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Resistenza e Libertà

Giulio Ferretto
Language: Italian



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[2024]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Giulio Ferretto
Musica e interpolazioni testuali / Music / Musique / Sävel: Fabrizio De André, Nella mia ora di libertà

Hind Rajab, bambina palestinese. Morta a 6 anni.
Hind Rajab, bambina palestinese. Morta a 6 anni.


Non sono palestinese.
Non potrò mai parlare a nome di un palestinese.
In questo genocidio, come negli altri di cui il colonialismo occidentale è responsabile, anche io sarò per sempre coinvolto.

Ringrazio tutte le persone che quotidianamente documentano tutto questo. Le persone grazie alle quali ho potuto creare questo video, molte delle quali sono state uccise. Grazie per il vostro coraggio e per aprire gli occhi al mondo.

Seguiamo i profili delle donne e degli uomini palestinesi.

Non restiamo in silenzio.

Usiamo i nostri privilegi per tenere alta l'attenzione sulla Palestina.

Grazie Donato Quarto per la preziosa chitarra.
Grazie DiLe foto per il supporto tecnico nel video.

E grazie al meraviglioso Fabrizio De Andrè per la continua e infinita ispirazione, la musica e la parte migliore del testo sono sue. - Giulio Ferretto


Recentissima canzone segnalata da Serena Billeri del Coro Stazione Rossa, anche in vista di una possibile ripresa, che senz’altro meriterebbe. La canzone è, chiaramente, un rifacimento (o détournement, per dirla à la situationniste, di Nella mia ora di libertà di Fabrizio De André. La scelta di Giulio Ferretto mi sembra assolutamente centrata: da una canzone di galera e di presa di coscienza che da individuale si fa collettiva, sfociando nella rivolta, ad una canzone sulla Palestina, sull’occupazione, sullo sterminio della galera-Gaza, con la rivolta contro i carcerieri assassini dello stato israeliano. E’ pur vero che, nella canzone, diverse sue parti non sono affatto détournées ma riprese letteralmente dalla canzone di De André (il cui testo, come tutti quelli di Storia di un impiegato, è dovuto anche -e forse soprattutto- a Giuseppe Bentivoglio); ma questo significa un adattamento naturale di situazioni nel tempo, che è proprio di ogni testo autenticamente universale. Il resto è un intelligente e partecipata ridisposizione da parte di Giulio Ferretto, che ci ricorda (anche nel video) la storia di Hind Rajab, la bambina che chiedeva aiuto al telefono e che è stata ritrovata morta poco tempo dopo quella chiamata disperata. Non possiamo e non vogliamo crederci assolti. Una canzone che, idealmente, si fa gemella di Sidùn; e si sa bene chi sia l'autore di quella canzone. [AT-XXI]
Di abbandonare la mia terra,
La Palestina, non mi va
Perciò ho deciso di rinunciare
Ad un futuro di libertà.
Se c’è una cosa che separa
Un nativo dal suo invasore,
È che è disposto a rimanere
Anche se vive in una prigione,
È che è disposto a rimanere
Anche se vive in una prigione.

È incominciata nel ‘48
E ancora oggi non è finita,
Ho visto uccidere gente sola,
O a molti insieme strappare la vita,
Non mi aspettavo il vostro silenzio
Di fronte a uno stato criminale,
Se fossi stato al vostro posto,
Ma al vostro posto non ci so stare,
Se fossi stato al vostro posto,
Ma al vostro posto non ci so stare.

Bombe a tappeto in mezzo ai palazzi,
Sopra ospedali, tende, scuole e città
Muoiono donne con i bambini
Sparati in testa senza pietà,
Tanti governi che son collusi
E che foraggiano l’artiglieria,
Mostrando al mondo che il potere
Siede sul trono dell’ipocrisia,
Mostrando al mondo che il potere
Siede sul trono dell’ipocrisia.

Tanti governi che son collusi,
Molti i codardi, fra loro: lei,
Dove si insegnano legge e diritti,
La vecchia terra degli Europei,
Quel che diranno di noi alla gente,
Quel che diranno, ve lo dico io:
“In fondo se la son cercata,
È colpa loro in nome di Dio,
In fondo se la son cercata,
È colpa loro in nome di Dio.”

Certo, bisogna farne di strada
Da una ginnastica d’obbedienza
Fino ad un gesto molto più umano
Che ti dia il senso della violenza,
Però bisogna farne altrettanta
Per diventare così coglione,
Da non vedere la differenza
Fra Resistenza e occupazione,
Da non capire la differenza
Fra Resistenza e occupazione.

E adesso imparo un sacco di cose
In mezzo a gente che muore di fame,
Tranne qual è il crimine giusto
Per non passare da criminale.
Ci hanno insegnato che è da vigliacchi
Sparare a un uomo che cerca il pane,
Ora sappiamo che è un delitto
Solo se muore un occidentale,
Ora sappiamo che è un delitto
Solo se muore un occidentale.

Di abbandonare la nostra terra,
La Palestina, non ci va,
E abbiam deciso di rinunciare
Ad un futuro di libertà,
Prendete adesso il cellulare,
State a sentire ancora una volta
La voce di Hind che chiede aiuto
E vi ripete un’altra volta:
Per quanto voi vi crediate assolti
Siete lo stesso coinvolti,
Per quanto voi vi crediate assolti
Siete lo stesso coinvolti.

Per quanto voi vi crediate assolti
Siete per sempre coinvolti,
Per quanto voi vi crediate assolti
Siete per sempre coinvolti.

Contributed by Anonimo Toscano del XXI Secolo - 2024/6/26 - 00:36




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