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Sesto San Giovanni

Gang
Lingua: Italiano


Gang

Lista delle versioni e commenti


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(Ned Ludd)
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(Alessio Lega)


[1993]
Parole di Massimo Bubola – Marino Severini
Musica di Massimo Bubola – Sandro Severini
Dall'album Storie d'Italia


Storie d'Italia

Sette dicembre duemilasette. Acciaieria Thyssen Krupp di Torino. Quel nome, "Krupp" evoca di per sé ricordi sinistri. Ricorda un capitalismo che sostenne il nazismo e la guerra. Suona morte. Quella, ad esempio, di sette operai. Morti bruciati a un treno di laminazione. Quattro fra le migliaia di ogni anno. In Italia e in tutti i paesi del mondo. Morire da operai, morire al lavoro, morire da schiavi per pochi soldi al servizio del padrone.

Avevamo un percorso dedicato all'emigrazione. "Emigrazione, guerra del lavoro". Ne abbiamo cambiato, già da tempo, il nome. Adesso si chiama "L'emigrazione e la guerra del lavoro". Il lavoro che fa più morti delle guerre. Lo sfruttamento del profitto. Non ci sentiamo più di limitare l'argomento, di porre dei paletti che non esistono. Nella società capitalistica, lavoro e guerra sono la stessa cosa, e producono la stessa morte. E questa canzone dei Gang, forse la più bella canzone che parla di operai che sia mai stata scritta in questo paese, non la vogliamo dedicare "alla memoria" di quei ragazzi morti in fabbrica; la vogliamo dedicare all'invito ad una lotta dura, che è l'unica, vera forma di memoria. [RV]


Storico stabilimento Vittoria a Sesto S. G.
Storico stabilimento Vittoria a Sesto S. G.


Breda SestoSono ormai diversi anni che conosciamo un gruppo di compagni di Colere (Bg). Una delle realtà più belle, più generose che abbiamo incontrato. Siamo orgogliosi di averli come amici.

Anche loro ci hanno raccontato molte storie, abbiamo scelto quella di Luigino operaio alla Falck di Sesto San Giovanni. Anche il suo è un viaggio come quello di Pio La Torre, della Banda Bassotti, di Mustaphà e di Kowalsky, un viaggio che compie ogni lunedì notte da Colere a Sesto San Giovanni dove va a lavorare. In questi ultimi dieci anni ci hanno voluto far credere che gli operai e le fabbriche erano scomparsi ma noi abbiamo sempre conosciuto da vicino una realtà diversa, quella dello sfruttamento, dell’alienazione, della crisi d’identità, del tradimento del sindacato. La canzone vuol essere anche un omaggio a Sesto San Giovanni per quello che fu alla fine degli anni ’60 quando da lì inizia l’autunno caldo.

Storie d'Italia raccontato dai Gang
Primo turno lunedì sei di mattina
Sesto San Giovanni
Billy Bragg che canta nella nebbia
consola i tuoi trent’anni.
Lontane sono le torri di Milano
le sue luci cieche
in fila in tangenziale le promesse
si sentono tradite.

La sirena chiama otto ore
così è da una vita
timbri un altro giorno tiri avanti
senza via d’uscita
i dialetti soffocati
nel regno del rumore
al reparto verniciatura
non passano le ore.

E la nebbia che ci assale
ci confonde giorno e sera
sembra tutta una stagione
inverno e primavera.
E la nebbia quando cade
tra le braccia della sera
ci fa sentire come dei fantasmi
sopra una corriera.

È la fabbrica che ruba e ci divora
i nostri anni migliori
lavorare meno almeno
se non puoi starne fuori.
I sogni di mio padre contadino
ora alzano le mani.
Mio fratello è in galera da dieci anni
ma tornerà domani.

E la nebbia che ci assale
ci confonde giorno e sera
sembra tutta una stagione
inverno e primavera.
E la nebbia quando cade
tra le braccia della sera
ci fa sentire come dei fantasmi
sopra una corriera.

inviata da Riccardo Venturi - 8/12/2007 - 01:19




Lingua: Inglese

English version by Riccardo Venturi
December 8, 2007

Sesto San Giovanni. Falck steel plant.
Sesto San Giovanni. Falck steel plant.
SESTO SAN GIOVANNI

Early shift, Monday morning at six
Sesto San Giovanni
Billy Bragg is singing in the fog
to comfort you in your thirties.
So distant are the towers of Milan
and its blind lights,
in a highway jam, all the promises
are felt as betrayed.

