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Le chant des Canuts, ou Les Canuts

Aristide Bruant
Langue: français


Aristide Bruant

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(Aristide Bruant)


[1894]
Paroles et musique: Aristide Bruant
Testo e musica: Aristide Bruant
Lyrics and music: Aristide Bruant
Sanat ja sävel: Aristide Bruant
Recueil de chansons / Raccolta di canzoni
Song collection / Laulujen kokoelma:
Sur la route [1899]

Aristide Bruant in un celebre manifesto di Henri de Toulouse-Lautrec.
Aristide Bruant in un celebre manifesto di Henri de Toulouse-Lautrec.
Aristide Bruant (1851-1925) in una foto dal vero.
Aristide Bruant (1851-1925) in una foto dal vero.



Il "Chant des Canuts" (nota spesso tout court come "Les Canuts") è probabilmente la canzone più famosa di Aristide Bruant, il cantore libertario di Montmartre e dei bassifondi parigini, l'animatore del "Chat Noir" che poi prese a insultare liberamente i suoi spettatori al "Mirliton" di Boulevard de Rochechouart. Erano, i "Canuts", i tessitori delle seterie di Lione, protagonisti del primo sciopero dell'era industriale, nel 1831. E si rivoltarono ancora molte volte, i "Canuts"; nel 1834 fecero fronte per 6 giorni a 12.000 soldati utilizzando le famose traboules, gli oscuri e stretti passaggi interni tra immobili tipici della città (che poi furono utilizzati anche durante la Resistenza), nel 1848 insorsero, e ancora nel 1849 con una successiva e feroce repressione. Sono considerati gli iniziatori, con il loro Mutuellisme, delle prime società di Mutuo Soccorso tra lavoratori e del lavoro cooperativo; con il loro Echo de la Fabrique fondarono il primo giornale operaio (il primo numero uscì il 23 ottobre 1831). Scrive Alessio Lega parlando del "Chant des Canuts" di Bruant nel suo "Canta che non ti passa", a pag. 24: "[...]È una rievocazione del primo sciopero dell'epoca industriale, quello dei tessitori di seta di Lione del 1831. Si tratta di una melodia arcaica, dall'incedere astratto e minaccioso insieme: 'Stiamo tessendo il sudario del vecchio mondo / Perché già sentiamo la tempesta che si avvicina.' Il libertario Bruant, una volta arricchitosi, cambiò pelle: divenne antisemita, revanscista e patriota guerrafondaio. Ma scrive ancora Alessio Lega: "Restano i suoi versi, che continuano a testimoniare quelle idee libertarie che marcheranno la storia della canzone d'autore in senso pacifista e umanitario." Divenuto uno dei canti di lotta e di lavoro più celebri di tutta la Francia, il "Chant des Canuts" è stato interpretato dai più famosi interpreti come dall'ultima corale operaia. [CCG/AWS Staff]

Pour chanter Veni Creator, il faut une chasuble d'or.... Pour chanter Veni Creator, il faut une chasuble d'or....

masscan


Ce chant ressemble à s'y méprendre à un chant d'église, on dirait qu'il est accompagné par le grand orgue dans une salle emplie de résonances. On voit une sorte de cathédrale avec une voix immense d'un groupe, d'un chœur... Et c'est bien l'impression recherchée. Qui chante ? C'est le chant de qui ?
Ce chant date de 1894 et il est l'œuvre d'Aristide Bruant, chanteur de la fin du dix-neuvième siècle, lequel Aristide chantait au cabaret du Chat Noir à Monmartre.

C'est Le chant des Canuts , connu aussi sous les titres : Les Canuts ou Veni Creator. Et les canuts, c'étaient les ouvriers des soieries de Lyon et ce chant est proprement un chant de rébellion. Un chant de la guerre de la guerre de cent mille ans, de la guerre des riches contre les pauvres.
Pour qu'on comprenne bien, les Canuts concluent:

Nous tisserons le linceul du vieux monde
Car on entend déjà la révolte qui gronde

C'est nous les canuts,
Nous n'irons plus nus...

C'est un chant d'espoir, c'est un chant d'avenir., dit Marco Valdo M.I.
Pour chanter Veni Creator
Il faut avoir chasuble d'or.
Pour chanter Veni Creator
Il faut avoir chasuble d'or.
Nous en tissons pour vous, grands de l'Église,
Et nous, pauvres canuts, n'avons pas de chemise.

C'est nous les canuts,
Nous sommes tout nus.

Pour gouverner il faut avoir
Manteaux et rubans en sautoir.
Pour gouverner il faut avoir
Manteaux et rubans en sautoir.
Nous en tissons pour vous, grands de la terre,
Et nous, pauvres canuts, sans drap on nous enterre.

C'est nous les canuts,
Nous allons tout nus.

