Вы слышите: грохочут сапоги,
и птицы ошалелые летят,
и женщины глядят из-под руки,
вы поняли, куда они глядят?
Вы слышите, грохочет барабан?
Солдат, прощайся с ней, прощайся с ней.
Уходит взвод в туман-туман-туман...
а прошлое ясней-ясней-ясней.
А где же наше мужество, солдат,
когда мы возвращаемся назад?
Его, наверно, женщины крадут
и, как птенца, за пазуху кладут.
А где же наши женщины, дружок,
когда ступаем мы на свой порог?
Они встречают нас и вводят в дом,
но в нашем доме пахнет воровством.
А мы рукой на прошлое -- вранье!
А мы с надеждой в будущее: свет!
А по полям жиреет воронье,
а по пятам война грохочет вслед.
И снова переулком -- сапоги,
и птицы ошалелые летят,
и женщины глядят из-под руки...
В затылки наши круглые глядят.
и птицы ошалелые летят,
и женщины глядят из-под руки,
вы поняли, куда они глядят?
Вы слышите, грохочет барабан?
Солдат, прощайся с ней, прощайся с ней.
Уходит взвод в туман-туман-туман...
а прошлое ясней-ясней-ясней.
А где же наше мужество, солдат,
когда мы возвращаемся назад?
Его, наверно, женщины крадут
и, как птенца, за пазуху кладут.
А где же наши женщины, дружок,
когда ступаем мы на свой порог?
Они встречают нас и вводят в дом,
но в нашем доме пахнет воровством.
А мы рукой на прошлое -- вранье!
А мы с надеждой в будущее: свет!
А по полям жиреет воронье,
а по пятам война грохочет вслед.
И снова переулком -- сапоги,
и птицы ошалелые летят,
и женщины глядят из-под руки...
В затылки наши круглые глядят.
inviata da Riccardo Venturi
Lingua: Russo
Trascrizione del testo russo in caratteri latini
Romanized Russian lyrics
Romanized Russian lyrics
PESENKA O SOLDATSKIX SAPOGAX
Vy slyšite : groxočut sapogi,
i pticy ošalelye letjat,
i ženšćiny gljadjat iz-pod ruki,
vy ponjali, kuda oni gljadjat ?
Vy slyšite, groxočet baraban ?
Soldat, prošćajsja s nej, prošćajsja s nej,
Uxodim vzvod v tuman-tuman-tuman…
A prošloe jasnej-jasnej-jasnej.
A gde že naše mužestvo, soldat,
kogda my vozvrašćaemsja nazad ?
Ego, naverno, ženšćiny kradut
i, kak ptenca, za nazuxu kladut.
A gde že naši ženšćiny, družok,
kogda stupaem my na svoj porog ?
Oni vstrečajut nas i vvodjat v dom,
no v našem dome naxnem vorovstvom.
A my rukoj na prošloe – bran’e !
A my s nadeždoj v budušćee : svet !
A po poljam žireem voron’e,
a no pjatam vojna groxočet vsled.
I snova pereulkom – sapogi,
i pticy ošalelye letjat,
i ženšćiny gljadjat iz-pod ruki…
V zatylki naši kruglye gljadjat.
Vy slyšite : groxočut sapogi,
i pticy ošalelye letjat,
i ženšćiny gljadjat iz-pod ruki,
vy ponjali, kuda oni gljadjat ?
Vy slyšite, groxočet baraban ?
Soldat, prošćajsja s nej, prošćajsja s nej,
Uxodim vzvod v tuman-tuman-tuman…
A prošloe jasnej-jasnej-jasnej.
A gde že naše mužestvo, soldat,
kogda my vozvrašćaemsja nazad ?
Ego, naverno, ženšćiny kradut
i, kak ptenca, za nazuxu kladut.
A gde že naši ženšćiny, družok,
kogda stupaem my na svoj porog ?
Oni vstrečajut nas i vvodjat v dom,
no v našem dome naxnem vorovstvom.
A my rukoj na prošloe – bran’e !
A my s nadeždoj v budušćee : svet !
