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Les chevaliers Cathares

Francis Cabrel
Langue: français


Francis Cabrel

Liste des versions


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[1983]
Parole e musica: Francis Cabrel
Paroles et musique: Francis Cabrel
Lyrics and music: Francis Cabrel
Album "Quelqu'un de l'intérieur"

L'Autoroute des Deux Mers (Autostrada dei Due Mari).
L'Autoroute des Deux Mers (Autostrada dei Due Mari).


Si chiama Autoroute des deux mers e va da Tolosa fino a Narbonne; in pratica, congiunge l'Atlantico con il Mediterraneo, nel sud della Francia. Attraversa tutti i luoghi che videro la vicenda ed il massacro dei Catari; una colata di cemento e asfalto, come ultimo insulto. Anche tenendo conto del maggior “rispetto ambientale” che si ha generalmente, in Francia, rispetto a quello che si ha in Viadottonia (conosciuta anche come “Italia”), si tratta pur sempre di una puzzolentissima e mortifera autostrada, coi suoi TIR, le sue code, i suoi incidenti, le sue aree di servizio. Nient'altro. Naturalmente, nel fare le autostrade si tenta costantemente di fare anche delle pseudo-operazioni “culturali”; così, sulla “Due Mari” francese, i Catari e la loro lontana tragedia funzionano da attrattive. Chissà se Francis Cabrel ha mai visto, ad esempio, questa pietra che ricorda altre pietre, “testimoni muti della tragedia dei Catari”, e con iscritta la sequenza vocalica
A. E. I. O. U. che ci è ben conosciuta da Lo boièr.

pierres


Sistemata al bordo dell'autostrada; e ci immaginiamo le colonne di camion e di automezzi passarle accanto interessatissime, e le pietre testimoni muti di sorpassi azzardati, di pullman di vacanzieri, di maledizioni alla macchina che va troppo lenta. Più in là, in un impeto di Storia, addirittura qualcuno ha commissionato a chissà quale artista delle sculture simboliche dei cavalieri Catari:

cathscu


Questa specie di enorme würstel di cemento (evito altre similitudini per decenza) sarebbe, appunto, un cavaliere Cataro in versione cultural-autostradale; e, stavolta, Francis Cabrel lo aveva ben presente, dato che la canzone parla proprio di lui e dei suoi compagni. Un insulto, appunto; l'ultimo della serie. [RV]
Les chevaliers Cathares
Pleurent doucement
Au bord de l'autoroute
Quand le soir descend
Comme une dernière insulte
Comme un dernier tourment
Au milieu du tumulte
En robe de ciment

La fumée des voitures
Les cailloux des enfants
Les yeux sur les champs de torture
Et les poubelles devant
C'est quelqu'un du dessus de la Loire
Qui a du dessiner les plans
Il a oublié sur la robe
Les tâches de sang

On les a sculptés dans la pierre
Qui leur a cassé le corps
Le visage dans la poussière
De leur ancien trésor
Sur le grand panneau de lumière
Racontez aussi leurs morts
Les chevaliers Cathares
Y pensent encore

N'en déplaise à ceux qui décident
Du passé et du présent
Ils n'ont que sept siècles d'histoire
Ils sont toujours vivants
J'entends toujours le bruit des armes
Et je vois encore souvent
Des flammes qui lèchent des murs
Et des charniers géants

Les chevaliers Cathares
Pleurent doucement
Au bord de l'autoroute
Quand le soir descend
Comme une dernière insulte
Comme un dernier tourment
Au milieu du tumulte
En robe de ciment.

envoyé par Alessandro - 7/4/2009 - 09:57



Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
24 agosto 2013

I "cavalieri Catari" autostradali.
I "cavalieri Catari" autostradali.
I CAVALIERI CATARI

I cavalieri Catari
piangono piano
sul bordo dell'autostrada
quando cala la sera.
Come un ultimo insulto,
un'ultima tortura
in mezzo alla confusione
vestiti di cemento

Il fumo delle automobili
i sassolini buttati dai bimbi
gli sguardi ai campi di tortura
e, davanti, i cesti della spazzatura
E' stato qualcuno lassù della Loira
che ha disegnato i progetti,
ha scordato sul vestito
le macchie di sangue

Li hanno scolpiti nella pietra
che gli ha spezzato il corpo,
il volto nella polvere
del loro antico tesoro
sul gran pannello luminoso
raccontate anche i loro morti,
i cavalieri Catari
ci pensano ancora.

Non spiaccia a chi decide
del passato e del presente :
hanno solo sette secoli di storia
ma sono ancora vivi.
Sento sempre il rumore delle armi
e vedo sovente ancora
fiamme lambire le mura
e giganteschi carnai

I cavalieri Catari
piangono piano
sul bordo dell'autostrada
quando cala la sera.
Come un ultimo insulto,
un'ultima tortura
in mezzo alla confusione
vestiti di cemento.

24/8/2013 - 19:08


Mi chiedo quante migliaia di tesori nascosti nasconda oramai questo sito. Oggi, spinto dalla Notte di San Bartolomeo, mi sono messo a ricercare anche canzoni sui Catari, e mi sono accorto che questo capolavoro di Francis Cabrel, a suo tempo spedito da Alessandro, non era stato nemmeno mai inserito nel percorso Cataro. Ma non ne faccio una colpa a nessuno, oramai questo sito avrebbe bisogno di un ufficio redazionale in piena regola per starci dietro a dovere. Si fa quel che si può in una decina di scalzi e gnudi; ma, forse, proprio questo gli dà il suo carattere davvero unico. Intanto mi dedico a rifare la pagina, compresa l'introduzione.

Riccardo Venturi - 24/8/2013 - 16:37




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