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Al llegar a Barcelona [Los moros que trajo Franco]

Anonymous
Language: Spanish


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Non ho trovato una versione che includa le prime quattro strofe, questa comincia da "si me quieres escribir"



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Corazón indomable
(Los Muertos de Cristo)
El frente de Gandesa (Si me quieres escribir)
(Anonymous)
A galopar
(Paco Ibáñez)


Los moros que trajo Franco


[1936?]

Canzone della guerra civile spagnola, trovata sul Cancionero socialista pubblicato nel 2004 a Santiago del Cile dalle edizioni Núcleo Manuel Cantú e presente negli “Archivos Salvador Allende”.

Sulla stessa melodia e con strofe in comune con El frente de Gandesa (Si me quieres escribir)

Una canzone, nata fra coloro che accorsero in difesa del Fronte Popolare, che non prende solo di mira i soliti avversari, Franco e i fascisti, ma pure gli ufficiali repubblicani che – come spesso fanno i graduati di ogni parte - se ne stavano tranquilli lontani dal fronte mentre i soldati crepavano in battaglia.
Chiaro che non si tratta di una canzone organica, ma di un insieme di strofe slegate inventate al momento dai combattenti repubblicani. Alcune di queste sono anche insolite e divertenti, tipo “San Giuseppe era un liberale, Maria Vergine una falangista: [andò loro male, ndt] ebbero un figlio che era un socialista”, oppure, giocata sulle assonanze dei temini, “Il borghese ha la sua tavola, il prete la sua messa, l’operaio la sua miseria e il fascista la sua camicia”. E ancora: “Anche se [i fascisti] mi tolgono il ponte o fanno sparire la passerella, mi vedranno attraversare l’Ebro a bordo di una barchetta a vela”. Nell’ultima strofa si fa riferimento alla terribile battaglia dell’Ebro, combattuta dall’estate all’autunno del 1938 e che fu il primo segno inequivocabile dell’ormai prossima sconfitta repubblicana. In quella battaglia, tra le fila falangiste, combatterono anche molti volontari tedeschi e italiani, e tedesche e italiane furono anche molte delle armi impiegate dai fascisti, come gli aerei Stukas e i Savoia Marchetti.

(Bartolomeo Pestalozzi)
Al llegar a Barcelona
lo primero que se ve
son los malos oficiales
sentados en los cafés.

Llevan chaquetas de cuero
y pantalones también,
y a nosotros en el frente
los calzones se nos ven.

Los moros que trajo Franco
a Madrid quieren entrar,
mientras quede un miliciano
los moros no pasarán.

En el tren que va a Madrid
se agregaron dos vagones,
uno para los fusiles
y otro para los cañones.

San José era liberal
y la Virgen falangista
y el hijito que tuvieron
del Partido Socialista.

Si me quieres escribir
ya sabes mi paradero:
tercera brigada mixta,
primera línea de fuego.

Artilleros a las armas
y afinar la puntería
que el hijo `e perra de Franco
no se ha muerto todavía.

El burgués tiene su mesa
y el cura tiene su misa;
el obrero su miseria
y el fascista su camisa.

Y aunque me quiten el puente
y saquen la pasarela,
me verán cruzar el Ebro
en un barquito a la vela.

Si mil veces los destruyen,
mil veces los construiremos,
somos muy cabeza dura
los del cuerpo de ingenieros.

Si el hijo `e perra de Franco
se llegara a morir
cuando pases por su tumba
no te olvides de escupir.

Y si a Franco no le gusta
la bandera tricolor,
le daremos una roja
con el martillo y la hoz.

En el Ebro han naufragado
las banderas italianas
y ahora sólo flamean
banderas republicanas.

Contributed by DonQuijote82 - 2009/4/5 - 14:10




Language: Italian

Versione italiana di Stanislao Moulinski e Bartolomeo Pestalozzi

Ho pensato di completare la traduzione fornita nell'introduzione dall'amico Bartolomeo Pestalozzi
ARRIVATI A BARCELLONA

Arrivati a Barcellona
la prima cosa che si vede
sono gli ufficiali infami
seduti nei caffè.

