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Violenza epistemica

Paolo Rizzi
Lingua: Italiano


Paolo Rizzi

Lista delle versioni e commenti


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Brano dedicato a Francesca Albanese relatrice speciale ONU per i diritti umani nei territori occupati.
autrice del libro J'ACCUSE.
J'ACCUSE


La verità prima di tutto è l’inizio del più famoso J’Accuse della storia moderna, quello di Émile Zola. La verità prima di tutto è anche il movente che ispira questo J’Accuse, che raccoglie la testimonianza della Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati da Israele dal 1967. Questo libro non nasce come un instant book. Prima degli attacchi del 7 ottobre 2023 – in un momento in cui l’attenzione mediatica sulla situazione in Israele e nei territori palestinesi occupati era prossima allo zero – J’Accuse voleva essere anzitutto uno strumento per comunicare ai lettori l’urgenza di un tema che non poteva essere ignorato. Attraverso il prezioso lavoro svolto da Francesca Albanese e confluito in tre Rapporti internazionali – presentati rispettivamente nell’ottobre 2022, nel luglio e nell’ottobre 2023 – era possibile documentare in maniera incontestabile l’affermarsi di una condizione di apartheid e di un’occupazione neocoloniale con migliaia di vittime. Questo fatto doveva essere portato all’attenzione del grande pubblico. Dopo il brutale e intollerabile attacco di Hamas, e dopo la guerra conseguente su Gaza, l’attenzione mediatica su Israele e Palestina è diventata massima, eppure resta impantanata in contrapposizioni fuorvianti (se critichi Israele stai con i terroristi; se porti l’attenzione sull’occupazione stai giustificando Hamas…), che impediscono la comprensione di una storia che non comincia il 7 ottobre. Il J’Accuse di Francesca Albanese non è l’intervento di parte di un’attivista ma è il contributo di una donna che svolge da anni un incarico di alto profilo istituzionale e che può aiutarci a vedere e a capire ciò che non vediamo. L’ampio saggio di Roberta De Monticelli che chiude il libro offre inoltre una visione profonda dei temi che questo conflitto ha messo in luce.

Rapporto della Relatrice Speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967, Francesca Albanese Il genocidio come cancellazione coloniale


Link alla versione in italiano


English version


Analisi del Rapporto sul Genocidio


VIOLENZA EPISTEMICA alcune precisazioni

Roberta De Monticelli autrice della postfazione al libro “J’Accuse di Francesca Albanese e autrice del libro Umanità violata analizza e la “Violenza epistemica”
pag 209 e 217 del libro

Termini come “disumanizzazione”, “occupazione”, “colonialismo”, “aparheid” sono fra i tabù che da troppo tempo hanno delimitato il dicibile e l’indicibile, e ciascuno di essi, per non parlare di “pulizia etnica” ha sollevato non soltanto proteste e contro-argomentazioni, il che sarebbe parte della vita, della ragione, ma censura, diffamazione, denigrazione, calunnia e altre tecniche di “Silencing” e VIOLENZA EPISTEMICA nei confronti di chi queste parole introduceva nel dibattito pubblico. Oggi esse, accanto ad altre come “terrorismo”, “democrazia”, “carceralità”, offrono con gli altrettanti capitoli di quel piccolo libro , J’Accuse, una sorta di glossario della ragione pratica talmente accessibile a tutti…..
l’informazione alimenta una sorte di VILENZA EPISTEMICA affinché si ignorino i fatti, così da essere indotti a tacere. VIOLENZA EPISTEMICA è anche corruzione del linguaggio, e spetta a noi ripulirlo dalle fuorvianti, spesso false, interpretazioni che fanno di ogni critica un atto di antisemitismo. Non giustifichiamo il 7 ottobre, come non giustifichiamo quello che Israele ha fatto prima ai palestinesi e quello che sta facendo ora a Gaza come vendetta”.

LA VIOLENZA EPISTEMICA che si è scatenata, a partire dalla leadership israeliana ma con l’appoggio di quasi tutti i media “occidentali” contro i vertici dell’ONU non va dimenticata.. quando il rappresentante israeliano all’ONU Gilad Erdan ha chiesto le dimissioni di Guterres.
Non conoscevo la violenza epistemica
Pensavo ci fosse un errore nel testo
Nel mio cervello ho letto epidemica
Ma poi ho capito il diverso contesto

Non è cosa fisica ma produce afasia
Non procura dolore con percosse o ferite
È invece il contrario come un'anestesia
Che ci rende insensibili per chi perde le vite

Sono uccisi a migliaia nella striscia di Gaza
Ma restiamo impotenti senza reagire
Se qualcuno ci prova e scende giù in strada
Come antisemita si sente accusare

