My name is Donald White, you see,
I stand before you all.
I was judged by you a murderer
And the hangman's knot must fall.
I will die upon the gallows pole
When the moon is shining clear,
And these are my final words
That you will ever hear.
I left my home in Kansas
When I was very young,
I landed in the old Northwest,
Seattle, Washington
Although I'd a-traveled many miles,
I never made a friend,
For I could never get along in life
With people that I met.
If I had some education
To give me a decent start,
I might have been a doctor or
A master in the arts.
But I used my hands for stealing
When I was very young,
And they locked me down in jailhouse cells,
That's how my life begun.
Oh, the inmates and the prisoners,
I found they were my kind,
And it was there inside the bars
I found my peace of mind.
But the jails they were too crowded,
Institutions overflowed,
So they turned me loose to walk upon
Life's hurried tangled road.
And there's danger on the ocean
Where the salt sea waves split high,
And there's danger on the battlefield
Where the shells of bullets fly,
And there's danger in this open world
Where men strive to be free,
And for me the greatest danger
Was in society.
So I asked them to send me back
To the institution home.
But they said they were too crowded,
For me they had no room.
I got down on my knees and begged,
"Oh, please put me away,"
But they would not listen to my plea
Or nothing I would say.
And so it was on Christmas eve
In the year of '59,
It was on that night I killed a man,
I did not try to hide,
The jury found me guilty
And I won't disagree,
For I knew that it would happen
If I wasn't put away.
And I'm glad I've had no parents
To care for me or cry,
For now they will never know
The horrible death I die.
And I'm also glad I've had no friends
To see me in disgrace,
For they'll never see that hangman's hood
Wrap around my face.
Farewell unto the old north woods
Of which I used to roam,
Farewell unto the crowded bars
Of which've been my home,
Farewell to all you people
Who think the worst of me,
I guess you'll feel much better when
I'm on that hanging tree.
But there's just one question
Before they kill me dead,
I'm wondering just how much
To you I really said
Concerning all the boys that come
Down a road like me,
Are they enemies or victims
Of your society?
I stand before you all.
I was judged by you a murderer
And the hangman's knot must fall.
I will die upon the gallows pole
When the moon is shining clear,
And these are my final words
That you will ever hear.
I left my home in Kansas
When I was very young,
I landed in the old Northwest,
Seattle, Washington
Although I'd a-traveled many miles,
I never made a friend,
For I could never get along in life
With people that I met.
If I had some education
To give me a decent start,
I might have been a doctor or
A master in the arts.
But I used my hands for stealing
When I was very young,
And they locked me down in jailhouse cells,
That's how my life begun.
Oh, the inmates and the prisoners,
I found they were my kind,
And it was there inside the bars
I found my peace of mind.
But the jails they were too crowded,
Institutions overflowed,
So they turned me loose to walk upon
Life's hurried tangled road.
And there's danger on the ocean
Where the salt sea waves split high,
And there's danger on the battlefield
Where the shells of bullets fly,
And there's danger in this open world
Where men strive to be free,
And for me the greatest danger
Was in society.
So I asked them to send me back
To the institution home.
But they said they were too crowded,
For me they had no room.
I got down on my knees and begged,
"Oh, please put me away,"
But they would not listen to my plea
Or nothing I would say.
And so it was on Christmas eve
In the year of '59,
It was on that night I killed a man,
I did not try to hide,
The jury found me guilty
And I won't disagree,
For I knew that it would happen
If I wasn't put away.
And I'm glad I've had no parents
To care for me or cry,
For now they will never know
The horrible death I die.
And I'm also glad I've had no friends
To see me in disgrace,
For they'll never see that hangman's hood
Wrap around my face.
Farewell unto the old north woods
Of which I used to roam,
Farewell unto the crowded bars
Of which've been my home,
Farewell to all you people
Who think the worst of me,
I guess you'll feel much better when
I'm on that hanging tree.
But there's just one question
Before they kill me dead,
I'm wondering just how much
To you I really said
Concerning all the boys that come
Down a road like me,
Are they enemies or victims
Of your society?
Contributed by XCarle viadel - 2007/12/22 - 19:52
Language: Italian
Versione italiana di Michele Murino
da Maggie's Farm
da Maggie's Farm
LA BALLATA DI DONALD WHITE
Il mio nome è Donald White, sapete,
sto davanti a tutti voi
Sono stato da voi giudicato un assassino
ed il cappio della forca sta per arrivare
Morirò sul patibolo
appena la luna brillerà
e queste sono le mie ultime parole
le ultime che mai mi sentirete pronunciare
Lasciai la mia casa in Kansas
quando ero solo un ragazzo
Giunsi nel vecchio Nord Ovest
Seattle, Washington,
Sebbene abbia percorso molte miglia
non sono mai riuscito ad avere un amico
perché non riuscivo mai a vivere la vita
delle persone che incontravo
Se avessi avuto una qualche educazione
che mi desse un avvio decente
sarei potuto diventare un dottore
o un maestro delle arti
Invece ho usato le mie mani per rubare
quando ero solo un ragazzo
e mi hanno chiuso in prigione
La mia vita è iniziata così
Oh, i ricoverati ed i prigionieri,
scoprii che erano della mia stessa razza,
e fu proprio tra le sbarre
che trovai la mia pace mentale.
