[1940]
Nella raccolta “Another Time”.
Un’altra poesia del grande autore britannico, naturalizzato statunitense, messa in musica da diversi compositori, come Russell Smith e Daron Aric Hagen (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
La perfezione della tirannia sta nella sua semplicità, nella brutalità della sua poetica-politica, nello sfruttare abilmente le miserie e la stupidità dell’uomo, nel circondarsi di eserciti e flotte e di corti sempre ben disposte a ridere e a celebrare a comando, quando il tiranno è di buon umore… Ma quando invece il tiranno e di umore cattivo sono sempre i bambini a morire nelle strade.
Perfection, of a kind, was what he was after, (continua)
[1939]
Versi del poeta anglo-americano W. H. Auden
Musica di David Cohen, sconosciuto compositore americano.
In “Another Time” del 1940, raccolta di versi scritti tra il 1936 ed il 1939. Questa poesia sta nella seconda sezione, quella intitolata "Lighter Poems", in compagnia di Refugee Blues e di Roman Wall Blues.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Non diversamente dal “Milite Ignoto”, anche il “Cittadino Sconosciuto” merita un monumento in bianco marmo. Il “Cittadino Sconosciuto”, così come chi è scomparso senza identità in una qualche guerra, è colui che ha ignotamente servito la Famiglia, la Comunità, il Padrone e la Patria:
“Quando c’era la pace, era per la pace; quando c’era la guerra, ci andava…”
“Sarà stato libero? Sarà stato felice? La questione non si pone: come abbiamo visto, non ha fatto nulla di sbagliato.”
(To JS/07 M 378 This Marble Monument Is Erected by the State) (continua)
È chiaro che la poesia, da come ci vengono pedissequamente riportati tutti i dato a carico del “cittadino sconoscito” parla tutt’altro che di un uomo;una pedina piuttosto, un perfetto ingranaggio di un sistema totalitario come quello novecentesco, perchè, come è scritto nei versi finali, non ci importa se sia felice o meno, quantomeno lo sia secondo egli stesso, perchè al sistema è già dato saperlo con certezza
[1939]
Nella raccolta “Another Time” pubblicata nel 1940.
Poesia messa in musica nel 1942 ad opera di Elisabeth Lutyens (The Lied, Art Song and Choral Texts Archive)
Nei mesi immediatamente precedenti lo scoppio della seconda guerra mondiale Auden scrisse alcune poesie contro il nazismo e l’orrore che si profilava all’orizzonte, anzi, che era già chiaramente manifesto, per lo meno per chi voleva tenere gli occhi aperti. Il componimento più celebre di quel periodo è sicuramente “September 1, 1939”, dedicato all’invasione della Polonia. In questa “Refugee Blues” invece Auden descrive in modo chiaro, asciutto e drammatico la condizione degli Ebrei nell’Europa travolta dalla furia di Hitler, mettendo altresì il dito in una piaga ancora oggi aperta, quella dell’indifferenza e addirittura del rifiuto che gli Ebrei si videro opporre dalle “democrazie” dell’epoca nel loro disperato... (continua)
d'après la version italienne de Rossella Poli
d'une chanson anglaise – Refugee Blues – W.H. Auden – 1939
Dans les mois précédant immédiatement le déclenchement de la seconde guerre mondiale, Auden écrivit quelques poèmes contre le nazisme et l'horreur qui se profilait à l'horizon, et même, qui était déjà clairement manifeste, du moins pour qui voulait garder les yeux ouverts. Sa composition la plus célèbre de cette période est sûrement « September 1, 1939 », dédiée à l'invasion de la Pologne. Dans ce « Refugee Blues », Auden décrit de façon claire, sèche et dramatique la condition des Juifs dans l'Europe secouée par la fureur de Hitler, en mettant aussi le doigt dans une plaie encore aujourd'hui ouverte, celle de l'indifférence et même du refus que les Hébreux se virent opposer des « démocraties » de l'époque dans leurs tentatives désespérées de trouver refuge et asile, chose qui contribua... (continua)
[1937]
Nella raccolta “Another Time” pubblicata nel 1940.
Poesia messa in musica da diversi compositori, come Peter Dickinson, Alex Harvey e John Reginald Lang-Hyde (The Lied, Art Song and Choral Texts Archive)
Negli anni 30 il grande poeta inglese si interessò ad Orazio e alle sue “Odi” e questa “Roman Wall Blues” è in qualche modo una risposta al “Carmen saeculare” in esse contenuto, quello in cui il poeta romano celebrava Augusto e la potenza di Roma sul mondo. In Auden il soldato imperiale di guardia a qualche forte o vallo è tutt’altro che l’espressione di tale potenza, ma solo un ragazzo come tanti, tutto sommato stupido, infreddolito, tormentato dai pidocchi, che nemmeno ha capito perché è finito lì e la cui unica preoccupazione è la fidanzata che ha lasciato da qualche parte nelle Ardenne, insidiata da altri pretendenti. Prima che partisse in guerra lei gli regalò... (continua)
[1952]
Poesia che dà il titolo alla raccolta pubblicata in Gran Bretagna nel 1955.
Messa in musica da compositori come Bryan Kelly e Zbigniew Bargielski (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
“In Wystan Hugh Auden il mito classico viene usato come filigrana sulla quale descrivere alcuni degli elementi eterni che, secondo la sua visione umanitaristica, caratterizzano la storia: lo stupido anonimato della guerra, le sue tragedie, la vita effimera degli eroi guerrieri. Il punto di vista attorno al quale è organizzata la poesia è la madre di Achille, Teti, che contempla lo scudo e le armi che Efesto, su sua richiesta, le ha forgiato per sostituire quelle che Achille ha prestato a Patroclo. Con i suoi occhi di madre, Teti vorrebbe vedere scene idealizzate di pace e armonia, nelle quali anche le attività più cruente e bellicose degli uomini vengono sublimate in forme... (continua)
[1934?]
Nella raccolta pubblicata in Gran Bretagna nel 1936 con il titolo “Look, Stranger!” e negli USA l’anno seguente come “On This Island”.
Una poesia del grande autore britannico, naturalizzato statunitense, messa in musica da diversi compositori, come Randall B. Kreuger, Daron Aric Hagen, William Douglas Bennett e Jack Hamilton Beeson (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
Una poesia che racconta in una progressione agghiacciante, con lo stile di una ballata settecentesca, le fasi di un rastrellamento ad opera di un gruppo di soldati. Si tratta probabilmente della descrizione della persecuzione di ribelli giacobiti nel 18mo secolo ma l’assenza totale di dettagli che la possano situare storicamente con precisione (a parte l’espressione “scarlet sodier”, ad indicare il colore dominante della divisa indossata dai soldati britannici – i Redcoats – tra il 17mo ed il 20mo secolo, dato di per sé troppo vago) fanno di questa composizione un grido contro la repressione ed il totalitarismo di ogni epoca.
O what is that sound which so thrills the ear (continua)
Nella raccolta “Another Time”.
Un’altra poesia del grande autore britannico, naturalizzato statunitense, messa in musica da diversi compositori, come Russell Smith e Daron Aric Hagen (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
La perfezione della tirannia sta nella sua semplicità, nella brutalità della sua poetica-politica, nello sfruttare abilmente le miserie e la stupidità dell’uomo, nel circondarsi di eserciti e flotte e di corti sempre ben disposte a ridere e a celebrare a comando, quando il tiranno è di buon umore… Ma quando invece il tiranno e di umore cattivo sono sempre i bambini a morire nelle strade.