Cari compagni, dovete ascoltare
questa storia poco popolare
che racconta di chi non ha mai
tradito la causa degli operai
e di tutti i proletari
che in questi anni così tanto avari
hanno ormai perso coscienza di sé
delusi e ingannati, ecco il perché
Cari compagni, dovete sapere
che c'è chi ha saputo morire
perché non voleva vedere
il drappo rivoluzionario cadere
Internazionalisti eravamo allora
Internazionalisti noi lo siamo ancora
Internazionalisti saremo domani
quando marceremo col fucile fra le mani
Garotta, Biscuola, Ferradini
fucilati dai repubblichini
Mario Acquaviva, Fausto Atti
uccisi dai sicari del P.C.I. di Togliatti
Natale, Luigi, Silvestri e Pisoni
uccisi dai partigiani titini
Sergio Salvadori, ventun anni appena
morto in una cella repubblicana
Internazionalisti eravamo allora
Internazionalisti noi lo siamo ancora
Internazionalisti saremo domani
quando marceremo col fucile fra le mani
Mezzo secolo ormai è passato
di riformismo incontrastato
ma il partito è sopravvissuto
ed in piedi s'è sempre rialzato
però il nemico non abbiamo scordato
chi in dieci contro uno vigliacco ci ha sprangato
chi alle spalle ci ha diffamato
e adesso un posto al sole nel sistema gli hanno dato
Internazionalisti eravamo allora
Internazionalisti noi lo siamo ancora
Internazionalisti saremo domani
quando marceremo col fucile fra le mani
questa storia poco popolare
che racconta di chi non ha mai
tradito la causa degli operai
e di tutti i proletari
che in questi anni così tanto avari
hanno ormai perso coscienza di sé
delusi e ingannati, ecco il perché
Cari compagni, dovete sapere
che c'è chi ha saputo morire
perché non voleva vedere
il drappo rivoluzionario cadere
Internazionalisti eravamo allora
Internazionalisti noi lo siamo ancora
Internazionalisti saremo domani
quando marceremo col fucile fra le mani
Garotta, Biscuola, Ferradini
fucilati dai repubblichini
Mario Acquaviva, Fausto Atti
uccisi dai sicari del P.C.I. di Togliatti
Natale, Luigi, Silvestri e Pisoni
uccisi dai partigiani titini
Sergio Salvadori, ventun anni appena
morto in una cella repubblicana
Internazionalisti eravamo allora
Internazionalisti noi lo siamo ancora
Internazionalisti saremo domani
quando marceremo col fucile fra le mani
Mezzo secolo ormai è passato
di riformismo incontrastato
ma il partito è sopravvissuto
ed in piedi s'è sempre rialzato
però il nemico non abbiamo scordato
chi in dieci contro uno vigliacco ci ha sprangato
chi alle spalle ci ha diffamato
e adesso un posto al sole nel sistema gli hanno dato
Internazionalisti eravamo allora
Internazionalisti noi lo siamo ancora
Internazionalisti saremo domani
quando marceremo col fucile fra le mani
Le scarne notizie che seguono parzialmente si discostano da quanto affermato nel testo, riguardo alla sorte degli internazionalisti citati. Eventuali integrazioni dei lettori sono le benvenute. L.L.
Angelo Garotta (Mediglia, Milano, 1922), cresciuto al Ponte Lambro a Milano, operaio della Montecatini di Morsenchio, partigiano nella 38a brigata Matteotti. Caduto il 25 aprile 1945 – ufficialmente a causa di un colpo accidentale.
Giuseppe Biscuola (Ferrara, 1904), meccanico all'Ansaldo di Genova, partigiano nella brigata Mirolli delle SAP. Arrestato, venne fucilato dai nazifascisti il 14 gennaio 1945. Come nel caso di altri partigiani uccisi in quei giorni, gli vennero ritrovati indosso un panino e una mela. Si veda La strage del panino e della mela, in ANPI Genova
Spartaco Ferradini (Vinci, Firenze, 1919), partigiano, figlio di Giulio, dirigente del Partito comunista internazionalista (P.C.Int.) in Liguria. Caduto a Genova il 24 aprile 1945.
Mario Acquaviva (Acquapendente, Viterbo, 1900), dirigente del P.C.Int. in Piemonte. Ucciso a Casale Monferrato da un ignoto attentatore l'11 luglio 1945.
Fausto Atti (Bologna, 1900), dirigente del P.C.Int. in Emilia-Romagna. Ucciso da ignoti nel suo letto, dove giaceva infermo, nella sua casa di Trebbo di Reno, il 27 marzo 1945.
