Dall’album “Anche per oggi non si vola” (1974)
Un bacillo che saltella,
che si muove un po’ curioso,
un batterio negativo,
un bacillo contagioso.
Serpeggia nell’aria
con un certo mistero,
le voci sono molte
non è proprio un segreto,
la gente ne parla a bassa voce,
la notizia si diffonde piano
per tutta Milano.
La gente ha paura
comincia a diffidare,
si chiude nelle case,
uno scoppio di terrore,
un urlo disumano,
la peste a Milano.
A Milano c’è gente che muore,
la notizia fa un certo scalpore,
anche in provincia si muore.
La peste si diffonde adagio,
poi cresce e si parla di contagio,
c’è il sospetto che sia un focolaio
che parte dal centro e si muove a raggiera,
dilaga dovunque
la peste nera.
E’ scoppiata un’epidemia di quelle più maligne
con bubboni che appestano uomini, donne e bambini,
l’infezione trasmessa da topi usciti dalle fogne,
ma hanno visto abilissime mani lanciarli dai tombini,
sono le solite mani nascoste e potenti
che lavorano sotto, che son sempre presenti.
La gente si difende disperata,
la peste incalza e viene avanti,
si dilaga, si scatena agguerrita,
è anche peggio di quella del venti,
la peste ci viene addosso,
la peste non si ferma più,
morti dappertutto
che vengono ammassati come animali,
non fa neanche più effetto,
sono cose normali,
si fotografano i cadaveri,
non fa neanche più schifo,
ci si lava, ci si pettina,
si esce, si va al bar,
si scansano i cadaveri,
non ci fai più caso
ci si abitua così presto,
in fondo ne muoiono tanti
anche al week-end di ferragosto.
Un bacillo a bastoncino
che ti entra nel cervello,
un batterio negativo,
un bacillo a manganello.
che si muove un po’ curioso,
un batterio negativo,
un bacillo contagioso.
Serpeggia nell’aria
con un certo mistero,
le voci sono molte
non è proprio un segreto,
la gente ne parla a bassa voce,
la notizia si diffonde piano
per tutta Milano.
La gente ha paura
comincia a diffidare,
si chiude nelle case,
uno scoppio di terrore,
un urlo disumano,
la peste a Milano.
A Milano c’è gente che muore,
la notizia fa un certo scalpore,
anche in provincia si muore.
La peste si diffonde adagio,
poi cresce e si parla di contagio,
c’è il sospetto che sia un focolaio
che parte dal centro e si muove a raggiera,
dilaga dovunque
la peste nera.
E’ scoppiata un’epidemia di quelle più maligne
con bubboni che appestano uomini, donne e bambini,
l’infezione trasmessa da topi usciti dalle fogne,
ma hanno visto abilissime mani lanciarli dai tombini,
sono le solite mani nascoste e potenti
che lavorano sotto, che son sempre presenti.
La gente si difende disperata,
la peste incalza e viene avanti,
si dilaga, si scatena agguerrita,
è anche peggio di quella del venti,
la peste ci viene addosso,
la peste non si ferma più,
morti dappertutto
che vengono ammassati come animali,
non fa neanche più effetto,
sono cose normali,
si fotografano i cadaveri,
non fa neanche più schifo,
ci si lava, ci si pettina,
si esce, si va al bar,
si scansano i cadaveri,
non ci fai più caso
ci si abitua così presto,
in fondo ne muoiono tanti
anche al week-end di ferragosto.
Un bacillo a bastoncino
che ti entra nel cervello,
un batterio negativo,
un bacillo a manganello.
Contributed by giorgio - 2008/6/27 - 20:09
Language: French
Version française – La Peste – Marco Valdo M.I. – 2008
LA PESTE
Un bacille qui sautille,
qui se déplace un peu curieux,
une bactérie négative,
un bacille contagieux.
Il serpente dans l'air
avec un certain mystère,
les rumeurs vont nombreuses
ce n'est pas vraiment un secret,
les gens en parlent à voix basse,
la nouvelle se diffuse doucement
dans Milan.
Les gens ont peur,
ils commencent à se méfier,
ils s'enferment chez eux,
une explosion de terreur,
un hurlement inhumain,
la peste à Milan.
A Milan, il y a des gens qui meurent,
la nouvelle fait un certain tapage,
dans la province aussi on meurt.
La peste se diffuse lentement,
puis grandit et on parle de contagion,
on soupçonne qu'il y a un foyer
qui part du centre et rayonne,
qui étend partout
la peste noire.
C'est une épidémie des plus malignes
avec des bubons qui empestent hommes, femmes et enfants,
l'infection est transmise par les rats des égouts,
mais on a vu de très habiles mains les lancer des avaloirs,
ce sont les habituelles mains cachées et puissantes
qui travaillent en dessous, qui sont toujours présentes.
Les gens se défendent désespérés,
la peste harcèle et avance,
elle s'épand ; aguerrie, elle se déchaîne,
c'est encore pire que celle des vents,
la peste nous arrive dessus,
la peste ne s'arrête plus
des morts partout
qu'on entasse comme des animaux,
cela ne fait même plus d'effet,
ce sont des choses normales.
On photographie les cadavres,
on ne s'en offusque même plus
on se lave, on se peigne,
on sort, on va au bar,
on évite les cadavres.
