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Transparentna pesma [Pumpaj pumpaj]

Srpski studenti / Српски студенти [Serbian Students]
Lingua: Serbo


Lista delle versioni e commenti


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[2025]

protserb

Gli studenti di Belgrado in marcia per 80 km attraverso la Vojvodina. (Foto di Gavrilo Andrić)


A questo link di Pressenza l'articolo completo sulle proteste in Serbia. Vi ho estratto e incollato il testo che parla del Pumpaj. Ieri ci sono stati almeno 300.000 manifestanti a Belgrado la più grande manifestazione della Serbia. [Paolo Rizzi]

Quattro mesi dopo il crollo della pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad e la morte di 15 persone, le proteste studentesche in Serbia non si placano, anzi, diventano sempre più massicce, assumendo la forma di una ribellione civile.

Pumpaj! – Senza abbassare la tensione!

Durante le proteste, la frase “Pumpaj” (“Pompa”) al tempo stesso ironica e seria, è diventata praticamente uno slogan e un simbolo per mantenere alta l’energia e il ritmo della mobilitazione. “Pumpaj” significa non fermarsi, continuare con lo stesso slancio, senza pause, senza arrendersi.

Mentre le generazioni precedenti di studenti protestavano con le classiche parole d’ordine e messaggi di tipo politico, le proteste di oggi adottano elementi della cultura di Internet, intrisi di ironia e meme. “Pumpaj” diventa così la voce di una nuova generazione che sceglie di ribellarsi in modo diverso dai propri genitori, senza slogan ideologici e discorsi solenni, ma portando la protesta nel cuore – “Il cuore è una pompa, e noi pompiamo dal cuore!”

“Pumpaj” serve a ricordare che la tensione non deve calare, che è importante aumentare la pressione fino a quando il pallone non scoppia, fino a riportare tutto al proprio posto – cioè, tutti e tutto entro i limiti delle proprie competenze. In questo modo, “Pumpaj” racchiude in sé ironia e serietà, determinazione, la derisione dei presuntuosi e il rispetto per le vere autorità.

Non sorprende, quindi, che gli studenti insistano nel prendere le distanze dalla politica e dai partiti, sottolineando che non vogliono un cambio di governo, ma il funzionamento delle istituzioni. Tuttavia, è ironico che proprio il corretto funzionamento delle istituzioni, in questo caso, significherebbe probabilmente un significativo cambiamento di governo.
“Le proteste di solito dipendono almeno dalla minaccia della violenza, mentre allo stesso tempo esprimono una disponibilità al dialogo aperto, affinché il governo prenda sul serio i manifestanti. Qui la situazione è opposta: non c’è minaccia di violenza, ma c’è un chiaro rifiuto del dialogo. Questa insistenza sulle richieste provoca confusione per la sua semplicità, dando origine a teorie del complotto: chi c’è dietro tutto questo?” afferma il filosofo e critico sociale sloveno Slavoj Žižek, aggiungendo che queste proteste non chiedono solo cambiamenti di governo, ma trasformazioni più profonde – vogliono cambiamenti fondamentali nel funzionamento delle istituzioni statali.

stuserb.


La canzone scritta dagli studenti serbi attualmente in rivolta contro il governo del premier Aleksandar Vučić (Александар Вучић) è, naturalmente, un rap cui gli stessi studenti hanno propriamente dato il nome di Transparentna pesma “Canzone trasparente” (o “della trasparenza”); il (sotto)titolo “Pumpaj pumpaj” deriva dal ritornello, che ha fatto naturalmente molta presa e che è all’origine di un divertente “Qui Quo Qua” (qui-pro-quo) che ha segnato questa pagina fin dal suo inizio a cura dell’instancabile ed attentissimo Paolo Rizzi (attentissimo, dico, ad ogni istanza di rivolta che si manifesta nel mondo). Proprio per il “pumpaj”, infatti, come testo era stato proposto quello di una lontana canzone del 2002, Pumpaj appunto, della band 187 (One Eight Seven). Canzone che parla di un ragazzotto che intende passare la serata a correre su un’automobile potente ancorché un po’ malandata in compagnia del suo poderoso impianto stereo che si sente a quattro isolati di distanza. Testo facilmente reperibile in Rete, e che in un primo momento è stato addirittura “riaggiustato” ortograficamente e tradotto, trovandoci pure delle presupposte “metafore” adatte all’attuale rivolta in corso. E qualcuna, volendo, ci stava pure bene! Mi ci sono quindi buttato a capofitto, immergendomi per due giorni nello slang belgradese (per me, un’immersione nello slang belgradese è come tuffarsi nella Laguna Blu) e negli impianti stereo di oltre vent’anni fa, io che quando avevo la macchina non ci ho mai avuto nemmeno una radiolina a pile dentro. Chiedendosi poi Paolo Rizzi come mai tale testo non corrispondesse manco un po’ a quello del video, mi sono fatto due domande e, tadàn!, mi sono accorto che no, la canzone dei 187 non c’entrava assolutamente una mazza tanto con quella degli studenti serbi del 2025. Come dire: sono stato un bel somaro, e nella fattispecie, un somaro precipitoso. E’ toccato quindi ricominciare daccapo, prima trascrivendo il testo del rap studentesco (direttamente dai cartelli presenti nel video, che lo declinano tutto sia pure con un “mix” di alfabeto latino e cirillico), e poi traducendolo e annotandolo. A proposito di “vie dei canti”, quindi, questa qui è stata decisamente pittoresca.