The siren is calling eight hours,
that's for a whole life,
you clock another day in and carry on
without a way off.
The dialects are stifled
in the reign of noise,
in the painting division
the hours won't ever pass.

And the fog is seizing us,
we can't tell day from night,
seems to be the same season,
spring, summer or winter.
And when the fog is falling
into the arms of the night,
we just feel shadowy ghosts
sitting on a line bus.

The factory steals and devours
our very best years
we should at least work less
if we can't give up working.
My peasant father's dreams
are surrendering now.
My brother's been in jail for ten years
but he comes back tomorrow.

And the fog is seizing us,
we can't tell day from night,
seems to be the same season,
spring, summer or winter.
And when the fog is falling
into the arms of the night,
we just feel shadowy ghosts
sitting on a line bus.

8/12/2007 - 02:22




Lingua: Inglese

Versione inglese dal Sito ufficiale dei Ned Ludd
English version from Ned Ludd's Official Website

Si noti che in questa traduzione inglese (e anche nella loro interpretazione italiana), i Ned Ludd hanno sostituito Billy Bragg con Marino Severini. (RV)




35 musicisti coinvolti tra cui:
Karine Polwart (Scozia), vincitrice con i suoi 2 album dei BBC Folk Awards
Marino e Sandro Severini dei Gang;
Aidan O’ Rourke (Scozia) miglior musicista scozzese del 2006 e attuale membro del trio scozzese Lau;
Massimo Ghiacci dei Modena City Ramblers;
Mattie Foulds (Canada), batterista e produttore;
Giuseppe de Trizio dei Radicanto;
Maria Letizia Beneduce, affermata violinista attualmente nell’orchestra di Ennio Morricone;
Alessandro Mottaran dei BEV
Gianluca Zammarelli, Gianni Berardi, Felice Zaccheo, tra i principali protagonisti della musica popolare nel Lazio.

35 musicians involved, among which:
Karine Polwart (Scotland), winner of BBC Folk Awards with her two albums;
Marino and Sandro Severini "Gang";
Aidan O’ Rourke (Scotland) best Scottish musician in 2006 and a current member of the scottish trio "Lau";
Massimo Ghiacci "Modena City Ramblers";
Mattie Foulds (Canada), drummer and producer;
Giuseppe de Trizio "Radicanto";
Maria Letizia Beneduce, consolidated violinist, current member of the Ennio Morricone's orchestra;
Alessandro Mottaran "BEV";
Gianluca Zammarelli , Gianni Berardi, Felice Zaccheo, some of the main figures of the popolar music in Latium.


Il cd è stato prodotto artisticamente in collaborazione con Mauro Munzi, che ne ha anche curato le riprese e i missaggi nel suo studio Acme Recordings di Roma, ed è stato masterizzato in Scozia negli studi di Calum Malcolm, produttore di Simple Minds, Enya, Prefab Sprout e Anam.

The artistic production of this album has been undertaken in collaboration with Mauro Munzi, who also carried out the recording and mixage activities at his Acme Recordings studio in Rome. The cd has been masterized in Scotland at the studios of Calum Malcolm, producer of Simple Minds, Enya, Prefab Sprout and Anam.

nedluddlavoro




SESTO SAN GIOVANNI

First shift monday morning 6 o’ clock Sesto San Giovanni
Marino’s singing in the fog comforts your 30 years
Far away are the towers of Milan now
Its blind lights
Stuck in a queue on the ringroad
Their promises betrayed.

The siren sings 8 hours
It’s always the same old story
You clock out and go ahead without any escape
Nowadays dialects are suffocated by the kingdom of the noise
In the painting department time passes very slowly.

The factory steals our best years
At least try to work less hours if you can’t avoid working there
My farmer father’s dreams
Now raise their hands
My brother has been in jail for 10 years
But tomorrow he will come back.