Mais notre règne arrivera
Quand votre règne finira
Mais notre règne arrivera
Quand votre règne finira :
Nous tisserons le linceul du vieux monde
Car on entend déjà la tempête qui gronde.

C'est nous les canuts,
Nous sommes tout nus.

envoyé par Marco Valdo M.I. - 8/8/2008 - 09:53




Langue: italien

Traduzione italiana del testo originale
Traduction italienne des paroles originales
Italian translation of original lyrics
Alkuperäiten sanojen italiankielinen käännös
Riccardo Venturi, 16-05-2019 00:00

canutsbru
I TESSITORI

Per cantar Veni Creator
Serve una pianeta d'oro.
Per cantar Veni Creator
Serve una pianeta d'oro.
Noi ne tessiam per voi, prìncipi della Chiesa,
E noi poveri tessitori neanche abbiamo una camicia.

Siamo noi, i tessitori,
E andiam tutti nudi.

Per governare serve avere
Mantelli e nastri in bandoliera.
Per governare serve avere
Mantelli e nastri in bandoliera.
Noi ne tessiam per voi, grandi della Terra,
E noi poveri tessitori spogliati andiam sottoterra.

Siamo noi, i tessitori,
E andiam tutti nudi.

Ma il nostro regno arriverà
Quando il vostro regno finirà.
Ma il nostro regno arriverà
Quando il vostro regno finirà.
Noi tesseremo il sudario del vecchio mondo
Ché già si sente la tempesta che tuona.

Siamo noi, i tessitori,
E andiam tutti nudi.

15/5/2019 - 23:59




Langue: anglais

English translation of original lyrics
Traduzione inglese del testo originale
Traduction anglaise des paroles originales
Alkuperäiten sanojen englanninkielinen käännös
Riccardo Venturi, 16-05-2019 01:33

Aristide Bruant.
Aristide Bruant.
THE WEAVERS

To sing the sacred hymns, you need
To wear a gold-woven chasuble.
To sing the sacred hymns, you need
To wear a gold-woven chasuble.
We weave it for you, Princes of the Church
But we, poor weavers, haven't even a shirt to put on.

We are the Weavers
And we are naked.

The nation rulers need to wear
Mantles and ribbons baldric-wise.
The nation rulers need to wear
Mantles and ribbons baldric-wise.
We weave them for you, Great of the World,
But we, poor weavers, are buried unshrouded.

We are the Weavers,
And we are naked.

But our kingdom is to come
When your kingdom be over.
But our kingdom is to come
When your kingdom be over.
We are weaving the shroud of the old world
For you already hear the storm raging.

We are the Weavers,
And we are naked.

16/5/2019 - 01:34




Langue: français

La versione riscritta e cantata da Yves Montand (1955)
La version modifiée et chantée par Yves Montand (1955)
The version modified and performed by Yves Montand (1955)
Yves Montandin versio (1955)



Quella che viene considerata quasi da tutti come la “versione originale” del Chant des Canuts è in realtà la versione modificata nel 1955 da Yves Montand per le sue Chansons populaires de France. Yves Montand introduce delle modifiche quantitativamente lievi al testo originale di Aristide Bruant, ma sostanziali per farle assumere una connotazione più rivoluzionaria, in particolare nella terza strofa: la rivolta al posto della tempesta e, soprattutto, non andremo più nudi nell'ultimo verso, a significare il radicale cambiamento a seguito della rivolta. Si può capire come, con queste pochissime modifiche, il testo della canzone (che così poi sarà ripreso quasi invariabilmente da tutti) acquisti un andamento militante a cura dell'allora comunista Montand. Il quale operò delle modifiche del tutto arbitrarie, naturalmente inserite nel contesto artistico e politico dell'epoca, di grande forza e che, va sottolineato, furono operate su un testo d'autore, non su una “canzone popolare”. Si deve ancora e proprio a Montand il fatto d'aver trasformato la percezione di questo brano in vero e proprio “canto popolare”, cosa del tutto falsa: tant'è che, non di rado, viene da molti presentato come il presupposto “canto originale del 1831” dei tessitori lionesi in rivolta (così, ad esempio, in numerosissimi articoli in rete e anche in una tesi di laurea!). [RV]
Pour chanter Veni Creator
Il faut une chasuble d'or
Pour chanter Veni Creator
Il faut une chasuble d'or
Nous en tissons pour vous, grands de l'église
Et nous, pauvres canuts, n'avons pas de chemise

C'est nous les canuts
Nous sommes tout nus

Pour gouverner, il faut avoir
Manteaux ou rubans en sautoir
Pour gouverner, il faut avoir
Manteaux ou rubans en sautoir
Nous en tissons pour vous grands de la terre
Et nous, pauvres canuts, sans drap on nous enterre