E...la canzone dei 187, che fine ha fatto? Sì, quella per la quale avevamo già pronte le “metafore rivoltose”, e per la quale era già stato scomodato addirittura Giorgio Gaber? In un primo momento l’ho cassata senza pietà; ma, in fondo, mi dispiaceva (non foss’altro che per il mazzo che mi ci son fatto a tradurla…) E, allora, ho deciso di rimetterla in questa pagina, con tanto di trascrizione e traduzione e con tutta l’avventura notturna del tamarro (presumibilmente briaco marcio) che sfreccia per le strade belgradesi con lo stereo a tutto volume, fregandosene delle “fighette” che accorrono a frotte e tenendo sveglio tutto un quartiere con l’impianto che “pumpa” (serbo pumpati, che vuol dire, peraltro, anche “scopare”). La rivolta degli studenti serbi contro il malgoverno e le istituzioni statali è stata comunque restituita alla sua importanza. Però...alla fine c'è sempre un "però". Pare infatti, da notizie certe, che la canzone dei 187 abbia avuto un improvviso "ritorno di fiamma" nelle vendite e negli ascolti proprio dal febbraio 2025, 23 anni dopo la sua uscita. In pratica, in concomitanza con l'inizio delle rivolte studentesche in Serbia. Sarà un caso...? Sarà stata davvero "sbagliata"? O qualche reminiscenza ci sarà stata in quel "pumpaj" studentesco? Non lo sapremo mai, ma va bene così. [RV]
One does not simply [1]
Ispuni zahteve studenata
Molim da se zumbira ovaj papirić
Ne želim da se plašim braka
Nije mama ćaci rodila
Čuješ, Srbija se budi
Ovo je zemlja za nas
Mi smo sa omladine strane
Polomili ste nam bagrenje
Što će nama ovaj incident?
EXPOdiraću – odiraću
Te za Srbiju, te za našu decu
Samo nešto seru i izmišljaju
Ne damo znanje za sitno obećanje
Najmračnije je pred svitanje
I penzioneri su shvatili
Skaj je granica
Pun nam je pasoš svega
Ko će tu milančetu da ispuni zahteve večeras?

Pumpaj
Pumpaj
Pumpaj bre
Jednom balon pući će
A kada pukne gotov je
Tad vreme je za promene!

Pazi pazi vlast gazi
Lažljivče ne laži
Šta će meni diploma inženjera
Kad moje mesto čeka
Stranačkog funkcionera
Zajedno gari nek padaju vladari
Nije revolucija nego egzorcizam
Izvedi kobre, mi smo anakonde
Gi gledamo
Gu trpimo
Ga rušimo
Diza se dim al nije od roštilj
”Dragi studenti,
Ako vam nešto znači
Nisu svi penzioneri
SNS birači”


Pumpaj
Pumpaj
Pumpaj bre
Jednom balon pući će
A kada pukne gotov je
Tad vreme je za promene!
Pumpaj tebra
Pumpaj drug
Isto z zapad, sever, jug!
Svik’o jedan
Još samo ovaj krug
Danas šetam – sutra
Put nije dug
I gde su kobre?

It’s easy with another kick
koprive to kick

Bezobrazluk dozvoljavam samo u krevetu
...lažete više nego moj bivši!
Nema ovde vaše – naše
Nisam Kafka ale vidim proces
Blokirala sam bivšeg sada ću i most
Stojane jel blokiraš?
Tika taka, tika taka
Bićeš iza rešetaka
Narod je ustao pre GTA šest
Da gorite ne bih vas popišao!
Što se tiče izbora
Možete da birate ćeliju
Pamtićemo i ko je ćutao
Vi što ćutite, ste kao posni majonez
Ličite na majonez ali nemate jaja
Obrazovan je onaj koji ima obraza!
Hipnotisali ste mi babu i dedu, bre!
Grčka tragedija se zasniva na mitu
Dok se srpska tragedija zasniva
Na mitu i korupciji!
Jebo te kredit
Neću mito bekrijo
Jel’ se znojiš dok nas brojiš?
Drugovi dolazi vreme ćorke
Radovi na putu, popravljamo Srbiju!
Spavaj mirno nano je blokirano