And the fog that covers us
Confuses day and night
It seems always the same season
Winter and spring.

And when the fog comes down
In the arms of the evening
Makes us feel as ghosts
On a coach.

And the fog that covers us
confuses day and night
It seems always the same season
Winter and spring.

And when the fog comes down
In the arms of the evening
Makes us feel as ghosts
On a couch.

inviata da CCG/AWS Staff - 28/12/2008 - 00:49




Lingua: Francese

Version française de Riccardo Venturi (avec l'intervention de Marco Valdo M.I. et Lucien Lane), 13 novembre 2009
Chanson Italienne: SESTO SAN GIOVANNI - The Gang - 1993


Coulée d'acier aux aciéries Breda de Sesto San Giovanni. 1938.
Coulée d'acier aux aciéries Breda de Sesto San Giovanni. 1938.


C'est une chanson (et une traduction) pour Marco Valdo M.I et Lucien Lane. Et pour tous les travailleurs qui meurent tous les jours dans les usines italiennes, françaises et du monde entier. Et pour les salauds qui veulent empêcher que des assassins soient jugés. Et ces assassins s'appellent patrons. [RV]

7 décembre 2007. Aciérie Thyssen Krupp de Turin. Un nom, “Krupp”, qui évoque en soi des souvenirs très sombres. Il nous rappelle un capitalisme qui soutenait le nazisme et la guerre, et qui fait resonner la mort. La mort de sept ouvriers brûlés dans une ligne de laminoir. Sept d'entre les milliers de travailleurs qui meurent chaque année, en Italie et dans tous les pays du monde entier. Mourir au travail, mourir comme des esclaves pour un salaire de faim, au service du patron.

Nous avions un “parcours” sur l'émigration: il s'appelait originellement “Émigration, la guerre du travail”. Nous avons changé son nom: maintenant il s'appelle “L'émigration et la guerre du travail”. Le travail qui produit beaucoup plus de victimes que les guerres. L'exploitation du profit. Alors, nous n'avons plus voulu limiter l'argument, ou lui imposer des bornes qui n'existent pas. Et cette chansons des Gang, peut-être la plus belle chanson italienne contemporaine sur la vie d'un ouvrier (Sesto San Giovanni, près de Milan, est une ville industrielle historique pour le mouvement et les luttes des travailleurs italiens, le Stalingrad italien comme on l'appelle pour la résistance qu'elle a opposé au fascisme), on ne va pas la dédier “à la mémoire” de ces jeunes ouvriers-là, morts à l'usine: nous voulons la dédier à une lutte dure, sans quartier, qui est la seule vraie forme de la mémoire.
SESTO SAN GIOVANNI

Première équipe, lundi, six heures du matin
Sesto San Giovanni
Billy Bragg qui chante dans le brouillard
Soulage tes trente ans.
Si loin sont les tours de Milano,
Ses lumières aveugles
Embouchonnées sur le périphérique
Les promesses se sentent trahies.

La sirène appelle pour huit heures,
C'est comme ça pour la vie,
Tu pointes un autre jour et continues,
Pas moyen de se n'en sortir.
Les dialectes suffoqués
Au royaume du bruit,
Dans l'atelier de vernissage
Les heures ne passent jamais.

Et le brouillard qui nous assaut
Confond le jour et le soir,
C'est la même saison, il semble,
L'hiver et le printemps.
Et le brouillard, quand il se pose
Entre les bras du soir
Nous transforme en fantômes
À bord d'un autobus.

C'est l'usine qui nous vole et dévore
Nos meilleures années,
Travailler moins, au moins,
Si on ne peut pas en rester dehors.
Les rêves de mon père paysan
Se rendent maintenant,
Mon frère est au cachot depuis dix ans
Mais il va revenir demain.

Et le brouillard qui nous assaut
Confond le jour et le soir,
C'est la même saison, il semble,
L'hiver et le printemps.
Et le brouillard, quand il se pose
Entre les bras du soir
Nous transforme en fantômes
À bord d'un autobus.

