De amplia miel era su
corazón en agraz
y su boca locuaz
como un viento fluvial.
La corriente total
de su sangre en acción
la arrastraba en turbión
convencido y caudal.
No fue extraña al telar,
por la usina pasó,
a la greda volvió,
regresó de la mar
y a mi lado durmió.
Germinó con aquel
resplandor maternal
que la hacía panal
y la henchía de ser.
Y aprendió a comprender
y comprendió al pensar
y pensó al militar
y militó al crecer.
No fue extraña al telar,
por la usina pasó,
a la greda volvió,
regresó de la mar
y a mi lado soñó.
Cuando ardió la ciudad,
cuando el tanque arrasó
y su pueblo cayó
traicionado otra vez
La vi mucho a través
de los meses actuar,
trabajar, ayudar,
desgarrarse los pies...
No fue extraña al telar
por la usina pasó,
a la greda volvió,
regresó de la mar
y... desapareció.
corazón en agraz
y su boca locuaz
como un viento fluvial.
La corriente total
de su sangre en acción
la arrastraba en turbión
convencido y caudal.
No fue extraña al telar,
por la usina pasó,
a la greda volvió,
regresó de la mar
y a mi lado durmió.
Germinó con aquel
resplandor maternal
que la hacía panal
y la henchía de ser.
Y aprendió a comprender
y comprendió al pensar
y pensó al militar
y militó al crecer.
No fue extraña al telar,
por la usina pasó,
a la greda volvió,
regresó de la mar
y a mi lado soñó.
Cuando ardió la ciudad,
cuando el tanque arrasó
y su pueblo cayó
traicionado otra vez
La vi mucho a través
de los meses actuar,
trabajar, ayudar,
desgarrarse los pies...
No fue extraña al telar
por la usina pasó,
a la greda volvió,
regresó de la mar
y... desapareció.
inviata da Riccardo Venturi - 14/12/2007 - 01:24
Lingua: Italiano
Versione italiana di Riccardo Venturi
14 dicembre 2007
14 dicembre 2007
RITRATTO
Di vasto miele era
il suo cuore in erba
e la sua bocca loquace
come un vento fluviale.
La corrente totale
del suo sangue in azione
la trascinava in un vortice
convinto e copioso.
Non fu estranea al telaio,
passò per la fabbrica,
si rimise a far vasi di creta,
ritornò al mare
e dormì al mio fianco.
Germinò con quello
splendore materno
che la rendeva un alveare
e la riempiva di essere.
E imparò a capire,
e capì pensando,
e pensò militando,
e militò crescendo.
Non fu estranea al telaio,
passò per la fabbrica,
si rimise a far vasi di creta,
ritornò al mare
e sognò al mio fianco.
Quando bruciò la città,
quando il carro armato distrusse
e il suo popolo cadde
tradito un'altra volta
La vidi, col passare
dei mesi molto fare,
lavorare, aiutare,
consumarsi i piedi...
Non fu estranea al telaio,
passò per la fabbrica,
si rimise a far vasi di creta,
ritornò al mare
e...scomparve.
Di vasto miele era
il suo cuore in erba
e la sua bocca loquace
come un vento fluviale.
La corrente totale
del suo sangue in azione
la trascinava in un vortice
convinto e copioso.
Non fu estranea al telaio,
passò per la fabbrica,
si rimise a far vasi di creta,
ritornò al mare
e dormì al mio fianco.
Germinò con quello
splendore materno
che la rendeva un alveare
e la riempiva di essere.
E imparò a capire,
e capì pensando,
e pensò militando,
e militò crescendo.
Non fu estranea al telaio,
passò per la fabbrica,
si rimise a far vasi di creta,
ritornò al mare
e sognò al mio fianco.
Quando bruciò la città,
quando il carro armato distrusse
e il suo popolo cadde
tradito un'altra volta
La vidi, col passare
dei mesi molto fare,
lavorare, aiutare,
consumarsi i piedi...
Non fu estranea al telaio,
passò per la fabbrica,
si rimise a far vasi di creta,
ritornò al mare
e...scomparve.
Lingua: Italiano
Questa è la traduzione italiana che si trova in "inti-illimani 8, cancion para matar una culebra" distribuito in Italia nel 1983 da Errebiesse
RITRATTO
Il suo cure era in germinazione
era fatto di miele
e le sue parole
erano come un vento fluviale.
Il flusso incessante
del suo sangue vivo
la trascinava in un turbine
convinto e totale.
Conobbe il telaio,
lavorò in fabbrica,
fu di nuovo nei campi,
tornò al mare;
dormì al mio fianco.
Fiorì
con quel suo modo di essere tenera e materna
che la rendeva fonte di vita
e la riempiva di essere.
E imparò a capire,
capì nel pensare,
crebbe nella lotta,
lottò mentre cresceva.
Conobbe il telaio,
lavorò in fabbrica,
fu di nuovo nei campi,
tornò al mare;
sogno al mio fianco.
Quando la città andò in fiamme
e il carro armato portò la distruzione
e il suo popolo cadde
tradito ancora una volta:
L'ho vista spesso,
per mesi, agire,
lavorare, aiutare,
dare tutta se stessa.
Conobbe il telaio,
lavorò in fabbrica,
fu di nuovo nei campi,
tornò al mare;
ed è scomparsa.
Il suo cure era in germinazione
era fatto di miele
e le sue parole
erano come un vento fluviale.
Il flusso incessante
del suo sangue vivo
la trascinava in un turbine
convinto e totale.
Conobbe il telaio,
lavorò in fabbrica,
fu di nuovo nei campi,
tornò al mare;
dormì al mio fianco.
Fiorì
con quel suo modo di essere tenera e materna
che la rendeva fonte di vita
e la riempiva di essere.
E imparò a capire,
capì nel pensare,
crebbe nella lotta,
lottò mentre cresceva.
Conobbe il telaio,
lavorò in fabbrica,
fu di nuovo nei campi,
tornò al mare;
sogno al mio fianco.
Quando la città andò in fiamme
e il carro armato portò la distruzione
e il suo popolo cadde
tradito ancora una volta:
L'ho vista spesso,
per mesi, agire,
lavorare, aiutare,
dare tutta se stessa.
Conobbe il telaio,
lavorò in fabbrica,
fu di nuovo nei campi,
tornò al mare;
ed è scomparsa.
inviata da Jacopo Capurri - 13/9/2012 - 12:57
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Letra de Patricio Manns
Música de Horacio Salinas
Testo di Patricio Manns
Musica di Horacio Salinas
Album: Canción para matar una culebra
Questo "Ritratto" è quello di una donna, di una militante, di un essere umano che non cessa di essere mai se stesso e di militare, cioè agire per gli altri. Soprattutto nelle avversità, nella violenza, nella tragedia. Di una donna che desaparece, poi. Tutto lascia pensare che anche questa canzone sia dedicata a Marta Ugarte Román (che Vino del mar come la donna di questa canzone regresó de la mar) ma assieme a lei lo è a tutti coloro che scomparvero inghiottiti dalle dittature militari fasciste in tutto il Sudamerica. In Cile, in Argentina, ovunque. [RV]