[1968]
Letra e música por Luiz Gonzaga do Nascimento Júnior (Gonzaguinha)
Álbum: Canaã
Esta canção foi uma das finalistas do Festival Universitário de Música Popular Brasileira de 1968, promovido pela TV Tupi em São Paulo e Rio de Janeiro, somente para compositores universitários, organizado pelo Canal 4 de São Paulo.
Neste Festival é revelado como autor Luiz Gonzaga do Nascimento Jr. (Gonzaguinha) com um xote cuja letra reflete a peripécia de um nordestino que prefere ficar em sua terra.
[1981]
Nell’album intitolato “A festa”, poi in un disco collettivo dedicato a “A música do cangaço” del 1984.
Virgulino Ferreira da Silva, detto Lampião (e dai suoi “o Capitão”), è stato l’ultimo grande bandito rurale del nord-est brasiliano. Non so bene perché si fosse meritato quel soprannome, forse perché –singolarmente per un bandito – portava sempre occhiali da vista (e allora per via del riflesso delle lenti), o forse perché si dice di notte usasse accendersi un sigaro dietro l’altro per illuminare il cammino nel buio del sertão (cosa non molto prudente, considerato che le “volantes” dell’esercito gli stavano sempre alle calcagna). I suoi detrattori, quelli che lo consideravano soltanto un criminale, raccontavano che fosse per via della sua paura del buio (cosa non molto verosimile per un cangaçeiro che per vent’anni tenne in scacco chi gli dava la caccia)…
Lampião,... (continua)
Eu não sei porque cheguei (continua)
inviata da Bartleby 5/10/2011 - 13:56
E bravo Bartleby. E' proprio vero: ogni popolo è disteso sul mare della sua linfa, come la terra racchiude i giacimenti di petrolio. Basta perforare qui o là e ne zampillano fontane di sangue e di musica. Io ho provato con i Greci: ma sono convinto che la stessa cosa può accadere dappertutto nel mondo.
Caro Gian Piero, è solo grazie alle tue dritte che oggi i cangaceiros hanno espugnato le CCG/AWS!
Ecco il testo della tua amata "Mulher Rendeira", canzone che per davvero fu scritta da Lampião intorno al 1922 e intonata dalla sua banda di cangaceiros quando attaccavano fazendas, villaggi e città, sorta di “Cavalcata delle Valchirie” in salsa nordestigna. A rettifica di quanto scritto nell’introduzione, "Mulher Rendeira" non fu scritta per Maria Bonita – che Lampião conobbe solo nel 1929 – ma per qualche altra donna ed il coro che la intitola è probabilmente un omaggio alla nonna di lui, Tia Jacosa, che evidentemente era una brava tessitrice e merlettaia (si vedano nella terribile foto delle teste mozzate le bellissime sacche intessute che facevano parte del corredo della banda…)
Secondo l’accurata ricerca svolta da Rhythm 'n' Roots, di "Mulher Rendeira" esistono più di 120 versioni... (continua)
Secondo me la traduzione del 2° e 4° verso della versione originale è sbagliata,anche per aver spostato una virgola;per me la traduzione del 2° verso è:"Se piangi per me non restare sola,se io non potrò portarti con me".La traduzione del 4° verso è:"Nel luogo dove lui abita non mancano belle ragazze".
Preciso che ho vissuto 13 anni in Brasile,proprio nel nord est,e,benchè non parli un portoghese perfetto,credo di conoscerlo abbastanza da potermi permettere questa correzione.
Grazie Andrea, sicuramente hai ragione. La mia infatti non voleva essere una traduzione, più che altro un'intenzione appena abbozzata.
Visto che conosci bene il portoghese/brasiliano nordestino, ti invito allora a proporre la tua traduzione di questa e/o di altre canzoni su Lampião e sul cangaço.
[1958?]
Scritta da Zé Dantas e Luiz Gonzaga
Nella colonna sonora di una pellicola musicale intitolata “Hoje o Galo Sou Eu” e poi nel disco collettivo dedicato“A música do cangaço” del 1984.
(in copertina il cangaçeiro Virgulino Ferreira da Silva, detto Lampião)
Altra canzone del “Rei do Baião” dedicata al “Rei do Cangaço”, il ribelle Lampião, che “nacque a Pernambuco, venne ucciso nel sertão di Sergipe ma senza mai cedere il suo regno”, senza mai arrendersi e continuando in eterno a cantare "Mulher Rendeira" e a ballare il “xaxado” (danza popolare pernambucana molto amata dal re dei cangaceiros) con la sua amata Maria Bonita…
Alla faccia di tutti i fazendeiros, di tutti i coronèis e di tutti i potenti affamatori del popolo!
Letra e música por Luiz Gonzaga do Nascimento Júnior (Gonzaguinha)
Álbum: Canaã
Esta canção foi uma das finalistas do Festival Universitário de Música Popular Brasileira de 1968, promovido pela TV Tupi em São Paulo e Rio de Janeiro, somente para compositores universitários, organizado pelo Canal 4 de São Paulo.
Neste Festival é revelado como autor Luiz Gonzaga do Nascimento Jr. (Gonzaguinha) com um xote cuja letra reflete a peripécia de um nordestino que prefere ficar em sua terra.