13/11/2009 - 09:54




Lingua: Spagnolo

Traducción al castellano por RV
29/11/2013, 02h 14 de la noche

Hago muy pocas traducciones al castellano, un idioma que siempre he ido inventando en mis entrañas sin miedo y quizás sin respecto. Pero llegan noches en que mi castellano inventando sube y sale como de un pozo, y éso no se pasa jamás con canciones poco importantes. Sesto San Giovanni es una canción simplemente fundamental. Fundamental para el movimiento obrero y sus condiciones. Fundamental en este momento de crisis del sistema. Fundamental con sus palabras muy sencillas. Fundamental por su lúcida desesperación. Y por eso salió del pozo. [RV]

SESTO SAN GIOVANNI

Primer turno, lunes, seis de la mañana
Sesto San Giovanni
Billy Bragg cantando en la niebla
conforta a tus treinta años.
Las torrres de Milán tan distantes
con sus luces ciegas
a la cola en la circunvalación las promesas
se sienten traicionadas.

La sirena llama a ocho horas
y así es desde una vida entera
fichas otro día y vas tirando
sin ver una salida
los idiomas sofocados
en el reino del ruido
en la unidad de barnizado
jamás pasan las horas.

Y la niebla nos asalta,
confundimos tarde y día
parece una sola estación
invierno y primavera.
Y cuando baja la niebla
en los brazos de la tarde
nos sentimos fantasmas
en un coche de línea.

Es la fábrica que nos roba y devora
nuestros años mejores
trabajar menos por lo menos
si no puedes quedar fuera.
Los sueños de mi padre campesino
se rinden manos arriba.
Mi hermano está en prisión desde diez años
pero va salir mañana.

Y la niebla nos asalta,
confundimos tarde y día
parece una sola estación
invierno y primavera.
Y cuando baja la niebla
en los brazos de la tarde
nos sentimos fantasmas
en un coche de línea.

29/11/2013 - 02:15



I dialetti soffocati nel regno del rumore...


opsesto


Sesto San Giovanni dei Gang tradotta nei dialetti italiani

29/11/2013 - 02:55




Lingua: Italiano (Toscano Livornese)

Livornese
Riccardo Venturi

falk
SESTO SAN GIOVANNI

Ar cancèłło è bujo pésto ar primo turno,
Sesto San Giovanni
Biłłibrègghe 'anta ner nebbione fitto,
fa bene a' tu' trentànni.
Le torri di Milano 'n culo ar mondo
'olle su' lući cèe,
in coda 'n tangenziale le promesse
so' tutte ite ar majale.

La sirena sòna e so' dé artr' ott'ore
da 'na vita a patinne,
timbri sempre 'r cartellino ma 'un c'è verso
dioàne di sortinne.
I vernaoli e 'dialetti
affogati ner rumore,
ar reparto vernićiatura
'un passano mai łł'ore.

Nèłła nebbia 'e c'inghiotte
'un zi sa s'è giorno o sera,
sembra l'istessa staǵione
d'inverno e primavera.
E quando 'ala la nebbia
dentr'ar grembo della sera
ci si sente de' fantasmi
'e viaggiano 'n corriera.

È la fàbbria 'e ci rubba e ci mangia
tutti łł'anni migliori,
dé arméno lavorà di meno
se 'un zi pò stanne fòri.
I sogni der mi' babbo 'ontadino
ànn'arzato le mani,
mi' fratèłło è 'n galèra da dieciànni
però sorte domani.

Nèłła nebbia 'e c'inghiotte
'un zi sa s'è giorno o sera,
sembra l'istessa staǵione
d'inverno e primavera.
E quando 'ala la nebbia
dentr'ar grembo della sera
ci si sente de' fantasmi
'e viaggiano 'n corriera.

29/11/2013 - 03:15




Lingua: Italiano (Veneto)

Veneto
DonQuijote82

Tramonto sul Petrolchimico di Porto Marghera.
Tramonto sul Petrolchimico di Porto Marghera.