C'est nous les canuts
Nous sommes tout nus

Mais notre règne arrivera
Quand votre règne finira :
Mais notre règne arrivera
Quand votre règne finira :
Nous tisserons le linceul du vieux monde,
Car on entend déjà la révolte qui gronde

C'est nous les canuts
Nous n'irons plus nus.

envoyé par Riccardo Venturi - 16/5/2019 - 00:07




Langue: italien

Traduzione italiana della versione di Yves Montand
Traduction italienne de la version d'Yves Montand
Italian translation of Yves Montand's version
Yves Montandin version italiankielinen käännös
Riccardo Venturi, 10-11-2008
I TESSITORI

Per cantare Veni Creator
Occorre una pianeta d'oro
Per cantare Veni Creator
Occorre una pianeta d'oro
Noi ne tessiam per voi, grandi della chiesa
E noi, poveri tessitori, non abbiam la camicia

Siamo noi, i tessitori,
E siamo tutti nudi

Per governare occorre avere
Mantelli e nastri attorno al collo
Per governare occorre avere
Mantelli e nastri attorno al collo
Noi ne tessiam per voi, grandi della terra
E a noi, poveri tessitori, ci seppelliscono senza uno straccio

Siamo noi, i tessitori,
E siamo tutti nudi

Ma il nostro regno arriverà
Quando il vostro regno finirà
Ma il nostro regno arriverà
Quando il vostro regno finirà
Noi tesseremo il sudario del vecchio mondo,
Ché già si sente la rivolta che risuona

Siamo noi, i tessitori
E non andremo più nudi.

10/11/2008 - 14:02




Langue: italien

Versione italiana scritta ed eseguita da Alessio Lega
Dal CD "Compagnia Cantante" di Alessio Lega e Roberto Bartoli, allegato al volume "Canta che non ti passa", Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2008. - Trascrizione all'ascolto.



Alessio Lega, nella sua oramai consolidata versione italiana del canto, ha dato sapientemente, come si suol dire, una botta al cerchio e una alla botte. Se, da un lato, si è attenuto alla versione originale di Aristide Bruant con la “tempesta”, dall'altro ha fatto alla fine vestire gli ignudi come Yves Montand. Il tutto, naturalmente, inserito in un'architettura testuale del tutto leghiana (Egli non tema: non mi scapperà mai di dire “leghista”!), che qui usufruisce opportunamente del suo naturale barocchismo leccese. [RV]
I TESSITORI

Il Latinorum degli altari,
I manti d'oro ai cardinali
Il Latinorum degli altari,
I manti d'oro ai cardinali
Noi che tessiamo ai papi vesti bianche,
Ma freddi, nudi e spogli stiamo sulle panche

Sete noi tessiamo,
Ma nudi siam.

I governanti al parlamento,
Il doppio petto, il doppio mento
I governanti al parlamento,
Il doppio petto, il doppio mento
Noi che tessiamo i panni a lorsignori,
Dannati sulla terra ce ne stiamo fuori

Sete noi tessiamo,
Ma nudi siam.

Ma il vostro regnò finirà
Se il nostro regno arriverà
Ma il vostro regno finirà
Se il nostro regno arriverà
Tessiamo l'orlo del vostro sudario,
Ché la tempesta già s'addensa al calendario

E noi che tessiamo
Ci vestirem.

envoyé par CCG/AWS Staff - 10/11/2008 - 13:41




Langue: anglais

English adaptation of Yves Montand's version
Adattamento inglese della versione di Yves Montand
Adaptation en anglais de la version d'Yves Montand
Yves Montandin version sopeuttaminen englanniksi
Riccardo Venturi 16-05-2019 02:27
THE WEAVERS' SONG

A golden chasuble is all you need
When you're singing the sacred hymns.
A golden chasuble is all you need
When you're singing the sacred hymns.
Priests and prelates, here's what we're weaving
For you and your church, and we can't earn our living.

No shirt for the Weaver,
He will live naked.

The nation rulers need to wear
Mantles and ribbons baldric-wise.
The nation rulers need to wear
Mantles and ribbons baldric-wise.
Great of the World, all this for you we're weaving
And even of our shrouds you are us all depriving.

No shroud for the Weaver,
He will die naked.

But see, our kingdom's drawing near,
Your kingdom will soon disappear.
But see, our kingdom's drawing near,
Your kingdom will son disappear.
We'll weave for you a shroud of dissolution,
You already hear the storm wind of revolution.

And then the Weaver
Will no more be naked.

16/5/2019 - 02:27




Langue: hongrois

Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-29-én
LYONI SELYEMSZÖVŐDAL

Hogy Veni Creator-t énekeljék
szükségük van aranymiseruhára,
Hogy Veni Creator-t énekeljék
szükségük van aranymiseruhára
Mi szőjük az egyházfejedelmeknek
de a szegény szövőnek sincs inge.

