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Ο γερο-δάσκαλος [1946]

Maria Dimitriadi / Μαρία Δημητριάδη
Language: Greek (Modern)


Maria Dimitriadi / Μαρία Δημητριάδη

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Related Songs

Πόσα χρόνια δίσεκτα [1940]
(Nikos Xylouris / Νίκος Ξυλούρης)
'Ηταν ο τόπος μου [1944]
(Nikos Xylouris / Νίκος Ξυλούρης)
Το λιονταρόπουλο
(Maria Dimitriadi / Μαρία Δημητριάδη)


[1969]
Το χρονικό
Στίχοι: Κ.Χ Μύρης
Μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Δημητριάδη
Gli "Annali" di K.H.Myris
versi di K.H. Myris
Musica di Yannis Markopoulos
Prima interpretazione di Maria Dimitriadi


hroniko


Ο Κ.Χ. Μύρης με τη Νένα Βενετσάνου. K.H.Myris assieme a Nena Venetsanou.
Ο Κ.Χ. Μύρης με τη Νένα Βενετσάνου. K.H.Myris assieme a Nena Venetsanou.
Το Χρονικό Κ.Χ.Μύρη και Γιάννη Μαρκόπουλου
Gli "Annali" di K.H.Myris e Yannis Markopoulos


”Το κίνημα ξεκίνησε με το Χρονικό.”

Η σύλληψη του Χρονικού έγινε τον Μάρτιο του 1967 για να παρουσιαστεί στον «Μουσικό Αύγουστο» στον Λυκαβηττό. Τον Απρίλιο του 1967 πρόβαρε η Μαρία Φαραντούρη. Ο αρχικός πυρήνας ήταν οκτώ τραγούδια. Μετά το πραξικόπημα, τα πάντα ανατράπηκαν. Ο Γιάννης Μαρκόπουλος έφυγε για το Λονδίνο. Σε πρόχειρη μαγνητοφώνηση για πιάνο και φωνή (του συνθέτη) το "Χρονικό" έγινε πρώτα γνωστό στην Ευρώπη των εμιγκρέδων.
Το είχαν ακούσει η Ασπασία Παπαθανασίου, ο Τάκης Λαμπρίας, ο Μάριος Πλωρίτης, ο Βασίλης Βασιλικός κ.α. Το 1970, συμπληρώθηκε με τέσσερα τραγούδια: το Π.Χ (το τραγούδι του Προμηθέα, όπου τρεις σταυρώνουν τον Τιτάνα και ο τίτλος έπαιζε ανάμεσα στο «Προ Χριστού» και στο «Παραδείγματος Χάριν»), Το λιονταρόπουλο (νανούρισμα αφιερωμένο στην κόρη μου που γεννήθηκε εκείνη τη χρονιά), Στο καφενείον "Η Ελλάς" και το τελικό τραγούδι, ("Πως να τραγουδήσω, πώς να σας μιλήσω") και βέβαια με την συνταρακτική φωνή του Νίκου Ξυλούρη. Επειδή δεν γνωρίζαμε τη μοίρα του έργου, στη λογοκρισία τα έστειλα με το ψευδώνυμο Κ.Χ.Μύρης, που το κράτησα έκτοτε ως γουρλίδικο.
Η λογοκρισία «έκοψε» δύο τραγούδια, που τώρα ο Γ.Μαρκόπουλος τα συμπεριέλαβε με τη φωνή του στην επανέκδοση τσε CD. Ο «Μύθος» του έργου οφείλεται στις ζωντανές εκτελέσεις στη «Λήδρα» όπου κάθε βράδυ συνέρρεαν πλήθη φοιτητών, συνειδητών πολιτών και αρκετών επωνύμων (Κ. Δοξιάδης, Γ. Σαββίδης, Χρ. Λαμπράκης, Σ.Φυντανίδης, Γ.Ρωμαίος, Τ.Λαμπρόπουλος, Αλ.Πατσιφάς κ.α.)
Ο Ρ. Μπήτον στην εισαγωγή του στη Νεοελληνική Λογοτεχνία, αφιερώνει μια σελίδα στο «κίνημα» που ξεκίνησε με το Χρονικό.


Ο Γιάννης Μαρκόπουλος. Yannis Markopoulos.
Ο Γιάννης Μαρκόπουλος. Yannis Markopoulos.