Natale Kolarich, "Bužo" (Muggia, Trieste, 1908), comunista, partigiano nei GAP, dei quali fu uno dei principali organizzatori nell'Alta Istria. Catturato dai nazifascisti in seguito a una delazione, venne fucilato, dopo atroci sevizie, nel "campo della morte" della Risiera di San Sabba il 18 giugno 1944. Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Luigi Frausin, "Franz" (Muggia, Trieste, 1898), comunista del '21, tra i principali organizzatori della Resistenza nella Venezia Giulia. Catturato in seguito a una delazione, venne trucidato dai nazisti nel settembre del '44.
Giacomo Silvestri (Trieste, 1902), membro del CLN di Trieste, partigiano nella brigata Garibaldi-Trieste. Nel novembre del '44 venne "prelevato" dall'OZNA – un organismo della polizia politica titoista – e fucilato.
Zeffirino Pisoni (Calavino, Trento, 1873), maestro elementare, militante socialista, comunista del '21, membro del CLN di Trieste. Catturato dai nazisti nel gennaio del '44, venne deportato a Dachau, dove morì il 18 gennaio 1945. Medaglia di bronzo al valor militare alla memoria.
Sergio Salvadori (San Polo in Chianti, Firenze, 1922), operaio, militante del P.C.Int. Accusato di essere tra gli artefici dell'imboscata che costò la vita all'ex gerarca fascista Lapo Viviani della Robbia (9 settembre 1946), morì nel carcere di Parma il 25 settembre 1950 – ufficialmente a causa di un'intossicazione alimentare.
Angelo Garotta (Mediglia, Milano, 1922), cresciuto al Ponte Lambro a Milano, operaio della Montecatini di Morsenchio, partigiano nella 38a brigata Matteotti. Caduto il 25 aprile 1945 – ufficialmente a causa di un colpo accidentale.
Giuseppe Biscuola (Ferrara, 1904), meccanico all'Ansaldo di Genova, partigiano nella brigata Mirolli delle SAP. Arrestato, venne fucilato dai nazifascisti il 14 gennaio 1945. Come nel caso di altri partigiani uccisi in quei giorni, gli vennero ritrovati indosso un panino e una mela. Si veda La strage del panino e della mela, in ANPI Genova
Spartaco Ferradini (Vinci, Firenze, 1919), partigiano, figlio di Giulio, dirigente del Partito comunista internazionalista (P.C.Int.) in Liguria. Caduto a Genova il 24 aprile 1945.
Mario Acquaviva (Acquapendente, Viterbo, 1900), dirigente del P.C.Int. in Piemonte. Ucciso a Casale Monferrato da un ignoto attentatore l'11 luglio 1945.
Fausto Atti (Bologna, 1900), dirigente del P.C.Int. in Emilia-Romagna. Ucciso da ignoti nel suo letto, dove giaceva infermo, nella sua casa di Trebbo di Reno, il 27 marzo 1945.
Natale Kolarich, "Bužo" (Muggia, Trieste, 1908), comunista, partigiano nei GAP, dei quali fu uno dei principali organizzatori nell'Alta Istria. Catturato dai nazifascisti in seguito a una delazione, venne fucilato, dopo atroci sevizie, nel "campo della morte" della Risiera di San Sabba il 18 giugno 1944. Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Luigi Frausin, "Franz" (Muggia, Trieste, 1898), comunista del '21, tra i principali organizzatori della Resistenza nella Venezia Giulia. Catturato in seguito a una delazione, venne trucidato dai nazisti nel settembre del '44.
Giacomo Silvestri (Trieste, 1902), membro del CLN di Trieste, partigiano nella brigata Garibaldi-Trieste. Nel novembre del '44 venne "prelevato" dall'OZNA – un organismo della polizia politica titoista – e fucilato.
Zeffirino Pisoni (Calavino, Trento, 1873), maestro elementare, militante socialista, comunista del '21, membro del CLN di Trieste. Catturato dai nazisti nel gennaio del '44, venne deportato a Dachau, dove morì il 18 gennaio 1945. Medaglia di bronzo al valor militare alla memoria.
Sergio Salvadori (San Polo in Chianti, Firenze, 1922), operaio, militante del P.C.Int. Accusato di essere tra gli artefici dell'imboscata che costò la vita all'ex gerarca fascista Lapo Viviani della Robbia (9 settembre 1946), morì nel carcere di Parma il 25 settembre 1950 – ufficialmente a causa di un'intossicazione alimentare.
envoyé par L.L. - 20/7/2024 - 20:40
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