Abbiamo un passato che dovrebbe renderci comprensivi, solidali, giusti. I numeri dell’emigrazione italiana, soprattutto a cavallo del novecento, sono impressionanti. Partirono 15 milioni di italiani, prima per altri paesi europei e poi, come un fiume in piena, verso Nord e Sud America. Le storie strazianti, le lettere, i ricordi, sono alla base di questo testo.
Il mare è un’enorme promessa, è una prospettiva nuova che ha affascinato tutta la storia umana. Ma è anche un immenso camposanto dove, ai viaggiatori rampanti, ai capitani coraggiosi, agli sfortunati cercatori di fortuna, si aggiungono oggi, numerosi e anonimi, migliaia di disperati in fuga da fame e persecuzioni. L’occidente finge distrazione, protegge il suo benessere truffaldino e dimentica la globalità dei problemi. Presto faremo i conti con l’irrisolto.
Questa, purtroppo, è una storia incredibilmente vera, a dimostrazione dell’ottusità umana e della stupidità di tutte le guerre…. La storia di quest’isola era lì, già bella e pronta, mi sono limitato a darle la coscienza necessaria a salvarla… l’isola è ancora sotto il mare ma la bega diplomatica, assurdo ma vero, a 180 anni di distanza, non si è ancora placata… nel 2002 una scossa ha fatto presagire un suo riaffiorare, il Times ha salutato il ritorno di un’isola inglese, gli italiani si sono affrettati a deporre sulla cima sommersa una lapide di rivendicazione territoriale…..
Cara Valeria, per sbaglio abbiamo inserito il link a un file privato di gmail. Uploaderemo al più presto la canzone su "Libere Canzoni" se l'autore è d'accordo.
Chanson italienne - L'isola che se ne andò - Alberto Marchetti
Celle-ci, malheureusement, est une histoire incroyablement vraie, une démonstration de l'obtusité humaine et de la stupidité de toutes les guerres…. L'histoire de cette île était là, déjà belle et prête, je me suis limité à en créer conscience nécessaire pour la sauver … L'île est encore sous la mer mais la dispute diplomatique, absurde mais vraie, à 180 ans de distance, ne s'est pas encore calmée… Quand en 2002, une secousse a fait présager sa remontée à la surface, le Times (journal anglais) a salué la réapparition d'une île anglaise ; les Italiens se sont hâtés de déposer sur le sommet émergé une pierre tombale de revendication territoriale .....
Sur le goût et l'acharnement des Anglais à posséder des îles minuscules, on se reportera utilement à la canzone « Les Malouines aux Malouins » [L.L.].
Il mito e la dura realtà della violenza contro le donne, che offende chi le donne invece le rispetta e ama, sempre e comunque.
Il sito è quello di canzoni contro la guerra, e questa è una guerra, di genere, che deve essere vinta.
Ciao, è uscito il primo singolo di Valentina De Giovanni, cui collaboro nei testi. La versione di Valentina nobilita il pezzo.
Quanta violenza nascosta dal simulacro dell'amore. I miti greci sono pieni di stupri perpetrati da dèi senza morale, che prendono quello che vogliono, con un rapimento (Persefone da Ade, Egina da Zeus), con l'inganno (sempre Zeus mutato in toro bianco per avvicinare la bella Europa, mutato in satiro per avere Antiope), senza alcun riconoscimento di volontà per i desideri delle "amate". Questa la storia di Dafne, vittima di un gioco tra uomini, Eros e Apollo, e forse quello del dio fu vero amore, ma è amore quello che non trova corrispondenza? Basta mezzo amore per chi non ama? Non è sempre stato quello l'errore, l'assurda idea che il proprio sia totale e sufficiente?
Ugo Forno era un giovane eroe di 12 anni, ultimo morto ammazzato dai tedeschi il giorno della liberazione di Roma, il 5 giugno del 1944. Eroe per aver salvato il Ponte Ferroviario sull'Aniene, a lui oggi dedicato.
Il ferroviere Michele Bolgia, l’angelo del Tiburtino
di Massimo Taborri
Il saggio del Capitano della Guardia di Finanza Gerardo Severino (Michele Bolgia, l’angelo del Tiburtino, edizioni Chillemi, 2011), è uno di quei lavori che non solo contribuiscono ad arricchire la memoria della Resistenza romana di una pagina biografica fino ad oggi scarsamente conosciuta, come quella del ferroviere Michele Bolgia, ma che aiutano a fare luce sulla complessa trama di collegamenti, percorsi e motivazioni che la sottendono, non sempre opportunamente conosciuti e valorizzati.
Al centro del libro vi è infatti la ricostruzione dell’attività di opposizione all’occupazione nazifascista svolta nell’ambito della stazione Tiburtina da Michele Bolgia e da altri ferrovieri di quell’impianto, grazie alla collaborazione stabilitasi con il locale corpo di guardia delle... (continua)
Abbiamo un passato che dovrebbe renderci comprensivi, solidali, giusti. I numeri dell’emigrazione italiana, soprattutto a cavallo del novecento, sono impressionanti. Partirono 15 milioni di italiani, prima per altri paesi europei e poi, come un fiume in piena, verso Nord e Sud America. Le storie strazianti, le lettere, i ricordi, sono alla base di questo testo.