”Il movimento ebbe inizio con gli 'Annali'”


Il progetto per gli “Annali” nacque nel marzo 1967, per essere poi presentati all' “Agosto Musicale” al Licabetto. Nell'aprile del 1967 stava provando Maria Farandouri. Il nucleo originario consisteva in otto canzoni. Dopo il colpo di stato, tutto quanto andò a gambe all'aria. Yannis Markopoulos scappò a Londra; in una registrazione improvvisata su magnetofono per piano e voce (quella dell'autore), gli “Annali” furono conosciuti prima tra i rifugiati politici greci in Europa.
Li avevano ascoltati Aspasia Papathanasiou, Takis Lambrias, Marios Ploritis, Vasilis Vasilikos e altri; nel 1970 furono completati con quattro altre canzoni: Π.Χ. (la canzone di Prometeo, dove in tre crocifiggono il Titano -il titolo è un gioco di sigle tra Προ Χριστού “a.C., avanti Cristo” e παραδείγματος χάριν “p.es., per esempio”), Το λιονταρόπουλο (una ninna-nanna dedicata a mia figlia, che era nata in quegli anni), Στο καφενείον “Η Ελλάς” e la canzone finale (”Πώς να τραγουδήσω, πώς να μιλήσω”), con la voce senz'altro sconvolgente di Nikos Xylouris. Poiché non potevamo sapere che sorte avrebbe avuto l'opera, la mandai alla censura con lo pseudonimo di “K.H.Myris”, che da allora mi è rimasto come nome d'arte.
La censura tagliò due canzoni, che ora sono state reinserite da Yannis Markopoulos, e da lui cantate, nella riedizione del CD. Il “mito” dell'opera è dovuto alle rappresentazioni dal vivo alla “Lidra” [il locale ateniese di Xylouris, ndt.], dove ogni sera accorrevano frotte di studenti, di cittadini consapevoli e anche parecchie personalità (K. Doxiadis, G. Savvidis, Chr. Lambrakis, S. Fyndanidis, G. Romeos, T. Lambropoulos, A. Patsifàs e altri).
R. Beaton, nell'introduzione alla sua “Letteratura Greca Moderna”, dedica una pagina al “movimento” che ebbe inizio con gli “Annali”.




  • Το Χρονικό - Πρώτο μέρος
  • Ο γίγαντας [π. Χ.]
  • Στους χρόνους της καταστροφής [1922]
  • Στη Νέα Σμύρνη μια γριά [1925]
  • Αρχάγγελος
  • Πόσα χρόνια δίσεκτα [1940]
  • 'Ηταν ο τόπος μου [1944]
  • Σαν τέλειωσε ο πόλεμος [1945]
  • Ο γερο-δάσκαλος [1946]
  • Στο καφενείον Η ΕΛΛΑΣ ή Περάστε κόσμε [1950]
  • Το λιονταρόπουλο
  • Πώς να τραγουδήσω [Τελευταίο μέρος]

  • Ο γερο-δάσκαλος ποιος τον θυμάται
    τον ανεξύπνητο ύπνο κοιμάται
    τον ξενυχτάνε δυο χωριανοί.

    Οι νέοι σκόρπισαν στα καφενεία
    δυο τρεις που πήγανε στην εκκλησία
    δε βγάλαν λόγο για τη θανή.

    Ο ψάλτης βιάζονταν είχε βαφτίσια
    βουβά τον θάψανε στα κυπαρίσσια
    και τον ξεχάσανε πολύ καιρό.

    Ο δασοφύλακας τον άλλο χρόνο
    κάρφωσε κάγκελα κι έφτιαξε μόνο
    με δυο σανίδια ένα σταυρό.

    Κάποιος αργόσχολος ειρηνοδίκης
    βρήκε το κείμενο της διαθήκης
    όπου διαβάσαμε το λόγο αυτό:

    Στον τάφο θά ‘θελα σαν θα πεθάνω
    πως ήμουν δάσκαλος να γράψουν πάνω
    και δίχως λάθη παρακαλώ.