Ma le prigioni erano troppo piene
Gli istituti sovraffollati
Così mi lasciarono percorrere
le aggrovigliate strade della vita
E c'è pericolo sull'oceano
dove le salate onde marine si infrangono alte
E c'è pericolo sul campo di battaglia
dove volano le schegge di proiettili
E c'è pericolo nel mondo aperto
dove gli uomini desiderano essere liberi
E per me il pericolo maggiore
era nella società
Perciò chiesi che mi rispedissero
al mio istituto di detenzione
Ma dissero che era troppo affollato
Non c'era posto per me
Mi misi in ginocchio e pregai:
"Oh, per piacere mettetemi dentro"
Ma non vollero ascoltare la mia supplica
O niente di quello che dicevo
Così avvenne alla vigilia di Natale
del 1959
Fu quella notte che uccisi un uomo
e non provai a nascondermi
La giuria mi dichiarò colpevole
e non posso obiettare
perché sapevo che sarebbe accaduto
se non mi avessero imprigionato
E sono felice di non avere genitori
a preoccuparsi per me o a piangere
Perché essi ora non dovranno conoscere
l'orribile morte di cui morirò
E sono anche felice di non aver amici
che mi vedano in disgrazia
Perché non vedranno mai il cappuccio da impiccato
che mi avvolge il viso
Addio, vecchi boschi del nord
dove ero solito vagabondare
Addio locande affollate
che furono la mia casa
Addio a tutti voi,
gente che pensate tutto il male di me
Suppongo starete meglio quando
penzolerò da quel ramo
Ma c'è solo una domanda
che voglio farvi prima di esser ucciso
Mi chiedo quanto vi ho
realmente detto
circa tutti i ragazzi che
si ritrovano su una strada come la mia
Sono nemici o vittime
della vostra società?
Il mio nome è Donald White, sapete,
sto davanti a tutti voi
Sono stato da voi giudicato un assassino
ed il cappio della forca sta per arrivare
Morirò sul patibolo
appena la luna brillerà
e queste sono le mie ultime parole
le ultime che mai mi sentirete pronunciare
Lasciai la mia casa in Kansas
quando ero solo un ragazzo
Giunsi nel vecchio Nord Ovest
Seattle, Washington,
Sebbene abbia percorso molte miglia
non sono mai riuscito ad avere un amico
perché non riuscivo mai a vivere la vita
delle persone che incontravo
Se avessi avuto una qualche educazione
che mi desse un avvio decente
sarei potuto diventare un dottore
o un maestro delle arti
Invece ho usato le mie mani per rubare
quando ero solo un ragazzo
e mi hanno chiuso in prigione
La mia vita è iniziata così
Oh, i ricoverati ed i prigionieri,
scoprii che erano della mia stessa razza,
e fu proprio tra le sbarre
che trovai la mia pace mentale.
Ma le prigioni erano troppo piene
Gli istituti sovraffollati
Così mi lasciarono percorrere
le aggrovigliate strade della vita
E c'è pericolo sull'oceano
dove le salate onde marine si infrangono alte
E c'è pericolo sul campo di battaglia
dove volano le schegge di proiettili
E c'è pericolo nel mondo aperto
dove gli uomini desiderano essere liberi
E per me il pericolo maggiore
era nella società
Perciò chiesi che mi rispedissero
al mio istituto di detenzione
Ma dissero che era troppo affollato
Non c'era posto per me
Mi misi in ginocchio e pregai:
"Oh, per piacere mettetemi dentro"
Ma non vollero ascoltare la mia supplica
O niente di quello che dicevo
Così avvenne alla vigilia di Natale
del 1959
Fu quella notte che uccisi un uomo
e non provai a nascondermi
La giuria mi dichiarò colpevole
e non posso obiettare
perché sapevo che sarebbe accaduto
se non mi avessero imprigionato
E sono felice di non avere genitori
a preoccuparsi per me o a piangere
Perché essi ora non dovranno conoscere
l'orribile morte di cui morirò
E sono anche felice di non aver amici
che mi vedano in disgrazia
Perché non vedranno mai il cappuccio da impiccato
che mi avvolge il viso
Addio, vecchi boschi del nord
dove ero solito vagabondare
Addio locande affollate
che furono la mia casa
Addio a tutti voi,
gente che pensate tutto il male di me
Suppongo starete meglio quando
penzolerò da quel ramo
Ma c'è solo una domanda
che voglio farvi prima di esser ucciso
Mi chiedo quanto vi ho
realmente detto
circa tutti i ragazzi che
si ritrovano su una strada come la mia
Sono nemici o vittime
della vostra società?
Language: Italian
Versione in italiano di Andrea BURIANI.
Questo brano si può ascoltare in MP3 sul sito italiano dedicato a Bob Dylan (Maggie's Farm)
Questo brano si può ascoltare in MP3 sul sito italiano dedicato a Bob Dylan (Maggie's Farm)
BALLATA DI DONALD WHITE
Il mio nome è Donald White, sapete e davanti a voi ora sto,
voi che giudicate gli assassini ed io un capio al collo avrò.