On n'en fait plus de cas,
on s'habitue si vite,
au fond, il en meurt tant
même le weekend du quinze août.
Un bacille à bâtonnet
qui t'entre sans le cerveau,
une bactérie négative,
un bacille à matraque.
Un bacille qui sautille,
qui se déplace un peu curieux,
une bactérie négative,
un bacille contagieux.
Il serpente dans l'air
avec un certain mystère,
les rumeurs vont nombreuses
ce n'est pas vraiment un secret,
les gens en parlent à voix basse,
la nouvelle se diffuse doucement
dans Milan.
Les gens ont peur,
ils commencent à se méfier,
ils s'enferment chez eux,
une explosion de terreur,
un hurlement inhumain,
la peste à Milan.
A Milan, il y a des gens qui meurent,
la nouvelle fait un certain tapage,
dans la province aussi on meurt.
La peste se diffuse lentement,
puis grandit et on parle de contagion,
on soupçonne qu'il y a un foyer
qui part du centre et rayonne,
qui étend partout
la peste noire.
C'est une épidémie des plus malignes
avec des bubons qui empestent hommes, femmes et enfants,
l'infection est transmise par les rats des égouts,
mais on a vu de très habiles mains les lancer des avaloirs,
ce sont les habituelles mains cachées et puissantes
qui travaillent en dessous, qui sont toujours présentes.
Les gens se défendent désespérés,
la peste harcèle et avance,
elle s'épand ; aguerrie, elle se déchaîne,
c'est encore pire que celle des vents,
la peste nous arrive dessus,
la peste ne s'arrête plus
des morts partout
qu'on entasse comme des animaux,
cela ne fait même plus d'effet,
ce sont des choses normales.
On photographie les cadavres,
on ne s'en offusque même plus
on se lave, on se peigne,
on sort, on va au bar,
on évite les cadavres.
On n'en fait plus de cas,
on s'habitue si vite,
au fond, il en meurt tant
même le weekend du quinze août.
Un bacille à bâtonnet
qui t'entre sans le cerveau,
une bactérie négative,
un bacille à matraque.
Contributed by Marco Valdo M.I. - 2008/8/22 - 22:44
La canzone anche a mio modo di vedere è profetica, ma non perché preveda il coronavirus come mi pare molti capiscano.
Qui si parla di "peste nera" nel senso di fascismo risorgente, di "un bacillo che entra nel cervello", di topi di fogna lanciati fuori dai tombini "da abilissime mani", di "bacillo a manganello". La canzone è profetica se si guarda a quanto a destra si è progressivamente spostata la politica e l'opinione pubblica, con leghisti, fratellisti e sovranisti che si moltiplicano davvero come topi. Con il progressivo sdoganamento della violenza fai da te e delle ideologie dell'uomo forte al comando.
(commento di gattorosso71_S su youtube)
Qui si parla di "peste nera" nel senso di fascismo risorgente, di "un bacillo che entra nel cervello", di topi di fogna lanciati fuori dai tombini "da abilissime mani", di "bacillo a manganello". La canzone è profetica se si guarda a quanto a destra si è progressivamente spostata la politica e l'opinione pubblica, con leghisti, fratellisti e sovranisti che si moltiplicano davvero come topi. Con il progressivo sdoganamento della violenza fai da te e delle ideologie dell'uomo forte al comando.
(commento di gattorosso71_S su youtube)
Flavio Poltronieri - 2020/4/6 - 19:52
Profetica ovviamente per quel finale del bacillo a forma di manganello.
Ma anche quel chiudersi nelle case e quell'utilizzo dei morti per terrorizzare già deprecato da Foscolo
"
De’ cadaveri il lezzo i supplicanti
Contaminò; nè le città fur meste
D’effigïati scheletri: le madri
Balzan ne’ sonni esterrefatte, e tendono
Nude le braccia su l’amato capo
Del lor caro lattante, onde nol desti
Il gemer lungo di persona morta
"
ed oggi rinnovato da nuove fedi di stampo millenario attraverso la macabra sfilata di camion militari con bare a cui hanno voluto fare assistere anche Firenze quasi un secondo atto dell'altrettanto macabro trasporto del milite ignoto.
Riccardo dici di farla canzone del momento forse
ma almeno mettiamola nel canzoniere coronavirus 2020 ne è ampiamente degna.
Ma anche quel chiudersi nelle case e quell'utilizzo dei morti per terrorizzare già deprecato da Foscolo
"
De’ cadaveri il lezzo i supplicanti
Contaminò; nè le città fur meste
D’effigïati scheletri: le madri
Balzan ne’ sonni esterrefatte, e tendono
Nude le braccia su l’amato capo
Del lor caro lattante, onde nol desti
Il gemer lungo di persona morta
"
ed oggi rinnovato da nuove fedi di stampo millenario attraverso la macabra sfilata di camion militari con bare a cui hanno voluto fare assistere anche Firenze quasi un secondo atto dell'altrettanto macabro trasporto del milite ignoto.
Riccardo dici di farla canzone del momento forse
ma almeno mettiamola nel canzoniere coronavirus 2020 ne è ampiamente degna.
luca monducci - 2020/4/16 - 06:12
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