Uuden ajan kynnyksellä
syntyy mustelmia
Uuden ajan kynnyksellä
syntyy ruumiita
Se joka kertoo totuuden
se joka päättää toimia
saa hississä luodin otsaan
Ne eivät vielä tiedä sinusta
ne eivät vielä tiedä minusta
Ammutut laukaukset kuuluvat pitkälle
(laukaukset kuuluvat pitkälle)
mustelmat näkyvät pikälle
(mustelmat näkyvät pitkälle)
lopulta ne kuitenkin katoavat
ja hautausmaan keskelle kasvaa
kymmenen uutta puuta
Uuden ajan kynnyksellä
syntyy mustelmia
Uuden ajan kynnyksellä
syntyy ruumiita
Kun maa on rumimmillaan
ammutut muistetaan paremmin
kuin ne jotka maksavat murhan
Ne eivät vielä tiedä minusta
ne eivät vielä tiedä sinusta
Ammutut laukaukset kuuluvat pitkälle
(laukaukset kuuluvat pitkälle)
mustelmat näkyvät pikälle
(mustelmat näkyvät pitkälle)
lopulta ne kuitenkin katoavat
ja hautausmaan keskelle kasvaa
kymmenen uutta puuta.
syntyy mustelmia
Uuden ajan kynnyksellä
syntyy ruumiita
Se joka kertoo totuuden
se joka päättää toimia
saa hississä luodin otsaan
Ne eivät vielä tiedä sinusta
ne eivät vielä tiedä minusta
Ammutut laukaukset kuuluvat pitkälle
(laukaukset kuuluvat pitkälle)
mustelmat näkyvät pikälle
(mustelmat näkyvät pitkälle)
lopulta ne kuitenkin katoavat
ja hautausmaan keskelle kasvaa
kymmenen uutta puuta
Uuden ajan kynnyksellä
syntyy mustelmia
Uuden ajan kynnyksellä
syntyy ruumiita
Kun maa on rumimmillaan
ammutut muistetaan paremmin
kuin ne jotka maksavat murhan
Ne eivät vielä tiedä minusta
ne eivät vielä tiedä sinusta
Ammutut laukaukset kuuluvat pitkälle
(laukaukset kuuluvat pitkälle)
mustelmat näkyvät pikälle
(mustelmat näkyvät pitkälle)
lopulta ne kuitenkin katoavat
ja hautausmaan keskelle kasvaa
kymmenen uutta puuta.
Contributed by Alessandro - 2009/1/20 - 12:42
Language: English
lyrics Terhi Kokkonen, comp. and arr. Kerkko Koskinen. Recorded at the Finnvox studio on 19th Nov 2006
IN THE BEGINNING OF A NEW ERA: A SONG FOR ANNA POLITKOVSKAYA
in the beginning of a new era
there will be bruises
in the beginning of a new era
there will be bodies
she who speaks the truth
who feels compelled to act
will be shot in a lift
they don't know about me yet
they don't know about you yet
the gunshots will be heard far away
(gunshots will be heard far away)
the bruises will be seen from afar
(bruises will be seen from afar)
but eventually the bruises will heal
and in the heart of the graveyard
ten new ”es will grow
in the beginning of a new era
there will be bruises
in the beginning of a new era
there will be bodies
when the land turns ugly and dark
those murdered will be remembered
not those who paid for the kills
they don't know about me yet
they don't know about you yet
the gunshots will be heard far away
(gunshots will be heard far away)
the bruises will be seen from afar
(bruises will be seen from afar)
but eventually the bruises will heal
and in the heart of the graveyard
ten new ”es will grow.
in the beginning of a new era
there will be bruises
in the beginning of a new era
there will be bodies
she who speaks the truth
who feels compelled to act
will be shot in a lift
they don't know about me yet
they don't know about you yet
the gunshots will be heard far away
(gunshots will be heard far away)
the bruises will be seen from afar
(bruises will be seen from afar)
but eventually the bruises will heal
and in the heart of the graveyard
ten new ”es will grow
in the beginning of a new era
there will be bruises
in the beginning of a new era
there will be bodies
when the land turns ugly and dark
those murdered will be remembered
not those who paid for the kills
they don't know about me yet
they don't know about you yet
the gunshots will be heard far away
(gunshots will be heard far away)
the bruises will be seen from afar
(bruises will be seen from afar)
but eventually the bruises will heal
and in the heart of the graveyard
ten new ”es will grow.