È corrotto il linguaggio si crea latitanza
Si negano i fatti eppure sappiamo
Che c'è un elefante e distrugge la stanza
Non c'è Palestina nel futuro israeliano

Un popolo rischia di essere espulso
Da chi fu vittima nel recente passato
Conoscendo l'orrore che gli diede l'impulso
A gridar “meditate che questo è stato”

A Francesca Albanese relatrice speciale
Dei diritti umani nei territori occupati
E’ negato l'ingresso perché è solidale
Ed ha fatto denuncia di tutti i reati

La violenza epistemica ha scritto Francesca
Nel libro che accusa chi calpesta i diritti
Fa si che nel mondo la pietà svanisca
Tornerà la barbarie saremo tutti sconfitti


inviata da Paolo Rizzi - 20/11/2024 - 10:36


Perché quello israeliano è un genocidio: intervista alla Relatrice ONU Francesca Albanese

L’Indipendente

9 NOVEMBRE 2024 - 13:00
Nei giorni scorsi, la Relatrice Speciale dell’ONU per i Territori Occupati Palestinesi, Francesca Albanese, ha presentato il proprio rapporto ufficiale nel quale si dettaglia come quello israeliano a Gaza sia da considerare, alla luce del diritto internazionale, un genocidio. Lo stesso report, che si intitola senza giri di parole Il genocidio come cancellazione coloniale, accusa i governi occidentali di aver garantito a Israele un’impunità che gli ha permesso di «diventare un violatore seriale del diritto internazionale». La relatrice italiana, ma che da molti anni vive all’estero, è stata attaccata con inaudita violenza: l’ambasciatrice statunitense all’ONU l’ha accusata di antisemitismo, mentre la lobby filo-israeliana UN Watch ha lanciato una campagna per cacciarla dalle Nazioni Unite con l’accusa di diffondere «antisemitismo e propaganda di Hamas». Accuse surreali alle quali risponde anche in questa intervista rilasciata in esclusiva a L’Indipendente. Lo fa senza arretrare di un millimetro, anzi dettagliando perché quella che Israele sta scrivendo a Gaza sia da considerare una delle pagine «più nere e luride della storia contemporanea» e denunciando il clima di intimidazione che colpisce sistematicamente chi, all’interno delle istituzioni internazionali, cerca di agire concretamente per inchiodare il governo israeliano alle proprie azioni.

Perché quello israeliano è un genocidio: intervista alla Relatrice ONU Francesca Albanese

p.r. - 20/11/2024 - 11:37


Le campagne di intimidazione contro Francesca Albanese sono agguerrite.
questo video è un appello di un movimento che fa una petizione dal titolo:#FIREFRANCESCA .
nel video ci sono immagini proiettate sul grattacielo di New York che denunciano le sue critiche.

While Francesca Albanese traveled to New York City to spread antisemitism and to shill for Hamas at the United Nations, UN Watch projected truth across the city and immediately exposed Albanese's disgusting history to thousands of onlookers.

p.r. - 20/11/2024 - 11:42


Una nota sulla musica scelta per la canzone:

Francesca Albanese è nativa di Ariano Irpino un paese del SUD , territorio ricco di musiche e musicisti da Napoli ad Avellino alla Lucania ecc ecc. Ho pensato subito che dovevo cercare ispirazione in quella tradizione.

Del brano ho provato tre versioni, la prima sugli accordi del bellissimo giro armonico di "Quando chiove" di Pino Daniele
D Dmaj7 D7 G Fa°m7 Em7/9.

Poi ho provato una seconda versione ispirandomi a Vinicio Caposela nato ad Hannover ma figlio di padre irpino della provincia di Avellino: Vito Caposela. Era emigrato come tanti di quei territori un tempo poveri di lavoro. Il testo girava bene sulle note della "filastrocca" : La madonna delle conchiglie ma non aveva la forza di una lotta di una denuncia.

Infine la scelta è caduta su "Brigante se more" di Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò. Il sito antiwarsongs dedica numerose affascinanti pagine alla storia della genesi di questo brano, pagine a cui partecipa lo stesso autore Eugenio Bennato.


Francesca Albanese non è un brigante, la sua arma è la parola sostenuta da una tenacia, una forza, un amore per la verità e la giustizia che fanno onore alla tradizione di resistenza del suo popolo di origine.

Ringrazio Eugenio Bennato, Musica nova e tutte le composizioni della "Nuova compagnia di canto popolare" che sono state suoni, ritmi, colori, parole meravigliose che mi hanno fatto compagnia fin dalla mia adolescenza. Ho fiducia che nonostante la semplicità della mia esecuzione apprezzi questo omaggio.
Antiwarsongs ha recentemente pubblicato ""Canzone per Beirut" scritta da Eugenio e ora interpretata da sua figlia Eugenia.

P.r. - 20/11/2024 - 12:36




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