I testi che circolano negli ambienti della destra più estrema risentono spesso della prodigiosa litigiosità dell'ambiente, che si manifesta sottoforma di adattamenti, cambiamenti di titolo, variazioni di ogni genere. L'originale testo di Pino Tosca sarebbe stato scritto nel 1968 ed il titolo era "Cosacchi bianchi". Oltre che come "Canto della Russia Bianca" la canzone è nota anche col titolo di "Armata bianca".
Alle variazioni del titolo si accompagnano anche variazioni del testo: il "Grande Signore" della terza strofa diventa spesso "Grande Atamano" rendendo più chiaro il riferimento all'ambiente cosacco.
Un altro uso piuttosto comune nelle produzioni musicali che fanno capo all'estrema destra è il riutilizzo di linee melodiche note o tradizionali; in questo caso l'aria di "Polyuschko Polje".
Per la pianura splende il sole dell'estate, (continua)
STATE VERAMENTE MALE. ADESSO C'E' PURE QUALCUNO CHE RIMPIANGE LO ZAR. PURTROPPO A FURIA DI ATTEGGIARSI A TRADIZIONALISTI, CERTE PERSONE PARTONO DA EVOLA PER POI ARRIVARE, COME APPUNTO TOSCA, A DIFENDERE LO ZAR E PURE IL PAPA. LO SLOGAN SEMMAI DOVREBBE ESSERE: CREARE 10, 100, 1000 CALVARI.
QUANTO A PINO TOSCA IL SUO LIBRO "IL CAMMINO DELLA TRADIZIONE" E' UNA AUTENTICA PUTTANATA CLERICALE CHE NON MERITA LA MINIMA ATTENZIONE. VIVA LA GLORIOSA RIVOLUZIONE DI OTTOBRE. CREARE 10, 100, 1.000 EKATERINBURG. I RE VANNO SOPPRESSI PROPRIO IN QUANTO RE.
FILIPPO GHIRA
Sono stato nei Parà Alpini a Bolzano I°89.
La cantavamo anche noi, bellissima e piena di nostalgia come quella che provavamo tutti noi per la lontanaza dai nostri cari e niente più.Ancora c'è genta invasata di ideologia comunista o fascista?... le propagande hanno lavato cervelli per quante generazioni ancora? Sveglia!Io mi sento RE di me stesso e solo di me stesso.Mi chiamo Renzo. RE ENZO!
Non metto in dubbio che sia una bella can la musica è bella (è già stato ricordato che il motivo è simile ad una canzone popolare russa dal titolo 2 Polyuschko Polje”, il testo è chiaramente “nostalgico “ed è datato (zar, cosacchi …. Ecc. andavano bene negli anni ’70-80 ai tempi di Francesco Mancinelli scrisse il testo in italiano) Mi meraviglio che ufficialmente nell’ Esercito Italiano si canti una canzone che pur essendo bella non appartiene alla nostra cultura. Mi meraviglio ancor di più che, sempre nell’Esercito Italiano, si evita di cantare “Il Canto degli Arditi” nelle sue versioni ufficiale ovviamente un canto italianissimo (“Se non ci conoscete … “) solo perché circolano versioni “rivisitate “visto da destra” e “visto da sinistra”
Fausto Amodei pubblicò attorno al 1972 una riedizione del "Canto degli Arditi" reperibile in questa sede; più che di una versione "vista da sinistra" si trattava di una parodia ben oltre i limiti della presa in giro.
Batteria Stinger Livorno, l'ho cantata tutti i giorni e avevo i brividi, ad intonare era un soldato di leva che di cognome faceva NASPONI, oggi dopo oltre 20 anni ancora mi rimbomba la sua vice.
P.S. A pensare che sono attualmente in servizio.
1987/88 la cantavamo anche nella compagnia Mortai Mo.Me. Vampiri paracadutisti al 5°Btg. El Alamein di Siena. Anche oggi, sentila l'orda, già scalpita e si sente urlare...
Se la cantavate in xii leopardi soete del vexchio millennio,sicuramente era prima del 99 perche poì c'ero io e la canzone della compagnai era bagnando il basco,poi sono passato in xix e cantavamo con la morte a paro x 13 anni,
La XII credo sia stata una delle prime a riprendere questo canto come canzone di compagnia, quando c'ero io si cantava solo questa e l'inno della Nembo, non era intesa come nostalgia dello zar come ho letto sopra, ma era un riconoscimento all'armata che si oppose fino alla fine all'armata Rossa, che ovviamente è tutto ciò che per noi non dovrebbe esistere
Il 22 aprile del 1915, le sentinelle algerine reclutate a fare una guerra non loro per conto degli occupanti francesi, nelle trincee davanti a Ypres, videro avvicinarsi una strana nuvola multicolore che copriva il cielo.
Era il cloro, che i soldati tedeschi lasciarono fuoruscire da 5.730 cilindri a pressione, dando una nuova dimensione al massacro tecnologico.
[...]
Quella che io ritengo una della più straordinarie canzoni di tutti i tempi è dedicata proprio alla guerra dei gas, raccontando di come il nero corvo scende dal cielo e si fa sentire nel cuore e nella pelle.
Fu composto da Elsa Laura Seemann, Freifrau von Wolzogen, cantante, poetessa e suonatrice di liuto, nata a Dresda e morta il fatidico 25 aprile del 1945.
Non sono riuscito a sapere molto su di lei: dalla lista delle sue opere, sembra rientrare nella grande tradizione romantica dei collezionisti di canti popolari, cari... (continua)
Der Tod reit’t auf einem kohlschwarzen Rappen, (continua)
Un altro inserimento che, sicuramente, non tarderà a rivelarsi controverso e, sicuramente, da "prendere con le molle"; ma proposto da una persona la quale, oltre ad essere conosciuta personalmente e "al di sopra di ogni sospetto" quanto a simpatie destrorse, motiva il suo contributo con parole intelligenti e storicamente esatte (la rivolta di Vandea come rivolta contro la coscrizione obbligatoria rivoluzionaria, in primis). La rivolta di Vandea era del resto già presente in questo sito con un antico canto eseguito da un gruppo lontanissimo dalla destra, i Tri Yann: Vive la République, Vive la Liberté. Un altro segno che questo sito, pur tenendo fede ai suoi princìpi di base, non intende e non intenderà mai turarsi il naso e schierarsi sempre e comunque da una sola parte; a meno di non accogliere (o togliere) canti fondamentali come ad esempio Canto dei coscritti,... (continua)
Ride la folla ed urla (continua)
inviata da Io non sto con Oriana 13/1/2009 - 14:24
Alle variazioni del titolo si accompagnano anche variazioni del testo: il "Grande Signore" della terza strofa diventa spesso "Grande Atamano" rendendo più chiaro il riferimento all'ambiente cosacco.
Un altro uso piuttosto comune nelle produzioni musicali che fanno capo all'estrema destra è il riutilizzo di linee melodiche note o tradizionali; in questo caso l'aria di "Polyuschko Polje".