Morirò su quella forca e la luna brillerà,
son le ultime parole queste che chiunque da me udrà.
Me ne andai dalla mia casa quando giovane d'età
raggiunsi il vecchio West da solo, so che è strano ma fin là
non un cane od un amico mi è rimasto e sai perchè
non riuscivo mai a vivere la sua vita dentro me.
Se io fossi andato a scuola o mi avessero aiutato
sarei forse oggi un dottore, un artista o un avvocato,
ma ancor giovane ho usato le mie mani per rubare:
dieci giorni di prigione, tanto per incominciare.
Tra i balordi e i prigionieri, tutta gente niente male,
genre sola come me, trovai la pace mia mentale,
ma quel posto era a dir poco più che sovrapopolato:
sui sentieri della vita mi hanno allora abbandonato.
C'è pericolo nel mare tra le alte onde salate,
c'è pericolo in battaglia tra esplosioni e cannonate,
c'è pericolo nel mondo se tu cerchi libertà,
ma il pericolo maggiore fu per me la società.
Pensai allora di tornare alla mia casa, si...penale
ma era colma e non valeva a quella porta ancor bussare.
"Per pietà, fatemi entrare" ma non vollero sentire:
nulla di quel che dicevo potea per loro ormai contare.
Era la notte di Natale, quella del ....'59,
morì un uomo senza colpe e senza un alibi nè prove
la giuria mi ha condannato, non ho nulla da eccepire:
non dovean lasciarmi fuori, è così chiaro da capire.
La fortuna è non avere genitori da consolare
che in quel modo muoia un figlio non potrebbero capire
e nessun rimpianto avrò senza un pubblico di amici
che non mi vedranno appeso, incappucciato e voi felici.
Addio a voi boschi del Nord e solitarie camminate,
addio taverne buie, rumorose ed affollate,
addio a voi tutti che "...a pensar male non è grave"
domani sarà festa attorno ad uno appeso a un trave.
Or c'è solo una domanda che mi ottenebra la mente,
non so ancor se avrò risposta, prima che io sia pendente:
se coloro che han percorso la mia strada e alla mia età
sono vittime o nemici della vostra società.
Il mio nome è Donald White, sapete e davanti a voi ora sto,
voi che giudicate gli assassini ed io un capio al collo avrò.
Morirò su quella forca e la luna brillerà,
son le ultime parole queste che chiunque da me udrà.
Me ne andai dalla mia casa quando giovane d'età
raggiunsi il vecchio West da solo, so che è strano ma fin là
non un cane od un amico mi è rimasto e sai perchè
non riuscivo mai a vivere la sua vita dentro me.
Se io fossi andato a scuola o mi avessero aiutato
sarei forse oggi un dottore, un artista o un avvocato,
ma ancor giovane ho usato le mie mani per rubare:
dieci giorni di prigione, tanto per incominciare.
Tra i balordi e i prigionieri, tutta gente niente male,
genre sola come me, trovai la pace mia mentale,
ma quel posto era a dir poco più che sovrapopolato:
sui sentieri della vita mi hanno allora abbandonato.
C'è pericolo nel mare tra le alte onde salate,
c'è pericolo in battaglia tra esplosioni e cannonate,
c'è pericolo nel mondo se tu cerchi libertà,
ma il pericolo maggiore fu per me la società.
Pensai allora di tornare alla mia casa, si...penale
ma era colma e non valeva a quella porta ancor bussare.
"Per pietà, fatemi entrare" ma non vollero sentire:
nulla di quel che dicevo potea per loro ormai contare.
Era la notte di Natale, quella del ....'59,
morì un uomo senza colpe e senza un alibi nè prove
la giuria mi ha condannato, non ho nulla da eccepire:
non dovean lasciarmi fuori, è così chiaro da capire.
La fortuna è non avere genitori da consolare
che in quel modo muoia un figlio non potrebbero capire
e nessun rimpianto avrò senza un pubblico di amici
che non mi vedranno appeso, incappucciato e voi felici.
Addio a voi boschi del Nord e solitarie camminate,
addio taverne buie, rumorose ed affollate,
addio a voi tutti che "...a pensar male non è grave"
domani sarà festa attorno ad uno appeso a un trave.
Or c'è solo una domanda che mi ottenebra la mente,
non so ancor se avrò risposta, prima che io sia pendente:
se coloro che han percorso la mia strada e alla mia età
sono vittime o nemici della vostra società.
Contributed by Andrea BURIANI - 2009/11/19 - 15:50
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
[1962]
Lyrics and Music by Bob Dylan
Testo e musica di Bob Dylan
Inedita su disco / Unreleased
Sulla genesi della Ballad of Donald White si veda questo dettagliatissimo studio: "Peter Emberley": The Source of Dylan's "Ballad of Donald White". La fonte ispiratrice per questa canzone di Dylan sarebbe una ballata popolare canadese, Peter Emberley (o "Amberly", o "Emberly").