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Sylvia Plath

Iacopo Adami
Language: Italian


Iacopo Adami


Album: Teatro d'ombre (2025)

Forse la canzone più smaccatamente politica dell'album “Teatro d’ombre”, in “Sylvia Plath” la tragica fine della poetessa e scrittrice americana, morta suicida all’età di trentun anni, si fa sineddoche della violenza esercitata dall’intero sistema a stelle e strisce dentro e fuori dai propri confini. Sylvia Plath ne è stata vittima, così come le popolazioni di tutti i Paesi bombardati dagli Stati Uniti e dai loro alleati a partire dal secondo dopoguerra in poi, alcuni dei quali vengono citati nei ritornelli: Corea, Vietnam, ex Jugoslavia, Siria, Libia, Afghanistan, Iraq…

Sylvia Plath



C’è, inoltre, con la città di Rafah, un richiamo al genocidio ancora in corso dei palestinesi a opera di Israele, supportato dagli americani e non solo: praticamente tutto il mondo cosiddetto 'libero' ne è complice. La critica non si ferma, dunque, agli USA, ma abbraccia il cuore di tenebra dell’intero Occidente, con particolare riferimento all’Europa, motivo per cui, accanto agli accordi di Bretton Woods del 1944, con cui veniva istituito l’ordine monetario internazionale basato sul dollaro, si fa riferimento anche al trattato di Maastricht del 1992, attraverso il quale è stata fondata l’Ue per come la conosciamo oggi, ovvero sulle linee guida di politiche economiche neoliberiste, laddove prima vigeva ancora un sistema socialdemocratico. Una postilla finale merita il temporale citato per ben tre volte nel corso della canzone, la prima in quanto metafora della seconda guerra mondiale, la seconda della guerra fredda, la terza della guerra che verrà: la stessa a cui potrebbe condurci l’avidità e la follia delle élite al potere, per le quali, secondo il celebre aforisma riportato da Mark Fisher in “Realismo capitalista” e attribuito a Slavoj Žižek, è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo.
È passato il temporale
Sull’asfalto si riflette la città
Impassibile

Una foglia esausta cade
Ancella del vento e della gravità
Implacabile

I bambini sono a scuola
E le madri a casa piangono
L’insorgere

Di un’altra piccola ruga
E un’estate che ha svoltato l’angolo
Mentre a Bretton Woods si celebrava
Il miracolo del dollaro

Essere una monade
Pietra inaccessibile
E non un corpo complice
La Corea e il Vietnam
Che cos’è l’America
Ce lo insegna Sylvia Plath

È passato il temporale
Il cielo è vuoto sopra la città
Immobile

Una stella esausta cade
Vittima dell’oppio e della proprietà
Cannibale

I bambini son cresciuti
E le madri a casa attendono
L’invenzione

Di apparecchi più evoluti
E un’estate che non svolti l’angolo
Mentre a Maastricht si prepara il lancio
Del più grande euro-spettacolo

Essere una monade
Terra inaccessibile
E mai più carne complice
Da Zagabria a Baghdad
Che cos’è l’America
Ce lo insegna Sylvia Plath

È passato il temporale
Sull’asfalto è dissipata la città

Essere una monade
Un fiore inaccessibile
E non un corpo complice
La Siria e il l’Afghanistan
Che cos’è l’America
Ce lo insegna Sylvia Plath

Essere una monade
Un fiore inaccessibile
E mai più carne complice
Da Bengasi a Rafah
Che cos’è l’America
Ce lo insegna Sylvia Plath

Contributed by Federica Orsi - 2025/4/19 - 16:08




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