يلا ارحل يا بشار
يا بشار يا جرثومة أقوالك مانا مفهمومة ,أخبارك أخبار البومة
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 18/2/2012 - 20:58
Ibrahim Qashoush ha pagato con la vita la sua opposizione al regime sanguinario degli Assad, la dinastia che - è bene ricordarlo ogni tanto - governa la Siria col pugno di ferro non da ieri ma dal 1971 e che nel 1982 (tanto per spiegare meglio a chi gli fosse sfuggito perchè la città di Hama è oggi la roccaforte degli insorti) bombardò ininterrottamente per 27 giorni la città ribelle di Hama distruggendola parzialmente (senza cura nemmeno per gli inestimabili capolavori d'arte ed architettonici che ne facevano una delle più belle e preziose città del Vicino Oriente) e causando tra i 10.000 e i 40.000 morti, a seconda delle fonti (ma fu lo stesso fratello dell'allora presidente Hafez al-Assad, Rifaat, responsabile dell'operazione, a vantarsi di aver inflitto ai ribelli 38.000 morti)...
A Ibrahim Qashoush è stata tagliata la gola e poi dallo squarcio i suoi carnefici hanno estratto e reciso... (continua)
A Ibrahim Qashoush è stata tagliata la gola e poi dallo squarcio i suoi carnefici hanno estratto e reciso... (continua)
Bartleby 19/2/2012 - 12:00
Ancora una bella vignetta di Ali Farzat (questo avrà fatto andare in bestia il presidente...)
Bartleby 19/2/2012 - 12:19
Bella vignetta del cartoonist americano Everett Patterson, in solidarietà al collega siriano Ali Farzat, massacrato dagli sgherri del dittatore Bashar al-Assad.
Bartleby 19/2/2012 - 15:03
«DOBBIAMO PORRE FINE ALLA RAZZA UMANA OPPURE L'UMANITÀ DOVRÀ RINUNCIARE ALLA GUERRA?»
«Questo dunque è il problema che vi presentiamo, netto, terribile e inevitabile: dobbiamo porre fine alla razza umana oppure l'umanità dovrà rinunciare alla guerra?»
Lo scrivevano Bertrand Russell e Albert Einstein nel 1955.
Sono passati quasi sessant’anni, ma l’umanità non ha ancora rinunciato alla guerra. Anzi, ancora una volta, viene presentata come l’unica opzione possibile per mettere fine a un conflitto.
Non lo è. L’abbiamo visto con i nostri occhi in Iraq, in Afghanistan, in Libia: le guerre “per la pace” hanno solo alimentato altra violenza e in questi Paesi i civili continuano a morire, ogni giorno.
Ai morti già causati dalla guerra in Siria se ne aggiungeranno altri, perché scegliere le armi oggi significa decidere sempre, consapevolmente, di colpire la popolazione civile: nei conflitti contemporanei... (continua)
e a me venuta questa filastrocca qua:
Che ce ne frega
de ‘sta guerra
che ce ne frega
de ‘sto Bashir
Noi mangamo
noi semo vivi
che ce ne importa
de ‘sto crumir!
Che ce ne frega
de ‘sta guerra
che ce ne frega
de ‘sto Bashir
Noi mangamo
noi semo vivi
che ce ne importa
de ‘sto crumir!
krzyś 30/8/2013 - 02:10
E io purtroppo credo che la filastrocca di Krzysiek fotografi benissimo la situazione relativa alla guerra civile siriana. Realmente non gliene frega nulla a nessuno. Chi "parteggiava" per i ribelli si è ritrovato una bella parte degli oppositori ad Assad completamente putridi; chi "parteggiava" per Assad si è ritrovato, come sempre, con Assad. Nel bel mezzo: atrocità commesse da entrambe le parti, quasi facendo a gara, rimpalli delle suddette a seconda della convenienza politica, l' "occidente" che mette il gas ner-vino (forse vuole fare il Lambrusco...), Assad che mostra "armi chimiche" dei "ribelli" (saranno quelle che non si sono trovate in Iraq?) e così via. Io temo che questo povero Ibrahim Qashoush avrebbe fatto meglio a scappare via da quel manicomio; certo, il suo destino sarebbe stato quello di essere rinchiuso in un CIE. Si dice che sulla guerra siriana "non si capisce niente",... (continua)
Riccardo Venturi 30/8/2013 - 11:04
Nei due anni la guerra nella Repubblica Araba di Siria ha passato varie fasi, e la "libera informazione" ha fatto tutto quello che poteva per renderne incomprensibili gli sviluppi e per nascondere il più sostanziale di essi, che è dato dalla permanenza al potere di Bashar al Assad, dato per spacciato un giorno sì e l'altro pure per due anni ininterrotti.