Contributed by Alessandro - 2009/1/20 - 12:45
Language: Russian
НА ПОРОГЕ ПЕРЕМЕН (Памяти Анны Политковской)
на пороге перемен
раздаются синяки
на пороге перемен
рождаются мертвецы
тот, кто правду говорит
тот, кто берется за дело
тот остается в лифте с пулей во лбу
они еще не знают про тебя
они еще не знают про меня
выстрелы слышны издалека
(выстрелы слышны издалека)
синяки видны издалека
(синяки видны издалека)
все равно они исчезнут потом
и на кладбище вырастет
десять новых деревьев
на пороге перемен
раздаются синяки
на пороге перемен
рождаются мертвецы
когда покрыта грязью страна
убитых помнят лучше
чем убийц, и тех, кто им платит
они еще не знают про тебя
они еще не знают про меня
выстрелы слышны издалека
(выстрелы слышны издалека)
синяки видны издалека
(синяки видны издалека)
все равно они исчезнут потом
и на кладбище вырастет
десять новых деревьев
на пороге перемен
раздаются синяки
на пороге перемен
рождаются мертвецы
тот, кто правду говорит
тот, кто берется за дело
тот остается в лифте с пулей во лбу
они еще не знают про тебя
они еще не знают про меня
выстрелы слышны издалека
(выстрелы слышны издалека)
синяки видны издалека
(синяки видны издалека)
все равно они исчезнут потом
и на кладбище вырастет
десять новых деревьев
на пороге перемен
раздаются синяки
на пороге перемен
рождаются мертвецы
когда покрыта грязью страна
убитых помнят лучше
чем убийц, и тех, кто им платит
они еще не знают про тебя
они еще не знают про меня
выстрелы слышны издалека
(выстрелы слышны издалека)
синяки видны издалека
(синяки видны издалека)
все равно они исчезнут потом
и на кладбище вырастет
десять новых деревьев
Contributed by Alessandro - 2009/1/20 - 12:48
Anastasia come Anna, chi parla di Cecenia muore
di Marja Magarik
da Articolo21
Anastasia Baburova aveva 25 anni. Era una giornalista- praticante e lavorava con entusiasmo per la Novaja gazeta, il giornale di Anna Politkovskaja. E' stata uccisa in un agguato assieme all' avvocato Stanislav Markelov impegnato nella difesa dei diritti umani in Cecenia. Sceglieva i temi scomodi Anastasia, raccontava il neonazismo crescente delle sconsolate periferie del paese.
L'ultima inchiesta doveva essere dedicata alla vicenda- simbolo delle atrocità commesse dai russi contro la popolazione civile cecena. Quella del colonnello dell'esercito di Mosca Budanov che aveva rapito assieme ad un gruppo di soldati, violenatato e ucciso una ragazza cecena di 17 anni - Elza Kulganova. L'ufficiale era stato arrestato e condannato a 10 anni di carcere nel 2000 per crimini di guerra. Ma giovedì scorso è stato liberato in anticipo. La sua scarcerazione è stata accolta da un'ondata di proteste. Dopo aver ucciso Markelov, il sicario ha sparato un colpo alla nuca della giornalista. La ragazza è morta poche ore dopo in ospedale. Una vicenda atroce, perchè ad essere uccisi nel pieno centro di Mosca sono due giovani - Andrej di anni ne aveva 34, Anastasia stava per laurearsi in giornalismo all'Università della capitale russa.
