La branche a cru dompter ses feuilles
Mais l'arbre éclate de colère
Ce soir que montent les clameurs
Le vent a des souffles nouveaux
Au royaume de France
Le peintre est monté sur les pierres
On l'a jeté par la frontière
Je crois qu'il s'appelait Julio
Tout le monde peut pas s'appeler Pablo
Au royaume de France
Et le sang des gars de Nanterre
A fait l'amour avec la terre
Et fait fleurir les oripeaux
Le sang est couleur du drapeau
Au royaume de France
Et plus on viole la Sorbonne
Plus Sochaux ressemble à Charonne
Plus Beaujon ressemble à Dachau
Et moins nous courberons le dos
Au royaume de France
Perché sur une barricade
L'oiseau chantait sous les grenades
Son chant de folie était beau
Et fous les enfants de Rimbaud
Au royaume de France
La branche a cru dompter ses feuilles
Mais elle en portera le deuil
Et l'emportera au tombeau
L'automne fera pas de cadeau
Au royaume de France
Mais l'arbre éclate de colère
Ce soir que montent les clameurs
Le vent a des souffles nouveaux
Au royaume de France
Le peintre est monté sur les pierres
On l'a jeté par la frontière
Je crois qu'il s'appelait Julio
Tout le monde peut pas s'appeler Pablo
Au royaume de France
Et le sang des gars de Nanterre
A fait l'amour avec la terre
Et fait fleurir les oripeaux
Le sang est couleur du drapeau
Au royaume de France
Et plus on viole la Sorbonne
Plus Sochaux ressemble à Charonne
Plus Beaujon ressemble à Dachau
Et moins nous courberons le dos
Au royaume de France
Perché sur une barricade
L'oiseau chantait sous les grenades
Son chant de folie était beau
Et fous les enfants de Rimbaud
Au royaume de France
La branche a cru dompter ses feuilles
Mais elle en portera le deuil
Et l'emportera au tombeau
L'automne fera pas de cadeau
Au royaume de France
Note tratte da l'histgeobox, programma di storia e geografia svolto attraverso la musica, a cura di docenti di licei e collegi francesi.
(1) Julio (nella seconda strofa): riferimento a Julio Le Parc, pittore e grafico argentino che nel 1968 fu espulso dalla Francia per aver partecipato alla realizzazione di molti dei famosi manifesti del movimento studentesco. Le grandi proteste contro il suo allontanamento indussero le autorità a revocare il provvedimento in capo a cinque mesi.
(2) Pablo (sempre nella seconda strofa): è Pablo Picasso.
(3) “le sang des gars de Nanterre” (nella terza strofa): la contestazione degli studenti francesi si sviluppò a partire dal 1967 ed ebbe come epicentro l’Università di Paris-Nanterre.
(4) “on viole la Sorbonne” (quarta strofa): il 3 maggio 1968 la polizia, su richiesta del rettore Jean Roche, sgomberò l’Università della Sorbonne occupata da alcune centinaia di manifestanti. L’intervento, effettuato senza nessun preavviso o trattativa, fu particolarmente brutale. La caccia allo studente proseguì per tutto il quartiere.
(5) “Sochaux ressemble à Charonne” (sempre nella quarta strofa): l’11 giugno 1968 la polizia attaccò gli operai in sciopero nello stabilimento della Peugeot di Sochaux, nella Franche-Comté… Due manifestanti rimasero uccisi.
Caradec mette in relazione questo delitto di Stato con l’infame strage realizzata dalla polizia l’8 febbraio 1962 nel quartiere parigino di Charonne. Allora il partito comunista aveva organizzato una manifestazione contro la guerra in Algeria e contro i fascisti stragisti dell’OAS, l'Organisation armée secrète. Frey, de Gaulle e Papon decisero di far disperdere la manifestazione ma l’intervento della polizia fu così violento da lasciare sul selciato otto morti (una nona persona morì in seguito), intrappolati nella discesa ad una stazione della metro e selvaggiamente massacrati dai CRS.
“Plus Beaujon ressemble à Dachau” (sempre nella quarta strofa): Beaujon è il nome di una zona di Parigi dove aveva sede una caserma e scuola di polizia divenuta tristemente celebre nel 1968. Lì venivano portati (e ulteriormente pestati e torturati) gli studenti ed i manifestanti arrestati… Come la nostra “Bolzaneto”, insomma.
(1) Julio (nella seconda strofa): riferimento a Julio Le Parc, pittore e grafico argentino che nel 1968 fu espulso dalla Francia per aver partecipato alla realizzazione di molti dei famosi manifesti del movimento studentesco. Le grandi proteste contro il suo allontanamento indussero le autorità a revocare il provvedimento in capo a cinque mesi.
(2) Pablo (sempre nella seconda strofa): è Pablo Picasso.
(3) “le sang des gars de Nanterre” (nella terza strofa): la contestazione degli studenti francesi si sviluppò a partire dal 1967 ed ebbe come epicentro l’Università di Paris-Nanterre.
(4) “on viole la Sorbonne” (quarta strofa): il 3 maggio 1968 la polizia, su richiesta del rettore Jean Roche, sgomberò l’Università della Sorbonne occupata da alcune centinaia di manifestanti. L’intervento, effettuato senza nessun preavviso o trattativa, fu particolarmente brutale. La caccia allo studente proseguì per tutto il quartiere.
(5) “Sochaux ressemble à Charonne” (sempre nella quarta strofa): l’11 giugno 1968 la polizia attaccò gli operai in sciopero nello stabilimento della Peugeot di Sochaux, nella Franche-Comté… Due manifestanti rimasero uccisi.
Caradec mette in relazione questo delitto di Stato con l’infame strage realizzata dalla polizia l’8 febbraio 1962 nel quartiere parigino di Charonne. Allora il partito comunista aveva organizzato una manifestazione contro la guerra in Algeria e contro i fascisti stragisti dell’OAS, l'Organisation armée secrète. Frey, de Gaulle e Papon decisero di far disperdere la manifestazione ma l’intervento della polizia fu così violento da lasciare sul selciato otto morti (una nona persona morì in seguito), intrappolati nella discesa ad una stazione della metro e selvaggiamente massacrati dai CRS.
“Plus Beaujon ressemble à Dachau” (sempre nella quarta strofa): Beaujon è il nome di una zona di Parigi dove aveva sede una caserma e scuola di polizia divenuta tristemente celebre nel 1968. Lì venivano portati (e ulteriormente pestati e torturati) gli studenti ed i manifestanti arrestati… Come la nostra “Bolzaneto”, insomma.
inviata da jacky fluttaz - 20/5/2008 - 22:32
anni di fuoco dei figli con i padri contro il soprusi della borghesia
pierre giuseppe Falbò - 4/7/2020 - 18:41
×
Parfois les gouvernants font la guerre à leur propre peuple.