident that gave me the inspiration for Supper's Ready. There was this room at the top of Jill's [his wife] parents' house. The room was the coldest part of the house. I always used to get the shivers when I went in there. It was covered in strong purple and turquoise wallpaper. Everything was bright purple and turquoise. Anyway, we had this strange evening up there which ended with Jill feeling like she'd been possessed. It was extremely frightening. I don't know how to explain it - it was as if she had had a fit, or something. I experienced a sense of evil at that point - I saw another face in her face. I don't know how much of this was going on inside my head and how much was actually happening, but it was an experience I could not forget and was the starting point... (continua)
Nell’album “Feedback 86”, all’epoca abortito e pubblicato solo nel 2000
La canzone compare anche nella riedizione in cd del 1994 dell’album “Till We Have Faces” (1984)
La violenza negli stadi calcistichi, vista come una riduzione in piccolo delle futili ed atroci guerre che affliggono il mondo, basti solo pensare a quanto avvenuto in Egitto nelle scorse settimane quando i tifosi dell’Al-Ahly Sports Club sono stati massacrati (79 morti) dai rivali dell’Al-Masry, complici la polizia e i militari.
La presa di coscienza e la redenzione del protagonista – un hooligan, probabilmente – giungono solo grazie all’amore di una donna…
Il titolo è forse la citazione di un verso della canzone “Trouble” di Bob Dylan.