A po poljam žireem voron’e,
a no pjatam vojna groxočet vsled.
I snova pereulkom – sapogi,
i pticy ošalelye letjat,
i ženšćiny gljadjat iz-pod ruki…
V zatylki naši kruglye gljadjat.
inviata da Riccardo Venturi - 16/10/2005 - 06:48
Lingua: Italiano
Riprendo la seguente versione italiana da "La musica dell'Altraitalia", dove però il titolo ("La guerra") non corrisponde a quello della ballata originale, che ho ripristinato. Si noti che moltissime canzoni e ballate di Okudžava portano il titolo di Pesenka ("Canzoncina"), che ho preferito mantenere. [RV]
CANZONCINA DEGLI STIVALI DA SOLDATO (LA GUERRA)
Sentite, rimbombano gli stivali,
e storditi volano gli uccelli,
e le donne si fanno schermo con la mano...
Avete capito dove guardano?
Sentile, rimbomba il tamburo.
Dille addio, soldato, dille addio!
Se ne va il plotone nella nebbia...
E più chiaro è il passato, più chiaro.
Dov'è il nostro coraggio, soldato,
quando torniamo indietro?
Le donne lo rubano di certo
e, come un uccello, lo mettono in seno...
Dove sono le nostre donne, amico,
quando varchiamo la nostra soglia?
Ci incontrano e ci conducono in casa,
ma nella nostra casa c'è odore di ladro.
Ma non conta il passato: sono bugie!
Con speranza guardiamo al futuro, alla luce.
E nei campi ingrassano i corvi.
E la guerra rimbomba alle calcagna.
Di nuovo gli stivali battono la via
e storditi volano gli uccelli,
e le donne si fanno schermo con le mani,
guardano le nostre nuche rotonde...
Sentite, rimbombano gli stivali,
e storditi volano gli uccelli,
e le donne si fanno schermo con la mano...
Avete capito dove guardano?
Sentile, rimbomba il tamburo.
Dille addio, soldato, dille addio!
Se ne va il plotone nella nebbia...
E più chiaro è il passato, più chiaro.
Dov'è il nostro coraggio, soldato,
quando torniamo indietro?
Le donne lo rubano di certo
e, come un uccello, lo mettono in seno...
Dove sono le nostre donne, amico,
quando varchiamo la nostra soglia?
Ci incontrano e ci conducono in casa,
ma nella nostra casa c'è odore di ladro.
Ma non conta il passato: sono bugie!
Con speranza guardiamo al futuro, alla luce.
E nei campi ingrassano i corvi.
E la guerra rimbomba alle calcagna.
Di nuovo gli stivali battono la via
e storditi volano gli uccelli,
e le donne si fanno schermo con le mani,
guardano le nostre nuche rotonde...
Lingua: Italiano
Versione italiana di Flavio Poltronieri
CANZONE DEGLI SCARPONI MILITARI
Sentite: gli scarponi fanno il loro rimbombo
e gli uccelli impazziti volano via
e le donne, sotto il palmo della mano, guardano...
quello che vedono, l'avete capito?
sentite? è il tamburo che batte
soldato, congedati da lei, dille addio
il battaglione se ne va in mezzo al fumo
e il passato si fa più chiaro, più chiaro
Dov'è dunque il nostro coraggio, soldato
quando torniamo ai nostri focolari?
le donne, senza dubbio, lo rubano
per nasconderlo, come un pulcino, nella loro camicetta
ma dove sono le nostre donne, amico
mentre noi varchiamo la soglia?
ci accolgono, ci fanno entrare
ma nella nostra casa, si percepisce il furto
E noi respingiamo il passato: menzogne!
e speriamo nel futuro: luce!
ma nei campi si ingrassano i corvi
e ci rimbomba alle calcagna la guerra
e di nuovo gli scarponi fanno il loro rimbombo
e gli uccelli impazziti volano via
e le donne, sotto il palmo della mano, guardano
guardano le nostre nuche allontanarsi
Sentite: gli scarponi fanno il loro rimbombo
e gli uccelli impazziti volano via
e le donne, sotto il palmo della mano, guardano...
quello che vedono, l'avete capito?
