Lingua   

Гъста e мъгла

Slavčo Trănski / Славчо Трънски
Lingua: Bulgaro


Slavčo Trănski / Славчо Трънски

Lista delle versioni e commenti


Ti può interessare anche...

Безкрайната война
(Zaplaxa)
Хей, поле широко
(Lèna Tchentchèva / Лена Ченчева)
Видо, Видо, бяла Bидо
(anonimo)


(Una nebbia spessa è scesa)

Slavčo Trănski
Slavčo Trănski


Una canzone della Resistenza bulgara sull'aria di un'antica melodia popolare; dopo lunghissime ricerche del testo originale, del quale in rete sembrava essersi persa ogni traccia (malgrado la traduzione italiana presente da sempre sul nostro "sito gemello", La musica dell'altra Italia dal quale è "trasmigrato" persino sul sito dell' Associazione Italia-Bulgaria), siamo riusciti finalmente -letteralmente dopo anni!- a reperirlo in maniera rocambolesca, e purtroppo non del tutto perfetta.

Ci sia permesso ricostruire brevemente il modo in cui, il 21 gennaio 2007, tale testo è stato trovato e ricostruito. Notizie sulla canzone, la cui traduzione italiana previamente e da tempo inserita proviene in origine dal libretto allegato al cofanetto "Canti della Resistenza europea 1933-1963", sono comparse da questa pagina dedicata a un CD di canti della resistenza europea incisi dal gruppo Argus di Brema; qui si parla di [...] "Ein dichter Nebel Text: Transki / Musik: trad.; Parlisanenlied aus Bulgarien und vielleicht eines der melodisch schönsten europäischen Widerstandslieder überhaupt; in Deutschland ist es kaum bekannt.". Sono di nuovo partite le ricerche; la trascrizione cirillica di alcune parole chiave non ha portato ad alcun risultato, che si è invece avuto con la trascrizione in caratteri latini. Il testo originale, palesemente incompleto rispetto alla traduzione italiana (o forse la traduzione è un "abbellimento" arbitrario?) è all'improvviso comparso da questa pagina del "Solidariteitskoor Amahoro", uno dei tanti "cori militanti" belgi che hanno nel loro repertorio molti canti internazionali, accompagnato da una traduzione fiamminga che ha permesso di verificare immediatamente e senza ombra di dubbio che si trattava proprio di questo canto.

Il testo presentava un problema di non poco conto: è infatti dato in una trascrizione in caratteri latini secondo l'ortografia fiamminga, e neppure la ricostruzione del titolo in caratteri cirillici bulgari è servita a gran ché: in rete non c'è (provare a impostare su Google Гъста e мъгла, anche se da oggi ovviamente comparirà la nostra pagina!). Ci siamo quindi risolti ad effettuare personalmente, muniti del grande dizionario bulgaro-italiano della Cavaletto-Petrova (edizioni Nauka i Izkustvo, Sofia, 1972) e aiutandoci con Google per "provare" le parole e le frasi, a ritrascriverlo nell'alfabeto originale. Abbiamo poi effettuato una trascrizione scientifica (la si confronti con quella "fiamminga" della pagina del Solidariteitskoor Amahoro).

Così a volte si procede sulle CCG/AWS: in modo squisitamente artigianale. Naturalmente le ricerche non cesseranno, anche perché, come detto, il testo non corrisponde pienamente alla traduzione italiana che sembra essere l'unica che ha tramandato questo bellissimo canto della resistenza. Purtroppo restano avvolte nella...nebbia maggiori notizie sul suo autore.
[RV]

Ma la nebbia si è finalmente diradata...

Slavčo Trănski, nome di battaglia di Slavčo Stamenov Savov, è stato un comandante partigiano bulgaro. Nato il 22 ottobre 1914 a Bohova nella regione della Trănska (da cui il nome di battaglia), è morto il 17 ottobre 1999 a Sofia.


Riportiamo l'introduzione alla traduzione italiana presente ne "La musica dell'Altraitalia".

"Questa canzone, come molte altre del repertorio dei partigiani operanti nel meridione del paese, si avvale di una melodia che appartiene al patrimonio epico e storico delle secolari lotte degli haiduti, contadini che si raccoglievano in bande per combattere i turchi e difendere i propri villaggi.

Queste bande, da un primitivo e generico spirito di ribellione, passarono progressivamente alla coscienza nazionale delle loro imprese e il movimento degli haiduti si trasformò in un vero e proprio movimento di liberazione, partecipando a tutte le lotte del Risorgimento fino alla vittoria finale sui turchi.

La lotta armata del popolo bulgaro contro il fascismo ha inizio nel 1923, quando il re Boris, appoggiato dal "blocco costituzionale" di tutte le forze di destra, fa ricorso al colpo di stato militare per bloccare l'avanzata democratica delle sinistre.

Sale al potere A. Cankov che inaugura il proprio ministero facendo assassinare i capi popolari più in vista. Ma il 23 settembre l'insurrezione esplode con estrema violenza, raggiungendo il massimo di forza e di ampiezza nelle regioni a nord-ovest dove vengono formati comitati rivoluzionari degli operai, dei contadini e dei soldati.

Nel villaggio di Medkovec, sul Danubio, un prete ortodosso, il pope Andrei, che in seguito sarà impiccato, si mette alla testa dei contadini riuscendo a sconfiggere le truppe regolari e impadronendosi di un pezzo di artiglieria con il quale non esita a sparare contro la chiesa nella quale si è asserragliato il nemico.

