La mia patria sarà l’aria
saran la casa e il sole
sarà la luce dei tuoi occhi
spalancati sul mattino
La mia patria sarà il ricordo
di queste urla tremende
di questa pioggia di pietre
scagliate contro il tuo destino
La mia patria saranno le tue guance
scolpite dal pianto
che torneranno a ridere d’incanto
La mia patria sarà
il tuo respiro innamorato
e liberato dal fragore dei carri
che sputan fuoco nel cielo
La mia patria sarà la musica dolce
che ti disegnerò sul cuore
come un tatuaggio immortale
La mia patria saremo noi
in questa nostra piccola manciata di terra
che riabbraccerà il suo nome
urlato forte al cielo: “Falastìn”
saran la casa e il sole
sarà la luce dei tuoi occhi
spalancati sul mattino
La mia patria sarà il ricordo
di queste urla tremende
di questa pioggia di pietre
scagliate contro il tuo destino
La mia patria saranno le tue guance
scolpite dal pianto
che torneranno a ridere d’incanto
La mia patria sarà
il tuo respiro innamorato
e liberato dal fragore dei carri
che sputan fuoco nel cielo
La mia patria sarà la musica dolce
che ti disegnerò sul cuore
come un tatuaggio immortale
La mia patria saremo noi
in questa nostra piccola manciata di terra
che riabbraccerà il suo nome
urlato forte al cielo: “Falastìn”
envoyé par adriana - 22/11/2008 - 11:12
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Album :Festa d'aprile
Libera rielaborazione di Alberto Cesa di una canzone di Subhi Al Zbeidi