Pumpaj
Pumpaj
Pumpaj bre
Jednom balon pući će
A kada pukne gotov je
Tad vreme je za promene!
Pumpaj tebra
Pumpaj drug
Isto z zapad, sever, jug!
Svik’o jedan
Još samo ovaj krug
Danas šetam – sutra
Put nije dug
Kraj!
Početak!
[1] Текст у ћирилицу / Lyrics in Serbian Cyrillic

Транспарентна песма (Пумпај пумпај)

One does not simply
Испуни захтеве студената
Молим да се зумбира овај папирић
Не желим да се пласим брака
Није мама ћаци родила
Чујеш, Србија се буди
Ово је земља за нас
Ми смо са омладине стране
Поломили сте нам багрење
Што ће нама овај инцидент?
EXPOдираћу – одираћу
Те ѕа Србију, те за нашу децу
Само нешто серу и измишљају
Не дамо знање за ситно обећање
Најмрачније је пред свитање
И пензионери су схватили
Скај је граница
Пун нам је пасош свега
Ко ће ту миланчету да испуни захтеве вечерас?

Пумпај
Пумпај
Пумпај бре
Једном балон пући ће
А када пукне готов је
Тад време је за промене!

Пази пази власт гази
Лажљивче не лази
Шта ће мени диплома инжењера
Кад моје место чека
Страначког функционера
Заједно гари нек падају владари
Није револуција него егзорцизам
Изведи кобре, ми смо анаконде
Ги гледамо
Гу трпимо
Га рушимо
Диза се дим ал није од роштиљ
„Драги студенти,
Ако вам нешто значи
Нису сви пензионери
СНС бирачи“

Пумпај
Пумпај
Пумпај бре
Једном балон пући ће
А када пукне готов је
Тад време је за промене!
Пумпај тебра
Пумпај друг
Исто з запад, север, југ!
Свик‘о један
Још само овај круг
Данас шетам – сутра
Пут није дуг
И где су кобре?

It’s easy with another kick
Коприве to kick
Безобразлук дозвољавам само у кревету
...лажете више него мој бивши!
Нема овде ваше – наше
Нисам Кафка але видим процес
Блокирала сам бившег сада ћу и мост
Стојане јел блокираш?
Тика така, тика така
Бићеш иза решетакаж
Народ је устао пре GTA шест
Да горите не бих вас попичао!
Што се тиче избора
Можете да бирате ћелију
Памтићемо и ко је ћутао
Би што ћутите, сте као посни мајонез
Личите на мајонез али немате јаја
Образован је онај који има образа!
Хипнотисали сте ми бабу и деду, бре!
Грчка трагедија се заснива на миту
Док се српска трагедија заснива
На миту и корупцији!
Јебо те кредит
Нећу мито бекријо
Јел‘ се знојиш док нас бројиш?
Другови долази врене ћорке
Радови на путу, поправљано Србију!
Спавај мирно нано је блокирано

Пумпај
Пумпај
Пумпај бре
Једном балон пући ће
А када пукне готов је
Тад време је за промене!
Пумпај тебра
Пумпај друг
Исто з запад, север, југ!
Свик‘о један
Још само овај круг
Данас шетам – сутра
Пут није дуг
Крај!
Почетак!

inviata da Paolo Rizzi - 16/3/2025 - 10:54




Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 19-3-2025 12:37

rivserp.
Canzone trasparente (Pompa, pompa!)

Non è che semplicemente
Occorre soddisfare le richieste degli studenti
Per favore, zooma su questo pezzetto di carta
Non voglio aver paura di farmi una famiglia
La mamma non ha partorito il babbo
Senti, la Serbia si sta svegliando
Questa è la terra per noi
Siamo un paese dalla parte dei giovani
Ci hai spezzato le acacie [1]
A cosa servirà questo scontro?
Io EXPOderò, derò, [2]
Per la Serbia, per i nostri figli.
Stanno solo inventando cazzate e roba del genere
Non prestiamo ascolto a piccole promesse
Fa più buio prima dell’alba
E i pensionati hanno capito
Il cielo [3] è il confine
Abbiamo il passaporto pieno d’ogni cosa [4]
Chi soddisferà le richieste di questa ragazza?

Pompa
Pompa
Pompa, forza!
Una volta il palloncino scoppierà
E quando scoppierà, sarà la fine.
Ora è tempo di cambiare!