Strano che mi sia imbarcato in questa avventura... Uno come me, praticamente senza radici, romano di nascita e d'educazione, ma veneto di madre, piemontese di padre, e pugliese di famiglia... e strano ancora di più che ho iniziato a tradurla in romano, per poi rendermi conto che era il veneto la lingua più adatta... forse perché Roma non ha un tessuto industriale né praticamente potrebbe capire la nebbia... Ma il mio veneto è fatto solo di orecchio, non lo parlo, lo capisco. Se qualcun altro volesse metterci mano è il benvenuto
PORTO MARGHERA

Prima shòlta, luni sìe di matìna
Porto Marghera
Billy Bragg che canta nela nebia
consola i tò trentani
lontàn i canpanìl de Venessia
con le sò luxi orbe
in fila in tangensial le impromese
xe senton tradie

La cuca ciama òto ore
cusì xè da na vita
tinbri n antro xorno trai vanti
sensa svodo
i dialeti sofegà
nel regno del bacàn
a la invernixadùra
non pasano le ore

E la nebia ca monta
inbalona xorno e sera
sembra tota na stagion
inver e insuda.
E la nebia ca pionba
tra le brassa de la sera
ci fa sentir come fantasmi
desora a na coriera

xè la fabrica ca gata e slova
i nostri mejo ani
lavorar manco almanco
se non pode star fora.
i insoni de mè pare laorénte
or levan le man
Mè fradèl xè in galera da diesi ani
ma l vegnerà doman

E la nebia ca monta
inbalona xorno e sera
sembra tota na stagion
inver e insuda.
E la nebia ca pionba
tra le brassa de la sera
ci fa sentir come fantasmi
desora a na coriera

inviata da DoNQuijote82 - 30/11/2013 - 17:28




Lingua: Italiano (Laziale Romanesco)

Romanesco
Borghetti da il porto delle ombre
SESTO SAN GIOVANNI

Primo turno lunedì sei de matina
Sesto San Giovanni
Billy Bragghe 'e canta n'aa nebbia
consola i tuoi trent’anni.

Lontane so' le tori de Milano
le sue luci c'eche
'n fila 'n tangenziale le promesse
se sentono tradite.

'A sirena chiama ott'ore
così è da 'na vita
timbri 'n antro giorno e tiri avanti
senza via d’uscita

i dialetti suffucati
ne'regno de'rumore
a'reparto verniciatura
nun passeno le ore.

E la nebbia che c'assale
ce confonne giorno e sera
sembra tutta 'na staggione
'nverno e primavera.

E la nebbia quanno cade
tra le braccia d'a sera
ce fa sentì come d'i fantasmi
sopra 'na coriera.

E’ la fabbrica c'arrubba e ce divora
li nostri anni mijiori
lavorare meno armeno
si nun p'oi stanne fori.

Li sogni de mi padre contadino
ora arzeno 'e mano.
Mi' fratello è a bottega da diec'anni
ma turnerà domani.

E la nebbia che c'assale
ce confonne giorno e sera
sembra tutta 'na staggione
'nverno e primavera.

E la nebbia quanno cade
tra le braccia d'a sera
ce fa sentì come d'i fantasmi
sopra 'na coriera.

inviata da donquijote82 - 27/12/2013 - 12:07




Lingua: Italiano (Lombardo camuno)

Lombardo Camuno
Dario Canossi

Versione in dialetto camuno scritta per noi da Dario Canossi dei Luf.

i luf

Ringraziamo i Luf per il regalo che ci hanno concesso
DQ82
SEHTO SAN GIOAN

Prima ciamada lonede a le seh de la domà
Sehto San Gioan
Billy Bragg che l canta n de la nebia
Al cunhula i to trent’agn
ie delont le tur de Melà
le so luci ie orbe
in fila so la bia le promehe
le se sent tradide.

La sirena la ciama ot ure
ahhe le de ‘n a ita
timbra e notar de tita innah
sensa pode fudì
dealec sofocach
an del regn del bordel
al repart de la ernih
le paha mia le ure

la nebia la me halta adoh
la confont al de con la hera
al par tut ‘na stagiù
anveran e primaera
La nebia quando la burlado
tra i brah de la hera
la me fa sinti fantahme
sura ‘na coriera