sentite? è il tamburo che batte
soldato, congedati da lei, dille addio
il battaglione se ne va in mezzo al fumo
e il passato si fa più chiaro, più chiaro
Dov'è dunque il nostro coraggio, soldato
quando torniamo ai nostri focolari?
le donne, senza dubbio, lo rubano
per nasconderlo, come un pulcino, nella loro camicetta
ma dove sono le nostre donne, amico
mentre noi varchiamo la soglia?
ci accolgono, ci fanno entrare
ma nella nostra casa, si percepisce il furto
E noi respingiamo il passato: menzogne!
e speriamo nel futuro: luce!
ma nei campi si ingrassano i corvi
e ci rimbomba alle calcagna la guerra
e di nuovo gli scarponi fanno il loro rimbombo
e gli uccelli impazziti volano via
e le donne, sotto il palmo della mano, guardano
guardano le nostre nuche allontanarsi
inviata da Flavio Poltronieri - 8/5/2014 - 23:08
Lingua: Italiano
CANZONE DEGLI SCARPONI MILITARI
Sentite rimbombare gli scarponi
Gli uccelli che impazziti stan volando
le donne che con gli occhi fra le mani
allargano le dita e stan guardando
Sentite rimbombare anche il tamburo
tu dille addio tu dille addio soldato
e contro il cielo scuro scuro scuro
È chiaro chiaro chiaro anche il passato
tutti ingobbiti noi ritorneremo
le donne ci han rubato la baldanza
come un gattino stretto al loro seno
E quelle donne, caro il mio compagno
aspettano il ritorno sulle porte
ma non si può lavare con un bagno
l’odore traditore della morte
Volgiamo dal passato gli occhi torvi
e con speranza diamoci alla luce
ma planano sui campi nuovi corvi
rimbomba della guerra l’aspra voce
E ancora un rimbombare di scarponi
e folli uccelli che planano a valle
e donne che dai palmi delle mani
ancora e ancora guardano le spalle
Sentite rimbombare gli scarponi
Gli uccelli che impazziti stan volando
le donne che con gli occhi fra le mani
allargano le dita e stan guardando
Sentite rimbombare anche il tamburo
tu dille addio tu dille addio soldato
e contro il cielo scuro scuro scuro
È chiaro chiaro chiaro anche il passato
tutti ingobbiti noi ritorneremo
le donne ci han rubato la baldanza
come un gattino stretto al loro seno
E quelle donne, caro il mio compagno
aspettano il ritorno sulle porte
ma non si può lavare con un bagno
l’odore traditore della morte
Volgiamo dal passato gli occhi torvi
e con speranza diamoci alla luce
ma planano sui campi nuovi corvi
rimbomba della guerra l’aspra voce
E ancora un rimbombare di scarponi
e folli uccelli che planano a valle
e donne che dai palmi delle mani
ancora e ancora guardano le spalle
Lingua: Turco
ASKER ÇİZMELERİ İÇİN TÜRKÜ
Duyduğumuz ökçelerin sesi
Asker çizmelerinden çıkar
Şaşkın kuşlar havalanır
Kısarak bakar kadınlar gözlerini
Anlarsınız baktıkları yeri
Duyuyor musunuz davulların seslerini
Hadi asker
Hadi vedalaş artık
Kaybolur bölük sislerin içinde
Uğurlayanlarsa pırıl pırıl ortada
Nedir erkeklik asker
Geri döndüğün zaman
Kadınlar bilir onu yalnız
Bilir de koyunlarına saklar
Tavuğun civcivi sakladığı gibi
Kadınlarımız da nedir kardeşim
Evinin eşiğine bastığın zaman
Buyur edip karşılarlar ama
İnsanın çalınması evde de tükenmez
Boş verdik geçmişe
Geçmiş yalan
Gelecekler eh aydınlık
Tarlalarda kargalar
Bir daha besili
Savaşan sesi
Kulağımızdan ayrılmadı daha
Bak yine sokaklarda çizmeler
Yine kuşlar şaşkın havada
Yine kadınların gözleri kısık
Yine bakıyorlar ardımızdan
Tıraşlı asker enselerimize.
