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Pamięć

Stan Surowy
Language: Polish


Stan Surowy

List of versions


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Źródło
(Jacek Kaczmarski)
Honoru lejce
(Stan Surowy)
Ballada o narodowcu
(Stan Surowy)


[2024]
Tekst i muzyka / Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Stan Surowy

Grzegorz Dąbrowski - solo guitar
Daniel Kaliński - bass guitar
Paweł Korkuś - acoustic guitar
Mateusz Wawrzyniak - lead guitar
Tobiasz Wawrzyniak - drums

Stan Surowy


Dall'album di debutto "Stan Surowy" (Stato Grezzo ~ Costruzione Grezza) - dopo diciasette anni di attività.
Il testo trascritto dal libretto del disco.
A kiedy zgasną wszystkie oczy,
Co przyglądały się zbrodni,
Tyran z krwi obmyty wkroczy
Przed ślepy osąd historii.
Ta z kart swoich nie wyczyta
Smrodu ze zbiorowych grobów,
Bo któż zdołałby opisać,
Czego wypowiedzieć nie sposób?

Samotności dziecka na granicy dzieciństwa,
Strachu ludzi kryjących się w piwnicach
I uczucia, jakie rodzi się w człowieku
Gdy na niebie zamiast śpiewu ptaków, świst samolotu.

Samotności dziecka na granicy dzieciństwa,
Strachu ludzi kryjących się w piwnicach
I uczucia, jakie rodzi się w człowieku
Gdy na niebie zamiast śpiewu ptaków, świst samolotu.

Morał na nic tu się nie zda,
Nie straszne mu nasze oceny,
Z tymi dzisiaj się mierzą
Ci, których zbrodni nie czujemy,
A wysławiamy wielkie czyny,
Podboje sławimy w pieśni,
Z dystansu wieków nie widzimy
Tragedii, co nawet nam się nie śni.

Gwałconych kobiet i wsi spalonych,
Bólu kastrowanych, cierpienia oślepionych,
Szubienic i zaostrzonych pali,
Nie widzimy dumni w roty zasłuchani.

Gwałconych kobiet i wsi spalonych,
Bólu kastrowanych, cierpienia oślepionych,
Szubienic i zaostrzonych pali,
Nie widzimy dumni w roty zasłuchani.

2025/2/1 - 16:34



Language: Italian

Versione italiana / Italian version / Version italienne / Italiankielinen versio:
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 4-2-2025 01:00

Da buon Anonimo toscano, quando vedo l’altrettanto Anonimo polacco mettere qualcosa degli Stan Surowy, lo “Stato Grezzo” che pubblica il primo album dopo diciassette anni di attività, mi ci butto a capofitto, anche a ore più che tarde nonostante domattina mi debba svegliare presto per andare a spargere delle ceneri al vento in una campagna non vicina. “Memoria”, si intitola questa canzone; è un dato di fatto che, più si celebrano stancamente “giornate della memoria” che meglio oramai sarebbe definire giornate della propaganda in un senso o nell’altro, meno la memoria, quella autentica, quella che dovrebbe insegnare, viene esercitata e perpetuata. Meglio sarebbe essere meno ipocriti e celebrare giornate dell’oblio; siamo condannati a rivivere la Storia. [AT-XXI]
Memoria

E quando saranno spenti tutti gli occhi
Che hanno assistito al crimine,
Il tiranno intriso di sangue accederà
Al cieco giudizio della Storia.
Dalle sue carte non si riuscirà a leggere
Il puzzo fetente delle fosse comuni,
Perché chi potrebbe descrivere
Ciò che non c’è modo di dire?

La solitudine di un bambino alle soglie dell’infanzia,
La paura di chi si nasconde in uno scantinato
E le sensazioni che nascono in una persona
Quando, al posto del canto degli uccelli in cielo
Si sente il sibilo d’un aeroplano.

La solitudine di un bambino alle soglie dell’infanzia,
La paura di chi si nasconde in uno scantinato
E le sensazioni che nascono in una persona
Quando, al posto del canto degli uccelli in cielo
Si sente il sibilo d’un aeroplano.

Qui non serve a nulla la morale,
Le nostre valutazioni non fanno paura,
Con queste oggi si confrontano
Coloro i cui crimini noi non sentiamo.
E le grandi gesta noi lodiamo,
Nelle canzoni conquiste celebriamo,
A distanza di secoli noi non vediamo
Tragedie che neppure ci sogniamo.

Donne stuprate e villaggi bruciati,
Il dolore degli evirati, i tormenti degli accecati,
E non vediamo, alteri, assorti tra le schiere,
Drizzar le forche ed i pali aguzzati

Donne stuprate e villaggi bruciati,
Il dolore degli evirati, i tormenti degli accecati,
E non vediamo, alteri, assorti tra le schiere,
Drizzar le forche ed i pali aguzzati.

2025/2/4 - 01:01




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