inviata da DonQuijote82 - 3/1/2014 - 14:28




Lingua: Corso

Corso
Riccardo Venturi

Sulla natura del corso se ne possono ovviamente dire di tutte, e tutte hanno il loro motivo. Sul fatto che sia percepito e usato come una lingua (perdipiù a contrasto con il francese, da cui è molto diverso) non c'è assolutamente nulla da dire; poco da dire c'è anche sul fatto che sia un dialetto italiano. Per me lingua surella, in questo particolare caso l'ho inserita nella raccolta di dialetti soffocati in cui viene tradotta questa canzone: pochi linguaggi sono del resto stati soffocati come il corso. Nel sito (e anche qui) resta però registrato come lingua. La traduzione mi ha preso una caterva di tempo e, sicuramente, un corso di madrelingua ci avrebbe parecchie cose da dire e da correggere; spero ce ne sia qualcuno che lo faccia. [RV]
SESTU SAN GHJUVANNI

Primu ghjornu, luni, sei di a matina,
Sestu San Ghjuvanni
Billy Bragg canta indu a nebbia,
cunsola i tò vint'anni.
Luntane sò le torre di Milanu
è i sò lumi cechi
in coda nant'à tangenziale le prumesse
si sentenu tradite.

A sirena chjama l'ottu ore,
cussì hè da a vita sana
bulli un'altru ghjornu tiri innanzu
sanza un' escitoghju.
I dialetti affugati
indu u regnu di u rumore
ind' a sezzione di inverniciatura
ùn passanu micca e ore.

È a nebbia chi ci agguanta
ci cummischja ghjornu è sera
sembr'a listessa staghjone
u invernu è u veranu
è a nebbia quandu tumba
ind'i bracci di a sera
ci fà sente cumu fantasmi
nant' a curriera.

Hè u stabilimentu chi ci arruba
i nostr'anni migliori
travaghjà di menu almenu
si ùn si pò stacci fora.
I sonni di u me babbu terraghjolu
avà alzanu e mani
u me fratellu hè in prigione da déce anni
però turna dumane.

È a nebbia chi ci agguanta
ci cummischja ghjornu è sera
sembr'a listessa staghjone
u invernu è u veranu
è a nebbia quandu tumba
ind'i bracci di a sera
ci fà sente cumu fantasmi
nant' a curriera.

8/1/2014 - 13:47




Lingua: Italiano (Toscano Fiorentino)

Fiorentino
Anonimo Toscano del XXI Secolo

ginori
SESTO FIORENTINO

Primo turno, lunedì se' di mattina
Sesto Fiorentino,
Billi Bregg pigiato su i'Ventotto
parla a i' telefonino.
Lontani so' i palazzi di Firenze,
i' Pontevecchio e i' Domo,
i' laòro, la hasa e le scadenze
e 'un ti senti più un omo.

L'anno scorso lavoravi a i' nero
da uno verso Prato,
quarant'anni e 'un ti sembra vero,
se' sempre a i' prehariato.
I' wolof e i' tigrignà mischiati
a i' sanfredianino,
tutti 'nsieme su i' tram pigiati,
tutti a i' telefonino.

E i' grigiume che ci assale
ci 'honfonde giorn' e sera,
sembra la stessa stagione,
inverno e primavera.
E l'ingorgo 'he 'un si passa
in questa vita da cani,
persi o morti nella melassa
in fondo a via Giuliani.

I' laòro, le 'hiusure, i sindahati
e la Richard Ginori,
e fra un po', pure belli asfissiati
dagli inceneritori.
E su' sogni mi ci stianto hontromano,
ne' sogni io ci annaspo,
i' mi fratello l'è in galera a Sollicciano,
poi gni daranno i' Daspo.

E l'ingorgo' he un si passa
in questa vita da cani,
cogli smartefòn di massa
su i' busse in via Giuliani.
E i' grigiume che ci assale
ci 'honfonde giorn' e sera,
sembra la stessa stagione,
inverno e primavera.

