Col filo della bellezza rammendano il mondo
lacerato dalle ingiustizie ne ricuciono il lembo
Basta un ago ai “Giusti” portatori sani di giustizia
Non hanno spada né bilancia senza benda ma con perizia
Dedichiamo loro un giardino sperando diventi foresta
ogni genocidio toglie uno strumento all’orchestra
Ogni voce è importante ed un canto di gratitudine
Si leverà in quell'istante in cui il Giusto sarà moltitudine
Nella città di Gerusalemme a memoria dell’Olocausto
Si piantarono alberi e chi fu gentile divenne Giusto
Nel giardino di Pistoia terra italiana di vivai
La dedica a Vittorio creò invece un po’ di guai
Arrigoni sbarcò a Gaza con la barca Freedom Flotilla
E il suo restiamo umani come una stella ancora brilla
Poi fu l’anno in cui Zanoli restituì la sua medaglia
Era un Giusto ma a Gaza morirono sei della sua famiglia
Col filo della bellezza rammendano il mondo
lacerato dalle ingiustizie ne ricuciono il lembo
Basta un ago ai “Giusti” improbabili portatori sani
Per ricucire lo strappo tra natura e esseri umani
L’ultimo giardino è Nuova Speranza in suffragio
Inaugurato a Lampedusa a ricordo di un naufragio
Han nominato i pescatori e riparatori delle reti
i Giusti che soccorsero ad aiutare i naufragati
Il primo giardino fu a Milano e celebrò i Giusti Armeni
Sul Monte stella di macerie si ricordano i Balcani
Poi l’albero per Chico Mendez fu il Giusto contro l’ecocidio
E tre alberi per il Ruanda che dei Tutsi fu genocidio
Ogni Giusto è una storia che ridona integrità
Un filo d’oro in evidenza sul dolore con pietà
Ci son dei Giusti in Palestina Medici Senza Frontiere
Cercano di salvare vite nelle strutture ospedaliere
Col filo della bellezza rammendano il mondo
lacerato dalle ingiustizie ne ricuciono il lembo
Basta un ago ai “Giusti” imprevisti portatori sani
Riparano e non hanno spada né bilancia tra mani
lacerato dalle ingiustizie ne ricuciono il lembo
Basta un ago ai “Giusti” portatori sani di giustizia
Non hanno spada né bilancia senza benda ma con perizia
Dedichiamo loro un giardino sperando diventi foresta
ogni genocidio toglie uno strumento all’orchestra
Ogni voce è importante ed un canto di gratitudine
Si leverà in quell'istante in cui il Giusto sarà moltitudine
Nella città di Gerusalemme a memoria dell’Olocausto
Si piantarono alberi e chi fu gentile divenne Giusto
Nel giardino di Pistoia terra italiana di vivai
La dedica a Vittorio creò invece un po’ di guai
Arrigoni sbarcò a Gaza con la barca Freedom Flotilla
E il suo restiamo umani come una stella ancora brilla
Poi fu l’anno in cui Zanoli restituì la sua medaglia
Era un Giusto ma a Gaza morirono sei della sua famiglia
Col filo della bellezza rammendano il mondo
lacerato dalle ingiustizie ne ricuciono il lembo
Basta un ago ai “Giusti” improbabili portatori sani
Per ricucire lo strappo tra natura e esseri umani
L’ultimo giardino è Nuova Speranza in suffragio
Inaugurato a Lampedusa a ricordo di un naufragio
Han nominato i pescatori e riparatori delle reti
i Giusti che soccorsero ad aiutare i naufragati
Il primo giardino fu a Milano e celebrò i Giusti Armeni
Sul Monte stella di macerie si ricordano i Balcani
Poi l’albero per Chico Mendez fu il Giusto contro l’ecocidio
E tre alberi per il Ruanda che dei Tutsi fu genocidio
Ogni Giusto è una storia che ridona integrità
Un filo d’oro in evidenza sul dolore con pietà
Ci son dei Giusti in Palestina Medici Senza Frontiere
Cercano di salvare vite nelle strutture ospedaliere
Col filo della bellezza rammendano il mondo
lacerato dalle ingiustizie ne ricuciono il lembo
Basta un ago ai “Giusti” imprevisti portatori sani
Riparano e non hanno spada né bilancia tra mani
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