Duyduğumuz ökçelerin sesi
Asker çizmelerinden çıkar
Şaşkın kuşlar havalanır
Kısarak bakar kadınlar gözlerini
Anlarsınız baktıkları yeri
Duyuyor musunuz davulların seslerini
Hadi asker
Hadi vedalaş artık
Kaybolur bölük sislerin içinde
Uğurlayanlarsa pırıl pırıl ortada
Nedir erkeklik asker
Geri döndüğün zaman
Kadınlar bilir onu yalnız
Bilir de koyunlarına saklar
Tavuğun civcivi sakladığı gibi
Kadınlarımız da nedir kardeşim
Evinin eşiğine bastığın zaman
Buyur edip karşılarlar ama
İnsanın çalınması evde de tükenmez
Boş verdik geçmişe
Geçmiş yalan
Gelecekler eh aydınlık
Tarlalarda kargalar
Bir daha besili
Savaşan sesi
Kulağımızdan ayrılmadı daha
Bak yine sokaklarda çizmeler
Yine kuşlar şaşkın havada
Yine kadınların gözleri kısık
Yine bakıyorlar ardımızdan
Tıraşlı asker enselerimize.
inviata da Riccardo Venturi - 29/6/2006 - 01:05
Lingua: Spagnolo
Versione spagnola di Rolando Alarcón dall'album "Rolando Alarcón canta a los poetas soviéticos" del 1971.
Trovata su Cancioneros.com
Trovata su Cancioneros.com
¿ESCUCHAN LOS BOTINES AL PASAR?
¿Escuchan los botines al pasar?
Del ave ya vuela su gorjear
y bajo de sus manos las mujeres
entienden hacia dónde mirarán.
¿Escuchan el pasar de los tambores?
Soldado, entrégales tu adiós.
Se van los sonidos en la niebla,
la nieve en el pasado se quedó.
Soldado, ¿dónde está la valentía
cuando el regreso ha sido en retirada?
Contamos el valor de las mujeres
en nidos, como pájaros cuidadas.
¿Dónde esos grupos de mujeres
cuando regresamos a nuestro tiempo?
Pienso que ellas salen a guiarnos
al hogar que huele ya a ciudad.
El fuego se ha quedado en el pasado,
confiamos en un futuro de luz.
Las gradas de los parques van creciendo;
retumba aún la guerra en sus huellas.
Y de nuevo por las calles los botines,
del ave ya vuela su gorjear.
Debajo de sus manos las mujeres,
nuestros rostros con angustia atisbarán.
¿Escuchan los botines al pasar?
Del ave ya vuela su gorjear
y bajo de sus manos las mujeres
entienden hacia dónde mirarán.
¿Escuchan el pasar de los tambores?
Soldado, entrégales tu adiós.
Se van los sonidos en la niebla,
la nieve en el pasado se quedó.
Soldado, ¿dónde está la valentía
cuando el regreso ha sido en retirada?
Contamos el valor de las mujeres
en nidos, como pájaros cuidadas.
¿Dónde esos grupos de mujeres
cuando regresamos a nuestro tiempo?
Pienso que ellas salen a guiarnos
al hogar que huele ya a ciudad.
El fuego se ha quedado en el pasado,
confiamos en un futuro de luz.
Las gradas de los parques van creciendo;
retumba aún la guerra en sus huellas.
Y de nuevo por las calles los botines,
del ave ya vuela su gorjear.
Debajo de sus manos las mujeres,
nuestros rostros con angustia atisbarán.
inviata da Alessandro - 9/11/2009 - 14:08
Lingua: Inglese
Traduzione inglese da YouTube
BALLAD OF SODIERS BOOTS
Do You hear, the clatter of soldiers boots?
And see a wind of birds in insane flight?
And women looking from under the hand?
Do you understand what theyre looking at?
Do You hear the rattle of drums?
Soldier, say good-bye to her, good-bye to her
Platoon departs into a fog of dust
And only the past looks brighter, brighter, brighter.
