Libera, voglio essere libera
Di non portare o portare un velo
Truccarmi tantissimo
Non depilarmi per mesi, per anni
Libera, voglio essere libera
Di uscire la sera, tornare da sola
Senza la paura
Persino del tipo della spazzatura
Di fare un figlio anche a quarant'anni
Di divorziare, poi risposarmi
Amare un uomo con dieci anni in meno
Che mi vuole bene, bene davvero
Fare l'amore, girare un porno
Cambiare letto pure ogni giorno
E di morire come mi pare
Non massacrata da un criminale
Non dalle pietre di un titolista
Né dalle carte di un penalista
Dai timorati figli di Dio
Che sputano merda e premono invio
Sputano merda e premono invio
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
Della mia fica farò moneta
O simulacro di nuova vita
Delle mie mani farò cantieri
O fragilissimi tulipani
Della mia vita farò una bandiera
Che brillerà nella notte scura
Della mia vita farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Della mia fica farò una bandiera)
(Che brillerà nella notte nera)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Della mia fica farò una bandiera)
(Che brillerà nella notte nera)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Della mia fica farò una bandiera)
(Che brillerà nella notte nera)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Della mia fica farò una bandiera)
Libera, prima o poi sarò libera
Quando la guerra sarà finita
Ritorneremo tutte alla vita
Di non portare o portare un velo
Truccarmi tantissimo
Non depilarmi per mesi, per anni
Libera, voglio essere libera
Di uscire la sera, tornare da sola
Senza la paura
Persino del tipo della spazzatura
Di fare un figlio anche a quarant'anni
Di divorziare, poi risposarmi
Amare un uomo con dieci anni in meno
Che mi vuole bene, bene davvero
Fare l'amore, girare un porno
Cambiare letto pure ogni giorno
E di morire come mi pare
Non massacrata da un criminale
Non dalle pietre di un titolista
Né dalle carte di un penalista
Dai timorati figli di Dio
Che sputano merda e premono invio
Sputano merda e premono invio
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
Della mia fica farò moneta
O simulacro di nuova vita
Delle mie mani farò cantieri
O fragilissimi tulipani
Della mia vita farò una bandiera
Che brillerà nella notte scura
Della mia vita farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
Della mia fica farò una bandiera
Che brillerà nella notte nera
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Della mia fica farò una bandiera)
(Che brillerà nella notte nera)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Della mia fica farò una bandiera)
(Che brillerà nella notte nera)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Della mia fica farò una bandiera)
(Che brillerà nella notte nera)
(Ah-ah, ah-ah, ah-ah-ah-ah)
(Della mia fica farò una bandiera)
Libera, prima o poi sarò libera
Quando la guerra sarà finita
Ritorneremo tutte alla vita
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Come tutti i miei brani, "Bandiera" parte molto da me, io riesco a scrivere solo partendo dalle mie esperienze di vita, e questo brano nasce banalmente dall’ennesima esperienza di paura e ansia provate nel tornare a casa la sera da sola, cosa che faccio sempre. In me è sorta la necessità di raccontarlo attraverso la musica, per esprimere tutte la mia frustrazione nel non sentirmi libera, e la riflessione che ne è nata è che non mi ci sento e probabilmente non lo sono, da molti punti di vista. Mi sono allargata alla mancanza di libertà di scelta, analizzando la mia percezione di essere donna anche al di fuori di me. Da qui i versi sul desiderio di essere libera di fare un figlio a 40 anni, di sposarmi, divorziare e risposarmi, di non depilarmi per mesi, di amare un uomo con dieci anni di meno. Tutto senza il timore di giudizi e pregiudizi.
Il tema del patriarcato come problema sociale e culturale da qualche tempo è diventato di stretta attualità, complici i drammatici fatti di cronaca che si sono verificati. A trent’anni, come lo vivi e come lo vedi tu?
Quando parliamo di patriarcato mi vengono in mente tante cose, la cena di famiglia la domenica quando ero bambina e mio nonno diceva a mia madre "portami l’acqua", o quando nessuno si alzava da tavola se non le donne. Da bambina mi sembrava un assunto di base, oggi chiaramente ho capito che così non deve necessariamente essere. Penso che il patriarcato sia un modus vivendi e anche operandi, un modo di assorbire le cose che può appartenere a uomini ma anche a donne, ho visto e subìto atteggiamenti e pensieri patriarcali anche da parte delle donne. Esistono modi di concepire, vivere e scegliere la vita in cui il modello maschile viene imposto alle donne. Anche io forse sono stata patriarcale senza neanche rendermene conto, ma dal mio punto di vista c’è una grande voglia di cambiamento.
Il tuo brano ha una sorta di mantra che, provocatoriamente, fa un riferimento intimo piuttosto diretto. La cover dell’album è altrettanto provocatoria. Provocare era uno degli obiettivi?
Il mio è effettivamente una sorta di mantra, e c’era certamente desiderio di provocare, ma non fine a se stesso, in qualche modo è finalizzato a una riflessione. In Sicilia si dice che ognuno raccoglie ciò che vuole, ma c’è una rivendicazione forte, che quella “fica” diventi simbolo del femminile e anche qualcosa da portarsi addosso con orgoglio e mai più con paura o con frustrazione.
Giulia Mei: "con la musica racconto le difficoltà della donna contemporanea"
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Nel finale invece dici che “quando la guerra sarà finita, ritorneremo tutte alla vita”: è uno sogno? Una speranza? E’ una missione?
Tutte queste cose insieme. Le guerre sono tante ogni giorno nella nostra quotidianità. Poi ci sono le guerre vere. Penso alle donne del Medio Oriente, per quelle che la libertà l' hanno di plastica ma l'hanno ma anche a chi non ne ha nessuna. Vorrei una unica donna che urla forte.
Giulia Mei: 'La mia Bandiera sventola per la libertà di tutti'