Attento, attento, il governo ti calpesta
Bugiardo, non mentire!
A che mi serve una laurea in ingegneria
Quando al mio posto metteranno
Un funzionario di partito?
Insieme tutto brucia, cadano i governanti
Non è una rivoluzione, è un esorcismo.
Tira fuori i cobra, noi siamo anaconde
Stiamo osservando
Stiamo soffrendo
Lo stiamo abbattendo
Si alza del fumo ma non viene dal barbecue
”Cari studenti,
Se per voi significa qualcosa
Non tutti i pensionati
Votano per lo SNS”
[5]

Pompa
Pompa
Pompa, forza!
Una volta il palloncino scoppierà
E quando scoppierà, sarà la fine.
Ora è tempo di cambiare!
Alza la barra
Pompa, amico!
La stessa cosa a ovest, a nord, a sud!
Uno ormai si è abituato
Sempre la stessa solfa
Cammino oggi e domani
La strada non è lunga
E dove sono i cobra?

E’ facile con un altro calcio
scalciare via le ortiche
[6]
La maleducazione la permetto solo a letto,
…dite bugie più del mio ex!
Qui non esiste il vostro, esiste il nostro
Non sono Kafka, ma vedo un processo [7]
Ho bloccato il mio ex e ora bloccherò il ponte
Stojan, lo stai bloccando? [8]
Tic tac, tic tac,
Finirai dietro le sbarre.
La gente si è ribellata prima di GTA VI [9]
Se non bruciaste, non vi piscerei addosso!
E per quando riguarda le elezioni
Puoi scegliere una cella.
Ricorderemo anche chi è restato zitto.
Voi che tacete, siete come la maionese light,
Sembrate maionese, ma senza uova. [10]
Persona civile è chi ha onore!
Hai ipnotizzato i miei nonni, amico!
La tragedia greca si basa sul mito
Mentre la tragedia serba
Si basa sulla corruzione e sulle tangenti!
Ma vaffanculo alla meritocrazia!
Non voglio una tangente, idiota.
Fai fatica a contarci?
Compagni, sta arrivando il tempo della cacaiola
Lavori in corso, stiamo sistemando la Serbia!
Dormi tranquilla mamma, è tutto bloccato

Pompa
Pompa
Pompa, forza!
Una volta il palloncino scoppierà
E quando scoppierà, sarà la fine.
Ora è tempo di cambiare!
Alza la barra
Pompa, amico!
La stessa cosa a ovest, a nord, a sud!
Uno ormai si è abituato
Sempre la stessa solfa
Cammino oggi e domani
La strada non è lunga!
Fine!
Inizio!
Note

[1] Riferimento ad una famosa canzone di Đorđe Balašević, Ne lomite mi bagrenje (“Non mi spezzate le acacie”, 1986), che forse andrebbe messa sul sito. Attendo pareri, però..."non spezzatemi le acacie, sennò vi spezzo in due!"



[2] Nei mesi tra maggio e agosto 2027 è prevista a Belgrado un’ “Esposizione Universale” (EXPO) fortemente voluta dal governo di Vučić in chiave propagandistica, e contestata come inutile spreco di denaro pubblico. Qui si gioca sull’assonanza iniziale tra “Expo” e il verbo eksplodirati “esplodere”, riproducibile anche in italiano.

belexpo


[3] Così ho creduto intendere (skaj è la resa serbizzata di “sky”); ma non ne sono certo. Potrebbe essere anche un riferimento a “Sky”, la televisione.

[4] Probabilmente da intendere: per avere qualche possibilità siamo costretti a emigrare in ogni parte del mondo.

[5] SNS = Srpska Napredna Stranka “Partito Progressista Serbo”, ovvero il partito del premier Aleksandar Vučić nonché, da anni, maggior partito politico del paese Balcanico. Si tratta in realtà di un partito conservatore, nazionalista e populista.

[6] Nell’originale, è in inglese tranne la parola serba per “ortiche” (koprive) -forse troppo ricercata (“nettle”) per essere immediatamente riconosciuta dai più…?

[7] Riferimento, ovviamente, al “Processo” (Der Prozess) di Franz Kafka.

[8] Qui ci può essere un po’ d’ironia ed un gioco di parole: chi blocca si chiama “Stojan”, che è il corrispondente serbo del nostro “Fermo” (nel senso del latino firmus, cioè “saldo (nella fede)”.

[9] Riferimento al videogioco Grand Theft Auto VI, la cui uscita è prevista per la fine del 2025. Cioè: la rivolta di Belgrado ha anticipato l’uscita di un videogioco.

[10] Piccolo doppio senso: serbo bez jaja “senza uova” e “senza coglioni”.