Avvicinarsi alla storia del colonnello Budanov significava andare incontro a morte certa. Dopo l'assassinio di Anna Politkovskaja pochi affrontano la Cecenia. Ciò che è stato - è stato. Dimenticare è meglio. La condanna di Budanov, 8 anni fa, è stato un successo incredibile. Per la prima volta un tribunale russo aveva trattato come crimine di guerra l'operato delle truppe di Mosca in Cecenia. Un precedente sensazionale. Ma si capiva subito che sarebbe stato l'unico caso. L'esercito ha scelto Budanov come simbolo per difendere il proprio ruolo nella piccola repubblica indipendentista del Caucaso. La famiglia della vittima è stata minacciata di morte e costretta a scappare in Europa.
Stanislav Markelov combatteva affinchè Budanov scontasse pienamente la pena. Alla vigilia dell'agguato l'avvocato aveva ricevuto diversi avvertimenti: "Se non abbandoni il caso - morirai". Perche' il colonnello è un ideale per i militari convinti che Elsa Kulganova sia un incidente di percorso. Come altri migliaia di civili spariti, torturati e uccisi.
Mosca dei pochi oppositori e degli sparuti difensori dei diritti umani è sotto shock, la maggioranza fa finta di niente. Tutti preoccupati per la crisi e l'annunciato crollo del prezzo del gas. Se calerà del 60 per cento - come dice Gazprom - ci saranno dei tumulti sociali. E in Ingushezia c'e' stato un attentato.
di Marja Magarik
da Articolo21
Anastasia Baburova aveva 25 anni. Era una giornalista- praticante e lavorava con entusiasmo per la Novaja gazeta, il giornale di Anna Politkovskaja. E' stata uccisa in un agguato assieme all' avvocato Stanislav Markelov impegnato nella difesa dei diritti umani in Cecenia. Sceglieva i temi scomodi Anastasia, raccontava il neonazismo crescente delle sconsolate periferie del paese.
L'ultima inchiesta doveva essere dedicata alla vicenda- simbolo delle atrocità commesse dai russi contro la popolazione civile cecena. Quella del colonnello dell'esercito di Mosca Budanov che aveva rapito assieme ad un gruppo di soldati, violenatato e ucciso una ragazza cecena di 17 anni - Elza Kulganova. L'ufficiale era stato arrestato e condannato a 10 anni di carcere nel 2000 per crimini di guerra. Ma giovedì scorso è stato liberato in anticipo. La sua scarcerazione è stata accolta da un'ondata di proteste. Dopo aver ucciso Markelov, il sicario ha sparato un colpo alla nuca della giornalista. La ragazza è morta poche ore dopo in ospedale. Una vicenda atroce, perchè ad essere uccisi nel pieno centro di Mosca sono due giovani - Andrej di anni ne aveva 34, Anastasia stava per laurearsi in giornalismo all'Università della capitale russa.
Avvicinarsi alla storia del colonnello Budanov significava andare incontro a morte certa. Dopo l'assassinio di Anna Politkovskaja pochi affrontano la Cecenia. Ciò che è stato - è stato. Dimenticare è meglio. La condanna di Budanov, 8 anni fa, è stato un successo incredibile. Per la prima volta un tribunale russo aveva trattato come crimine di guerra l'operato delle truppe di Mosca in Cecenia. Un precedente sensazionale. Ma si capiva subito che sarebbe stato l'unico caso. L'esercito ha scelto Budanov come simbolo per difendere il proprio ruolo nella piccola repubblica indipendentista del Caucaso. La famiglia della vittima è stata minacciata di morte e costretta a scappare in Europa.
Stanislav Markelov combatteva affinchè Budanov scontasse pienamente la pena. Alla vigilia dell'agguato l'avvocato aveva ricevuto diversi avvertimenti: "Se non abbandoni il caso - morirai". Perche' il colonnello è un ideale per i militari convinti che Elsa Kulganova sia un incidente di percorso. Come altri migliaia di civili spariti, torturati e uccisi.