Non è il caso di farne il riassunto qui: basterà dire che al momento attuale una guerriglia composita in cui sono parte considerevoli gruppi qaedisti e infiltrati sta muovendosi senza soste per il paese devastando allegramente le proprietà e le infrastrutture e rendendo invivibili le città. Si potrà immaginare con quale riscontro e con quale approvazione popolare.
Della "opposizione" e del "Libero Esercito Siriano" non si sente neanche più parlare dopo che tutti i tentativi fatti dagli interessati (Qatar, Emirati Arabi, Arabia Saudita e... (continua)
Non è il caso di farne il riassunto qui: basterà dire che al momento attuale una guerriglia composita in cui sono parte considerevoli gruppi qaedisti e infiltrati sta muovendosi senza soste per il paese devastando allegramente le proprietà e le infrastrutture e rendendo invivibili le città. Si potrà immaginare con quale riscontro e con quale approvazione popolare.
Della "opposizione" e del "Libero Esercito Siriano" non si sente neanche più parlare dopo che tutti i tentativi fatti dagli interessati (Qatar, Emirati Arabi, Arabia Saudita e... (continua)
Io non sto con Oriana 7/9/2013 - 12:47
Oda a la pacificación
Poesia di Mario Benedetti, nella raccolta intitolata “Letras de emergencia”, pubblicata nel 1973
No sé hasta dónde irán los pacificadores con su ruido metálico de paz
pero hay ciertos corredores de seguros que ya colocan pólizas contra la pacificación
y hay quienes reclaman la pena del garrote para los que no quieren ser pacificados
cuando los pacificadores apuntan por supuesto tiran a pacificar
y a veces hasta pacifican dos pájaros de un tiro
es claro que siempre hay algún necio que se niega a ser pacificado por la espalda
o algún estúpido que resiste la pacificación a fuego lento
en realidad somos un país tan peculiar
que quien pacifique a los pacificadores un buen pacificador será.
Tentativo di traduzione italiana di Bernart
ODE ALLA PACIFICAZIONE
Non so fino a dove si spingeranno i pacificatori con il loro rumore metallico di... (continua)
Poesia di Mario Benedetti, nella raccolta intitolata “Letras de emergencia”, pubblicata nel 1973
No sé hasta dónde irán los pacificadores con su ruido metálico de paz
pero hay ciertos corredores de seguros que ya colocan pólizas contra la pacificación
y hay quienes reclaman la pena del garrote para los que no quieren ser pacificados
cuando los pacificadores apuntan por supuesto tiran a pacificar
y a veces hasta pacifican dos pájaros de un tiro
es claro que siempre hay algún necio que se niega a ser pacificado por la espalda
o algún estúpido que resiste la pacificación a fuego lento
en realidad somos un país tan peculiar
que quien pacifique a los pacificadores un buen pacificador será.
Tentativo di traduzione italiana di Bernart
ODE ALLA PACIFICAZIONE
Non so fino a dove si spingeranno i pacificatori con il loro rumore metallico di... (continua)
Bernart 9/9/2013 - 11:09
Straordinaria poesia di Mario Benedetti...ma non c'è da stupirsi della cosa...
Riccardo Venturi 9/9/2013 - 11:22
Direi che sarebbe bene segnalare anche le dichiarazioni del giornalista della “Stampa” Domenico Quirico, liberato ieri dopo cinque mesi di prigionia nelle mani dei “ribelli” siriani.
"Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un'altra cosa, molto pericolosa e complessa", ha detto all'arrivo scambiando alcune parole con i giornalisti presenti. Poi ha continuato: "È come se fossi vissuto cinque mesi su Marte, ho scoperto che i miei marziani sono malvagi e cattivi. Ho saputo solo oggi chi è il presidente della Repubblica del mio paese".
Direi che sono parole sulle quali, quantomeno, meditare. Magari anche proprio da parte della “Stampa” e di tutta la stampa (con la minuscola) allineata nella sua totale cecità. Le meditino anche i non pochi dementi in salsa “rivoluzionaria”,... (continua)
"Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un'altra cosa, molto pericolosa e complessa", ha detto all'arrivo scambiando alcune parole con i giornalisti presenti. Poi ha continuato: "È come se fossi vissuto cinque mesi su Marte, ho scoperto che i miei marziani sono malvagi e cattivi. Ho saputo solo oggi chi è il presidente della Repubblica del mio paese".
Direi che sono parole sulle quali, quantomeno, meditare. Magari anche proprio da parte della “Stampa” e di tutta la stampa (con la minuscola) allineata nella sua totale cecità. Le meditino anche i non pochi dementi in salsa “rivoluzionaria”,... (continua)
Riccardo Venturi 9/9/2013 - 12:29
Nelle stesse ore si rafforzano i dubbi sulla narrativa amriki in materia di armi di distruzione di massa.
Pare che gli stessi yankee, offrendo al Presidente della Repubblica Araba di Siria la sospensione delle ostilità in cambio della consegna delle armi chimiche (o qualcosa del genere) stiano cercando di uscire dal vicolo cieco in cui si sono cacciati senza troppo rimetterci in credibilità.
A livello di complottismo si sostiene addirittura di un costosissimo F22 abbattuto nel nord della Giordania, e di quattro missili da crociera intercettati dalla contraerea dell'Esercito Arabo Siriano. La voce non pare degna di fede ma va comunque registrata, dal momento che un precedente di cui fece le spese un F4 dell'aeronautica militare turca si è comunque verificato.
Pare che gli stessi yankee, offrendo al Presidente della Repubblica Araba di Siria la sospensione delle ostilità in cambio della consegna delle armi chimiche (o qualcosa del genere) stiano cercando di uscire dal vicolo cieco in cui si sono cacciati senza troppo rimetterci in credibilità.
A livello di complottismo si sostiene addirittura di un costosissimo F22 abbattuto nel nord della Giordania, e di quattro missili da crociera intercettati dalla contraerea dell'Esercito Arabo Siriano. La voce non pare degna di fede ma va comunque registrata, dal momento che un precedente di cui fece le spese un F4 dell'aeronautica militare turca si è comunque verificato.
Io non sto con Oriana 9/9/2013 - 13:04
Pare che Domenico Quirico abbia metabolizzato il tradimento di una "rivoluzione" nel peggiore dei modi.
La pubblicazione cattolica "Tempi" riporta un'intervista il cui contenuto permette di ascrivere in tutta serenità il signor Quirico alla schiera dei Magdi Apostata Pluricondannato Allam, delle Suad Sbai e delle Oriana Fallaci.
La pubblicazione cattolica "Tempi" riporta un'intervista il cui contenuto permette di ascrivere in tutta serenità il signor Quirico alla schiera dei Magdi Apostata Pluricondannato Allam, delle Suad Sbai e delle Oriana Fallaci.
