Langue   

Babel

Radiodervish
Langues: arabe, italien


Radiodervish

Liste des versions


Peut vous intéresser aussi...

Tè chi t'èi
(Yo Yo Mundi)
Scalo a Grado
(Franco Battiato)
Srebrenica
(Radiodervish)


[2007]
Album "L'immagine di te", prodotto da Franco Battiato.

Musica: Michele Lobaccaro – Nabil Salameh - Alessandro Pipino - Michele Salvemini
Testo: Nabil Salameh – Michele Lobaccaro – Michele Salvemini
يا حبيبى
حجبوا نور السما
لغربتى أرض دون الغوى
لو كان لى عزف الرياح
لرسمت دربا للربيع
كفت عن سردها شهرزاد
شوق بلا نهاية
شوق بلا نهاية


Rabbia di sabbia d’Arabia in gabbia.
Chi comanda non cambia, ti tenderà una mano ma che sanguina,
mette i suoi uomini nella sala comandi,
ma se vuole il cuore, tu non lasciare che l’abbia.
Prendilo per i capelli, rendi ribelli i fratelli,
butta i granelli negl’occhi dei satelliti.
Meriti più della pace finta,
più della gente tinta che continua a dire troppe falsità su di te.

لا من نجوم للدجى
فى عصر آلهة الحديد
عَجَل الملائكة المكا
صمت بلا نهاية
صمت بلا نهاية

سُر من رأى نور الهوى
و لمس الضحى فى رعا الندى
سر من نوى السماء في سبل الرجاء
في سبل الرجاء


E non rimangono che nuvole di polvere,
cumuli di colpe che con un golpe si fanno assolvere.
Il vento soffia dall’ovest e già diffonde le solite menzogne che sparano dal fronte.
Chi sta lontano, distratto da uno schermo che è piatto,
d’un tratto non sa che rispondere.
Ma chi è civile ci vive tra le tombe.
Crollano le forze, aumentano le collere.

لا من نجوم للدجى
فى عصر آلهة الحديد
عَجَل الملائكة المكا
صمت بلا نهاية
صمت بلا نهاية

سُر من رأى نور الهوى
و لمس الضحى فى رعا الندى
سر من نوى السماء في سبل الرجاء
في سبل الرجاء

سُر من رأى نور الهوى
و لمس الضحى فى رعا الندى
سر من نوى السماء في سبل الرجاء
في سبل الرجاء

envoyé par Alessandro - 30/12/2008 - 22:34



Langue: italien

Traduzione italiana

(fino ad oggi il testo era questo, si aggiunge il testo con la parte in arabo e si lascia questo testo per la traduzione)
BABELE

Vedi amore mio
Hanno rubato la luce del cielo
Il mio esilio
E’ questa terra
Ormai senza pietà

Se fossi vento
traccerei un sentiero
Che porta alla primavera
Tace Sheherezade
Infinita nostalgia

Rabbia
Di sabbia d’Arabia in gabbia
Chi comanda non cambia
Ti tenderà una mano ma che sanguina
Mette i suoi uomini
Nella sala comandi ma
Se vuole il cuore tu non lasciare che l’abbia

Prendilo per i capelli
Rendi i ribelli fratelli
Butta i granelli negli occhi
Dei satelliti
Meriti più della faccia finta più
Della gente tinta che
Continua a dire troppe falsità su di te

La sera è rimasta senza le stelle
E’ tempo degli dei del ferro
Gli angeli hanno abbandonato la terra
Smisurato silenzio

Gioisca colui che riesce a vedere la luce nell’oscurità
E toccare l’alba nelle gocce di rugiada
Gioisca colui che desidera ancora dal cielo
Un varco per la speranza

E non rimangono che nuvole di polvere
Cumuli di colpe che un golpe si fanno assolvere
Il vento soffia dall’ovest e già diffonde
Le solite menzogne che sparano dal fronte

Chi sta lontano distratto
Da uno schermo che è piatto
D’un tratto non sa che rispondere
Ma chi è civile ci vive tra le bombe
Crollano le forze aumentano le collere

La sera è rimasta senza le stelle
E’ tempo degli dei del ferro
Gli angeli hanno abbandonato la terra
Smisurato silenzio

Gioisca colui che riesce a vedere la luce nell’oscurità
E toccare l’alba nelle gocce di rugiada
Gioisca colui che desidera ancora dal cielo
Un varco per la speranza.

envoyé par Dq82 - 24/3/2021 - 18:52




Page principale CCG

indiquer les éventuelles erreurs dans les textes ou dans les commentaires antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org