23/12/2016 - 17:29


Morti e derisi
Ivan Della Mea
Il Manifesto, 18 dicembre 2007

vandellaSono un comunista che molto ha sbagliato. Ci ho pensato bene e ho deciso: perché mai dovrei precludermi la stupenda possibilità di sbagliare ancora? La mia vita l'ho informata al principio che a far giusto non c'è gusto.
Messa così e così messa è mi sono chiesto con chi seguitare a sbagliare dicendomi «oh Mea è un pezzo che sbagli da solo forse è l'ora di finirla anche perché a lungo andare te ti vivi anche un poco pirla». Così è stato e ancora è.
Con chi sbagliare allora? Con la «cosa rossa» o «sinistra arcobaleno» o si vedrà? C'è una sinistra unita? C'è una sinistra? C'è una? C'è? Ma fa di conto che ci sia, o Mea; fa di conto che ci sia per chi muore in fabbrica, nei cantieri: «noi vivremo del lavoro/o pugnando si morrà» e no che non si muore pugnando, proprio no, ci si crepa sul lavoro questo sì e così si fa prima.
Ma c'è una sinistra che abbia onestà bastante per dire che la legge Treu è una mascalzonata e che precarietà e flessibilità sono vere e proprie infamie e che da questo lavoro così come oggi è combinato non è possibile trarre riscatto alcuno e che tutto ma proprio tutto sa di destra e se appena sa un po' meno di destra, un cicinin, siamo talmente bastardi che lo chiamiamo centrosinistra e che per chiunque abbia governato in questi tempi ultimi e assassini è normale che una ThyssenKrupp abbia lucrato un bel 90% di profitto e agli operai sia stato riconosciuto un aumento del 5% sul salario vale a dire una miseria bell'e seccata subito dagli aumenti del costo della vita e poi uno ci muore lì, due tre quattro - con Rocco Marzo morto domenica fanno cinque - e quanti ancora non si sa perché finché la fabbrica c'è deve rendere al massimo e allora ma quali cazzi mai di «se otto ore vi sembran poche»? Perché tredici, sedici sono forse meno? Morti e derisi: sta mica bene.
C'è una sinistra per questi lavoratori sia i morti sia i vivi che magari si vivono come morti a venire? «O cara moglie stasera ti prego/da' retta a me e non cucinare/non credo proprio che potrò tornare/mi hanno morto è l'infamità». Morti e derisi ripeto: sta mica bene.
E ci sono degli intellettuali intelligentissimi che ogni tanto dicono «occhio, la classe operaia non c'è più» nel senso che non è più classe: mica vero maledettissimi cialtroni, 1.300 morti sul lavoro all'anno fanno una gran bella classe: morta.
Ecco che l'ho trovata la mia sinistra, l'unica che mi sta bene, ma c'è il rischio che me l'ammazzino tutta. E allora? Allora devo smettere di piangere perché ho pianto livido rancoroso e questa rabbia che ho dentro debbo condividerla e farla crescere durissima con la rabbia di chi resta per farla rossa e sbatterla e ribadirla sul muso dei manutengoli della politica e questo non nel nome di marx o di lenin o di chissisia dell'album di famiglia di ieri e di oggi bensì nel nome di chi ancora ha coscienza della irrinunciabilità della lotta per se stesso e per chiunque sia sfruttato e sacrificabile sull'altare del profitto.
La sinistra per me è stata è e sempre sarà «questo pugno che sale - questo canto che va/è l'Internazionale - un'altra umanità/Questa lotta che eguale - l'uomo all'uomo farà/è l'Internazionale. Fu vinta e vincerà».
Ecco, vediamo di provare a vincere.

Riccardo Venturi - 19/12/2007 - 11:45


... e c'è mancato poco che Sacconi scrivesse la postilla "salva-manager" nel nuovo testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro... era intenzione del ministro e del governo modificare l'art. 15 bis prevedendo che “la responsabilità del top manager è esclusa se l’evento sia imputabile a preposti, come il medico competente, progettisti, fabbricanti e soprattutto ai lavoratori, per violazione delle norme previste dal testo unico sulla sicurezza”...
La prevista retroattività della norma avrebbe potuto avere effetti devastanti sui processi in corso, primo fra tutti quello sul rogo alla Thyssen Krupp di Torino... al momento, pare che il governo abbia fatto marcia indietro, grazie alla denuncia della FIOM-CGIL e dei parenti delle vittime, cui è seguito anche l'intervento del presidente Napolitano...

Però, intanto, ci hanno provato...

Alessandro - 24/4/2009 - 12:01


Sesto San Giovanni è l'inno ufficiale del Treggia's Blog.

