Il sole mi fa male, brucia nell'arsura Troverò sollievo solo col tempo dell'uva matura
Fiori di castagno guardano il cielo
Rivolti verso l'alto sembrano un dito indicante il mistero
Conosco a memoria oramai il respiro del bosco Che trattiene i ricordi di chi a lungo ci resta nascosto
E allora il mio testamento lo affido al vento
Bracconiere di un'idea per cui facile è morire
Possibile oggi sopravvivere
E allora affido qui al vento il mio sentimento
Struggente tenerezza il candore della terra
Che rivela il suo coraggio sempre nell'attesa
Il commissario politico parla davanti al falò
Traccia ogni sera una mappa degli ordini che impone la guerra
Ci spiega il senso del nostro sentire ribelle traduce in parole i silenziosi brivi sulla pelle
La memoria il futuro ripete
Il nostro sangue concime
Per seminare speranza e giustizia
Dopo vent'anni di duro regime
E allora scrivo nel vento il mio testamento Impronte sul sentiero questa notte senza fine
Un Canto improvvisato il mio corpo come un isola
E allora scrivo nel vento il mio testamento Queste lacrime di uomo, queste scarpe da soldato
La coscienza, la ragione, il mio cuore, la mia fedeltà
E allora scrivo nel vento il mio testamento
Queste lacrime di donna, queste scarpe da soldato
La coscienza, la ragione, il mio cuore, la mia fedeltà
Fiori di castagno guardano il cielo
Rivolti verso l'alto sembrano un dito indicante il mistero
Conosco a memoria oramai il respiro del bosco Che trattiene i ricordi di chi a lungo ci resta nascosto
E allora il mio testamento lo affido al vento
Bracconiere di un'idea per cui facile è morire
Possibile oggi sopravvivere
E allora affido qui al vento il mio sentimento
Struggente tenerezza il candore della terra
Che rivela il suo coraggio sempre nell'attesa
Il commissario politico parla davanti al falò
Traccia ogni sera una mappa degli ordini che impone la guerra
Ci spiega il senso del nostro sentire ribelle traduce in parole i silenziosi brivi sulla pelle
La memoria il futuro ripete
Il nostro sangue concime
Per seminare speranza e giustizia
Dopo vent'anni di duro regime
E allora scrivo nel vento il mio testamento Impronte sul sentiero questa notte senza fine
Un Canto improvvisato il mio corpo come un isola
E allora scrivo nel vento il mio testamento Queste lacrime di uomo, queste scarpe da soldato
La coscienza, la ragione, il mio cuore, la mia fedeltà
E allora scrivo nel vento il mio testamento
Queste lacrime di donna, queste scarpe da soldato
La coscienza, la ragione, il mio cuore, la mia fedeltà
inviata da Dq82 - 8/4/2025 - 09:59
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2025
La scelta
Il mio testamento, interpretata in duetto con la Fuochi da un solido Alberto Morselli fa rivivere Piero Calamandrei a cui la canzone è dedicata. Grande scrittore fiorentino, politico antifascista tra i fondatori del Partito d’Azione e tra i fautori della Costituzione repubblicana, fu anche tra le firme più prestigiose agli esordi di Patria Indipendente, qui è immaginato come autore di un testamento scritto nel vento, un canto sulla memoria che possa farsi futuro e sul sangue dei partigiani, concime per seminare speranza e giustizia.
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