L'insurrezione viene comunque repressa e nel paese si scatena il "terrore bianco" con incendi e devastazioni, impiccagioni e fucilazioni che riprendono nel 1925 quando, in seguito a un attentato in una chiesa, muoiono alcuni esponenti del regime di Cankov. Si calcola che il numero complessivo delle vittime antifasciste nel primo periodo delle repressioni abbia raggiunto i 30.000 morti."
Гъста e мъгла паднала
на Бoxoвската планина
на Eничева равнина
където e наша колиба

Тъкмо е чета стигнала
на туй овчарско пладнище,
буен е огън наклала,
дрехите да си изсушат

Кога e Cтефан погледал
полиция e съгледал
чета команда дочyва
и бъpзo място заема

Cипе ce сиво олово
води ce бopба cypoва
във тая битка къpвава
Cтефан и Въльо паднаxa

Maло, гoлeмо плaчeшe
cъc cкръб гoлeма жaлешe
cтотици жеpтви щe дадем
фaшизъмa ще погребем

Cлед тежка къpвава бopба
ще грейне наш'та cвoбода.

inviata da Riccardo Venturi




Lingua: Bulgaro (Romanized)

La trascrizione in caratteri latini secondo i criteri generalmente adottati nel nostro sito.
GĂSTA E MĂGLA

Găsta e măgla padnala
na Boxovskata planina
na Eničeva ravnina
kădeto e naša koliba.

Tăkmo e četa stignala
na tuj ovčarsko pladnište,
buen e ogăn naklala,
drexite da si izsušat

Koga e Stefan pogledal
policija e săgledal
četa komanda dočuva
i bărzo mjasto zaema

Sipe se sivo olovo
vodi se borba surova
văv taja bitka kărvava
Stefan i Văljo padnaxa

Malo i golemo plačeše
săs skrăb golema žaleše
stotici žertvi šte dadem
fašizăma šte pogrebem

Sled težka kărvava borba
šte grejne naš'ta svoboda.

inviata da Riccardo Venturi - 22/1/2007 - 01:07




Lingua: Italiano

La versione italiana proveniente da "La musica dell'altra Italia" (e, a sua volta, dal cofanetto "Canti della Resistenza europea 1933-1963). E' quella che finora ha servito da entry autonoma. Come detto, rispetto al testo originale reperito e ricostruito è assai più ampia.
UNA NEBBIA SPESSA È SCESA

Una nebbia spessa ha avvolto
la montagna Bokovska,
la pianura di Ianitch
e questa nostra capanna di pastori.

Quelli della banda, appena giunti
a questa nostra capanna di pastori
accesero un allegro e grande fuoco
perché s'asciugassero i vestiti.

E misero sull'avviso il comandante
poiché c'era qualcosa che non andava;
dissero di Stefano che si era appostato
e che improvvisamente vide dei poliziotti.

Dissero d'aver udito un secco comando
e che la banda si mise in posizione.
Le pallottole cominciarono a piovere
fu una lotta senza quartiere.

In quello scontro sanguinoso
Stefano e Velio persero la vita;
piccoli e grandi si misero a piangere,
a piangerli con profondo dolore.

Cadremo ancora a centinaia
ma riusciremo a seppellire il fascismo.
La lotta sarà dura e sanguinosa,
ma la libertà sarà nostra.

inviata da Riccardo Venturi - 22/1/2007 - 00:59




Lingua: Neerlandese

La versione neerlandese (olandese/fiamminga), letterale, rilevata dalla pagina del Solidariteitskoor Amahoro dalla quale anche il testo originale è stato tratto.
[ZWAAR VIEL DE MIST]

Zwaar viel de mist
Over de berg Bokovska
En over de vlakte van Ianitch
Waar onze herdershut stond.

Stefan die op wacht stond had vijandelijke
troepenbewegingen bemerkt en sloeg alarm
Een kort bevel werd gehoord
En de mannen lagen in gevechtspositie

Kogels floten in het rond
het gevecht was hevig
In deze bloedige strijd
lieten Stefan en Veil het leven

En nog honderden zullen vallen
Maar het fascisme
zullen we overwinnen.
Lang en hard zal de strijd nog zijn

Maar onze beloning
wordt de vrijheid!

inviata da Riccardo Venturi - 22/1/2007 - 01:01


ma è originale?
(sofia)

Certamente. Hai qualche motivo per dubitarne? [CCG/AWS Staff]

13/12/2008 - 09:35


Questa sembra essere la pagina del sito a...più lenta progressione. A distanza di 4 anni dall'ultimo intervento, infatti, oggi (30 novembre 2011) da questa pagina è stato possibile reperire il testo originale bulgaro completo in alfabeto cirillico, letteralmente "seppellito" in mezzo ad un articolo. Confortante constatare che la nostra trascrizione era stata in gran parte esatta; mancava però una strofa (la seconda), che compariva nella traduzione italiana "primitiva" ma non nel testo dato dallo Strijdkoor Amahoro. Inoltre, è stata reperita anche la corretta grafia del nome dell'autore, mediante la quale siamo riusciti a reperire a sua volta una biografia completa dall'edizione bulgara di Wikipedia. Questa pagina è una storia lunga anni.

Riccardo Venturi - 30/11/2011 - 00:58




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org