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Tutti quanti mi chiamano Passione

Letizia Fuochi
Lingua: Italiano


Letizia Fuochi

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2025
La scelta
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“Il 31 maggio 2024 – spiega Fuochi – è uscito in anteprima Tutti quanti mi chiamano passione. Questo perché ho voluto creare un ponte che collegasse il 2024-2025 e il 1944-1945 e ricordare così Firenze liberata nel ’44 come Roma, insieme agli 80 anni della Resistenza che cadono in questo 2025. La canzone, infatti, è stata presentata contemporaneamente proprio a Firenze e a Roma. La protagonista di Tutti quanti mi chiamano Passione è Maria Teresa Regard, una delle gappiste della Resistenza romana”.

Nella famosa foto dei gappisti romani Maria Teresa Regard è la quinta da sinistra in alto
Nella famosa foto dei gappisti romani Maria Teresa Regard è la quinta da sinistra in alto


Combattente, Medaglia d’Argento al Valor Militare, a lei, che durante la guerra partigiana conobbe e poi sposò Franco Calamandrei, figlio di Piero Calamandrei, e a Lydia Buticchi Franceschi, altra combattente, è dedicata la canzone. Alla Regard, ma a tutte le donne che presero parte alla Resistenza, Fuochi restituisce la voce, una voce intransigente che fa dire loro, nonostante il rischio di perdere il bene più prezioso, per amore di giustizia: ho seguito l’istinto e ho deciso di dare la vita/se dare la vita è dirsi pronta a morir. Una riuscita ballata folk introdotta dagli arpeggi della chitarra di Francesco Frank Cusumano, arrangiatore e compositore, insieme a Ettore Bonafé, colonna portante di tutta l’architettura musicale del disco.
Patria indipendente.it
Tutti quanti mi chiamano passione,
nessuno conosce il mio vero nome,
quel nome svanito che avevo perduto,
sul marciapiede lo avevo lasciato,
insieme a mio padre trafitto, tradito,
quel giorno che gli avevano sparato.

Ho giurato a me stessa giustizia, l'ignoranza di stato è un retaggio fascista,
la coscienza una scelta, un richiamo,
tra il rumore del cuore un silenzio forzato,
ho seguito l'istinto e ho deciso di dare la vita,
se dare la vita e dirsi pronta a morir.

E sorridevo con il rossetto rosso ancora intero,
e sorridevo anche se il mondo era nero, nero, nero, nero, nero.

Ribollivano il sangue le idee,
sulla polvere bianca della strada assolata,
mai sarò più felice, così libera e felice,
e se la morte m'aspetta laggiù,
subito le dirò partigiana, io sono
tenace come una rondine in volo.

Io sorridevo pedalando nel vento con un solo pensiero,
io sorridevo per quel sogno di un mondo più giusto, più libero e più vero.
E sorridevo con il rossetto rosso ancora intero,
e sorridevo anche se il mondo era nero, nero, nero, nero, nero.
Io sorridevo pedalando nel vento con un solo pensiero,
e sorridevo anche se il mondo era nero, nero, nero, nero, nero.

inviata da Dq82 - 8/4/2025 - 09:44




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