Mi a meztelen
szövők vagyunk.

Hogy kormányozzák nekik kell
köpenyekre, nyakszalagokra
Hogy kormányozzák nekik kell
köpenyekre, nyakszalagokra
Mi szőjük a világ nagyembereinek
de a szegény szövőt ruhátlanul temetik el.

Mi a meztelen
szövők vagyunk.

Királyságotok vegén
királyságunk jön
Királyságotok vegén
királyságunk jön
A régi világ kendőjét szőjük,
már hangzik az utcákon a forradalom.

És a szövők nem
meztelenek többé.

29/1/2009 - 19:31




Langue: néerlandais

La versione neerlandese di Jaap van de Merwe (1924-1989)
Nederlandse versie van Jaap van de Merwe (1924-1989)
Dutch version by Jaap van de Merwe (1924-1989)
Version néerlandaise de Jaap van de Merwe (1924-1989)
Jaap van de Merwen (1924-1989) hollanninkielinen versio



Interpretata dai Tjane nel CD Cadans der Getouwen (2000, rimasterizzato 2017): arrangiamento di Guy Roelofs.

Geinterpreteerd door Tjane in het CD Cadans der Getouwen (2000, rem. 2017), waar Guy Roelofs het arrangement maakte.

Performed by Tjane in the CD Cadans der Getouwen (2000, rem. 2017) with arrangement by Guy Roelofs.

Interprétée par Tjane dans le CD Cadans der Getouwen (2000, rem. 2017) avec arrangement de Guy Roelofs.
DE WEVERS [OPSTANDIG WEVERSLIED]

De hoogmis krijgt pas resultaat,
gecelebreerd in goudbrokaat.
Dat weven wij voor u, gewijde heren!
Zelf gaan wij ter kerke zonder onderkleren.

De wever die het maakt
loopt zelf spiernaakt.
De wever die het maakt
loopt zelf spiernaakt.

Pas goed bestuurt men stad en staat,
in rijkbestoken ambtsgewaad.
Dat weven wij voor u, autoriteiten!
Zelf gaan wij in het graf in onze blote feiten.

De wever die het maakt
sterft zelf spiernaakt.
De wever die het maakt
sterft zelf spiernaakt.

De hoogmis krijgt pas resultaat,
gecelebreerd in goudbrokaat.
Het doodshemd van uw macht wordt al geweven!
't Onweer gromt al, dat gij niet zult overleven.

De wever die het maakt
gaat nu nog naakt.
De wever die het maakt
gaat nu nog naakt.

De hoogmis krijgt pas resultaat,
gecelebreerd in goudbrokaat.
Dat weven wij voor u, gewijde heren!
Zelf gaan wij ter kerke zonder onderkleren.

De wever die het maakt
loopt zelf spiernaakt.
De wever die het maakt
loopt zelf spiernaakt.

envoyé par Riccardo Venturi - 15/5/2019 - 20:40


Les Canuts e Die schlesischen Weber di Heinrich Heine

Nell'introduzione a questa canzone non era stata finora messo opportunamente in luce (anche se piuttosto ovvio per chiunque conosca seppur vagamente la materia) il legame storico tra il celeberrimo brano di Aristide Bruant e gli Schlesischen Weber di Heine, del 1844. Come ora accennato anche nella relativa pagina, Aristide Bruant scrisse nel 1894 questo canto ispirandosi alla versione francese della poesia di Heine eseguita nel 1892 da Maurice Vaucaire, ed è quindi, in pratica, in diretta derivazione dai versi heiniani tradotti in francese. La versione francese di Maurice Vaucaire aveva di fatto sostituito il canto dei rivoltosi slesiani del 1844 citato nel dramma Die Weber di Gerhart Hauptmann (anch'egli slesiano, premio Nobel per la letteratura nel 1912, e poi autore compromesso col Nazismo ed inserito nella Lista dei Gottbegnadeten, la lista degli “Artisti benedetti da Dio” stilata personalmente da Adolf Hitler e Joseph Goebbels). Il dramma, tradotto in francese da Jean Thorel, era stato messo in scena da André Antoine nel 1893 al Théâtre-Libre di Parigi.

Aristide Bruant aveva scelto, per la prima esecuzione del brano, un luogo evocativo: l'Espozione Universale di Lione del 1894. Divenne immediatamente un celebre canto di lotta, connotazione acuita in tempi recenti (1955) dalle modifiche apportate al testo da Yves Montand (riprese poi da Leny Escudéro, Francesca Solleville e Éric La Blanche). Ancora il 5 febbraio 2017, Jean-Luc Mélenchon, candidato della sinistra radicale per le elezioni presidenziali francesi, ne ha cantato alcuni versi durante un comizio (naturalmente a Lione). [RV]

Riccardo Venturi - 16/5/2019 - 00:54




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