Portano giacche di cuoio
e anche i pantaloni
mentre a noi sul fronte
ci si vedono le mutande.

I mori che Franco si è portato
a Madrid vogliono entrare
finché rimane un miliziano
i mori non passeranno.

Al treno che va a Madrid
hanno aggiunto due vagoni
uno per i fucili
e l'altro per i cannoni.

San Giuseppe era un liberale
e la Vergine falangista
il figlioletto che ebbero
del Partito Socialista.

Se mi vuoi scrivere
sai qual è il mio recapito
terza brigata mista
prima linea di fuoco.

Artiglieri all'armi
e affinare la mira
che il figlio di cagna di Franco
non è ancora morto.

Il borghese ha la sua tavola,
il prete ha la sua messa,
l’operaio la sua miseria
e il fascista la sua camicia.

E anche se mi tolgono il ponte
o fanno sparire la passerella
mi vedranno attraversare l'Ebro
su una barchetta a vela.

Se mille volte lo distruggono
mille volte lo ricostruiremo
abbiamo la testa molto dura
noi del corpo degli ingegneri.

Se il figlio di cagna di Franco
finalmente morirà
quando passi dalla sua tomba
non scordarti di sputarci sopra.

E se a Franco non piace
la bandiera tricolore
gliene daremo una rossa
con la falce ed il martello.

Sull'Ebro sono naufragate
le bandiere italiane
e ora sventolano solo
bandiere repubblicane.

Contributed by Stanislao Moulinski - 2010/8/13 - 00:31




Language: Spanish

Otra versión española
Alternative Spanish version
Un'altra versione spagnola
Si me quieres escribir
ya sabes mi paradero
en el frente de Gandesa
primera línea de fuego.

Al llegar a Barcelona
lo primero que se ve
es a los perros fascistas
sentados en el café.

Si me quieres escribir
ya sabes mi paradero
Tercera Brigada Mixta
primera línea de fuego.

En el tren que va a Madrid
se agregaron dos vagones
uno para los fusiles
y otro para los cojones.

Aunque me tiren el puente
y también la pasarela
me verás pasar el Ebro
en un barquito de vela.

Artilleros al cañón
afinad la puntería
que el hijo de puta Franco
no se ha muerto todavía.

Diez mil veces que los tiren
diez mil veces los haremos
tenemos cabeza dura
los del cuerpo de ingenieros.

Con la cabeza de Franco
haremos un gran balón
para que jueguen los niños
de Galicia y Aragón.

En el Ebro se han hundido
las banderas italianas
y en los puentes solo quedan
las que son republicanas.

Contributed by Marcia - 2009/4/6 - 14:25




Language: English

Versione inglese
English version
IF YOU WANT TO WRITE ME [THE MOORS BROUGHT BY FRANCO]

The moors brought by Franco
want to come into Madrid
As long as there's a militiaman left
the moors will not pass.

If you want to write me
you know my destination
Third Mixed Brigade
first line of fire.

Though they knock me down the bridge
and the footbridge as well
you will see me cross the Ebro
on a little sailing ship.

10,000 times they can knock it down
10,000 times we are going to make it
We are stubborn people
in the engineer corps.

In the Ebro sank
the Italian flags
and the bridges only carry
those which are republican.

Contributed by Marcia - 2009/4/6 - 15:26




Language: Esperanto

La versione in esperanto dei Kaj Tiel Plu.

kajtielplu

Kaj Tiel Plu è un gruppo che suona canti popolari soprattutto catalani ma in esperanto.

Il gruppo venne formato nel 1986 nell'"Internacia Junulara Festivalo" (Festival internazionale dei giovani) come duo, formato da Pep Tordera e Xevi Rodon. Successivamente entrarono Jomo Milla e Carles Vela.