19/3/2025 - 12:38




Lingua: Serbo

La "Pumpaj" sbagliata
187 (One Eight Seven), 2002
Album / Albumi: Turbulencija

Neko bira između ribe il' dve [1] [2]
A neko bira kroz koje će klubove sve
Noćas da prođe, da malo opusti se
A meni nije bitno ništa od toga, ne

Večeras biram samo zatamljena stakla
Biram nadrkane felne sa pet duplih kraka
Četri hiljade kubika, nije bitna marka
Al' bitno je da ima mnogo jaka stakla

I kad pojačam do kraja limarija kuka
Woofer pumpa, da je u želucu muka
Sonijev surround sistem u dva luka
Pojačalo od hiljadu vati, kakva bruka

I sve to vibrira vazduh, u tome je car
Kada prozori se tresu, to prava je stvar
Samo da pumpa, da jako udara bas
Da se muzika čuje dugo posle nas

Pumpaj, pojačaj jako taj bas ma hajde, pumpaj
I samo gledaj od nas
I zato pumpaj! Pumpaj kao i mi
I nemoj stati nikad, hajde da pumpamo svi

I sada plovim kroz crni grad sasvim sam
Niko ne vidi unutra, ja sve vidim i znam
Napolju sto stepeni vrućina iz Rija
A ja u kolima sa salom, da, klima mi prija

Kao jelka svetli Kenwood CD
Alpina sarzer do kraja napunjen je
Pored njega ekvalajzer prati zvukove sve
Da li će prozori izdržati do jutra il' ne

Sve dok pumpa meni najbolje je
Samo da pumpa ništa ne zanima me
Na mokrom asfaltu kad felne odsijavaju se
To je taj prizor koji mami da nas gledaju sve

Jer kada čuju taj uragan što stiže
Sve žele da ga vide, da priđu mu bliže
Da uđu unutra i ostanu, zar ne
Tu u koži one bi radile sve

Odjednom oko mene četiri hiljade pičića
Svaka priča je suvišna osim pola somica
Vati, koji tresu četri kvarta u daljinu
Osim besne bazuke koja mi razara mašinu

Prva, druga miris zapaljene gume
Cice vriste pumpaj ko to najbolje ume
Spuštam ručnu, svi smo u dimu
Opet crveno ispred nas kao u filmu

Gas, gas u treću, četvrta tako drži
Noćas mnogo litara još mora da se sprži
Za prozor zakačena stotka da svi vidi ko sme
Da nam stane na crtu i ona njegova je

Al' takvog nemapa se trkam sa sobom sam
Auto trese, noć je duga ali bliži se dan
Dok u kolima pumpa a ne boli nas glava
Sami ja i moj bas koji u gepeku spava
[1] Текст у ћирилицу / Lyrics in Serbian Cyrillic:

Пумпај

Неко бира измеђзу рибе ил‘ две
А неко бира кроз које ће клубове све
Ноћас да прође, да мало опусти се
А мени није битно ништа од тога, не

Већерас бирам само затамљена стакла
Бирам надркане фелне са пет дуплих крака
Четри хиљаде кубика, није битна марка
Ал‘ битно је да има много јака стакла

И кад појачам до краја лимарија кука
Вуфер пумпа, да је у желуцу мука
Сонијев сураунд систем у два лука
Појачало од хиљаду вати, каква брука

И све то вибрира ваздух, у томе је цар
Када прозори се тресу, то права је ствар
Само да пумпа, да јако удара бас
Да се музика чује дуго после нас

Пумпај, појачај јако тај бас ма хајде, пумпај
И само гледај од нас
И зато пумпај! Пумпај као и ми
И немој стати никад, хајде да пумпамо сви.

И сада пловим кроз црни град сасвим сам
Нико не види унутра, ја све видим и знам
Напољу сто степени врућина из Рија
А ја у колима са салом, да, клима ми прија

Као јелка светрли Кенвуд CD
Алпина шаржер до краја напуњен је
Поред њега еквалајзер прати звукове све
Да ли ће прозор издржати до јутра ил‘ не

Све док пумпа мени најбоље је
Само да пумпа ништа не занима је
На мокром асфалту кад фелне одсијавају се
То је тај призор који мами да нас гледају све

Јер када чују тај ураган што стиже
Све желе да га виде, да приђу му ближе
Да уђу унутра и остану, зар не
Ту у кожи оне би радиле све

Одједном око мене четири хиљаде пичића
Свака прича је сувишна осим пола Соника
Вати, који тресу четри кварта у даљину
Осим бесне базуке која ми разара машину

Прва, друга мирис запаљене гуме
Цице вристе пумпај ко то најбоље уме
Спуштам ручну, сви смо у диму
Опет црвену испред нас као у филму

Гас, гас у трећу, четврта тако држи
Ноћас много литара још мора да се спржи
За прозор закачена стотка да сви види ко сме
Да нам стане на црту и она његова је

Ал‘ таквог немапа се тркам са собом сам
Ауто тресе, ноћ је дуга али ближи се дан
Док у колима пумпа а не боли нас глава
Сами ја и мој бас који у гепеку спава.