Soldier, where did we leave our courage,
When we retreating and coming back?
probably women are stealing it
and keeping it safely in their breasts
But friend, what are our women gona do
The moment when we cross our threshold?
They will welcome us and lead into home
But the house is full of odor of theft
And we ignore the past; it is a lie
And we hope for the future; it is light
But on the fields dwell only crows
And behind them war is stepping in
And again the echo of soldier boots,
and the wind of birds in insane flight?
and women look from under the hand
they look at the back of our necks
Do You hear, the clatter of soldiers boots?
And see a wind of birds in insane flight?
And women looking from under the hand?
Do you understand what theyre looking at?
Do You hear the rattle of drums?
Soldier, say good-bye to her, good-bye to her
Platoon departs into a fog of dust
And only the past looks brighter, brighter, brighter.
Soldier, where did we leave our courage,
When we retreating and coming back?
probably women are stealing it
and keeping it safely in their breasts
But friend, what are our women gona do
The moment when we cross our threshold?
They will welcome us and lead into home
But the house is full of odor of theft
And we ignore the past; it is a lie
And we hope for the future; it is light
But on the fields dwell only crows
And behind them war is stepping in
And again the echo of soldier boots,
and the wind of birds in insane flight?
and women look from under the hand
they look at the back of our necks
inviata da Bartleby - 22/6/2011 - 08:46
Lingua: Polacco
Versione polacca di Witold Dąbrowski e Andrzej Mandalian
Il testo trovato qui
Il testo trovato qui
PIOSENKA O ŻOŁNIERSKICH BUTACH
Znów buty, buty, buty, tupot nóg
I ptaków oszalałych czarny wiatr,
Kobiety stają u rozstajnych dróg,
Piechocie odchodzącej patrzą w ślad.
Czy słyszysz? Werbel, werbel, werbel gra,
Żołnierzu, żegnaj ją, przeżegnaj ją!
Odchodzi pluton, tylko mgła i mgła
I tylko przeszłość nie zachodzi mgłą.
A męstwo nasze gdzie? Na miły Bóg!
Gdy przyjdzie wracać na rodzinny próg,
Kobiety za pazuchę kładą je,
Jak pisklę ukradzione nam we śnie.
A gdzie kobiety nasze, powiedz, gdzie?
I gdy nadejdzie wytęskniony dzień,
Witają w progu nas i wiodą tam,
Gdzie wszystko nasze ukradziono nam.
A nam nie łzy, nie załamanie rąk!
A my z nadzieją w nadchodzące dni,
A pośród pól żerują stada wron,
A pośród lat echami wojna grzmi.
I znów w zaułkach buty, tupot nóg
I ptaków oszalałych czarny targ,
Kobiety stają u rozstajnych dróg,
W żołnierski podgolony patrzą kark.
Znów buty, buty, buty, tupot nóg
I ptaków oszalałych czarny wiatr,
Kobiety stają u rozstajnych dróg,
Piechocie odchodzącej patrzą w ślad.
Czy słyszysz? Werbel, werbel, werbel gra,
Żołnierzu, żegnaj ją, przeżegnaj ją!
Odchodzi pluton, tylko mgła i mgła
I tylko przeszłość nie zachodzi mgłą.
A męstwo nasze gdzie? Na miły Bóg!
Gdy przyjdzie wracać na rodzinny próg,
Kobiety za pazuchę kładą je,
Jak pisklę ukradzione nam we śnie.
A gdzie kobiety nasze, powiedz, gdzie?
I gdy nadejdzie wytęskniony dzień,
Witają w progu nas i wiodą tam,
Gdzie wszystko nasze ukradziono nam.
A nam nie łzy, nie załamanie rąk!
A my z nadzieją w nadchodzące dni,
A pośród pól żerują stada wron,
A pośród lat echami wojna grzmi.
I znów w zaułkach buty, tupot nóg
I ptaków oszalałych czarny targ,
Kobiety stają u rozstajnych dróg,
W żołnierski podgolony patrzą kark.
inviata da Krzysiek Wrona - 9/5/2014 - 11:36
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Testo e musica di Bulat Okudžava
Lyrics and music by Bulat Okudžava