    Contributed by CCG/AWS Staff - 2009/3/16 - 15:56




    Language: Italian

    Versione italiana di Riccardo Venturi
    30 agosto 2009

    Ho un mente un vecchio maestro, nella Grecia del 1946 devastata prima dalla II guerra mondiale e poi dalla guerra civile. Ho in mente quell'uomo che doveva, come gli era imposto, sforzarsi ad insegnare a dei ragazzini a leggere e scrivere in una lingua che non era quella che parlavano, né loro e né il maestro. Lo stato greco comandava allora che la lingua "ufficiale" fosse la καθαρεύουσα, la "lingua pura" lontana dal parlare di tutti i giorni quanto l'italiano lo è dal latino; una lingua complicata, artificiale, pomposa. Ma c'è ben altro. Una lingua associata da sempre alle classi dominanti, al clero, ai militari. In Grecia si sono avute vere e proprie sommosse per questioni linguistiche: famosa quella del 1903, quando la traduzione in lingua "volgare" del Vangelo e di alcune commedie classiche scatenò la violenza reazionaria e tumulti di piazza. Una situazione che non è stata risolta fino al 1974, subito dopo la caduta del regime fascista dei Colonnelli: uno dei primi atti del governo di Karamanlis fu l'abolizione totale della katharevousa e l'introduzione del greco demotico come lingua ufficiale dello Stato, a tutti gli effetti.

    Il vecchio maestro dimenticato, che prega dalla sua tomba che qualcuno ci scriva sopra la sua funzione, la sua missione. "Senza errori". Niente di più difficile; il greco, anche quello demotico o il greco attuale "postmoderno", ha un'ortografia assai complicata. Solo un po' semplificata, nel 1982, con l'introduzione del "sistema monotonico", peraltro avversata da molti che lo considerano uno "stacco" troppo deciso con il passato a base di spiriti e accenti. Anche in questo sito abbiamo usato a volte il sistema politonico per "creare epoca" in presenza di particolari testi. In Grecia, niente è slegato. Tutto va insieme. Nella figura del vecchio maestro che, nel 1946, in un'epoca buia e grama, rivendica per l'ultima volta che, almeno sulla sua tomba venga utilizzata una lingua corretta, c'è tutto un affresco. Non è un caso se, nell'architettura corale del Χρονικό, Myris e Markopoulos abbiano scelto questa figura per simboleggiare il 1946 di tutta la Grecia. [RV]
    IL VECCHIO MAESTRO

    Del vecchio maestro, chi se ne ricorda.
    Dorme il sonno senza risveglio,
    gli han fatto veglia due compaesani.

    I giovani s'affollarono nei bar,
    e quei due o tre che andarono in chiesa
    non dissero una parola al funerale.

    Avevan fretta, il prete aveva dei battesimi.
    Zitti zitti lo seppellirono fra i cipressi
    e poi, per molto tempo, fu scordato.

    L'altr'anno, la guardia forestale
    ci ha inchiodato attorno una staccionata
    e con due assi ci ha fatto una croce.

    Un giudice di pace sfaccendato
    ha trovato il testamento scritto
    dove abbiam letto quanto segue:

    “Quando morrò, sulla mia tomba
    vorrei scrivessero che ero un maestro,
    e senza errori, per favore.”

    2009/8/30 - 03:09




    Language: Finnish

    Versione finlandese di Markus Torssonen
    Markus Torssosen suomennos
    ΜάρκοςΤο, Markus Torssonen © 21-11-2008 @ 11:49
    stixoi.info
    VANHA-OPETTAJA

    Vanha-opettaja kuka hänet muistaa
    viatonta unta nukkuu
    hänet tappoivat kaksi kyläläistä.

    Nuorukaiset hajaantuivat kahviloihin
    kaksi kolme jotka menivät kirkkoon
    eivät päästäneet sanaakaan kuolemasta.

    Virttä kiirehdittiin oli kastajaiset
    mykkänä hänet haudattiin sypressimetsään
    ja hänet unohdettiin pitkäksi aikaa.

    Metsänvartija seuraavana vuonna
    naulasi ristikon ja teki vain
    kahdesta laudasta ristin.

    Eräs hidaskäänteinen rauhantuomari
    löysi tekstin testamentin
    josta luimme sanan tämän:

    Haudalleni tahtoisin kun kuolen
    että olin opettaja kirjoitettavan
    ja virheettömästi, pyydän.

    Contributed by CCG/AWS Staff - 2009/3/16 - 16:01




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