[2] Traduzione italiana
RV, 17-3-2025

Qualcuno sceglie fra una tipa o due,
Qualcuno sceglie in quale night club
Passare la notte, per rilassarsi un pochino:
A me di questo non frega nulla, no

Stasera sceglierò solo vetri oscurati,
Scelgo cerchioni rovinati con cinque doppi raggi
4000 cc, la marca non ha importanza,
Conta che abbia tanti vetri robusti

E quando alzo il volume al massimo, la macchina si lamenta,
Il woofer pompa, mi fa venire il mal di stomaco,
Il sistema surround Sony a due altoparlanti,
Un amplificatore da 1000 W, che vergogna

E tutto vibra nell’aria, in questo sta la magia,
Quando tremano i finestrini, ecco, è il momento giusto
Solo per pompare, per far rimbombare i bassi,
Perché la musica sia ascoltata ancora a lungo dopo di noi.

Su, pompa, forza, alza i bassi, su, pompa!
Prima guardaci da lontano, e poi pompa!
Pompa, pompa come noi
E non fermarti mai che pompiamo tutti!

E ora navigo tutto solo per la nera città,
Nessuno può vedere dentro, ma io vedo e so tutto.
Là fuori a Rio ci sono cento gradi, e io in macchina
Con l’aria condizionata, sì, mi garba proprio

Il CD Kenwood brilla come un albero di Natale,
Il caricatore Alpina è pieno fino in cima
Accanto a lui, l’equalizzatore segue tutti i suoni,
O che reggeranno i finestrini fino a domattina…?!?

Mentre pompa, per me la miglior cosa
E’ che pompi e basta, e non m’importa di nient’altro.
Sull’asfalto bagnato, quando i cerchioni brillano,
E’ questa la visione che attrae, perché tutti ci guardino

Perché quando si sente arrivare l’uragano,
Tutti vogliono vederlo e avvicinarsi a lui,
Entrarci dentro e restarci, giusto?
Là dentro farebbero qualsiasi cosa

All’improvviso mi ritrovo attorno quattromila fighette,
Inutile raccontare, oltre alla metà di un Sonic [*]
Che coi suoi watt fa tremare quattro isolati da lontano
Oltre al furioso bazooka che mi distrugge la macchina

Prima, seconda, puzzo di gomme bruciate,
Le ragazze urlano, pompa! Pompa il più possibile!
Tiro il freno a mano, tutti siamo avvolti nel fumo,
Tutto è rosso davanti a noi come nel film

Do gas, gas in terza così poi la quarta regge
Stano tanti litri ci avranno ancora da bruciare.
Un biglietto da cento al finestrino
Per far vedere a tutti chi siamo

Però non c’è nessuno, e allora corro con me stesso
L’auto trema, la notte è lunga e fa quasi giorno
Mentre dentro in macchina pompa, e ci fa male la testa,
Solo io e il mio basso che dorme nel bagagliaio.

[*] Amplificatore.

inviata da Riccardo Venturi - 19/3/2025 - 21:58


Jaho di Sevdah baby

Aggiungo questo articolo di Wired sul fenomeno della "istant Song" che sta spopolando in Serbia assieme al brano Pumpaj. Questo rap-tecno è nato a partire da un servizio radiofonico con tanto di comunicato stampa governativo cestinato in diretta. La musica torna ad essere strumento di critica e lo fa con nuovi linguaggio. Quest'anno è il 30 trentennale delle stragi di Tuzla e Srebrenica (in questi giorni ho postato sul sito un mio omaggio Alex Langer e Tuzla) speriamo che queste proteste non siano represse dal nazionalismo sempre spietato nei Balcani

P.r - 16/3/2025 - 12:50


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La rivoluzione di Belgrado non si ferma | il manifesto



Ed ecco una grande piazza europea dove si fa politica, cioè si propone un cambiamento allo stato delle cose: Belgrado, piazza del parlamento. Di bandiere blu con le stelle gialle non ce n’è neanche una, solo tanti volti giovani che chiedono una magistratura indipendente, stampa libera, rispetto dello stato di diritto e non un presidente padrone. Hanno sfilato per le strade, dandosi il tempo con i fischietti, promettendosi di buttare giù un sistema che offre come orizzonte solo insicurezza, o l’‘esilio volontario’ verso altri paesi. «Hai mai visto così tanta gente?», chiede una ragazza alla sua amica, con una grande mano rossa come il sangue dipinta sulla guancia, simbolo della protesta. «Nikad, mai» risponde quella, e soffia tutto il fiato di cui è capace nel fischietto che si porta al collo.

Vučić ha fatto a lungo leva sulla paura e sulla frammentazione sociale per evitare questo tipo di rivolta, ora è sulla difensiva, nel tentativo di spegnere il fuoco.

È TRA LE PIÙ GRANDI manifestazioni nella storia moderna serba. Sono centinaia di migliaia di persone, tra gli organizzatori si sussurra «mezzo milione», a riempire tutte le principali strade e piazze di Belgrado, inclusa Slavija, quella che ospita la fontana sonora, simbolo delle brutture e delle speculazioni urbanistiche in atto nel paese.