Io non sto con Oriana 28/9/2013 - 11:29
ROJAVA: ANCHE I CRISTIANI SIRIACI NEL MIRINO DI ANKARA
Gianni Sartori
Si percepisce un leggero odor di vittimismo e di ipocrisia nel lamento di alcune agenzie cattoliche per il recente attacco con droni nel nord-est della Siria (Rojava) costato la vita a tre miliziani (ossia esponenti di una milizia armata per l’autodifesa) di Syriac Security Office (conosciuta anche come polizia Sutoro) e di un civile. Tutti cristiani siriaci. Sostenendo che “da anni Ankara compie raid mirati contro gruppi combattenti curdi in Siria e Iraq, finendo per coinvolgere anche le popolazioni cristiane” si vorrebbe - forse ? - far intendere che i “cristiani” sono soltanto agnelli sacrificali di una guerra tra gruppi armati, usi alla violenza
Ossia, in sintesi: tra l’esercito turco - e i suoi ascari jihadisti, ricordiamo - e le milizie curde (ma anche arabe, armene, turcomanne…).
"Vittime del fuoco incrociato... (continua)
Gianni Sartori
Si percepisce un leggero odor di vittimismo e di ipocrisia nel lamento di alcune agenzie cattoliche per il recente attacco con droni nel nord-est della Siria (Rojava) costato la vita a tre miliziani (ossia esponenti di una milizia armata per l’autodifesa) di Syriac Security Office (conosciuta anche come polizia Sutoro) e di un civile. Tutti cristiani siriaci. Sostenendo che “da anni Ankara compie raid mirati contro gruppi combattenti curdi in Siria e Iraq, finendo per coinvolgere anche le popolazioni cristiane” si vorrebbe - forse ? - far intendere che i “cristiani” sono soltanto agnelli sacrificali di una guerra tra gruppi armati, usi alla violenza
Ossia, in sintesi: tra l’esercito turco - e i suoi ascari jihadisti, ricordiamo - e le milizie curde (ma anche arabe, armene, turcomanne…).
"Vittime del fuoco incrociato... (continua)
Gianni Sartori 1/3/2024 - 11:50
Senza voler negare il brutale assassinio di Ibrahim Qashoush, probabilmente ad opera della polizia del regime di Assad, sembra però che non fosse lui l'autore di questa canzone.
Riporto da wikipedia:
In a magazine article released in the United Kingdom in 2016, exiled Syrian opposition activist Abdel Rahman Farhood confessed his identity as the real author and singer of the protest song attributed to Qashoush.
According to him, in July 2011, he himself learned from the media that the singer of Yalla Erhal Ya Bashar! was found murdered. As a result, it was inadvisable for him to contradict this account, which had apparently been accepted by revolutionaries and government loyalists alike. He never knew Qashoush and, like everyone else, did not know who Qashoush was or who killed him.
As early as July 2011, the New York Times portrayed Farhood as the song's writer and at least occasional... (continua)
Riporto da wikipedia:
In a magazine article released in the United Kingdom in 2016, exiled Syrian opposition activist Abdel Rahman Farhood confessed his identity as the real author and singer of the protest song attributed to Qashoush.
According to him, in July 2011, he himself learned from the media that the singer of Yalla Erhal Ya Bashar! was found murdered. As a result, it was inadvisable for him to contradict this account, which had apparently been accepted by revolutionaries and government loyalists alike. He never knew Qashoush and, like everyone else, did not know who Qashoush was or who killed him.
As early as July 2011, the New York Times portrayed Farhood as the song's writer and at least occasional... (continua)
Lorenzo 1/3/2024 - 16:11
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"Bashar, è ora che te ne vai" è una canzone scritta da Ibrahim Qashoush, un pompiere siriano, originario di Hama, con la passione per la poesia. Con l'inizio della rivolta popolare in Siria, Ibrahim Qashoush cominciò a scrivere e a proporre durante le manifestazioni canzoni come questa, che si facevano allegramente beffe di Bashar al-Assad e del suo regime.
Il 4 luglio 2011, il corpo di Ibrahim Qashoush fu ripescato nel fiume Asi (l'Oronte): aveva la gola tagliata e le corde vocali gli erano state strappate via.
Nel frattempo, il Comitato di Liberazione riferisce che ad oggi sono 8.311 persone uccise in Siria dai soldati e poliziotti di Bashar al-Assad, di cui 6.529 civili e 1.765 militari tra disertori e governativi. I bambini e gli adolescenti uccisi dal 15 marzo 2011 sono 559. Le donne 257.