12/11/2009 - 22:46


Processo breve, anche il caso Thyssen potrebbe finire in prescrizione

da La Repubblica del 12 novembre 2009

TORINO - Se il nuovo ddl sul "processo breve" entrerà in vigore così come è stato presentato, il caso Thyssenkrupp finirà rapidamente in prescrizione. A spiegarlo all'Ansa sono fonti del Palazzo di Giustizia di Torino.

Il dibattimento riguarda l'incendio che il 6 dicembre 2007 uccise sette operai. Già il 23 febbraio 2008 la procura di Torino aveva chiuso le indagini e l'8 maggio aveva formulato le richieste di rinvio a giudizio. Il processo, terminata l'udienza preliminare, è cominciato il 13 gennaio 2009. La Corte d'Assise sta procedendo a ritmi serrati: finora sono state celebrate 41 udienze e ascoltati 101 testimoni (senza contare i consulenti tecnici) ma, di fatto, la causa è ancora a metà percorso.

"La prescrizione, secondo il ddl, dovrebbe scattare a maggio del 2010, ed è difficile ipotizzare che all'epoca ci sia già la sentenza di primo grado. Vuol dire - spiegano dal Palazzo di Giustizia - che i giudici, concesse ai cinque imputati di omicidio colposo le attenuanti generiche per via del risarcimento ai parenti delle vittime, disporranno il 'non luogo a procedere', perché la pena scenderebbe sotto i dieci anni. Solo il dirigente imputato di omicidio volontario rischierebbe una condanna: ammesso che la tesi del dolo venga accolta".

Alessandro - 12/11/2009 - 23:14


Vorrei fare un appello a amministratori, frequentatori, lettori, chiunque; perché in questa canzone di dialetti soffocati al reparto verniciatura, vorrei che fosse ridato loro il respiro. Traducendola in primis in milanese, e poi in ogni altro dialetto italiano possibile. Spero che qualcuno raccolga l'appello, davvero.

Riccardo Venturi - 29/11/2013 - 02:27


ciao Riccardo,
bellissima iniziativa. Grandissimi!
Proverò a tradurla in dialetto milanese

dievel - 6/12/2013 - 18:35


Carissimo Dievel, attendo e attendiamo con enorme piacere la tua traduzioone milanese di "Sesto San Giovanni", sperando naturalmente che ne arrivino parecchie altre. Considero quel verso della canzone assolutamente decisivo, in poche parole un'intera realtà operaia non soltanto locale, ma di un paese intero. Di qui l'iniziativa, che spero peraltro prima o poi di far conoscere ai Gang.

Colgo l'occasione anche per ringraziare DonQuijote82 per la sua traduzione veneta, originale e importante anche per lo...spostamento a Porto Marghera. Credo che potrebbe essere un principio molto valido per chiunque provenga da una zona con una realtà operaia significativa e storica; chi affrontasse, ad esempio, una traduzione in napoletano potrebbe sicuramente spostare il tutto a Pomigliano d'Arco.

Ma, naturalmente, non voglio dare né "dritte" né, tantomeno, direttive (che sono lontanissime, agli antipodi del mio modo di pensare). Ognuno agisca davvero in piena libertà.

Riccardo Venturi - 6/12/2013 - 19:51


Riccardo... che bello ritrovarti... un abbraccione... andrea-gualdo-il frate

andrea-gualdo-il frate - 6/12/2013 - 23:19


Gualdo!!!

Riccardo Venturi - 7/12/2013 - 01:01


Riccardo... qualche mese fa ho cercato e ricercato "la resurrezione" di Piero Ciampi che avevi scritto su bielle... nelle mail perse negli anni non l'ho più ritrovata... non è che potresti rimandarmela via mail? Grazie infinite!!!

andrea . gualdoni @ gmail . com

Un pianto che si scioglie,
la statua nella piazza,
la vita che si sceglie,
è il sogno di una pazza.

gualdo - 10/12/2013 - 09:35


Sesto San Giovanni a Sesto Fiorentino
13 dicembre 2015


I Gang e Gianluca Spirito dei Ned Ludd

L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 23/12/2016 - 19:24




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