Continuing the story, humanity stumbles -
Gone is the glory, there's a far distant rumble
The clouds have gathered and exploded now:
Axes shattered, there is no North or South
Far off, the ice is foundering slowly
The ice is turning to water
The ice is turning to water
The water rushes over all
Cities crash in the mighty wave;
The final man is very small
Plunging in for his final bathe
The water rushes over all
Cities crash in the mighty wave;
The final man is very small
Plunging in for his final bathe
This is the ending of the beginning
This is the beginning of the end
Middle of the middle, mid-point, end and start:
The first peak rises, forces the waves apart
Far off, the ice is now re-forming:
Poles are fixed once more
Water is receding, like death and blood leaving
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And then he said:
"Every step appears to be
The unavoidable consequence of the preceding one
And in the end there beckons more and more clearly
Total annihilation" [1]
This is the ending of the beginning
This is the beginning of the end
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
Not one single one!
Gone is the glory, there's a far distant rumble
The clouds have gathered and exploded now:
Axes shattered, there is no North or South
Far off, the ice is foundering slowly
The ice is turning to water
The ice is turning to water
The water rushes over all
Cities crash in the mighty wave;
The final man is very small
Plunging in for his final bathe
The water rushes over all
Cities crash in the mighty wave;
The final man is very small
Plunging in for his final bathe
This is the ending of the beginning
This is the beginning of the end
Middle of the middle, mid-point, end and start:
The first peak rises, forces the waves apart
Far off, the ice is now re-forming:
Poles are fixed once more
Water is receding, like death and blood leaving
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And then he said:
"Every step appears to be
The unavoidable consequence of the preceding one
And in the end there beckons more and more clearly
Total annihilation" [1]
This is the ending of the beginning
This is the beginning of the end
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
And when the water falls again
All is dead and nobody lives
Not one single one!
[1] The album credits Albert Einstein for providing the quote this line is based on. Einstein’s quote originally referred to the end of mankind not by apocalyptic flooding but by nuclear warfare.
The original context for this quote runs as follows:
“If successful, radioactive poisoning of the atmosphere, and hence annihilation of any life on earth, has been brought within the range of technical possibilities. The ghostlike character of this development lies in its apparently compulsory trend. Every step appears as the unavoidable consequence of the preceding one. In the end there beckons more and more clearly general annihilation.”
The original context for this quote runs as follows:
“If successful, radioactive poisoning of the atmosphere, and hence annihilation of any life on earth, has been brought within the range of technical possibilities. The ghostlike character of this development lies in its apparently compulsory trend. Every step appears as the unavoidable consequence of the preceding one. In the end there beckons more and more clearly general annihilation.”
Molto bella! Ma lascerei la parola e la traduzione a Riccardo che saprà sicuramente commentare la canzone meglio di quanto possa fare io, che l'ho ascoltata oggi per la prima volta.
Lorenzo - 12/9/2024 - 23:52
Lingua: Italiano
Versione italiana / Italian version / Version italienne / Italiankielinen versio:
Riccardo Venturi, 13-09-2024 01:27
Dico la mia. Il testo, specialmente rispetto ad altri di Peter Hammill, è piuttosto chiaro e facilmente comprensibile; nella versione ho solo tentato di “infiorettare” un po’ l’italiano, ma anche una traduzione squisitamente letterale sarebbe stata accettabile. Non vi sono, insomma, quelle difficoltà testuali che hanno reso sovente i successivi testi di Hammill dei veri e propri enigmi da risolvere (si veda, che so io, Lemmings). Che il testo (e lo si vede particolarmente bene dalla citazione letterale da Einstein) si riferisca all’apocalisse nucleare è assolutamente palese, con tutti i suoi fallout e la catastrofe da fine del mondo, che poi in realtà non finisce affatto: si riforma. Senza l’uomo, naturalmente. Ovviamente, Hammill conduce il suo testo incrociandolo con il biblico diluvio universale (a partire dal titolo…): la fine dell’inizio e l’inizio della fine. E fin qui tutto bene e tutto chiaro. Però, per scrupolo, sono andato un po’ a vedere in giro qualche eventuale commento sulla canzone; c’è chi ne fa una “metafora sulla natura di Dio”, che è malvagia. In pratica, la canzone sarebbe una vera e propria accusa di genocidio rivolta al Padreterno. A rigore, ci può anche stare. Poi, però, qualcuno parte per la tangente: la canzone sarebbe “la storia dell’Arca di Noè” nonché il “sogno di Hitler realizzato da uno psicopatico” (cioè Dio). Altri vedono la canzone come “interamente biblica”; e quando hanno attaccato i “bibbianti”, come li chiamo io, ho lasciato perdere. Siamo nel 1970, la paura nucleare è al colmo (invece oggi, come tutti sanno, siamo tutti tranquilli…) e assimilare la catastrofe atomica al diluvio universale viene quasi spontaneo, pur se Peter Hammill fa una necessaria precisazione, alla fine: al diluvio sopravvissero Noè, la sua famiglia e gli animali, mentre all’olocausto nucleare non sopravviverà proprio nessuno. L’ “annientamento totale”, appunto. Ad ogni modo, per questo motivo ho inserito la canzone nel percorso “No Nukes”.
