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La cacca dei contadini

Giorgio Gaber
Langue: italien


Giorgio Gaber

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(Giorgio Gaber)


[1976]
Testo / Lyrics / Paroles / Sävel: Gaber-Luporini
Libertà Obbligatoria

libeobbli


Brano del 1976, da Libertà obbligatoria di Gaber-Luporini. Si tratta, all’interno dell’album-spettacolo di teatro-canzone, di un brano recitato. Vi si parla di Franco Fortini (che lo avrebbe spiegato a Gaber e Luporini), della rivoluzione sovietica e dei gesti di distruzione ispirati dalla merda (qui sotto l’edulcorato nome di “cacca”; ma sempre merda è). Si dice che, durante la rivoluzione, i contadini russi entrassero nei palazzi dello Zar e dell’alta nobiltà e la facessero senza ritegno in vasi di valore inestimabile e su altri oggetti preziosi. Si tratta, chiaramente, di un gesto storico di elevato valore simbolico e rivoluzionario, sul quale non è necessario insistere tanto il suo significato è palese. Unica eccezione accertata, è che i contadini russi, generalmente, si rifiutavano di cacare nelle chiese; quelle furono poi, altrettanto opportunamente, fatte saltare in aria o comunque demolite.

Giorgio Gaberščik (che aveva un cognome quasi russo, essendo di origine slovena) e il suo altissimo sodale Luporini (alto due metri e ex campione di pallacanestro), il quale si sta allegramente avviando ai cent’anni di età, scrivono nel 1976, cioè quasi cinquant’anni fa, che tale rivoluzionario & simbolico gesto avrebbe potuto, all’epoca, essere rinovellato ed applicato alla televisione, allora il mezzo prìncipe per la manipolazione di massa delle coscienze da parte del Potere. Non che abbia cessato di esserlo ancora oggi, tutt’altro; ma l’evoluzione stratosferica dei mezzi tecnologici ci obbligherebbe adesso a una produzione fecale assolutamente smisurata. Immaginiamoci di esercitare questo atto rivoluzionario su Internet, su Netflix, sui “social”, sul pallone e sul resto dello “sport”, sulla cosiddetta “informazione” e su centinaia d’altre cose del genere…dovremmo passare il tempo a cacare, anche senza essere contadini. Senz’altro, si tratta di un’idea condivisibile; ma, a mio parere, attualmente di difficilissima realizzazione. Ciononostante… [RV]
È la cacca dei contadini
Tutto lì: la cacca dei contadini
Me l'ha spiegato Fortini
A lui piacciono queste storie e anche a me, eh
In Russia, durante la rivoluzione
I contadini entravano nei palazzi dello zar
E defecavano nei suoi preziosissimi vasi

Un gesto di disprezzo, di distruzione, bello, stupendo
Sì, ma perché bello?
Perché la distruzione, la cacca dei contadini
È importante se ha un senso storico
Se c'è qualcuno che la raccoglie
E in quel momento c'era un Lenin che la raccoglieva
Non la merda, il suo significato, voglio dire

Adesso, io non dico che uno
Deve vedere se c'è Lenin prima di...mmh
Intanto noi non siamo contadini
Non c'è la rivoluzione e non si sa dove cagare

Sui Brionvega [1], potrebbe essere un'idea, eh
Quelli bianchi, eh, più bidet, però
Non importa, un gesto di distruzione ha sempre un suo fascino
Perché bene o male rompe con le convenzioni
E anche se lo sbagli, non ti senti mai piccolo
Non ho mai trovato nessuno che si vergogni del suo operare

È nelle piccole cose, nel muovere una mano
Nell'essere scoperti da un amico in un gesto poco simpatico
Sì, una stonatura che magari nessuno ha notato
Ecco, queste inezie ci possono riempire di rimorso
E ci possono far arrossire fino all'inverosimile.
[1] Qui il riferimento è palesemente al televisiore Brionvega portatile "Algol 11" (1964), oggetto di alto design.

envoyé par Riccardo Venturi - 30/10/2024 - 20:33


Caro Riccardo,
c'è un altro momento memorabile di "Libertà Obbligatotria" (già il titolo è memorabile!) in cui...si tratta de "Il tennis" quando dice:

"Chiudo gli occhi, un film
Valle verde meraviglioso, campi da tennis, sole, tof tof tof, ff
Un film, Bunuel regista, ff, si alza in volo un branco di mucche, ff lui può
Ff e su quei bellissimi ragazzi abbronzati, dalle mandibole giuste e dai denti bianchi, ff, su quelle signore assolutamente belle, ma così assolutamente da non arrapare nessuno, ff, su quei signori eleganti e raffinati, su quelle signore da piccoli cagnolini, ff, sulle Adidas, sulle magliette col coccodrillino, sugli arbitri con la erre francese, quaranta a trenta tof tof parità (con erre moscia) tof
E le mucche
Plaaa
Parità"

Flavio Poltronieri - 31/10/2024 - 13:26




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