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Le Urla

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Non vogliamo sentire, vedere, parlare. Siamo noi in prima persona a non voler accettare l’esistenza di atroci realtà, barbarie, vili persecuzioni per il benessere di pochi; ma sembra che non vi sia più memoria, che si sia dimenticato ciò che è stato in passato e quindi ripetiamo gli stessi errori: deturpiamo questo pianeta, cancellando culture ed etnie, combattendo guerre assurde… è un olocausto continuo.
Perché il nostro tanto amato ed osannato benestare è ancora a discapito di esseri viventi che vengono sfruttati solo perché considerati di categoria inferiore, che sia l’operaio sottopagato di una multinazionale, nei così chiamati paesi in via di sviluppo, sia il bambino costretto a lavorare nelle condizioni più atroci o, ancora peggio, costretto ad uccidere per una stupida guerra di territorio (finanziata da multinazionali per il controllo delle risorse) nei paesi del terzo mondo e infine (ma non per importanza) che siano le creature nate per soddisfare i nostri appetiti alimentari deviati e i nostri piaceri malati, coloro che non hanno voce in capitolo e nel pensiero comune di tutti, nemmeno sentimenti.
Per cibo, ricerca scientifica, sport e diletto, a questo servono codesti “oggetti”, rinchiusi, violentati, picchiati, squartati, sezionati, bruciati… E la lista è ancora lunga… Ma continuiamo ad andare avanti, a non vedere, troppo veloci sulle nostre auto, troppo impegnati con il nostro nuovo cellulare, perché dobbiamo consumare, produrre e consumare ciò che produciamo, produrre nel lavoro, consumare nel tempo libero, e intanto non parliamo, se non di calcio, reality show, donne da calendario, ecc. lobotomizzati da anni di informazioni spazzatura che hanno appiattito le coscenze e il senso critico delle persone, e non sentiamo le urla di disperazione che ogni giorno ci circondano, assordati dal rumore continuo di questa società e rinchiusi sotto una campana di vetro che è il nostro egoismo. Bisogna reagire, squoterci da quel torpore che troppo spesso avvolge la mente, iniziare ad informarsi, criticare, divulgare ed agire, queste sono le armi in questa lotta per la vita, non per uno stato, un governo ma per noi stessi, per le persone a cui vogliamo bene, per il prossimo animale non umano o umano che sia, per i nostri fratelli, per il solo fatto che vivono, piangono e sanguinano come noi e per guardare tutti quegli occhi innocenti che chiedono aiuto e per non voltargli le spalle, affinchè cessino le urla di dolore e sofferenza ed inizino quelle di gioia per tutti gli esseri viventi della terra.
Dal sito ufficiale
Sono il sangue che bagna le tue mani
Sono il dolore per cui provi piacere
Guardi nei miei occhi (colmi di terrore) e ridi
Colmi di terrore .... e ridi
Guardi nei miei occhi e ridi
Il senso di superiorità ti riempie di orgoglio
Per la continua ricerca del falso
Ma secoli di sbagli trovano l´appoggio
Di chi dal falso ha creato un impero
Ed io sono l´ennesima vittima sacrificale
IO ENNESIMA VITTIMA SACRIFICALE
Il mio corpo trafitto da freddo acciaio è il mio corpo
PADRONI DEL MIO CORPO
Non ho più il controllo o forse non l´ho mai avuto
In quest´apice di agonia continui a ridere
ODIO VENDETTA GIUSTIZIA nella mia mente
Ma la bestia sono io e tu che rimani
In silenzio davanti a tutto questo sei complice e carnefice.

inviata da adriana - 29/2/2008 - 18:31




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