Mosca dei pochi oppositori e degli sparuti difensori dei diritti umani è sotto shock, la maggioranza fa finta di niente. Tutti preoccupati per la crisi e l'annunciato crollo del prezzo del gas. Se calerà del 60 per cento - come dice Gazprom - ci saranno dei tumulti sociali. E in Ingushezia c'e' stato un attentato.
Alessandro - 2009/1/20 - 12:59
Uccisa in Cecenia la reporter erede di Anna Politkovskaia
Da La Stampa del 15/07/2009
Natalya Estemirova indagava su rapimenti, morti e torture.
Quando aveva ricevuto a Londra il primo "Anna Politkovskaia Award", due anni fa, aveva annunciato che il premio in denaro l’avrebbe usato per pagare avvocati per chi non poteva permetterselo, in Cecenia. Oggi Natalya Estemirova è stata ritrovata morta in Inguscezia, tragico epilogo di rapimento in pieno giorno a Grozny, la capitale dell’inquieta repubblica caucasica dove lei era nata 50 anni fa.
Se per ora la notizia della morte della collaboratrice dell’Ong Memorial non è stata confermata, sembra purtroppo che le informazioni in arrivo dal Caucaso russo lascino poco spazio per i dubbi. Dopo le fonti anonime all’agenzia Interfax, il comitato investigativo presso la Procura russa ha a sua volta comunicato il ritrovamento di un corpo nei pressi del villaggio Gazi-Yurt, in Inguscezia, «con ferite da arma da fuoco sulla testa e sul torace». Vicino al corpo senza vita, abbandonato sul ciglio dell’autostrada Kavkaz, una borsetta con dentro un passaporto e i documenti da ’avvocato dei dirittì: tessere, lasciapassare, documenti per l’ingresso nei luoghi di detenzione ceceni.
Estemirova, raccontano i colleghi moscoviti di Memorial - l’associazione che milita per i diritti fondamentali in Russia, molto attiva in Cecenia - era attesa per alcuni appuntamenti in mattinata. Al terzo mancato appello, l’associazione ha inviato qualcuno nella casa in cui abitava, a Grozny, dove dei testimoni hanno raccontato quanto accaduto verso le 8.30 del mattino. La collaboratrice di Memorial, riferisce una nota, «è stata spinta con forza, nelle vicinanze di casa sua, dentro un’automobile VAZ bianca, mentre gridava che la stavano rapendo».
Vera veterana della raccolta di materiali su rapimenti, scomparse ingiustificate, torture e uccisioni dopo lo scoppio della seconda guerra, quella voluta da Vladimir Putin nel 1999. Secondo un suo collega di Memorial, Aleksandr Cherkesov, Estmirova aveva di recente denunciato un’esecuzione arbitraria, cosa che aveva irritato molto le autorità locali filorusse. L’attuale presidente Ramzan Kadyrov ha per anni terrorizzato la Cecenia con i suoi famigerati ’squadronì, considerati i grandi esecutori del terrore sino all’inizio del decennio, quando un patto di ferro con Mosca ha consegnato ai Kadyrov il controllo della repubbica caucasica in cambio della rinuncia alle aspirazioni separatiste di Grozny.
Collega "sul terreno" della giornalista Anna Politkovskaia, Estemirova era stata scelta dalla Ong RAW in WAR (Reach All Women In War, Raggiungi tutte le donne in guerra) per il primo premio britannico alla memoria della reporter uccisa nel 2006. Voce scomoda quanto la giornalista russa, nella motivazione del riconoscimento presentata da RAW si legge: «perfetto esempio di una donna che difende i diritti umani in una situazione di guerra, personificando il lavoro di Politkovskaya in Cecenia».
Da La Stampa del 15/07/2009
Natalya Estemirova indagava su rapimenti, morti e torture.
Quando aveva ricevuto a Londra il primo "Anna Politkovskaia Award", due anni fa, aveva annunciato che il premio in denaro l’avrebbe usato per pagare avvocati per chi non poteva permetterselo, in Cecenia. Oggi Natalya Estemirova è stata ritrovata morta in Inguscezia, tragico epilogo di rapimento in pieno giorno a Grozny, la capitale dell’inquieta repubblica caucasica dove lei era nata 50 anni fa.