Il volto di Aleksandar Vučić, presidente serbo e protagonista indiscusso degli ultimi dieci anni con il Partito Progressista Serbo (SNS), non figurava da nessuna parte fra i cartelli della marea umana né negli slogan: non ce n’era bisogno. Ha a tal punto incarnato il potere autoritario in Serbia da essere naturalmente il destinatario politico del movimento di protesta.

TUTTI I CHILOMETRI percorsi in questi mesi di manifestazioni partecipatissime – a partire da novembre, quando la pensilina della stazione ferroviaria appena ristrutturata di Novi Sad è crollata sui passanti, uccidendone 15 – hanno condotto qui, davanti alla sede del parlamento. Senza simboli politici o partitici, questo movimento sta dando alla Serbia la scossa più politica di tutte, e chiede partecipazione ai processi decisionali, trasparenza, a partire dalla pubblicazione di tutti i documenti relativi al progetto di rifacimento della stazione.

«La nostra è una domanda rivoluzionaria, molto più delle semplici dimissioni del governo: pubblicare i documenti vorrebbe dire smascherare le responsabilità criminali del potere, chiedere che la classe politica corrotta vada in prigione», racconta uno studente con il gilet catarifrangente e il casco protettivo, che cala sulla fronte, pronto, teoricamente, a proteggere la folla dalle auto che in più occasioni, nei mesi scorsi, hanno speronato i manifestanti. I trattori dei contadini arrivati dalle campagne aprono e chiudono i cortei, bloccando le strade e assicurando protezione. «Il nostro sembrava un paese vecchio, morto, e invece…», esulta Zoran, la sigaretta spenta tra le labbra, osservando compiaciuto il fiume in piena di persone, assiso sul suo trattore.

NIŠLIJE, LOZNICA, Kraljevo, Cacak, Užice, Kragujevac: i ragazzi di tante città hanno risposto all’appello, nonostante molte linee ferroviarie siano state interrotte per due giorni, con la motivazione ufficiale di un allarme per un «pacco bomba». Hanno macinato fino a 150 chilometri, dormendo nelle palestre comunali dei piccoli centri abitati, che li hanno accolti con lunghi applausi e mestolate di zuppe calde. È una delle tante magie portate da questo vento di primavera: anche i residenti delle zone rurali, dove il controllo clientelare del potere è asfissiante, e a lungo è riuscito a bloccare la scintilla della protesta, sentono di avere nuove energie. Belgrado non appare più come la roccaforte del dissenso politico, isolata dal resto del paese, ma la destinazione finale di una staffetta liberatoria. Anche le nonnine serbe davanti al parlamento premono a tutto spiano sulle trombette da stadio.

Nei giorni precedenti era stato tutto un tambureggiare bellico di dichiarazioni: «Ci aspettiamo violenze», «c’è un piano per scatenare la guerra civile», aveva dichiarato la presidente del parlamento, Ana Brnabić. Toni apocalittici di chi, più che temere lo scontro, sembrava auspicarlo.

Loschi figuri si erano accampati in piazza dai giorni scorsi, i bicipiti e qualche cicatrice bene in mostra: «Studenti impazienti di tornare sui banchi dell’università», li ha presentati il governo. Sono perlopiù scagnozzi prezzolati del Sns, ultras della squadra di calcio del Partizan, in cui sono confluiti alcuni ex riservisti dell’Unità per le operazioni speciali durante l’era Milošević, tra i cui ranghi fu rintracciato l’assassino del primo ministro serbo Zoran Đinđić nel 2003. Nella messa in scena, che avrebbe anche qualcosa di comico se non fosse per la violenza insita in essa, non potevano mancare i «trattori senza conducenti», fatti arrivare in fretta da un’azienda fuori città, per creare un cordone a difesa dell’accampamento, sulla falsariga di quanto avevano fatto i contadini «veri», a protezione degli studenti «veri». Nel tardo pomeriggio, fra «desiderosi di apprendere» e alcuni manifestanti c’è stato uno sporadico lancio di fumogeni, e gli organizzatori hanno spostato la parte finale del concentramento in una piazza più decentrata per allentare la tensione.

GLI SQUILLI DI TROMBA, gli applausi e le urla di incoraggiamento degli studenti coprono così il silenzio dell’Unione europea, al cui consesso la Serbia rimane candidata. Le proteste oceaniche sono state finora sostanzialmente ignorate da Bruxelles. Solo venerdì la rappresentanza Ue in Serbia ha invitato al «rispetto dei diritti democratici».

