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Lettre à Kissinger

Julos Beaucarne
Langue: français


Julos Beaucarne

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[1975]
Paroles et musique: Julos Beaucarne
Testo e musica: Julos Beaucarne
Album: Chandeleur 75
Julos Beaucarne.
Julos Beaucarne.


beauchchand

"La notte tra il 2 e il 3 febbraio 1975 la compagna di Julos Beaucarne, madre dei suoi figli, viene assassinata da un folle. Julos scrive allora uno dei capolavori della canzone, un disco straziante e d'incontenibile bellezza: Chandeleur 75 ("Candelora 75") [...] Fino a cantare la sua Lettera a Kissinger, canzone di denuncia dedicata a Víctor Jara, cantautore cileno torturato e ucciso nello stadio di Santiago nei giorni immediatamente successivi al golpe di Pinochet. Julos non stigmatizza tanto gli sgherri, i gorilla o gli esecutori materiali, ma indirizza il suo sdegno soprattutto verso i mandanti del governo statunitense, direttamente coinvolto nell'elaborazione e nel finanziamento del golpe. La sua canzone, priva di retorica, apparentemente impoetica, è un'asciutta cronaca dell'inferno."

Alessio Lega, da "Canta che non ti passa - Storie e canzoni di autori in rivolta francesi, ispanici e slavi", Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2008, pp. 86-88
J'veux te raconter Kissinger
l'histoire d'un de mes amis
son nom ne te dira rien
il était chanteur au Chili

Ça se passait dans un grand stade
on avait amené une table
mon ami qui s'appelait Jara
fut amené tout près de là

On lui fit mettre la main gauche
sur la table et un officier
d'un seul coup avec une hache
les doigts de la gauche a tranché

D'un autre coup il sectionna
les doigts de la dextre et Jara
tomba tout song sang giclait
6000 prisonniers criaient

L'officier déposa la hache
il s'appelait p't'être Kissinger
il piétina Victor Jara
chante dit-il tu es moins fier

Levant les mains vides des doigts
qui pinçaient hier la guitare
Jara se releva doucement
faisons plaisir au commandant

Il entonna l'hymne de lutte
de l'unité populaire
repris par les 6000 voix
des prisonniers de cet enfer

Une rafale de mitraillette
abattit alors mon ami
celui qui a pointé son arme
s'appelait peut-être Kissinger

Cette histoire que j'ai racontée
Kissinger ne se passait pas
en 42 mais hier
en septembre septante trois

1/3/2008 - 12:00



Langue: italien

Versione italiana di Alessio Lega
Da "Canta che non ti passa - Storie e canzoni di autori in rivolta francesi, ispanici e slavi", Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2008, p.88
LETTERA A KISSINGER

Voglio raccontarti, signor Kissinger,
la storia di un mio amico.
Il suo nome non ti dirà nulla,
faceva il cantante in Cile,

Tutto successe in un grande stadio
dove c'era un tavolo.
Il mio amico si chiamava Jara
e fu portato là.

Gli fecero mettere la mano
sul tavolo e un ufficiale
Con un colpo solo d'ascia
le dita della sinistra gli tagliò.

Con un altro colpo sezionò
le dita della destra di Jara.
Il sangue è sgorgato,
seimila prigionieri gridarono.

L'ufficiale posò l'ascia
(forse si chiamava Kissinger)
E prese a calci Víctor Jara.
"Canta", gli disse, "ora che sei meno superbo".

Alzando le mani senza dita,
che ancora ieri carezzavano la chitarra,
Jara si alzò lentamente
per obbedire al comandante

Ed intonò l'inno di lotta
di Unidad Popular
Col coro delle seimila voci
dei prigionieri di quell'inferno.

Una raffica di mitra
abbatté allora il mio amico
(Quello che puntò l'arma
forse si chiamava Kissinger).

Questa storia che ti ho raccontato,
Kissinger, non è avvenuta
Nel '42, ma ieri,
nel settembre '73.

envoyé par Riccardo Venturi - 10/11/2008 - 00:20


19/9/2021 - 12:21


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30/11/2023 - 14:59




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