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Due ragazzi

Lucio Dalla
Language: Italian


Lucio Dalla

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[1976]
Lucio Dalla - Rosalino Cellamare
Album / Albumi: Automobili

dallautomo


Io mi attengo ancora al celeberrimo aforisma empolese di Davide “Darmo” Giromini: Ogni canzone è contro la guerra. Forse magari non è così, non ci vedo molto bene -solo per fare un esempio- lo Horst-Wessel-Lied a fare da Antiwar Song; ma le cosiddette “canzoni d’amore”…? Beh, questa è una delle più tipiche canzoni d’amore dallian-cellamariane de’ tempi che furono: in tali canzoni non ci sono cristi, ci sono e ci devono essere per forza due giovani, un ragazzo e una ragazza, che finiscono per fare l’amore. Può esistere atto più contro la guerra di questo…? In più, siamo nell’Italia di metà anni ‘70, periodo in cui nelle canzoni cominciava a comparire una cosa proibitissima e censurata fino a poco tempo prima: l’amore fisico. Fino a pochi anni prima, solo nominare in una canzone due ventenni che si dedicano sanamente a rapporti intimi, prematrimoniali poi, nonostante le proposte di matrimonio che pur sempre fanno capolino nel testo, sarebbe incorso negli strali della chiesa cattolica (e dire che Lucio Dalla era cattolicissimo!) e anche di qualche pretore di Cormons o di Ragusa Ibla. La location di questa canzone è particolare, ma in fondo non troppo: i due ragazzi, evidentemente impossibilitati a dedicarsi al naturale atto proprio di due adolescenti innamorati (le famiglie sorvegliavano!) non hanno altro luogo per appartarsi che un vecchio relitto di automobile ai margini di un’autodemolizione. Ora, magari, avrebbero a disposizione enormi e comodissimi SUV il cui posteriore può agevolmente fungere da letto matrimoniale ove copulare come ricci; ma allora, debbo dirlo, l’ambientazione di Dalla e Cellamare era piuttosto realistica. Beh, insomma, funzione delle automobili è anche questa, rimasta invariata non solo per i ventenni. I quali, purtroppo, oggigiorno tendono più a spiaccicarvisi contro muri e platani, briachi sballati come tricèfali, invece di dare sfogo a pulsioni vecchie quanto il mondo e senza le quali l’essere umano non esisterebbe. Fate l’amore e non la guerra! Due cose che hanno entrambe i famosi centomila anni, anzi di più. [RV]
Dentro a un'auto scalcinata
Al margine di un campo
Un'autodemolizione
Dentro a quest'auto abbandonata
Due ragazzi seduti
Fitti, fitti, fitti, fitti fanno conversazione

La ragazza è carina
Ha i capelli neri e corti
Lui ha una faccia da faina
Furba e divertente
Si riparano dalla gente
Lui la tiene stretta
E parlano, parlano, parlano a voce bassa, in fretta

È bello ascoltare
Così, la vita che striscia
La vita strisciare adagio come un serpente annoiato
Baciarsi dieci volte senza paura in un minuto
Parlare di oggi, parlare d'amore, parlare domani
Toccarsi con le mani

La vita è così vicina
Ogni cosa è ancora da fare
Il futuro è verde, è freddo, è profondo come il mare
Tentano di toccarlo con i loro piedi
Prima di decidersi, decidersi, decidersi a buttare

Sei un topino bianco
Io, io, io
Io ti ho trasformato in un angelo
Con ali formidabili
Tu lavavi, stiravi, le camicie
E io, seduto in un angolo, fumavo
Guardami ancora con amore
Lo so che sono vecchio
Lo so che ho già vent'anni

Ma, lei risponde, ti sposerei lo stesso
Io, io, io
Anche se ti ho sempre detto
Voglio andare a letto con un uomo
Ma non so cosa fare
Tu mi dicevi "Perché non prendi me?"
Me?

Era un gioco
Io, io, io
Lo so che era un gioco
E non so cosa fare
Perché adesso non voglio
Che stare qua a guardare ed ascoltare

Dall'alto piove una neve verde
Portata dall'ombra della sera
Scoppiano tre stelle all'improvviso
Enormi come un grande riflettore
Sopra all'auto scalcinata
Al margine di un campo
Dentro a un'auto in demolizione
Dove due ragazzi senza tempo
Fanno l'amore.

Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 2024/11/29 - 20:45




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