Oleksander, ventitré anni
Oleksandr, Oleksandr, non so come…
Da ragazzo arrampicavi sull'altura
oltre il Bakhmut che anche all'Oblast cede il nome,
dalle cupole dorate all'avventura!
Tredicianni! Tredicianni e taciturno
quella volta lo intuisti dai bagliori:
"È la guerra!" e speravate che il viburno
fosse forte, resistente agl'invasori
A febbraio, quel febbraio, tutto all'aria!
Nel Duemila e ventidue ruglia urgenza
Non hai scelta: la difesa è prioritaria!
Giù nel fango ogni dubbio di coscienza.
"Al saliente!", "Al saliente - Armi pronte!"
che in linguaggio grigioverde è: "Comandati
a formare una spina dentro al fronte",
chi comanda sempre azzarda: sterminati!
Avanzavi, Avanzavi come drone
Incursore tra le cupole turchese,
messe a terra tra lo sfregio delle icone.
Ross'orrore, danza macabra riaccese!
"Andriy intona!", ma a Oleksandr scoppia il fiato
Che riscossa? Volti a pezzi, carni a sfrido!
Di lui solo un Vangelo evidenziato:
"Che piastrina!", al tuo Signore alzasti il grido!
Voi arbusti, verdi arbusti e vecchi inermi;
sradicati, dolci fronde violate.
Da ogni dove ci piombate sugli schermi:
ma son nostre queste guerre sconfinate?
E s'insinua e si ficca come sale
dentro il nostro quotidiano blaterare
Questo dubbio che s'incista e fa male:
"Quanto è certo che la pace sia normale?"
Dolce Iryna, Iryna dolce sei allo stremo
desolata, blu del cielo e spighe d'oro,
verrà il tempo che il viburno innalzeremo
rosse bacche, tornerà in fior lo stelo!
Ventitreanni, ventitré e non è gloria,
scolpiranno il suo nome al monumento;
poi col tempo una corona alla memoria,
ma: "sia pace!", urla il suo testamento!
Oleksandr, Oleksandr, non so come…
Da ragazzo arrampicavi sull'altura
oltre il Bakhmut che anche all'Oblast cede il nome,
dalle cupole dorate all'avventura!
Tredicianni! Tredicianni e taciturno
quella volta lo intuisti dai bagliori:
"È la guerra!" e speravate che il viburno
fosse forte, resistente agl'invasori
A febbraio, quel febbraio, tutto all'aria!
Nel Duemila e ventidue ruglia urgenza
Non hai scelta: la difesa è prioritaria!
Giù nel fango ogni dubbio di coscienza.
"Al saliente!", "Al saliente - Armi pronte!"
che in linguaggio grigioverde è: "Comandati
a formare una spina dentro al fronte",
chi comanda sempre azzarda: sterminati!
Avanzavi, Avanzavi come drone
Incursore tra le cupole turchese,
messe a terra tra lo sfregio delle icone.
Ross'orrore, danza macabra riaccese!
"Andriy intona!", ma a Oleksandr scoppia il fiato
Che riscossa? Volti a pezzi, carni a sfrido!
Di lui solo un Vangelo evidenziato:
"Che piastrina!", al tuo Signore alzasti il grido!
Voi arbusti, verdi arbusti e vecchi inermi;
sradicati, dolci fronde violate.
Da ogni dove ci piombate sugli schermi:
ma son nostre queste guerre sconfinate?
E s'insinua e si ficca come sale
dentro il nostro quotidiano blaterare
Questo dubbio che s'incista e fa male:
"Quanto è certo che la pace sia normale?"
Dolce Iryna, Iryna dolce sei allo stremo
desolata, blu del cielo e spighe d'oro,
verrà il tempo che il viburno innalzeremo
rosse bacche, tornerà in fior lo stelo!
Ventitreanni, ventitré e non è gloria,
scolpiranno il suo nome al monumento;
poi col tempo una corona alla memoria,
ma: "sia pace!", urla il suo testamento!
envoyé par Giorgio Prada - 14/9/2024 - 15:17
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