Il gruppo ha inciso, fino al 2009, due album: "Sojle de la klara temp'" del 2000 e "Plaĉas al mi" del 2004. Le loro canzoni contengono canti in occitano, dei sefarditi, dei catalani ebrei, tradizionali catalani e anche canti sulla guerra civile spagnola. [Airon 90]
EN LA FRONTO DE GANDESA

Se vi volas skribi min
ne hezitu pri l'adreso
Se vi volas skribi min
ne hezitu pri l'adreso

En la fronto de Gandesa
avantgarda paflineo.
En la fronto de Gandesa
avantgarda paflineo.

Se vi volas manĝi pli
por la fuĝ' havi energion
en la fronto de Gandesa
havas vi restoracion

Ĉe la pordo de l'manĝejo
estas maŭro Mohamed'
- Kion vi deziras manĝi?
Li demandas kun ridet'

L'unuan pladon portos tuj
li kun kugloj kaj grenadoj
kaj la duan kun mitralo
ne forgesu la menuon.

Contributed by Airon 90 - 2009/9/28 - 02:06


Ciao Stanislao, caro maestro, scusa ma non mi ero accorto che la canzone l'avevi già postata tu sotto altro titolo...
Salute a te da Pinerolo, e buona festa pagana delle Ferie d'Agosto.
Il tuo allievo prediletto.

Bartolomeo Pestalozzi - 2010/8/13 - 08:41


Malditos comunistas....
(Clauss)

Maldita la puta de tu madre...

2012/7/23 - 22:27


Non credo che Clauss dicesse sul serio... Forse faceva solo il verso a "Ebbene sì, maledetto Carter, hai vinto ancora una volta!" che l'asso dei travestimenti, il mio maestro Stanislao Moulinski, proferiva ogni volta che veniva beccato...

Bartolomeo Pestalozzi da Pinerolo, l'allievo prediletto del grande Stanislao - 2012/7/24 - 14:10


In effetti la musica è la stessa della canzone "El frente de Gandesa", e nelle varie esecuzioni alcune strofe dei due testi si combinano e si mescolano in vario modo. Forse varrebbe la pena di unificare le pagine o fare dei rinvi reciproci.
Questo il commento al video postato da "Archivio Libertario" su YouTube

"In origine il brano celebrava la vittoria di Guadalajara (Marzo 1937) dove i fascisti furono sconfitti dalla brigata internazionale Garibaldi comandata da Randolfo Pacciardi, Carlo Rosselli ed Ilio Barontini,in seguito diverrà l'ultimo canto di battaglia dell'eroica resistenza
contro le truppe del boia Franco e degli altri suoi complici dittatori.
Per questo fra le righe traspare l'amarezza e la disperazione dei combattenti repubblicani impegnati nello scontro decisivo della fase terminale del conflitto, sulle sponde del fiume Ebro.
[Il testo] è una semplice raccolta di strofe sciolte e disgiunte, nate dalla sorda rabbia covata dai miliziani, non solo verso l'odiato nemico falangista, ma anche nei riguardi dei propri ufficiali di comando, incapaci oppure imboscati nelle retrovie, o forse pavidamente seduti ai tavolini di qualche tranquillo café cittadino e comunque ben lontani dalla linea di fuoco.
[...]
Sulla spontaneità del testo fa fede l'evidente disorganicità dei versi, vergati da salace ironia contro padronato, fascisti e clero, la triade reazionaria che, grazie all'aiuto determinante di potenze straniere,
stava uccidendo la legittima democrazia della República Española, infrangendo così il sogno di libertà di un intero popolo.
Nelle versioni successive ogni accenno di sarcasmo si stempera di fronte alla cruda realtà, la sconfitta pare destino ormai ineluttabile e sprezzato tuttavia con uno stoico sussulto d'orgoglio, la fierezza del guerriero stremato, ferito e vinto, eppure non ancora domo."

Maria Cristina Costantini - 2014/5/5 - 09:57




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