Riccardo Venturi, 13-09-2024 01:27
Dico la mia. Il testo, specialmente rispetto ad altri di Peter Hammill, è piuttosto chiaro e facilmente comprensibile; nella versione ho solo tentato di “infiorettare” un po’ l’italiano, ma anche una traduzione squisitamente letterale sarebbe stata accettabile. Non vi sono, insomma, quelle difficoltà testuali che hanno reso sovente i successivi testi di Hammill dei veri e propri enigmi da risolvere (si veda, che so io, Lemmings). Che il testo (e lo si vede particolarmente bene dalla citazione letterale da Einstein) si riferisca all’apocalisse nucleare è assolutamente palese, con tutti i suoi fallout e la catastrofe da fine del mondo, che poi in realtà non finisce affatto: si riforma. Senza l’uomo, naturalmente. Ovviamente, Hammill conduce il suo testo incrociandolo con il biblico diluvio universale (a partire dal titolo…): la fine dell’inizio e l’inizio della fine. E fin qui tutto bene e tutto chiaro. Però, per scrupolo, sono andato un po’ a vedere in giro qualche eventuale commento sulla canzone; c’è chi ne fa una “metafora sulla natura di Dio”, che è malvagia. In pratica, la canzone sarebbe una vera e propria accusa di genocidio rivolta al Padreterno. A rigore, ci può anche stare. Poi, però, qualcuno parte per la tangente: la canzone sarebbe “la storia dell’Arca di Noè” nonché il “sogno di Hitler realizzato da uno psicopatico” (cioè Dio). Altri vedono la canzone come “interamente biblica”; e quando hanno attaccato i “bibbianti”, come li chiamo io, ho lasciato perdere. Siamo nel 1970, la paura nucleare è al colmo (invece oggi, come tutti sanno, siamo tutti tranquilli…) e assimilare la catastrofe atomica al diluvio universale viene quasi spontaneo, pur se Peter Hammill fa una necessaria precisazione, alla fine: al diluvio sopravvissero Noè, la sua famiglia e gli animali, mentre all’olocausto nucleare non sopravviverà proprio nessuno. L’ “annientamento totale”, appunto. Ad ogni modo, per questo motivo ho inserito la canzone nel percorso “No Nukes”.
Après le déluge
Solita storia: l’umanità fa un passo falso,
Passata è la gloria, c’è un lontanissimo fragore
Nuvole addensate ora sono esplose:
Disassamento, non c’è né un nord, né un sud
E, in lontananza, il ghiaccio va lento a fondo
Il ghiaccio si cangia in acqua
Il ghiaccio si cangia in acqua
L’acqua si abbatte su ogni cosa
Le città crollano nell’ondata possente;
L’uomo è minuscolo appresso alla fine,
Mentre si tuffa per il bagno estremo.
L’acqua si abbatte su ogni cosa
Le città crollano nell’ondata possente;
L’uomo è minuscolo appresso alla fine,
Mentre si tuffa per il bagno estremo.
Questa è la fine dell’inizio,
Questo è l’inizio della fine
Medio mediano, punto di mezzo, termine e avvio:
S’innalza la prima vetta e discosta via le onde,
In lontananza, il ghiaccio si sta riformando:
I poli si fissan di nuovo,
L’acqua recede, come la morte e il sangue che effluisce
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E poi egli disse:
“Ogni passo sembra
la conseguenza inevitabile del passo precedente
ed alla fine appare sempre più chiaro
che vi sarà l’annientamento totale”
Questa è la fine dell’inizio,
Questo è l’inizio della fine
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
Ma proprio nessuno!
Solita storia: l’umanità fa un passo falso,
Passata è la gloria, c’è un lontanissimo fragore
Nuvole addensate ora sono esplose:
Disassamento, non c’è né un nord, né un sud
E, in lontananza, il ghiaccio va lento a fondo
Il ghiaccio si cangia in acqua
Il ghiaccio si cangia in acqua
L’acqua si abbatte su ogni cosa
Le città crollano nell’ondata possente;
L’uomo è minuscolo appresso alla fine,
Mentre si tuffa per il bagno estremo.
L’acqua si abbatte su ogni cosa
Le città crollano nell’ondata possente;
L’uomo è minuscolo appresso alla fine,
Mentre si tuffa per il bagno estremo.
Questa è la fine dell’inizio,
Questo è l’inizio della fine
Medio mediano, punto di mezzo, termine e avvio:
S’innalza la prima vetta e discosta via le onde,
In lontananza, il ghiaccio si sta riformando:
I poli si fissan di nuovo,
L’acqua recede, come la morte e il sangue che effluisce
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E poi egli disse:
“Ogni passo sembra
la conseguenza inevitabile del passo precedente
ed alla fine appare sempre più chiaro
che vi sarà l’annientamento totale”
Questa è la fine dell’inizio,
Questo è l’inizio della fine
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
E quando l’acqua ricade
Tutto è morto, nessuno è vivo
Ma proprio nessuno!
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Album: The Least We Can Do Is Wave To Each Other
The final song from Van der Graaf Generator’s early 1970 album The Least We Can Do Is Wave to Each Other. This the only track on the album to use a 16-track machine, and utilized distortion and tremolo boxes for Peter Hammil’s voice on the epic ‘total annihilation’ vocals. The latter has been praised as one of prog’s scariest moments. It is the longest song on the album, and is a science fiction number that showed the fallout of an apocalyptic flood, and featured a twelve tone figure arranged by David Jackson, the band’s saxophonist, and a variety of different mood and style changes.
The lyrics partially quoted Albert Einstein expressing his concern about the arms race between the US and the Soviet Union that led to the Cold War.
Genius