Se per ora la notizia della morte della collaboratrice dell’Ong Memorial non è stata confermata, sembra purtroppo che le informazioni in arrivo dal Caucaso russo lascino poco spazio per i dubbi. Dopo le fonti anonime all’agenzia Interfax, il comitato investigativo presso la Procura russa ha a sua volta comunicato il ritrovamento di un corpo nei pressi del villaggio Gazi-Yurt, in Inguscezia, «con ferite da arma da fuoco sulla testa e sul torace». Vicino al corpo senza vita, abbandonato sul ciglio dell’autostrada Kavkaz, una borsetta con dentro un passaporto e i documenti da ’avvocato dei dirittì: tessere, lasciapassare, documenti per l’ingresso nei luoghi di detenzione ceceni.
Estemirova, raccontano i colleghi moscoviti di Memorial - l’associazione che milita per i diritti fondamentali in Russia, molto attiva in Cecenia - era attesa per alcuni appuntamenti in mattinata. Al terzo mancato appello, l’associazione ha inviato qualcuno nella casa in cui abitava, a Grozny, dove dei testimoni hanno raccontato quanto accaduto verso le 8.30 del mattino. La collaboratrice di Memorial, riferisce una nota, «è stata spinta con forza, nelle vicinanze di casa sua, dentro un’automobile VAZ bianca, mentre gridava che la stavano rapendo».
Vera veterana della raccolta di materiali su rapimenti, scomparse ingiustificate, torture e uccisioni dopo lo scoppio della seconda guerra, quella voluta da Vladimir Putin nel 1999. Secondo un suo collega di Memorial, Aleksandr Cherkesov, Estmirova aveva di recente denunciato un’esecuzione arbitraria, cosa che aveva irritato molto le autorità locali filorusse. L’attuale presidente Ramzan Kadyrov ha per anni terrorizzato la Cecenia con i suoi famigerati ’squadronì, considerati i grandi esecutori del terrore sino all’inizio del decennio, quando un patto di ferro con Mosca ha consegnato ai Kadyrov il controllo della repubbica caucasica in cambio della rinuncia alle aspirazioni separatiste di Grozny.
Collega "sul terreno" della giornalista Anna Politkovskaia, Estemirova era stata scelta dalla Ong RAW in WAR (Reach All Women In War, Raggiungi tutte le donne in guerra) per il primo premio britannico alla memoria della reporter uccisa nel 2006. Voce scomoda quanto la giornalista russa, nella motivazione del riconoscimento presentata da RAW si legge: «perfetto esempio di una donna che difende i diritti umani in una situazione di guerra, personificando il lavoro di Politkovskaya in Cecenia».
Alessandro - 2009/7/16 - 15:29
Il primo ministro mafio-fascista ceceno filo-russo Ramzan Kadyrov (con pistola d'oro massiccio in pugno ed alle spalle il mandante dei suoi assassinii) e la sua scuderia d'auto di grossa cilindrata con cui è uso scorrazzare tra le macerie di Grozny...
Si fa bene a lamentarci di Berlusconi, ma c'è anche chi sta peggio, molto peggio...
Alessandro - 2009/7/16 - 15:42
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Äänitetty Finnvoxin studiolla 19.10.2006.
Una canzone dedicata ad Anna Politkovskaya, la coraggiosa giornalista russa assassinata a Mosca nel 2006... e ieri, nel pieno centro della capitale, una collega della Politkovskaya, Anastasia Baburova della Novaia Gazeta, è stata ammazzata insieme ad un avvocato, Stanislav Markelov, che aveva fatto condannare un comandante russo per il sequestro, lo stupro e l'assassinio di una ragazzina cecena, la diciottenne Elsa Kungaeva...
Testo in finnico e inglese trovato qui.