Tu che sei nei miei pensieri
oggi ancora più di ieri,
tu che hai dato a quest’Italia nuova vita e
dignità;
chiara e onesta come il sole
mi proteggi da chi vuole
asservirmi ai voleri di una falsa libertà.
Tu che sei sempre presente
con il cuore e con la mente
sei la strada più sicura per l’Italia che
verrà
Se ti vogliono affossare
sono qui, pronto a lottare
sei la mia Costituzione e tu vivrai.
Resistenza ti ha creata,
la montagna ti ha allevata
ed un popolo ribelle ti ha portata giù in
città
Hai parlato il suo linguaggio
con la forza ed il coraggio
di chi ha scelto di morire per amor di
libertà.
Se qualcuno oggi ti offende
non è certo quella gente
a cui tu donasti un tempo una nuova dignità,
Se ti vogliono affossare
sono qui, pronto a lottare
sei la mia Costituzione e tu vivrai.
Ben ricordo quel momento
quando tutto il parlamento
ha sancito la tua nascita e la tua paternità
Si era ancora un po’ divisi
ma coscienti e ben decisi
di dar vita ad una Patria nell’armonica unità
Oggi hai quasi 70 anni
ma un diamante anche a cent’anni
ha un valore inestimabile che sempre durerà
Se ti vogliono affossare
sono qui, pronto a lottare
sei la mia Costituzione e tu vivrai.
Resistenza è già presente,
la ritrovi tra la gente
che lavora e sopravvive ad un’iniqua società
dove mafia e corruzione
han governi e protezione
che ci han dato qualunquismo e razzismo e
povertà
Ma hanno fatto male i conti;
partigiani sempre pronti
a ridare a quest’Italia una nuova dignità.
Hanno fatto male i conti
siam decisi, siamo pronti
E nessuno ci potrà fermare mai
oggi ancora più di ieri,
tu che hai dato a quest’Italia nuova vita e
dignità;
chiara e onesta come il sole
mi proteggi da chi vuole
asservirmi ai voleri di una falsa libertà.
Tu che sei sempre presente
con il cuore e con la mente
sei la strada più sicura per l’Italia che
verrà
Se ti vogliono affossare
sono qui, pronto a lottare
sei la mia Costituzione e tu vivrai.
Resistenza ti ha creata,
la montagna ti ha allevata
ed un popolo ribelle ti ha portata giù in
città
Hai parlato il suo linguaggio
con la forza ed il coraggio
di chi ha scelto di morire per amor di
libertà.
Se qualcuno oggi ti offende
non è certo quella gente
a cui tu donasti un tempo una nuova dignità,
Se ti vogliono affossare
sono qui, pronto a lottare
sei la mia Costituzione e tu vivrai.
Ben ricordo quel momento
quando tutto il parlamento
ha sancito la tua nascita e la tua paternità
Si era ancora un po’ divisi
ma coscienti e ben decisi
di dar vita ad una Patria nell’armonica unità
Oggi hai quasi 70 anni
ma un diamante anche a cent’anni
ha un valore inestimabile che sempre durerà
Se ti vogliono affossare
sono qui, pronto a lottare
sei la mia Costituzione e tu vivrai.
Resistenza è già presente,
la ritrovi tra la gente
che lavora e sopravvive ad un’iniqua società
dove mafia e corruzione
han governi e protezione
che ci han dato qualunquismo e razzismo e
povertà
Ma hanno fatto male i conti;
partigiani sempre pronti
a ridare a quest’Italia una nuova dignità.
Hanno fatto male i conti
siam decisi, siamo pronti
E nessuno ci potrà fermare mai
envoyé par Riccardo Gullotta - 27/8/2024 - 22:00
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Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Ezio Cuppone
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat::
Coro Ingrato
Album: Gruppo Culturale Italo-Svizzero Brüttisellen – Mattmark
La catastrofe di Mattmark fu una valanga che alle 17.15 di lunedì 30 agosto 1965 investì il cantiere per la costruzione della diga di Mattmark, in Svizzera. I morti accertati furono 88: 56 italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 tedeschi, 2 austriaci e un apolide.
Negli anni sessanta, la Svizzera visse una crescita economica senza precedenti e in quel periodo, dal sud Italia la sola Svizzera si ritrovò ad accogliere quasi il 50% dell'intero flusso migratorio italiano con oltre due milioni e mezzo di persone, dall'immediato secondo dopoguerra e fino agli anni ottanta. Molte furono impegnate nella costruzione di grandi opere, come la diga di Mattmark. Lo sfruttamento dell'energia idroelettrica, che ancora oggi rappresenta la fonte principale di approvvigionamento della Svizzera, fu fino agli anni sessanta quasi l'unica risorsa energetica – prima di essere affiancata dal nucleare – grazie alla quale crebbe l'industria e venne accelerata la modernizzazione del paese.
