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The Butcher's Tale (Western Front 1914)

Zombies
Language: English


Zombies

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Si noti che il titolo della canzone riprende volutamente quello di uno dei "Racconti di Canterbury" (Canterbury Tales), la raccolta, simile al "Decamerone" che è tra i maggiori capolavori della letteratura inglese medievale (di Geoffrey Chaucer, morto nel 1300).
A butcher yes that was my trade
But the king's shilling is now my fee
A butcher I may as well have stayed
For the slaughter that I see
And the preacher in his pulpit
Sermon: "Go and fight, do what is right"
But he don't have to hear these guns
And I'll bet he sleeps at night

And I
And I can't stop shaking
My hands won't stop shaking
My arms won't stop shaking
My mind won't stop shaking
I want to go home
Please let me go home
Go home

And I have seen a friend of mine
Hang on the wire
Like some rag toy
Then in the heat the flies come down
And cover up the boy
And the flies come down in battlefields
[Gommecourt, Thiepval,
Mametz Wood, and French Verdun] (*)
If the preacher he could see those flies
Wouldn't preach for the sound of guns

And I
And I can't stop shaking
My hands won't stop shaking
My arms won't stop shaking
My mind won't stop shaking
I want to go home
Please let me go home
Go home

Contributed by Riccardo Venturi



Language: Italian

Versione italiana di Riccardo Venturi
IL RACCONTO DEL MACELLAIO
(Fronte occidentale 1914)

Macellaio, si’, macellaio era il mio mestiere
ma ora son pagato col soldo del re;
e avrei potuto restarmene a fare il macellaio
visto il macello che vedo…

E il cappellano militare, dal pulpito,
predica: "Andate a combattere, fate ciò che è giusto"
ma lui non deve sentire questi cannoni
e scommetto che la notte dorme…

E io…
Io non ce la fo a smetter di tremare
le mie mani non voglion smettere di tremare
le mie braccia non voglion smettere di tremare
la mia mente non vuole smettere di tremare
voglio andare a casa
per favore fatemi andare a casa
a casa…

Ho visto un mio compagno
infilzato e appeso al filo spinato
come un giocattolo di stracci
e poi, col caldo, scendono le mosche
e ricoprono il ragazzo
e le mosche scendono sui campi di battaglia
Se il cappellano militare vedesse quelle mosche
non farebbe più sermoni per il rumore dei cannoni…

E io…
Io non ce la fo a smetter di tremare
le mie mani non voglion smettere di tremare
le mie braccia non voglion smettere di tremare
la mia mente non vuole smettere di tremare
voglio andare a casa
per favore fatemi andare a casa
a casa…
Note:

(*)
verdun-visions-d-histoire


Gommecourt (Pas-de-Calais), Thiepval (Somme), Mametz (i paesi con questo nome sono addirittura due, molti vicini fra loro, uno nel dipartimento Pas-de-Calais e l’altro in quello della Somme) e Verdun (nel dipartimento della Meuse) sono tutte località del nord est francese dove si tennero alcuni dei più sanguinosi scontri della Grande Guerra, in particolare le cosiddette battaglie di Verdun (dal 21 febbraio al 19 dicembre 1916) e della Somme (dal 1 luglio al 18 novembre 1916).
Nel corso della prima, nelle trincee costantemente bombardate e negli assalti spazzati dal fuoco delle mitragliatrici, morirono 300.000 uomini (500.000 i feriti gravi e mutilati) senza che alla fine nessuno dei contendenti avesse guadagnato un solo metro di territorio; la seconda, lanciata dai “grandi strateghi” francesi e britannici per distrarre i tedeschi proprio dal teatro di Verdun, fu anche pù sanguinosa: solo tra inglesi e francesi vi creparono più di 270.000 soldati, 170.000 quelli di parte tedesca… E tutto per un’ “avanzata” degli alleati di ben otto (8) km, ossia 55.000 morti ogni km conquistato/perduto, 55 morti per ogni metro di terra…

Cheshire Regiment trench Somme 1916




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