Qualcuno, più spiritoso, sventola in corteo le bandiere dei regni mitici del "Signore degli Anelli" per incoraggiare la lotta contro Vucić, «l’oscuro signore». Perché un mondo letterario sia da preferire all’Ue è presto detto. «L’Europa è complice», attacca Milos, uno studente che si trascina dietro una gigantografia con la copertina della costituzione serba. «In tutti questi anni ha sostenuto Vucić, convinta che fosse il solo capace di assicurare la stabilità e lasciare campo libero agli investimenti che le stanno a cuore. La Germania vuole che venga aperta qui la più grande miniera di litio d’Europa, la Francia ha firmato un accordo per vendere i suoi jet Rafale… lo stato di diritto, per cui noi ci battiamo, viene calpestato in nome della ‘stability’».

VUČIĆ, IL LEADER POLITICO alto due metri che sognava di fare il pivot ed è stato invece ministro dell’Informazione negli anni novanta, durante la presidenza di Miloševic, ha addolcito da tempo i toni da giovane radicale nazionalista, quale era, e si è accreditato come il leader pragmatico, abile nel destreggiarsi su più tavoli da gioco, non solo con Bruxelles, ma anche con la Cina e ovviamente la Russia, di cui la Serbia rimane storica alleata (Belgrado non si è unita alle sanzioni contro Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina). «Ha fatto a lungo leva sulla paura e sulla frammentazione sociale per evitare questo tipo di rivolta – spiega Ivica Mladenovic, ricercatore presso l’Istituto di filosofia dell’Università di Belgrado – ora è sulla difensiva, costretto a destreggiarsi tra repressione e concessioni limitate nel tentativo di spegnere il fuoco». Finora ha preso tempo, tenendo nella manica la carta delle elezioni anticipate che in più occasioni ha fornito la scappatoia ideale, grazie alla forte presa esercitata sugli impiegati statali, dopo le dimissioni del primo ministro avvenute a gennaio. Ma nessuno, tra i manifestanti, ha urgenza di tornare alle urne, proprio perché sa che la libertà di voto rischia di non essere garantita (Vucic ha annunciato un discorso alla nazione in tarda serata, dopo la chiusura del giornale).

TRA LE AULE OCCUPATE delle 60 facoltà, negli estenuanti dibattiti che si susseguono prima degli eventi di protesta, serpeggiano le opzioni più disparate: chiedere un governo di transizione, fondare un nuovo partito, rimanere fuori dall’arena parlamentare. La protesta ha anime politiche variegate e finora ha tratto vigore dall’aver convogliato il grande risentimento nei confronti della corruzione.

«Non c’è ancora una forza strutturata che possa incarnare l’alternativa» riflette Milos, proteggendosi con una bandiera serba dalle sparute gocce di pioggia che bagnano la festa.
«Dobbiamo organizzarci al di là delle strade, costruire una base militante nelle campagne, nelle assemblee locali, nei sindacati». La strada è in salita, ma la Serbia si è risvegliata giovane, si è affacciata sulla piazza del proprio futuro, e pretende che nessuno le chiuda la finestra in faccia.

16/3/2025 - 12:58


La pagina è (ovviamente) ancora in corso di costruzione e completamento.

CCG/AWS Staff - 16/3/2025 - 14:20


Sei un grande Riccardo la tua traduzione in italiano dipana le nebbie dell'incomprensione a tutti noi balbettanti delle lingue del mondo.
Questa canzone è tutta l'opposto della bellissima L'illogica allegria di Giorgio Gaber che iniziava così

Da solo lungo l'autostrada
Alle prime luci del mattino
A volte spengo anche la radio
E lascio il mio cuore incollato al finestrino
Lo so del mondo e anche del resto
Lo so che tutto va in rovina

Ma....

Io sto bene come uno quando sogna
Non lo so se mi conviene
ma sto bene, che vergogna

grazie buon riposo

P.r. - 18/3/2025 - 21:37


Pagina in corso di elaborazione.
Ho ascoltato la canzone leggendo le parole in Serbo e vedo che il testo cantato nel video è diverso da quello degli 187 (One eight seven) che hai tradotto così bene.
Evidentemente ne hanno fatto uno apposta per raccontare le marce e le dimostrazioni di protesta in corso.
So che dipanerete anche questo enigma .
grazie anticipate

P.r. - 18/3/2025 - 21:45


@ Paolo Rizzi

Infatti la pagina è ancora in corso di elaborazione. Il testo che ho tradotto (mettendoci quasi due giorni, ti assicuro che non è uno scherzetto essendo un misto di serbo, slang e gergo dei car stereo...di più di 20 anni fa, ho dovuto farmi una cultura al riguardo) è quello che è dato in Rete e che hai dato anche tu, ora bisognerà un po' ascoltare la canzone e vedere di cavarci un ragno dal buco...ma ora metto al gatto la pappa per la notte e vo a dormire. Bonne nuit!

Riccardo Venturi - 19/3/2025 - 01:03




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