A Saas-Fee, una località turistica della Svizzera, una parte del ghiacciaio dell'Allalin si staccò provocando una valanga che travolse le baracche di alloggio degli operai che stavano costruendo la diga del lago Mattmark a 2120 metri di altezza.
Lunedì 30 agosto 1965 una valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio seppellì 88 dei lavoratori impegnati nella costruzione della diga in terra più grande d'Europa. Di questi, 56 erano italiani. Come a Marcinelle, la tragedia determinò un momento di cesura nella storia dell'emigrazione italiana. Fu la provincia di Belluno, con 17 vittime, a essere la più colpita, insieme al comune di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, che perse 7 uomini. Il 1º settembre 1965 il giornale Le Nouvelliste, di Sion, pubblica i nomi delle 88 vittime.
Le baracche erano state costruite "sulla traiettoria di caduta del ghiacciaio sospeso". L'istruttoria per accertare se e quali responsabilità fossero individuabili per la sciagura durò 7 anni. Al processo, nel 1972, i 17 imputati furono tutti prosciolti e la sentenza di assoluzione venne confermata in appello dal tribunale cantonale del Vallese nel corso dello stesso anno. Alle famiglie delle vittime, che avevano proposto l'appello, fu addebitata la metà delle spese processuali.
Unico contrappeso a questa soluzione della questione delle responsabilità civili e penali fu la Fondation Mattmark
Per non dimenticare
Segue l’elenco delle 88 vittime di quella che fu subito rubricata come “Das Unglück von Mattmark” / La disgrazia di Mattmark per neutralizzare responsabilità e colpevolezze. Un quotidiano locale del Vallese pubblicò le identità. Da allora sui loro nomi è sceso l’oblio. Rovistando negli archivi della Biblioteca Nazionale Svizzera siamo riusciti a rintracciare il resoconto dell’epoca e ad elaborare i nominativi. Oltre che contro le guerre siamo anche contro i vuoti di Memoria.
ACQUIS Giancarlo
ADAM Gottfried
ARMINIO Donato
ANTHAMATTEN Emile
ANTHAMATTEN Florinns
APPOLONI Primo
AUDIA Giuseppe
BARACCO Giovanni
BILGISCHER Engelbert
CANDUSSO Mario
CASAL Aldo
CASAL Alfonso
CECON Alessio
CESARANO Antonio
CORRODI Jakob
CIOTTI Fiorenzo
CORBELLINI Sergio
COSENTINO Gaetano
DA RECH Celestino
DALDON Ottorino
DAL BORGO Virginio
DA RIN Silvio
D'AMBROS Lino
DE MICHIEL Arrigo
DE CILLIA Mario
DEGARA Ferdinando
DESSI Olivio
DUCOMMUN Frédéric
FABIANE Mario
FEDON Igino
FIGLIE Paolo
FLORIS Antonio
FURLETTI Gino
FURRER Reinhard
GAVRILIUC Michel
GEISSMANN Rudolf
GITZ Ernst
GRECO Giuseppe
GUCCIARO Giuseppe
HIRT Rolf
HISCHIER Pius
IMBODEN Johann
INNAURATO Raffaele
LARATTA Fedele
LARATTA Francesco
LO GIUDICE Salvatore
LESANA Pietro
LOPEZ Felipe
LORIA Bernardo
LUTERS Fritz
MARCIANTE Vincenzo
MARTINEZ Felipe
MINOTTI Primo
MINOTTI Tonino
MULLIS Léo
NASUTI Camillo
PINAZZA Ilio
PINAZZA Rubelio
RENON Costante
SCHNEITER Johann
SIMONE Antonio
SPECOGNA Luciano
TAMUJERO Santez
TABACCHI Enzo
TALERICO Antonio
VELTRI Salvatore
VENETZ Arthur
VOIDB Maurice
ZASIO Giovanni
ZAVATTIERI Angela
ZIERENHOLD Bartolomeus
BURRI Bruno
FISCHBACHER Jakob
JEDELE Emst
ROHR Karl
TRESCH Bernard
WALPEN Karl
BIEDERMATTER
COFFEN Léo
CORSANO Pio
DI NENNA Umberto
BOZZA Ginetta
WOODLI Margrit
EGGEL Bruno
PAPA Giovanni
PESACANE Luigi
PETROCELLI Reginaldo